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Lui & Lei

Una sorpresa alla porta


di Trioptimum
16.12.2017    |    2.284    |    0 7.5
"Ogni volta lo tiro fuori tutto fino a farlo uscire fino alla cappella e poi lo rimetto tutto dentro, ed ogni colpo è così, profondo e deciso..."
Questo è il mio primo racconto è autobiografico, spero vi piaccia e spero che perdoniate eventuali errori grammaticali. Per commenti e suggerimenti scrivetemi pure a: [email protected]

Sei in casa da sola che ti stai toccando, stamani sei furiosa, arrabbiata, tocchi il tuo clitoride con forza, lo sfreghi, poi entri tra le labbra con un dito, ma vuoi godere di più, ne infili 2 e poi 3 di dita, le usi come se fossero un piccolo pene e le infili sempre più a fondo quando improvvisamente, suona il campanello, dapprima fai finta di nulla, sarà la solita pubblicità o qualcuno che ti vuol vendere qualcosa, lasci perdere e torni a concentrarti sulla tua figa che è sempre più calda e bagnata.
Il campanello suona di nuovo e stavolta per due volte, la seconda più lunga della prima.
-vaffanculo chi sarà questo stronzo- pensi tra te e te.
Nel dubbio che comunque possa essere il postino con qualcosa di importante, ti ricomponi, vorresti indossare solo i pantaloni ma hai paura che la tua passerina così aperta e gocciolante possa formare una chiazza sul pantalone indossato così senza mutandine e allora raccogli il paio di mutandine di pizzo nero che ti eri sfilata poco prima, le metti, indossi i pantaloni del pigiama e ti dirigi alla porta.
Mentre scendi le scale per arrivare al piano terra senti la tua passerina pulsare, e stringi inavvertitamente le gambe, una con l’altra, come a dirle di attendere, senti però che il contatto con il pizzo delle mutandine ti sta facendo bagnare ancora di più e pensi che ormai anche le mutandine saranno fradice.
Arrivata alla porta prima di aprire ti dai una rapida occhiata tra le gambe, vuoi essere sicura che non ci sia nessuna chiazza, -tutto ok- adesso puoi aprire.
Ruoti la maniglia e apri solo uno spiraglio per vedere chi fosse, prima di riuscire a mettere a fuoco, però una mano si infila tra la porta e la cornice, senti spingere forte e non aspettandotelo non riesci a contrastare quella forza e la porta si spalanca.
Non te l’aspettavi, non credevi hai tuoi occhi, ero io, lì davanti a te.
Nemmeno il tempo di pensare:
-ma non conosceva il mio indirizzo? Come ha fatto a trovare casa mia? Perché è venuto qui?- che spingo ancora di più la porta, varco la soglia e prima ancora che tu possa urlare ti porto una mano alla bacco e soffoco ogni tua possibilità di parlare. Hai ancora gli occhi sbarrati, un misto di stupore e di paura nel tuo sguardo, mentre dietro di me chiudo la porta alle mie spalle.
La tua bocca è chiusa dalla mia stretta, la mia invece libera e vorace ti è subito sul collo. Bacio, mordicchio, uso la lingua, ti bramo come un animale selvaggio che cerca di azzannare la sua preda... mentre continuo a baciarti sul collo, cerco di spingere il mio corpo contro il tuo ma tu cerchi di opporti puntando le tue mani contro il mio petto e spingendo con tutta la forza che hai per allontanarmi. Più spingi forte più cerco di spingere anch’io finché pian piano sento le tue forze venire meno.
Adesso spingi poco, quasi niente, anzi sei tu che stringi il mio vestito e mi tiri a te. I ns corpi sono uno contro l’altro, si strusciano, si cercano.. ti guardo negli occhi vedo, cerco il tuo sguardo, ora sono sicuro che non urlerai se ti libero la bocca, i tuoi occhi ora sono languidi, lascio lentamente andare la presa e vedo che le tue labbra non emettono nessun urlo, ti esce un gemito soltanto, ogni volta che i ns corpi strusciano l’uno contro l’altro. Lascio libero il tuo collo e cerco le tue labbra, un bacio lungo, focoso passionale un bacio bagnato in cui le ns lingue si cercano come nella danza di due ballerini. Ci baciamo per così tanto che non riesci a renderti conto di quanto tempo sia passato.. non fai nemmeno in tempo a riprenderti che ti senti sollevare, ti ho preso in collo, non sai cosa abbia in mente ma mi lasci fare.
Con lo sguardo scruto la casa, ci metto poco a trovare quello che sto cercando: il tavolo della cucina.
Ti appoggio nuovamente a terra, con delicatezza, siamo in piedi uno davanti all’altro, non dici niente ma mi guardi negli occhi, sai già come andrà a finire e sai che opporti è inutile. Ti vergogni ma da quando ti ho baciato così intensamente anche la tua fica a iniziato a lasciarsi andare. Sta gocciolando come fosse di burro, la senti calda, quasi brucia e il clitoride pulsa, lo senti duro e gonfio, è voglioso di attenzioni. Non parlo, nessuna frase d’amore, nessuna parola dolce, solo le mie mani che frugano all’altezza dei tuoi fianchi, il pollice scosta l’elastico dei pantaloni e trova quello delle mutandine, in un attimo senti un freddo inaspettato. Con un unico movimento ti ho calato pigiama e mutandine, che ora si trovano all’altezza delle tue ginocchia.
Ti metto le mani sulle spalle e ti spingo indietro finché non sei a contatto con il bordo del tavolo, metto le mie mani sui tuoi glutei, li stringo forte, hai un brivido che ti percorre tutta la schiena, ti sollevo e ti appoggio sul tavolo. Adesso sei seduta sul tavolo e instintivamente allarghi leggermente le gambe.
Non è più il tuo cervello a comandare ma la tua fica. Hai tanta voglia, una voglia da impazzire di essere penetrata, le labbra della tua fica sono già aperte, lucide di tutti gli umori che stanno colando fuori.
Mi dici -scopami- convinta di quello che ti aspetta, ma non succede.
Ti guardo negli occhi, poi sorrido e ti dico:
-fai silenzio, ora ti faró godere-
infilo le mani sotto ai tuoi glutei, ti sollevo leggermente il bacino e in un attimo la mia testa è tra le tue gambe, il mio viso è vicinissimo alla tua fica, ne sento l’odore acre e buono che mi fa eccitare ancora di più, caccio fuori la lingua e mi metto a percorrere le tue grandi labbra disegnandone il profilo centimetro per centimetro. Sulla lingua sento il sapore dei tuoi succhi, mi fanno impazzire, vedo una gocciolina che sta colando fuori tra le labbra, la raccolgo con la lingua e me la assaporo, sa di donna, sa di te.
Al contatto della mia lingua calda sulla tua fica, hai buttato la testa all’indietro e hai iniziato a gemere forte -uhhhhhhhhhh ahhhhhhhh-
poi hai rialzato la testa, senti che l’orgasmo è vicino e vuoi ancora vedere cosa ho in serbo per te.
Vedo le tue labbra pulsare. Si aprono e si chiudono davanti ai miei occhi, pochi cm davanti a me.
Hai voglia di godere ed io lo so.
Tiro di nuovo fuori la lingua l’appoggio sul tuo fiorellino posteriore e lecco dal basso verso l’alto, dal tuo culetto fino al tuo clitoride, ma quando sono a pochi mm da esso, mi fermo ci soffio sopra con dolcezza e allontano leggermente il mio viso.
Al soffio sento solo un: -ahhhhhhhhhhhhhh-
Hai un sussulto, ti sento respirare forte, inizi a muovere il bacino in su e in giù, provi a scendere con le mani a dare sollievo alla tua fica, vorresti toccarti il clitoride, sai che basterebbero pochi colpi per godere come una matta.
Ma non posso lasciartelo fare.
Sfilo le mani da sotto i tuoi glutei e intercetto le tue prima che possano raggiungere il loro agognato traguardo. Con una mano stringi insieme i tuoi polsi e te li blocco sul ventre. Cerchi di divincolarti ma sono più forte di te non puoi o non vuoi liberarti.
Con l’altra mano vado a cercare la tua fica, cerco di esporre il clitoride il più possibile. E' lì bello ed eretto come un piccolissimo pene, avvicino la lingua e comincio a leccarlo con dei movimenti di lingua brevi ma velocissimi, non arrivò neanche a contare fino a 5 che ti sento dire: -porcoooooooohhhhhhhhhhhhh-
Ti sento irrigidire poi inizi a tremare tutta, ti tremano le gambe, la tua figa pulsa con delle contrazioni molto forti, alzo il viso, voglio vederti godere, cerchiamo il ns sguardo l’uno con l’altro, il tuo volto trasfigurato dall’orgasmo è bellissimo, la cosa più sensuale che abbia mai visto. La tua bocca deformata in una strana smorfia di godimento. Ti guardo finché i tremiti diminuiscono e pian piano ritorni ad essere padrona del tuo corpo. La tua fica è oscenamente aperta e dell’interno comincia a colare il liquido biancastro segno inconfessabile del tuo orgasmo. Prendo il dito medio lo paso nel solco tra le grandi labbra e lo raccolgo sul dito, me lo porto alla bocca e lo succhio, è salato, è un succo concentrati che sa di te, me lo gusto leccandomi anche il dito, poi ti sento parlare:
-mi stai fac...-
-shhhhhhhhh- ti interrompo
-non ho ancora finito con te!-
Ti lascio le mani bloccate in precedenza, armeggio con la mia cintura e la apro, calo la zip, apro il bottone dei pantaloni e in un attimo mi calo pantaloni e mutande fino a terra. Il mio cazzo è gia duro e siccome mi conosci sai che lo è stato fin da quando sono entrato. Mi avvicino a te ed instintivamente allarghi le gambe, non lo dici, ma anche tu hai voglia di sentirlo tutto dentro la fica, hai voglia di essere scopata forte, ma non sono queste le mie intenzioni.
Passo la cappella su e giù nel solco delle labbra, arrivo in alto e la struscio sul clitoride ancora sensibile dall’orgasmo precedente, mi piace passartelo sulla fica come se fosse un pennello su una tela e dai suoni che inizi ad emettere vedo che piace anche a te. Lo spennello ancora un po’, ogni attimo potrebbe essere quello buono, non aspetti altro che sentirlo dilatare le tue labbra ed entrarti dentro fino in fondo, fino a sentire le palle sbattere sul tuo culetto. Ma oggi non succederà.
Punto la cappella sul tuo fiorellino posteriore, il mio cazzo è gia bello lucido dei tuoi umori mentre il tuo culetto è già ampiamente bagnato dai succhi che sono colati dalla tua fica con l’orgasmo. Punto la cappella nel buchetto e spingo finché non lo sento allargare e dilatare bene fino ad avvolgere la mia cappella come se fosse una bocca. In quel momento ti guardo e spingo forte fino a fartelo entrare tutto nel culo con un colpo solo. Lo infilo fino in fondo fino a quando è tutto completamente dentro di te. Ti vedo trasalire ed emetti un urletto, non sono stato delicato, ti ho preso con forza come piace a me e come so che piace anche a te.
Prendo le tue gambe e le alzo, me le porto sulle spalle, così so che la penetrazione sarà più profonda e ti piacerà ancora di più.
Mi dici: -scopami-
Non mi faccio attendere. Inizio a scoparti il culo con colpi lunghi e forti. Ogni volta lo tiro fuori tutto fino a farlo uscire fino alla cappella e poi lo rimetto tutto dentro, ed ogni colpo è così, profondo e deciso.
-ti piace come ti scopo il culo ehhh troia-
-uhhhhhhhh siiiiii mi piace bastardoooooo-
-ora dillo dillo che sei la mia troia dilloooo-
-ahhhhhhhh ahhhhhh siiiiiii sono la tua troiaaaa!-
-ora ti riempio il culooooo... godiii troia-
A quel punto allunghi la tua mano sulla fica, stringi il clitoride tra due dita così forte quasi da farti male e inizi a torturarlo in preda ad una voglia mai vista prima.
Stai per venire lo sento dai tuoi gemiti e lo vedo dalle tue smorfie ma voglio che veniamo insieme !
Ancora qualche colpo e spingo forte talmente forte da farti scivolare un po’ più su sul tavolo. Il mio cazzo è tutto dentro di te fino alle palle, l’orgasmo sale, stai tremando tutta e mentre senti l’orgasmo montare e inizi a godere come una matta senti anche una serie di fiotti caldi che ti riempiono le viscere. La mia sborra calda ti riempie l’intestino e in quell’istante il tuo orgasmo raggiunge l’apice e vieni urlando come una cagna in calore.
Hai goduto altre volte così ma stavolta era stata diversa dopo tanto tempo ti senti nuovamente donna, nuovamente femmina come da tanto troppo tempo non ti sentivi più.
Ti lascio così con la fica ancora fumante e il culetto da cui inizia a fuoriuscire un rivolo di sperma. Mi rivesto, ti do un bacio sulle labbra, un bacio casto senza lingua.
Il bacio più intenso ed intimo che ci siamo mai dati.
Apro la porta e me ne vado senza saluti senza promesse senza niente.
Ti metti a piangere, perché sai che non tornerò, sai che non mi rivedrai mai più.
Lo senti scritto in fondo al cuore.
O forse no.... ma questa è un altra storia.

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