Focene...mon amour - 2(storia di fantasia)

Soddisfatto ma stremato dopo questo pomeriggio di sesso balneare, mi metto a recuperare un po di energie e mi godo il tramonto sul mare, sdraiato sul mio asciugamano. Aspetto fino a quando il sole si nasconde completamente tra le onde, quasi ad aspettare il raggio verde e con gli ultimi sprazzi di luce raccolgo le mie cose e mi dirigo verso la macchina. Oggi ho parcheggiato in un piazzale sterrato a pagamento: quando sono arrivato erano rimaste 3 o 4 auto, distanti tra loro. Il parcheggio non é illuminato ma la luce dei lampioni stradali e delle case vicine non lo rende completamente buio: è un po' distante dalla spiaggia e dovendo camminare sull'asfalto tra la case non c'è piu quel piacevole venticello marino, per cui attivo al parcheggio completamente sudato. Apro gli sportelli dell'auto e visto che ero solo mi spoglio completamente per togliermi tutta la sabbia di dosso e darmi una rinfrescata con delle salviette umide. Non faccio caso ai rumoremi dell'ambiente perché ho acceso la radio e ascolto la radiocronaca della partita della nazionale, e poi sto tranquillo perché mi sono riparato tra gli sportelli e con l'asciugamano ho coperto il finestrino più esposto.
Mi sto pulendo le zone intime con una salvietta e di nuovo mi sta venendo barzotto ma la parte dove indugio di più è sul buchino per dargli un po di refrigerio dopo la possente cavalcata.
All'improvviso sento alle mie spalle una voce: "Ecco un altro frocio che si sega" Mi volto, intravedo tre sagome che si dirigono verso di me. "Chi siete? Che volete?"
Ed uno di loro:"Secondo te? In un parcheggio buio e deserto uno nudo cosa pensi che possa aspettarsi?" E nel frattempo continuano ad avvicinarsi. L'illuminazione non mi consente di vederli bene e un'altra voce ha detto:"Lo vedi come è eccitato? Gli è anche venuto duro" E rivolgendosi al terzo: "Lo vedi? C'è ne è anche per te" e tutti scoppiano a ridere.
A questo punto mi hanno raggiunto e circondato: io sono chiuso tra gli sportelli aperti, l'abitacolo della macchina e loro tre.
"Ragazzi cosa volete fare? Non fate cose di cui potreste pentirvi"
Risate, ed una voce: "Ti stavamo ammirando, le luci dell'auto ci hanno fatto gustare tutta la tua preparazione ed ora vorremmo contribuire al sollazzo che ti stavi dando, se ti va"
Quel "se ti va" ha cambiato tutta la prospettiva e mi sono rilassato un pochino ma sempre guardingo ho chiesto :" In che senso?"
"Nel senso che si scopa"
Uno di loro si è fatto un pochino più avanti, ha allugato la mano in direzione del mio uccelo, si é fermato un attimo e visto che sono rimasto immobile ha cominciato a segarmi.
A quel punto anche gli altri si sono fatti avanti, si sono tolti i bermuda ed hanno sfoderato i loro uccelli, mi hanno preso le mani le hanno posate una su ogni uccello e ho cominciato a toccarli. Nel frattempo l'altro è passato da un lavoro manuale ad uno orale: ho il mio cazzo infuocato nella sua bocca e due cazzi di marmo nelle mani.
A questo punto mi rilasso, mi sposto dagli sportelli e comincio a baciare uno dei tre: il cazzo mi diventa sempre più duro ed il pompinaro, che nel frattempo ha ripreso la sua opera dá mugugni di gradimento
Si aggiunge anche la bocca del terzo: sarà la stanchezza della giornata al mare, sarà la stanchezza delle scopate pomeridiane, sarà l'improvvisa eccitazione ma non capisco più nulla: passo da una bocca all'altra, un turbinio di lingue, un'alternanza di cazzi tra le mani...e quello inginocchiato che fà un eccellente lavoro.
In preda ad una eccitazione pazzesca mi metto in ginocchio anche io e comincio a pompare il primo cazzo che trovo: a questo punto il pompinaro, rimasto a bocca asciutta, si avventa sull'altro e comincia ciucciarlo anche lui.
Senza bisogno di dirci nulla ci siamo ritrovati a passare dai cazzi alle nostre bocche mentre ognuno segava se stesso.
Minuti interminabili di estasi a ciucciare e scambiarci baci e toccarci i nostri cazzi, duri anche loro.
Ci siamo guardati, io ed il pompinaro, e con un cenno di intesa ci siamo alzati, ci siamo messi a 90 gradi sul cofano della macchina e ci siamo inumiditi il buco del culo ognuno con la mano e saliva dell'altro. I cazzi degli altri due non si sono fatti attendere, il mio è entrato senza troppi riguardi ma, visto il trattamento già subito nel pomeriggio, senza dolore, l'altro invece lo ha sentito ed anche bene. Hanno cominciato a pomparci forsennatamente al punto tale da piegarci le braccia e ci siamo ritrovati, io ed il pompinaro, con il petto schiacciato contro il cofano, a guardarci negli occhi: con un braccio lo avvicinò a me, lui fá altrettanto ed a questo punto le nostre bocche sono vicine. Cominciamo a toccarsi le labbra con le lingue poi le bocche di si aprono e si sigillano in un bacio vorticoso ed infinito.
Intanto gli altri due continuano a scoparci, si sente distintamente il rumore dei bacini che sbattono sulle chiappe, sempre più veloce, sempre più impetuoso finché il mio comincia a mugolare: gli dico "fuori, fuori..." ma quasi sperando che non mi ascolti...qualche mugugno ancora misto a grugniti e poi finalmente esce e sento schizzi caldi arrivarmi sulla schiena, fin quasi al collo. Dopo neanche un minuto sento il pompinaro dire "si, siii, sbattimi così, forte..." ed il suo scopatore emettere un gemito che sembra quasi un ululato sommesso e deve essergli scoppiato dentro: gli si appoggia esausto sulla schiena tenendogli il cazzo ancora dentro mentre il mio scopatore me lo struscia, appiccicoso e barzotto tra le chiappe e con le mani mi massaggia la schiena con la sua sborra.
Qualche attimo così, poi soddisfatti si ritraggono: ma io ed il pompinaro non siamo soddisfatti: ci poggiamo seduti sul cofano e ricominciamo a baciarci, stavolta con più passione che impeto e ci seghiamo l'un altro: a cazzi ormai turgidi ci alziamo, li uniamo ed iniziamo a segarli insieme, uno attaccato all'altro. Si riavvicinare gli altri due, si inginocchiano, ci separano quanto basta per far intervenire le loro bocche mentre le nostre restano con le lingue avvinghiate. Il pompinaro viene prima di me, io già ero venuto due volte nel pomeriggio: a questo punto mi ritrovo con 3 bocche sul mio uccello, faccio due passi indietro mi siedo sul bordo del cofano a gambe larghe con il cazzo che svetta come non mai: i tre ricominciano chi a pomparmi, chi a leccarmi, chi a baciarmi, non capisco più niente: mi poggio con i gomiti sul cofano, sto per esplodere, inarco la schiena, la testa all'indietro, mi scappa un grido: "Siiiiiiii!" e sborro nella bocca di qualcuno che evidentemente gradisce e continua il suo lavoro con delicatezza.
Ripreso il controllo di me mi rialzo: ormai nel buio le nostre sagome sono appena distinguibili, si sentono dei frusci causati dal rivestirsi dei tre.
Ci salutiamo in qualche modo e poi gli dico: "Comunque sabato prossimo io riparcheggio qui" . Ridono, tutti e tre ed uno risponde: "Vedremo" e li sento allontanarsi.
Ritorno alle mie cose e riprendo da dove ero stato interrotto: con una salvietta imbevuta cerco di dare un po di refrigerio al mio povero buchino