Ultima sera a tenerife... con la compagna di scuola!

Ultima notte a Los Cristianos a Tenerife e devo cambiare camera, la ragazza dell’B&B dopo la consegna della chiavi e delle istruzioni per raggiungere la mia stanza mi salutò con un sorriso ma i miei occhi andavano sulle sue tette che erano li quasi a sgomitare con orgoglio per uscire dalla camicetta. Ero proprio infoiato!

Era la mia ultima giornata dopo aver concluso una trasferta di lavoro, domenica (il giorno dopo), in serata, avrei preso il volo di ritorno per l’Italia che mi avrebbe riportato a casa. Solitamente l’ultima sera di ogni trasferta mi concedo un po’ di relax e una goduta in qualche club o, al limite, con una ragazza del posto anche a spendere qualche euro; questa volta però, la serata l’avrei passata con mia ex compagna dell’università (ma era stata anche mia compagna alle scuole elementari, la figlia dei vicini di casa che ti ritrovavi ovunque e ne avevi perso le tracce), alle Canarie da qualche anno per amore e lavoro. Ero combattuto da sentimenti contrastanti: da una parte avrei desiderato passare la notte con una bella calda spagnola, dall’altra avevo pure voglia di rivedere dopo parecchio tempo la mia compagna di studi.

Ero davanti al Hard rock cafe a Las Américas dove ci sono tutti i negozi e ad un passo dalla Playa del Camisón che aspettavo la mia collega in cui avevamo l’appuntamento e, nel frattempo, osservavo i turisti, in particolare le ragazze, che passeggiavano trai vari negozi.
La vidi avvicinarsi, in mezzo a tante statuare biondone e more tutte tette, Lucia, non altissima, con un seno in mostra e mora non la si notava subito, ma quando la identificai mi sono detto ma quanto è diventata femmina.

Lucia: “Ciao Carlo, da quanto tempo!”

Corse verso di me e mi saltò tra le braccia, la strinsi fra le braccia e mi baciò sulla guancia ma quasi per sbaglio mi prese un pezzo di bocca.

Io: “Ciao Lù, come stai? Ma quanto ti sei fatta tanta…“

La gente non ci guardava nemmeno, i turisti a Tenerife sono molto caciaroni e spesso alticci, quindi tutto normale.
Iniziammo a parlare delle solite cose che si raccontano in occasione di un incontro, ex compagni, passato, storie finite e altro ancora… e ci recammo in un ristorante che lei consigliava per la cena.

Seduti di fronte, il mio sguardo andava sulla sua scollatura da cui si vedeva il costume, notai il suo seno, molto abbondante e bello sodo. Pensai: “Ma in facoltà era la classica monaca e guarda adesso che bocca e non solo! Sbircio le tette di Lucia?”, distolsi lo sguardo e mi concentrai sulla conversazione.
La cena prosegui con tranquillità, lei, che non fece mai mistero del suo poliamore, mi raccontò della fine di un rapporto con una ragazza e con un ragazzo e che ora era single in quel momento. Mi sono detto cavolo Lucia quanti passi avanti da quel lontano 2008 in cui eravamo a Milano a studiare.

Dopo cena salimmo sulla sua macchina per recarci nel suo appartamento, voleva farmi vedere la sua casa e come si era sistemata. Durante la guida mi ricordava i nostri momenti dell’infanzia, e lei aveva tutti dei ricordi che io avevo cancellato come quando io giocavo a calcetto con gli amici e lei veniva a vedere le partite, come quando lei andava in chiesa al coro e per andare passava da dove io mi allenavo a judo per salutare il fratello. Nel mentre lei parlava io osservavo il suo corpo e notai che la gonna che indossava, si sollevò mostrando le sue belle cosce che guardai con ammirazione. Mi dissi fra me me: “Ma che fai? Siete amici”, distolsi il pensiero ed ebbi la sensazione di aver già vissuto quel momento.
Nel salotto del suo appartamento vista mare, abbastanza grande ma ben pulito, ci accomodammo sul divano.

Lucia: "Scusami, Carlo, ma stasera c'è un programma tipo Bailando con las Estrellas italiano e non posso perdermelo."

Io: "Bene, guardiamolo insieme."

Guardiamo insieme 'Bailando con las Estrellas'. Lucia sembra completamente coinvolta, facendo apprezzamenti sia sui ballerini che sulle ballerine.

Ridendo, alla fine di una performance, Lucia: "Non sono incredibili questi ballerini? E le ballerine? Che eleganza e che energia!"

Io: "Sì, sono davvero talentuosi. Ma chi ti piace di più?"

Lucia inizia a commentare tutti i ballerini per le loro doti fisiche e mail sul ballo… come quello sencomen c’è l’ha enorme ecc ecc. poi prende il telecomando e sfoglia altri canali, commentando con leggerezza e spesso con sarcasmo.

Lucia: "Sai, qui c’è un canale interessante, dove puoi vedere di tutto."

Passa casualmente sul canale con contenuti espliciti.

Io: "Lucia, sei sicura di questo cambio di programma?"

Lucia: "Oh, scusa! Non volevo imbarazzarti. Qui è normale trovare di tutto in TV. Cambio canale?"

Io: "Forse sarebbe meglio. Ma dimmi, segui spesso 'Bailando con las Estrellas'?"

Lucia si gira verso di me, sorride e con la mano iniziò ad accarezzarmi l’uccello che nel frattempo era diventato duro sotto i pantaloni. Io fece altrettanto con le sue tette, le sentivo belle sode e grosse sotto la maglietta. Ed iniziammo a baciarci.

I nostri respiri tradivano il desiderio che avevamo l’uno per l’altra. le nostre lingue si cercavano e le nostre mani accarezzavano i nostri corpi.
Lei si staccò e si tolse la maglietta lasciando libere le tette: bellissime; iniziai a baciargliele, afferrargliele e a leccarle i capezzoli che, anch’essi, tradivano il suo desiderio tanto erano turgidi.
Infilai le mani sotto la gonna e iniziai ad accarezzarle la figa, era completamente depilata, la sentivo completamente liscia e umida sotto le dita. Lei ansimava dal piacere.

Lucia: Oh! Vai, mi piace!

Io dalle tette, iniziai a baciarle la pancia e, scendendo sempre di più, mi avvicinavo alla figa. Le sfilai gonna e mutandine e la sua fighetta apparve ai miei occhi in tutto il suo splendore. Lei si sdraiò sul divano e io iniziai a baciarle e a leccarle la figa.

Io: “Sto leccando la figa di Lucia, la corista!” ancora mi stupii.

Penetrai la figa di Lucia con la lingua e, ad ogni affondo la sentivo gemere dal piacere. Mi accarezzava i capelli con una mano. Mentre leccavo alzai lo sguardo e vedevo lo spettacolo delle sue tette da quell’angolazione. Con due dita si accarezzava un capezzolo.
La sentii raggiungere l’orgasmo e assaporai il suo nettare.

Mi alzai per spogliarmi. Scese pure lei dal divano, si inginocchiò davanti a me e iniziò a baciarmi e leccarmi la cappella. Mi accarezzava le palle e mi baciava il cazzo in tutta i suoi 21 cm. Ogni tanto lo prendeva in mano, lo accarezzava e stantuffava e portava la cappella a contatto con i suoi seni e i suoi capezzoli.
Poi lo prese in bocca e iniziò a pomparlo.

Ancora non ci credevo: “Lucia la corista che si è laureato prima di tutti con 110 e lode mi sta facendo un pompino!”

Adesso ero io ad accarezzarle i capelli, alzavo lo sguardo e chiusi gli occhi.
Ad un certo punto interruppe il pompino e si sdraiò supina sul pavimento e allargò le gambe invitandomi a penetrarla.
Infilai il mio membro nella sua vagina e tra un affondo e l’altro la sentivo gemere. Era bello sentirsi il cazzo avviluppato dalla sua figa.

Ero sempre più incredulo, Io: “Sto scopando la mia compagna di scuola di sempre!”

La sentii venire un’altra volta

Lucia: “Godo! Godo! Mi fai sentire donna… Mi fai sentire troia”

Io:”Oh! sì Lucia”

La sua figa era sempre più bagnata. Mi mise ancora la lingua in bocca; respiravo il suo desiderio e la sua passione.
Mi invitò a sollevarmi, si mise a pecorina davanti a me e si lubrificò il suo culetto con i suoi umori vaginali.

Lucia:”Fammi il culo adesso, ti prego.”

Appoggiai la punta del cazzo all’ingresso del suo culo e iniziai a spingere, probabilmente le faceva un po’ male ma mi incitò a continuare. Dopo un paio di tentativi il mio cazzo fu inghiottito dal suo culo.

Tra me e me mi chiesi: “Ma sto inculando la figlia di Maria?”

Le sue chiappe di culo erano un conforto per il mio cazzo.

[Durante l’inculata, con una mano le palpavo le tette e con l’altra la masturbavo in figa. Lei urlava di piacere, era già venuta varie volte ma ancora sentii arrivare un nuovo orgasmo mentre la penetravo in figa con le dita.
Con un cenno le feci capire che anche io non riuscivo più a trattenermi e che dovevo venire.

Tirai fuori il cazzo dalle sue chiappe, io ero in ginocchio, lei si adogiò semisdraiata davanti a me: mi prese l’uccello con due mani e iniziò a farmi una sega. In breve venni, lei indirizzò il fiotto di sborra sui suoi seni e sull’addome. Poi iniziò a strusciare la mia cappella sulla sua pelle morbida come per pulirmi.

Io mi chinai verso di lei per baciarla. Mi abbracciò e mi fece capire di rotolarmi in modo che lei rimanesse sopra di me.
Ci baciavamo e ci guardavamo.
La sborra che avevo versato sulla sua pancia e sulle sue tette facevano da collante per i nostri corpi.
Restammo un po’ di tempo in questa posizione; ci baciavamo e le accarezzavo schiena e glutei.

Lucia [Mi sorrise e disse]: “Ho sempre desiderato farlo con te Carlo.”

Mentre rispondevo che mi faceva piacere, il mio uccello riprese vigore.
Con le ginocchia alzò il bacino e, aiutandosi con una mano, infilò nuovamente il mio cazzo nella sua figa.
E ricominciammo!

“Sì, sto facendo l’amore con Lucia!”

Sono tornato nella mio B&B solo il giorno dopo per lavarmi e prendere i bagli per partire per l’italia. Credo che tornerò spesso a trovare Lucia.