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Lui & Lei

Una serata tra le calli veneziane in prima persona


di Gunny76
22.01.2019    |    4.343    |    3 9.2
"Li la feci appoggiare al muro e iniziai a baciarle le spalle e a premermi sempre con piu insistenza sul suo sedere che lei faceva sporgere in fuori sempre più..."
Ero in centro a Venezia per alcuni impegni , un sabato sera di un gennaio con il suo freddo che pizzicava di più ogni volta che ci si affacciava lungo il bacino di San Marco . Erano appena le 18 che i miei impegni erano già terminati , non mi aspettavo che facessi così presto e per questo non mi ero organizzato il sabato sera , decisi così di passeggiare un po’ per calli e campielli cercando qualche Bacaro dove poter fare qualche incontro particolare , ricordi di una gioventù che ormai non era più dietro l’angolo , quando spesso da solo o con amici si passavano le serate a rimorchiare turiste e passare delle piacevoli serate , a volte che ti sconvolgevano anche l’animo altre semplicemente divertenti e piacevoli .
Stavo attraversando campo Santa Margherita , in quella piazza erano rimasti ancora alcuni rimasugli delle festività natalizie , c’era la pista di pattinaggio su ghiaccio dove alcuni bambini si divertivano più a cadere che a pattinare , una casetta di legno da dove proveniva un buon odore di vin brûlé che mi solletico l’idea di scaldarmi un po’ prima di continuare il mio percorso e la mia serata tra i baretti nei pressi di Rialto , chiesi un bicchiere e mentre iniziai a scaldarmi le mani prima di berlo , tre ragazze, con il loro inglese fin troppo perfetto che denotava che la loro origine non era proprio del isola britannica , mi chiesero se potessi scattargli una foto , la mia risposta fu immediata , poggiai il bicchiere caldo sul bancone , iniziai ad inquadrarle con il loro cellulare, ebbi così il tempo di osservarle attraverso lo schermo così da farmi un idea di come fossero . Quando guardo qualcuno se trovo interesse tendo a notarne i particolari in modo da fare un primo identikit , eta stato sociale, sposati fidanzati , studenti, lavoratori , che tipo di lavoro svolgano etc etc .
Mentre le inquadravo iniziai a squadrarle erano due ragazze bionde naturali e una mora la loro età non superava i 25 anni , una di loro fidanzata , lo notai dal anello al anulare con una bel diamante , la mora invece doveva avere origini mediorientali , al che mi venne in mente il loro inglese e immaginai quindi che le loro origini dati i lineamenti di tutte e tre dovesse essere del BeNeLux , ora bisognava solo capire quale dei tre paesi .
Fu quella la scusa per attaccare bottone , certo non ero più un ragazzino , anzi in pratica tra me loro c’erano due generazioni , ma comunque decisi di provare almeno a fare amicizia e cercare di passare la serata con loro , così gli chiesi da dove venissero , il mio inglese era abbastanza fluido e con un buon accento ,nonostante era già qualche anno che non è facevo un uso assiduo , saputo che il loro paese d’origine fosse l’Olanda ( avevo quindi dato ragione alla mia prima occhiata ) inizia una conversazione sul più e meno , cosa gli fosse piaciuto di Venezia se avessero visto qualche altra città italiana , cosa facessero in Italia e nella vita , insomma tenevo una buona conversazione con qualche battuta per farle anche sorridere e non sembrare banale , approfittai del loro essere socievole per invitarle così a bere qualcosa in qualche bacaro spiegandogli la storia e la caratteristica che questi bar avevano per i veneziani . Accetto il mio invito pensai a dove portarle, subito mi venne in mente il bacaro jazz , non è uno dei più caratteristici veneziani ma è molto particolare , in pratica ha un soffitto rivestito di reggiseni che le avventrici del locale in certe serate possono lasciare in cambio di una consumazione gratis , in questo modo avrei anche compreso come sarebbe andata la serata se avrei passato una serata piacevole con tre giovani ragazze o se si sarebbe trasformata in una serata condita da l’eros di una città che diete i natali a casanova , no che io lo fossi ma so difendermi bene .
Entrati nel locale subito notarono il soffitto e iniziarono a ridere presi così la palla al balzo facendo qualche battuta un po’ più spinta e scogliere ancor di più il ghiaccio .
Ci scendemmo ad un tavolo che per la posizione era congeniale per me io avevo la sala a vista e loro tre potevano guardare solo me , non avendo più l’età cercavo di guadagnarmi quante più possibilità potessi avere , ordinammo una bottiglia di prosecco e qualche piatto tipico.
La chiacchiera era tanta da buon napoletano cercavo di mostrarmi interessante , quando mi chiesero la mia professione li si sciolsero un po’ di più , non so perché ma spesso nella mia vita il mio lavoro ha sempre un certo fascino sarà per ciò che indosso si dice che abbia il suo fascino , mentre chiacchieravamo giunse il cameriere con la bottiglia di prosecco fu li in quel istante che notai una ragazza seduta al bancone da sola che mi fissava , in un primo momento pensai che si guardasse intorno e che avevo incrociato casualmente il suo sguardo , ma dopo poco nel guardare nella sua direzione vidi che il suo busto, sullo sgabello innanzi al balcone, era rivolto nella nostra direzione e lei guardava con insistenza .
Iniziai così la mia fase di detective per capire quanto più possibile di lei una bella ragazza sulla trentina , aveva un vestitino nero con un velo che andava sopra la gonna un giacchetta di pelle poggiato sullo schienale della sedia e scarpe da ginnastica delle converse con un paio di calze ricamate molto sexy , diciamo una trentenne sbarazzina, gli occhi erano molto intensi e neri un viso mediterraneo con un dolcissimo sorriso , notavo che cercava di ascoltare le nostre conversazioni , forse si chiedeva cosa ci faceva un , quarantenne con tre giovani ragazze, avevo quindi compreso che non doveva essere straniere , che era sola e che probabilmente aveva deciso di fare qualche giorno a Venezia da sola , questo lo avevo compreso dal tipo di scarpe che stonavano leggermente con il vestito ma erano sicuramente comode per girare la città .
Dopo un po’ che ormai conversavo con le ragazze al mio tavolo senza mai togliere lo sguardo da lei decisi di fare una mossa , chiesi alle ragazze, che ormai si erano accorte che avevo lo sguardo altrove, se potevo invitare quella ragazza a bere con noi , loro si misero a ridere e praticamente mi dissero che per noi italiani flirtare e come respirare io mi feci una bella risata e nel frattempo mi alzai dal tavolo con il calice in mano e mi avvicinai a quella ragazza guardandola fisso negli occhi . Ciao ! Allora subito lei mi disse “ah ma sei italiano ?” Certo che sono italiano non si vede ? Lei disse che lo pensava vedendo il mio aspetto ma che il modo con parlavo in inglese con quelle ragazze l’avevano fatto avere qualche dubbio .
La invitai al tavolo e lei non se lo fece ripetere due volte , la serata continuo con io che dovevo tradurre tutte le domande che le ragazze iniziarono a fare alla ragazza che si era presentata come Claudia , era un informatore farmaceutico e aveva fatto un corso a Venezia di qualche giorno e aveva deciso di restarci per il weekend per visitarla e domenica rientrare a Palermo .
Dopo ormai la terza bottiglia di prosecco chiesi alle ,ormai , mie amiche se avessero voluto andare a fare un giro per altri bacari , le olandesine si vedeva comunque che ormai erano abbastanza brille mi si strisciavano addosso nelle loro modo di ridere , ma mentre ci stavamo alzando dal tavolo Claudia mi sfioro la mano , un brivido mi percorse lungo la schiena , avevo notato nel suo sguardo un erotismo che diciamoci la verità solo le donne italiane sanno avere , era caldo penetrante voluttuoso in pratica mi aveva incantato tanto da farmi iniziare a pensare come lasciare andare le tre olandesi e restare solo con lei . Mentre ci incamminavamo, tutti e 4 verso il ponte di Rialto , eravamo un po’ tutti e 4 brilli le olandesi un po’ di più, tanto che iniziarono a fare battute su di me , sul fatto che potessi assomigliare a bruce willis o a vin diesel , io gli risposi che al massimo potevo essere bastianich almeno sapevo cucinare , questa battuta una volta tradotta la capi solo Claudia , comunque il loro gioco continuo e mentre salivamo gli scalini del ponte inizio un gioco a dondolarci e toccarci e spingerci , una di loro mi abbraccio e mi diete anche un bacio sulla guancia , in quel istante guardai Claudia come se volessi fargli capire che era lei che volevo e non quelle ragazzine . Mentre stavamo giocando spingendoci a vicenda di qua e di là lungo la paratia del ponte . Ogni tanto esageravo rischiando di farla cadere ma semplicemente per essere pronto ad afferrarla , e ed ecco che le cinsi con le mani i fianchi cogliendo l' occasione per infastidirla col solletico. Poi, di colpo, L’ abbracciai da dietro scherzando, lei provo a divincolarsi ridendo ma non riuscii a
liberarsi dalla mia stretta facendogli sentire il mio membro ormai eccitato da quel meraviglioso contatto sul suo fondoschiena attraverso il vestitino .
Giungemmo così ai baretti al di là del ponte nella piazza dove si trova il tribunale erano tutti pieni di ragazzi universitari che bevevano e si divertivano , prendemmo altro prosecco e mentre parlavamo iniziai sempre più a stare vicino a Claudia ormai sembrava guardarmi come un pezzo di carne sanguinolento e non sdegnava, anzi a volte era lei a cercar il contatto e giocando e parlando , parlando e giocando ci ritrovammo a passeggiare da soli verso qualche calle più in là è sempre più buia e più isolata . Ormai avevo ottenuto ciò che volevo lasciare le tre ragazze olandesi , tanto sapevo che di certo non avrei potuto fare una quadriglia quindi tanto valeva scegliere la preda e colpire , anche se pensandoci bene credo che sia stata Claudia a sottrarre la preda alle 3 ragazze .
Anche lei era molto brilla e ogni tanto barcollava non so se per strusciarsi su di me o se per essere afferrata come in precedenza così mi ritrovai ad afferrarla mi spostai un po' in dietro provando a mantenere la stretta senza eliminare il contatto col suo sedere. Lei però mi segui così la cinsi a me con la testa poggiata sulle sue spalle Stemmo cosi per un po in un silenzio interrotto solo da lei che mi disse quasi arrabbiata :
Beh vuoi trattenermi cosi ancora a lungo? Guarda che io mi libero quando voglio! mentre io iniziai a strusciarmi lentamente con lei piano piano le sue parole diventarono sussurri. Sentiva il mio fiato caldo e un po' affannato sul suo collo mentre una delle due mani che la stringevano la vita iniziai ad acarezzarla con dolcezza la pancia e i fianchi. Sentiva che voleva girarsi verso di me per vedermi in faccia e forse baciarmi ma appena fece per muoversi la mia stretta intorno alla sua vita divenne ferrea. Il cuore le batteva all' impazzata mentre io mi muovevo sul tessuto della sua gonna e lei con me .Era come se temessi che lasciandola girare quel momento di follia e erotismo sisarebbe spento... Avevo capito che lei non sapeva ancora se voleva si spegnesse o meno.
La mia mano riprese a danzare sul suo ventre per poi salire sulla sua terza abbondante, accarezzai un seno
gentilmente per poi stringerlo con forza ma senza farle male, attirandola ancor più a me . Il suo respiro si fece ancor più rumoroso e intenso Appoggiai il viso sulla sua spalla nuda e tra i suoi capelli annusandone l'odore. La mano stringeva il seno e il mio pacco si faceva sentire sempre di più sul suo culo mentre con caIma I' altra mano scendeva lungo il fianco per sollevare la gonna e infiltrarsi sotto di essa. L’accarezzai il fianco nudo sotto la gonna mentre l'altra mano giocava ormai sotto la maglia ma ancora sopra ll vestlto. Capo che lei voleva ,voleva eccome! Voleva baciarmi ma soprattutto voleva che tra il mio pene e il suo fondoschiena non ci fosse più stoffa!! A pochi passi da noi c'era su un edificio una piccola rientranza larga circa un metro e profonda altrettanto con 3 gradini che davano su una porta di un edificio che sembrava in disuso . Smisi di fare ciò che stavo facendo con le mani (con suo grande momentaneo dispiacere) e sempre rimanendo dietro di lei la presi per i fianchi e la guidai fino a quella porta. Li la feci appoggiare al muro e iniziai a baciarle le spalle e a premermi sempre con piu insistenza sul suo sedere che lei faceva sporgere in fuori sempre più desiderosa del mio sesso.
Le abbassai il vestito e giocai con il suo seno sotto il reggiseno facendole venire la pelle d' oca , un po’ per il freddo un po’ per l’eccitazione . Ormai sentivo che ce la faceva più, mi volevo a tutti i costi. Abbasso le braccia e alzò il vestito facendo in modo che mi strofinassi direttamente sul suo sedere coperto solo da un perizoma "per fortuna che mi sono messa questo!" Mi sussurro.
Le mie mani sui suoi capezzoli duri finche mi fermai e gli chiesi :Sei sicura che lo vuoi? Volevo avere un controllo completo del suo battito e delle sue emozioni come se gli facessi credere che non sarebbe successo più nulla al suo minimo cenno di no . Ma lei subito mi disse “Certo che ne sono sicura, se no credimi ti avrei fermato un bel po' di tempo fa! “. Feci una risata e le mie mani ripresero vogliose a muoversi i miei baci ricominciarono con più foga alternati da brevi leccate sulla pelle che le causavano brividi sempre più forti. Decisi che finalmente una mano scendesse per palparle il sedere. Scostai dolcemente il perizoma e passai la mano tra le natiche facendola sussultare. Fino a scendere sulla vagina “ hmmm “ il suo gemito so faceva sempre più forte .Massaggiai il clitoride con decisione per poi infilare un dito. Non riuscivo a credere a cosa stesse succedendo in quel vicolo buio e senza illuminazione se non quella lontana delle vie principali . Pensai che lo volesse decisamente e tanto l' odore e il rumore dei suoi umori si sentivano più che bene in quella calle dove rimbombavano un po'. Con il poliice bagnato dalla sua vagina accarezzavo dolcente anche l'ano mentre con altre due dita la penetravano , un connubio perfetto! Di colpo le feci sentire il rumore della cerniera che si abbassava e della cintura che si slacciava .Era talmente tanto presa dalle mani fra le sue gambe che non si era accorta che la mano sul suo seno se n'era andata per slacciare i pantaloni! “Hmmm “ sospiro pregustando la penetrazione immanente, sporgendo ancora di più col culo e aprendo un po' le gambe Iniziai a passare il mio cazzo durissimo tra le sue cosce e tra i suoi glutei .
Spostai il perizoma e strusciai la cappella sulla sua vagina bagnandola dei suoi umori mentre con un ditino le accarezzava l'altro buchetto Poi feci per entrare appoggiando la cappella e entrando di qualche millimetro... "Si dai entra penetrami tutta, ti prego! Le sue parole con voce decisa . Decisi così di giocare ancora un po’ con il suo desiderio e di colpo arretrai lasciandola li in posizione pronta per prenderlo, vogliosa e insoddisfatta. “Fai sempre in tempo a tirarti indietro dissi sorridendo” lei Sbuffo sussurro “maledetto” sporse in dietro una mano mi afferri per il cazzo e mi attiro con decisione ma delicata verso di se e disse “provaci di nuovo e mi arrabbio! “ io “Ma quindi sei sicura : mente ridevo di colpo lo feci entrare tutto dentro la sua vagina vogliosa mozzandole il fiato, ”hai veramente un bel cazzone” “ Bene meglio cosi non ti avrei lasciata tirarti indietro senza prima farti mia!” Colpivo forte e sicuro le era difficile non emettere rumore, lo capi e le coprii la bocca con una mano mentre le mordicchiavo il collo. Stava godendo come una matta, tutta quell'eccitazione le aveva fatta andare via di testa. La spostai senza uscire da dentro di e la misi a pecorina sul gradino più alto dei 3, davanti alla porta e li proseguii sempre più vorace nei miei colpi ogni tanto tirandola un po' per i capellie accarezzandola con decisione l'ano. Di colpo usci da lei per leccarle la vagina tutta bagnata e l'ano. Godeva cosi tanto che faticava a rimanere in posizione rischiando cosi di scivolare. La girai e finalmente mi vide in faccia da quando mi come quando L’ avevo abbracciata lungo strada, mi sembrava fossero passati anni!”Sei bellissima”, e la baciai e mentre ci scamblavamo saliva o suoi umori erano gondranti entrai in lei di nuovo, venne più e più volte Sentiva le mattonelle fredde sotto la schiena ma non gli ne fregava nulla. Di colpo, soddisfatta mi allontano da se e
prese il mio cazzo in bocca e mentre lo leccava di gusto mi guardava negli occhi voleva vedermi godere e mentre emettevo qualche suono di piacere chiudendo gli occhi ecco il mio sperma che arriva. Dopo aver bevuto tutto ci baciamo con passione mentre dentro di me pensavo benedico quella calletta !
Decidemmo di ripassare ai baretti bere qualcosa e poi tornare nel suo b&b ma questo è un altro racconto .

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