Lui & Lei
Sogno infranto


13.04.2025 |
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"Le ho leccato la figa mentre la scopavo nel culo, l’ho fatta squirtare, urlare, tremare..."
L’ho sognata di nuovo.Era lì, in ginocchio, nuda, solo un collare nero al collo e gli occhi da puttana in calore. La bocca leggermente aperta, le labbra lucide, pronte. “Sono la tua troia,” ha sussurrato. “Hai voglia di me? Di scoparmi come sai fare tu?”
Io non ho risposto. Le ho afferrato la testa con forza e le ho ficcato il cazzo in gola. Lei ha preso tutto, fino a soffocare, sbavando, gorgogliando. Mi guardava dal basso, con gli occhi pieni di sottomissione e voglia. Le scopavo la bocca senza pietà, sentivo le sue lacrime sulle cosce, la sua gola che si apriva per prendermi fino in fondo.
Quando l’ho tirata via, il filo di saliva e sborra le colava dal mento. Era già mia.
L’ho spinta a terra, a quattro zampe. Il culo perfetto, lucido di eccitazione, la figa completamente bagnata, aperta, impaziente. “È questo che vuoi, troia?”
“Scopami. Usami. Riempimi di sborra…”
E gliel’ho dato. Tutto. Gliel’ho infilato fino a sbatterle il bacino contro, colpi secchi, profondi, lenti all’inizio e poi più violenti, più sporchi. Ogni colpo le faceva gemere, ansimare, urlare.
“Sei stretta come la prima volta,” le ringhiavo all’orecchio.
“Scopami più forte,” gridava. “Fammelo uscire dalla gola!”
L’ho ribaltata, gambe sulle spalle, la figa spalancata per me. Le entravo dentro con rabbia, godendo nel sentire i suoi gemiti trasformarsi in grida. Il letto sbatteva contro il muro, i suoi seni ballavano, la bocca aperta a urlare il mio nome.
“Chi sei?”
“La tua puttana!”
“Cosa vuoi?”
“La tua sborra dentro! Riempimi tutta!”
Le ho aperto il culo, senza pietà, lubrificato solo con la sua figa bagnata. Un urlo. Un altro. Ma non si è fermata. “Scopami anche lì… voglio tutto, voglio essere usata, voglio la tua sborra ovunque.”
E io gliel’ho data. Il cazzo le pulsava dentro, mentre lei si faceva distruggere. Le ho leccato la figa mentre la scopavo nel culo, l’ho fatta squirtare, urlare, tremare. I suoi gemiti erano musica sporca e perfetta. Era mia, tutta. Puttana, regina, schiava e dea.
L’ho fatta inginocchiare di nuovo, le ho preso la testa, l’ho guardata negli occhi e le ho sborrito in bocca. Calda, densa, abbondante. Lei non ha sprecato nemmeno una goccia. Ha bevuto tutto. Poi si è leccata le labbra e ha sorriso. “Ce n’è ancora?”
E poi…
mi sono svegliato.
Il letto vuoto. Le lenzuola fredde. Il cazzo duro, gonfio, inutile. Nessun messaggio. Nessun richiamo. Solo silenzio.
Li ho persi. Lei mi ha lasciato fuori per un malinteso che non ho nemmeno causato. Mi avevano voluto come amante, come amico, come complice. L’avevo sempre rispettata. Anche lui. Sempre. Mai un passo falso. Solo verità, onestà, desiderio sincero.
E ora? Il vuoto. Il sogno spezzato.
Sogno infranto.
Ma dentro di me…
la voglia non muore.
Lei resta la mia regina.
La mia troia.
La mia puttana perfetta.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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