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Lui & Lei

Una cena inaspettata


di Membro VIP di Annunci69.it Asteroide1962
19.01.2021    |    15.798    |    14 9.8
"La giro e mentre la sto baciando la penetro..."
Dopo una vita passata chiuso in un ufficio, ho deciso di cambiare vita mi sono licenziato e con i soldi della liquidazione ed un cospicuo mutuo ho rivoluzionato casa ed ho aperto un bed-and-breakfast. Mia moglie, contraria fin dall’inizio, non ne voleva e non ne vuole sapere perché la gestione implica sacrificare i periodi più belli ovvero quelli della vacanza, così abbiamo deciso che avrei gestito io tutto e, ammetto, questo non mi dispiace affatto perché mi piace il contatto con gli ospiti, parlare con loro, suggerire itinerari nella mia terra e ristoranti dove potersi gustare piatti tipici regionali.
Oggi, in questo afoso caldo di fine luglio, sono rilassato sulla sdraio a bordo della piscina, ricavata nell’ampio giardino di casa, leggendo un libro in attesa che arrivi una coppia che tramite whatsapp mi ha avvisato del loro ritardo.
Sono solo perché mia moglie e mio figlio piccolo sono in Alto Adige dai nonni e mio figlio maggiore è in erasmus: questo mi permette di organizzarmi il tempo come voglio e, soprattutto di muovermi come mi pare e piace.
I contatti con gli ospiti avvengono inizialmente tramite il sito e, una volta perfezionato l’accordo, successivamente via whatsapp per comunicare ora di arrivo e/o esigenze particolari per cui è sempre una sorpresa conoscere di persona gli ospiti: per me è una festa e faccio in modo che il mio entusiasmo non vada scemando nel corso degli anni.
Questa coppia non fa eccezione e quando verso le sei mi arriva il messaggio che mi annuncia l’uscita dal casello autostradale e quindi circa dieci minuti da casa mia, velocemente vado in casa per mettermi vestirmi ed essere pronto a riceverli: mi piace essere adeguatamente pronta ricevere gli ospiti!
Quando suonano al cancello, lo apro e parcheggiano la loro auto nello spazio dedicato nell’ampia aia del casolare e quando poi li accolgo salutando e presentandomi prima Lei (bella, bionda, abito leggero e piacevolmente corto che lascia intravvedere un fisico notevole) e poi Lui (castano, circa 180 cm, fisico tonico, in camicia, sneakers e bermuda che ben mostrano le sue gambe muscolose) come galateo prescrive.
Luciano e Sofia sono favorevolmente impressionati dalla ristrutturazione che ho fatto fare, mi fanno i complimenti per come siamo risusciti a recuperare muri faccia a vista ed ad inserirli in ambienti che caldi e funzionali mettendo a proprio agio gli ospiti. Questi complimenti mi fanno veramente piacere e noto che con loro si sta creando un buon feeling grazie anche ad interessi comuni che partendo dai viaggi e spaziando alla cucina arrivano ai libri, grazie anche a quello che nella fretta ho lasciato a bordo piscina.
Li rivedo domenica mattina a colazione, pantaloni e T-shirt per entrambe che, obiettivamente, sono una bella coppia, e parlando vengo a sapere che Luciano conosce abbastanza bene le zona perché, oltre ad aver fatto il militare, la gira per lavoro avendo come clienti parecchie aziende vinicole del Collio che conosco pure io e che producono vini di elevata qualità; Sofia, invece, lavora per una compagnia assicurativa che ha la sede in Piazza Gae Aulenti a Milano e non perdiamo l’occasione per parlare di come siano riusciti a recuperare e trasformare quella zona e, dico io, di come sia cambiata Milano negli ultimi vent’anni, poi ci perdiamo di vista per l’intera giornata, loro, presumo, in qualche spiaggia friulana ed io a sistemare le camere occupate, a salutare ospiti che partono, a pulire camere lasciate libere e ad accogliere ospiti che arrivano.
Lunedì è una giornata tranquilla e dopo aver riassettato le camere, verso le 11, mi concedo una sana corsa in bici, rientro verso le quattro del pomeriggio e dopo una veloce doccia mi dirigo verso la piscina per godermi un po’ di sole e tranquillità.
Preso dal mio libro non mi accorgo dell’arrivo di Sofia se non quando sento la doccia della zona piscina scorrere e alzando lo sguardo rimango inebetito.
L’acqua scorre sul suo splendido corpo, vedo le gocce che dopo averle bagnato i capelli scorrono sulle spalle, accarezzano i seni e, scendendo passano sull’ombelico dove sono attratte, come il mio sguardo, da uno piercing pendente che rende erotica la pancia ancor più di quello che è.
Il pendente ha una forma strana, convoglia l’acqua nella parte centrale della pancia e la incanala verso il pube dove, filtrando attraverso il tessuto del costume da bagno, scende con un rivoletto dall’ipotetico incontro delle cosce, dando una scossa al mio perverso cervello che percepisce la scena con un carico di lussuria che genera un’erezione prontamente coperta da un asciugamano.
Sofia si gode la frescura della doccia ad occhi chiusi, forse anche per il piccolo piacere che provoca l’acqua battendo sui capezzoli e correndo sul pube verso il clitoride costretto dal tessuto bagnato del costume, si gira di schiena e mi lascia la visione del suo mandolino con l’acqua che scorre sui glutei, trattengo un sorriso quando penso alla facile battuta: “vuoi che ti insaponi la schiena?” ma mi rinsavisco quando lei si gira di nuovo e mi dice: “Ciao. Sei riemerso dalla lettura? Prima sembravi in trance! Non ti saresti accorto nemmeno se ti fosse scoppiata una bomba tra le gambe!” Mi parte una risata e rispondo: “Una BOMBA non sarebbe riuscita a quello che una BIONDA sotto la doccia ha fatto!” e comincia a ridere anche Lei.
Si stende nel lettino vicino al mio e dice: “Se prendo il sole in topless si offende qualcuno?”
ed io “Si offendono se non lo fai!”. Ridiamo un po’ e parlando scopro che Luciano rientra dopo cena e che Lei non è andata con Lui perché “hai presente che palle sentire parlare di vino, campagna, investimenti? Tutte cose che non mi interessano e..” “e allora vieni a cena da me!” le dico tutto d’un fiato, senza pensare e, aggiungo: “Dress code: sportivo.” con annesso occhiolino che, ridendo tra me e me, penso voglia dire tutto o niente.
“Perché no?” ribatte “cosa propone il menù? Stupiscimi e ci penso.”
“Dunque: risotto lime e gamberetti come primo e per secondo seppie ripiene con pinoli, pistacchi e uvetta...”
La risata di Lei non me l’aspetto “Da parte tua mi aspettavo un menù più...piccante! Eh vabbè, uno mi abbandona qui e l’altro mi offre un menù......alle 20 da te?”
“Facciamo 19.30 così prima prendiamo un aperitivo” dico io.

La tavola è apparecchiata per due, con anche tre rose in vaso appena colte dalla pianta del giardino, nell’ampia veranda del retro di casa mia, appena fuori dalla cucina dove inizio a sfumare il riso con il lime per la cottura. La veranda da sul giardino ed è riparata dagli occhi degli ospiti da una serie di piante che la ombreggiano ma tarpano la visuale ad occhi indiscreti. Sono vestito con un paio di bermude, camicia azzurra con maniche sbottonate e con un mezzo giro, che controllo la cottura del riso, le bottiglie di vino quando sento bussare alla porta: “entra pure!” e girandomi rimango a bocca aperta per la seconda volta in quella giornata: Sofia, vestito corto rosso con scaldacuore nero e sandali, in tinta con il vestito, con tacco 12.
“Mi offri l’aperitivo o rimani catatonico tutta la serata?”
“Hugo spritz va bene o preferisci il più conosciuto Aperol spritz?”
“Hugo? Non so che sia ma mi voglio fidare, faccio bene?” dice girando la tavola con passi lenti, misurati che mi fanno apprezzare la sua sensualità.
Mentre preparo il mix di sciroppo di sambuco, acqua di seltz e vino chardonnay, la osservo mentre gira per la cucina buttando uno sguardo ora su un libro di ricette, ora sul riso in cottura, a volte incuriosita altre, invece attratta.
“Pronto” dico adagiando sul liquido dentro il bicchiere tre foglioline di menta e porgendolo alla mia ospite e lei, prendendo il bicchiere dice di rimando: “Brindiamo ad una cena inaspettata?” ed io “ Brindiamo!”.
Dopo aver bevuto un sorso mi giro a mescolare il risotto aggiungendo un po’ di brodo vegetale ma sento che il profumo del risotto si mescola ad un altro, mi giro e Sofia è a pochi centimetri da me.
“Agent provocateur?” le dico e lei “Bravo, lo hai colto subito!” e io “È adatto a te.” “Davvero?” fa lei che si muove leggermente danzando come a volermi incantare ed io non resisto più e le passo un braccio dietro le reni la attiro a me e le poso le mie labbra sulle sue.
La sua bocca non oppone resistenza, si apre lentamente e si lascia penetrare dalla mia lingua, abbiamo i bicchieri in mano e cerchiamo un posto dove posarli per avere le mani libere e poterci stringere. Posato il bicchiere con la mano libera risalgo sulle cosce e sorpresa! Invece del tessuto delle mutandine sento direttamente il liscio della pelle sotto i miei polpastrelli!
“ Ti scandalizza?” dice ed io “Trovo che questo sia un bel regalo!” e lei “Però devi avere un po’ di pazienza, prima mangiamo.” e si ritrae.
Servo il risotto con la mente fissa su di una vulva che non è quella di un ostrica ma di cui ho ancora la morbidezza sulla punta delle dita, ci sediamo, uno di fronte all’altro e cominciamo a mangiare ed io drogato da quel tocco le infilo il piede scalzo tra le cosce.
Lei ha un sussulto mentre con l’alluce le carezzo delicatamente la clitoride, sussulto interrotto dallo squillo del suo cellulare. “Luciano” dice ed io, con un gesto inconscio, tento di ritirare il piede ma lei di riflesso con una mano lo blocca e lo riposiziona mentre risponde.
“Ciao....si tutto bene...si una buona cena...hai ragione non volevo venire...ora invece...se potessi scegliere verrei subito”, mi pare impossibile che Luciano non si accorga della voce alterata dal piacere e nel mio cervello si agitano mille pensieri.
Chiusa la telefonata con “Dopo ti racconto amore mio.”, Sofia si alza, viene verso di me e abbassandosi mi bacia prima in bocca poi risale lungo il collo ed arrivata all’orecchio mi dice “Non resisto più! Ho voglia...” e alzandosi il vestito si siede a cavalcioni su di me.
Ho parecchia difficoltà a slacciare la cintura e a sbottonarmi i pantaloni ma ne vale la pena, in quella posizione seduto sento la sua vulva, pulsante e già umida aprirsi al mio cazzo e lei con la bocca gemente respirare dentro la mia, il mio stesso fiato.
Vorrei strapparle il vestito di dosso per liberare quei magnifici seni e rivederli di nuovo e poterli toccare, leccare e mordere, ma con quel poco di raziocinio che ancora mi rimane penso che poi avrebbe difficoltà a spiegare tutto a suo marito, per cui le faccio alzare le braccia e glielo sfilo.
Ora è libera, le tette si muovono, ondeggiano, posso accogliere un capezzolo nella mia bocca, lo succhio poi scendo con la lingua, vorrei leccare il piercing, aggirarlo leccare l’ombelico ma costretto tra lo schienale e il suo corpo non riesco per cui le chiedo di alzarsi e la porto in camera.
Si stende sul letto mentre io mi tolgo del tutto le bermuda e dopo averle preso un piede in mano, inizio a leccarle le dita per poi scendere lungo la gamba fino ad arrivare alla sua vulva. Ha un buon sapore, un misto di acqua di mare, di miele ma meno vischioso ed io avido lecco tutto.
Poi salgo verso l’ombelico e gioco con il suo piercing per continuare su, verso i seni.
Le nostre bocche sono a contatto e inizia la danza delle lingue sento la sua dentro di me poi sono io che esploro la sua bocca. Si stacca, ora è lei che scende lentamente lungo il mio corpo, mi titilla i capezzoli scende e arriva alla mia cappella. La bacia e la avvolge con la bocca, ne percepisco il calore, la morbidezza del tocco e lo estrae di nuovo per scendere lungo l’asta fino ai testicoli e mentre con una mano mi masturba ne succhia uno poi l’altro.
Ora risale con la bocca lungo il mio corpo, con la mano stringe il trofeo del suo piacere, lo accarezza, lo stuzzica. Supplizio e piacere, voglia di godere ma anche di resistere per godere più a lungo possibile con Lei, sono in un turbinio di emozioni che mi fanno girare la testa come se fossi sotto l’effetto di una droga: ma questa non ha controindicazioni e me la godo fino in fondo.
Ora la stendo a pancia in giù le bacio il collo vado lungo la schiena mentre con una mano le apro le cosce e le accarezzo la figa da dietro, la sento gemere di piacere. Arrivo ai glutei e, continuando a massaggiarle la vulva, affondo la bocca in mezzo fino ad arrivare al suo culo.
Alterno leccate al culo e alla figa, infilo la lingua prima in un buco poi nell’altro poi la stuzzico con un dito e poi due. Però quando provo a farmi strada con il cazzo, la sento irrigidire e mi ritiro.
La giro e mentre la sto baciando la penetro.
Il calore del suo corpo pervade il mio sono perso dentro il limbo che precede il godimento e a giudicare dalla sua faccia pure Lei è in quella condizione.
Ora mi sento come un animale cerco il mio piacere nel suo corpo, bacio le sue labbra e sento morsicare le mie. Ci abbandoniamo all’istinto primordiale del piacere, non parliamo più, emettiamo suoni gutturali di piacere, fino a quando non mi sento esplodere e non sento Lei rilassata stretta tra le mie braccia.
Spossati ci baciamo, ridiamo, lecchiamo, mentre lentamente riprendiamo coscienza di dove siamo.
Siamo stesi nel letto abbracciati, parliamo piano ci tocchiamo quando sentiamo squillare il cellulare abbandonato in cucina. Lei si alza, nuda percorre il corridoio, risponde: “ Ciao amore....si sono ancora di qua. Arrivo e ti racconto tutto!”
La guardo vestirsi, poi si avvicina ci baciamo e mi sussurra: “Mi prometti che la prossima volta coinvolgiamo anche Luciano? É la nostra fantasia.” e facendo un occhiolino esce.

P.S. Parte del racconto è vero, parte inventato, spero solo di non rovinare un’amicizia ma di consolidarla.
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