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Gay & Bisex

Il Medico, il Donatore e il Moribondo - 3


di TheStoryteller99
28.02.2023    |    5.395    |    8 8.8
"- Ringhia Paxton chinandosi verso di lui per baciarlo sulle labbra..."
La porta dell'ufficio è aperta.
Aperta sulla sala d'attesa in cui ci sono quattro uomini dalle patte gonfie. Ben otto occhi si voltano a guardare Dorian non appena Paxton pronuncia quelle parole.
- Voglio lei, dottore. A pecora, sulla scrivania. Adesso! - Riecheggiano ancora nella stanza, e Paxton se ne sta lì appoggiato al muro col suo cazzone che non vuole saperne di ammosciarsi.
Dorian ha lo sguardo di tutti addosso, sguardi curiosi, che vogliono sapere come la vicenda andrà a finire. Il cuore ancora agitato per ciò che è successo con Jill poco prima gli batte nel petto come se stesse per scoppiare, la mano umida di umori anali sembra pulsargli e prudergli, come il cazzo che svetta nelle sue mutande rendendo nota a tutti la sua presenza nella stanza.
Non sa cosa rispondere, è ovvio che sarebbe un "no" ma non trova il modo giusto per pronunciarlo. Sa solo che vorrebbe sborrare come non mai guardando i video delle telecamere che sono nel suo ufficio, per abbandonarsi al piacere e sfogare tutta quella tensione.
Ma non può, perché Paxton non vuole saperne di mollare la presa su di lui.
Com'è tipico in quelle situazioni di tensione in cui la persona si sente messa con le spalle al muro, il medico cede tutto alla rabbia, l'unico modo che trova di sfogare ogni cosa che sente. - Non so cosa si è messo in testa riguardo al mio ambulatorio, Paxton, ma le suggerisco di andarsene se non vuole che chiami la sicurezza!
Urlando a squarciagola, Dorian si avvicina a passi pesanti all'omone per spingerlo nella sala d'attesa.
Paxton sorride a quella sfuriata e afferra la meno del dottore prima che quest'ultima possa toccarlo.
La stretta è ferrea, anche se il palmo dell'uomo è caldo e morbido, in contrasto col suo fare rude e autoritario. Dorian rimane spiazzato da quel particolare, ma soprattutto dal modo in cui Paxton si ostina a dominarlo a qualunque costo.
Non può negare a se stesso che prova uno strano piacere perverso a essere trattato in quel modo.
Ciò che succede, però, non lo avrebbe mai previsto.
Sotto gli occhi voraci dei quattro uomini nella sala d'attesa, Paxton ha l'ardire di afferrare il capo pelato di Dorian e costringerlo a inginocchiarsi davanti a lui. Il viso premuto sul suo cazzone.
Il medico sente il cuore battere nel petto e ruggire nelle orecchie; la sua mente è confusa tra la vergogna di essere trattato così sul posto del suo lavoro davanti ai suoi "clienti", e la voglia di assaporare sotto ogni aspetto la carne dura che Paxton gli sta premendo sulla faccia.
È odoroso, da maschio, ma non ci sono puzze, solo un sentore salino di precum.
Lo stesso che cola dalla cappella per scivolare nelle barba scura di Dorian.
Quel contatto gli fa indurire il cazzo nelle mutande in maniera così violenta da rendergli l'erezione dolorosa; il culo invece formicola e pulsa, una reazione mai avuta prima.
- Abbiamo già discusso prima, dottore. Ora è il momento dei fatti. - Paxton spinge la sua mazza sulle labbra dell'uomo, che si sforza di tenerle serrate.
Per quanta voglia abbia, Dorian si rifiuta di dare soddisfazioni a quell'uomo e cedere sotto le sue pressioni.
Il precum però inizia a inzuppargli la bocca e la barba, e Dorian teme di non riuscire a trattenersi per molto. Poi accade ciò che meno si aspettava: delle gocce di precum riescono a filtrare attraverso le labbra e il dottore può assaporare quel sapore agrodolce e sfizioso, il sapore di un maschio dotato di una grande potenza sessuale.
Quel sapore gli fa perdere i freni inibitori.
Dorian apre la bocca e inghiotte ogni centimetro della carne dura di Paxton.
L'uomo ulula, contento di aver vinto la battaglia, e inizia a scopargli la gola violentemente, soffocandolo.
Dorian non è abituato a fare pompini a cazzi così grossi, 25 centimetri sono complicati da sentire in gola.
Però si gusta ogni singolo millimetro che sente entrare ed uscire da lì, si premura di inzupparlo bene e lo lecca come meglio può, anche se farlo sotto i colpi poderosi di Paxton non è semplice.
Più di una volta rischia di vomitare e quando Paxton glielo infila tutto in gola, spingendo la sua testa contro la patta dei pantaloni, il medico fa davvero fatica a resistere.
Inonda di rigurgito il cazzone dell'uomo, che lo allontana subito e lo fa rigurgitare sul pavimento.
Fili di saliva avviluppano il cazzo di Paxton fino alla bocca di Dorian, che tossisce sputacchiando per terra.
Ora il cuore sta davvero impazzendo e il dottore teme di avere un infarto da un momento all'altro. Schiacciato dal peso di quell'umiliazione che supera di gran lunga l'essere scopato di bocca davanti ai pazienti, Dorian inizia a strisciare via verso la sua scrivania.
Non ha il coraggio di guardare alle sue spalle, sa che vedrebbe un'espressione di soddisfatta perversione sul volto di Paxton, ma non è quella a preoccuparlo. Gli brucia sapere che ben quattro pazienti stanno ammirando lo spettacolo di lui che si fa usare in quel modo e molto probabilmente si stanno segando come maiali.
D'un tratto, una manona afferra il colletto del suo camice e lo rivolta, per costringerlo a guardare Paxton che lo sovrasta non solo con la sua ombra ma con la sua intera mole.
Dorian può vedere i quattro spettatori che si sono avvicinati alla porta dello studio per ammirare meglio, dietro l'orso.
Quando alza lo sguardo, Dorian vede Paxton coperto da una maschera di lussuria che gli deforma il volto in un'espressione dominatrice. Un volto a cui il dottore sente il bisogno di abbandonarsi, come se lo incantasse tramite una magia e lo costringesse a sottomettersi.
- Ah dottore, questo è stato un grande sbaglio. - Ringhia Paxton chinandosi verso di lui per baciarlo sulle labbra.
Dorian inizia ad avere paura. Quell'uomo e troppo dominante per non avere l'impressione che possa picchiarlo da un momento all'altro per il proprio piacere, eppure non sente l'istinto di allontanarsi.
Anzi vuole stringersi a lui come un bambino tra le braccia del padre, conscio di non correre pericoli stretto fra quei muscoli villosi.
Quando le labbra di Paxton si staccano dalle sue, il dottore lo sente dire - Far vomitare le troie a cui ficco in gola la mia bestia è il mio modo preferito di eccitarmi. Fallo ancora e ti ritroverai questo mostro su per il culo.
Detto questo, Dorian riceve un ceffone da parte del cazzone umido di umori.
Poi un altro e un altro ancora.
Dopo il quinto colpo ha le guance rosse e bollenti e poi è costretto ad aprire le bocca perché la bestia viene di nuovo spinta fino in fondo alla sua gola.
Dorian mostra all'orso come adora quel cazzone, lo lecca e slurpa come un bambino che gusta il suo enorme lecca lecca. E ora che sa cosa eccita Paxton, non si vergogna di rigurgitare di nuovo sui suoi pantaloni dopo una quindicina di spinte che accoglie nella bocca.
Paxton questa volta non si ferma e lo scopa ancora più forte, provocandogli un terzo rigurgito.
Il pavimento diventa lucido per gli umori che Dorian continua a sputare e a ogni conato Paxton ruggisce come impazzito.
Dopo avergli tolto il cazzone dalla bocca e sempre tenendo il dottore per il colletto del camice, Paxton lo trascina fino a una delle sedie davanti alla scrivania; ci si siede sopra e poi rimette il cazzo nella bocca di Dorian, che rimane inginocchiato a pecora davanti ai lui. Il medico ora è del tutto remissivo, troppo coinvolto e dominato dalle sue pulsioni sessuali che ha scelto di lasciare in mano a quell'uomo autoritario.
- Occhi su di me, dottore - gli intima quest'ultimo e Dorian esegue.
Lascia che il cazzone dell'uomo gli stupri la gola tenendo la testa alzata per guardare Paxton negli occhi.
Quel contatto visivo gli fa formicolare il petto, lo rende contento, come se l'attenzione del suo padrone fosse il suo unico motivo di felicità. C'è una corda d'intesa a unire i loro sguardi, una corda che dagli occhi di Paxton passa per la sua mazza sovrana e finisce nella gola di Dorian.
Una corda che li lega come padrone e schiavo. Dorian si sente speciale, in quel momento, e continua a succhiare per non dover rinunciare a quella sensazione.
La magia dura poco, però, perché d'un tratto vede Paxton fare un cenno con la mano agli uomini che si sono fermati sulla soglia dello studio.
In pochi secondi Dorian li vede piazzarsi ai due lati di Paxton, tutti e quattro coi cazzi pronti all'uso. Hanno tutti dei bei piselli, ma nessuno regge il confronto con quello di Paxton.
Un po' spaventato, Dorian accenna a fermarsi nel succhiare il cazzone del suo padrone, ma lui glielo spinge di nuovo in gola premendo sulla sua nuca con la mano.
I quattro uomini iniziano a interagire con lui, invitandolo a scopare "la troia" sempre più forte, chiedendogli se possono vederla nuda e tutta in calore. Un paio non nascondono che vogliono ficcare i loro cazzi nel culo di Dorian.
La cosa va avanti così per oltre mezz'ora, un lasso di tempo intervallato da pochi ma importanti grugniti da parte di Paxton, così rari che Dorian capisce essere segni di estremo godimento da parte sua, pochi segni di soddisfazione che il padrone dà al suo schiavo come premio temporaneo. Ogni tanto risponde ai quattro uomini e per altre due volte spinge il cazzone così a fondo dentro Dorian da farlo rigurgitare ancora.
Ogni volta il cazzo sembra diventargli più grosso e duro.
Con i pantaloni sempre più fradici di saliva e umori, Paxton concede a Dorian una pausa e gli da delle pacche con la sua manona sulla guancia destra. I suoi occhi sembrano dire "Molto bravo, dottore. Molto bravo" senza che lui esali un fiato. Dorian ha il cuore pieno di felicità e il pene durissimo e dolorante nei pantaloni. Vuole soddisfare il suo padrone, la testa e il cuore non gli dicono altro; vuole guadagnarsi altri sguardi come quello.
Ma Paxton sposta la sua attenzione da lui agli altri quattro.
- Volete usarlo un po', ragazzi? - chiede.
Tutti gli altri rispondono di sì, impazienti di abusare anche loro di Dorian.
Il medico non è felice di quella svolta, vuole la mazza di Paxton non quei grissini insignificanti che quei quattro sfoggiano inutilmente.
- Allora è vostro - dice Paxton, intrigato dalla faccenda.
Ma prima si avvicina a Dorian e gli sussurra all'orecchio - Soddisfali per bene finché non ti ordino di smetterla, ma tieni gli occhi fissi su di me per tutto il tempo.
Quando viene passato in maniera così rude ai quattro arrapati, il medico vorrebbe protestare, ma la bocca viene occupata dal cazzo di uno dei quattro che subito inizia a insultarlo mentre abusa della sua gola. Dorian non prova affatto piacere in quell'intrusione, i 25 centimetri di Paxton sono complicati da ingoiare ma decisamente provocano più eccitazione e piacere orale.
Gli altri tre tentano di spogliarlo per sfruttare il suo corpo nei migliori modi possibili, visto che la bocca è occupata, ma non appena gli scoprono il culo tutto bagnato e pulsante Paxton intima loro di lasciar stare quel buco proibito.
I quattro lupi in calore accettano quel veto e iniziano a sbranare la loro preda come meglio possono.
Dorian conosce il nome solo di uno di loro, Owen Jetson, ricorda di averlo visto nella sala d'attesa mentre saltellava da un paziente all'altro per raccogliere il seme di tutti nei rispettivi bicchieri. Non a caso è quello con lo sguardo più perverso tra i quattro, Dorian è certo che abbia aspettato a lungo quel momento, e non appena il tipo che lo stava scopando oralmente si sposta è lui a prendere subito il suo posto.
A un cazzo peloso che puzza di maschio, odori pungenti che al medico non piacciono. Intanto che si fa sbocchinare, Owen si sbottona la camicia sfoggiando il suo corpo nerboruto con pancia prominente e villosa; due grossi capezzoli sobbalzano peccaminosi.
Gli altri tre seguono il suo esempio levandosi mutande e pantaloni per liberare le loro bestie.
Dorian si ritrova in mezzo a quattro mazze di cui non gli importa nulla, le soddisfa e stuzzica solo perché glielo ha ordinato Paxton. Nonostante siano dei bei cazzi da svuotare (due hanno la cappella coperta di pelle dal prepuzio mentre gli altri due sono sfoderati a dovere, con capocchie grosse e livide come caramelle gustose da mordicchiare e spremere, in più hanno tutti degli scroti appesi che sembrano pieni di sperma, con peletti di vario colore) il dottore non può fare a meno di immaginare il cazzone di Paxton che gli sfonda la gola e lo fa rigurgitare all'infinito.
Dorian mantiene gli occhi fissi in quelli del suo padrone, come da ordine, e lo guarda mentre con una mano si massaggia la bestia e con l'altra accarezza la parte di pantaloni bagnata dai suoi rigurgiti.
Paxton gli fa un occhiolino e Dorian sente il cuore sobbalzare.
La testa di Dorian viene contesa tra i quattro infoiati, che gli distruggono la gola a furia di ficcarci dentro i loro cazzi, ma non stacca mai gli occhi da quelli castani di Paxton. Persino quando i peli pubici gli pizzicano gli occhi facendoglieli lacrimare lui non li sposta da Paxton.
D'un tratto, troppo travolto dalla foga dei quattro, il medico cade per mancanza di energia (era in ginocchio, ma le gambe gli cedono), perciò appoggia la schiena alla sua scrivania e riprende a succhiare.
La vergogna ormai è svanita e prevale la voglia di soddisfare il suo padrone che se ne sta lì seduto sulla sedia a godersi lo spettacolo.
Ora che sta più comodo, Dorian decide di mostrare a Paxton quanto la situazione gli piace. Finalmente ha tutti i cazzi che voleva a sua disposizione: un orso che lo domina (cosa che non ha mai provato ma che lo sta eccitando oltre ogni dire) e tre cazzi che abusano della sua gola. Così mette in pratica anche alcuni trucchetti che ha imparato nel corso della sua vita, come inzuppare ogni cazzo per bene e poi segarli ruotando le mani attorno all'asta, facendo su e giù e succhiando nel frattempo. Questo manda i quattro in brodo di giuggiole, ma a lui non basta e decide di alzare l'asticella concentrandosi sui due col cazzo coperto dal prepuzio.
Sa per esperienza che chi ha il prepuzio troppo elastico possiede anche una cappella estremamente sensibile, perciò con le mani abbassa del tutto il prepuzio a entrambi e inizia a leccare direttamente le capocchie, strappando urla intense ai due lupi. Con gli occhi fermi su Paxton, lo vede accigliarsi ed eccitarsi ancora di più.
È quello il momento in cui l'orso da il nuovo ordine. - Basta!
La sua voce è come un tuono, Dorian sente il culo pulsare.
- Stendetelo sulla scrivania - ordina Paxton alzandosi dalla sedia.
Felice di essere di nuovo sotto ai suoi ordini, Dorian si stende spontaneamente sulla scrivania, a pecora. Così da offrire il culo al primo che vuole sbranarlo.
Senza vedere nulla, a parte due dei quattro uomini che oltrepassano la scrivania per sbattete i loro cazzi sulla faccia del medico, Dorian sente le mani ruvide di Paxton abbassargli i pantaloni e poi le mutande. Lo fa lentamente, solleticandogli la pelle coi tessuti che scivolano via assieme alle due dita che disegnano linee morbide sui fianchi del dottore.
Dorian sente che Paxton ha voglia di fotterlo duramente, ma sta resistendo perché vuole fargli pregustare l'attesa e l'eccitazione del momento.
Appena i pantaloni sono giù a tenere ferme le gambe al dottore, uno schiocco risuona forte nell'ufficio. Seguito da un gemito di Dorian che non si aspettava di sentire una sua chiappa andare a fuoco.
Paxton gli ha sferrato un ceffone sul culo, imprimendo la sua mano sulla chiappa destra.
Al secondo schiaffo, la bocca di Dorian viene riempita dal cazzo di uno dei due che ha di fronte proprio mentre stava gemendo.
- Prendetegli le mani e tenetegliele ferme - ordina l'orso agli altri due.
Dorian viene afferrato per le braccia da Owen e dal secondo uomo, che iniziano a masturbarsi con le sue mani.
Così inerme, ora è davvero in balia del suo sodomizzatore.
I ceffoni che Paxton da al suo culo fanno sobbalzare Dorian ogni volta, sono dolorosi, le chiappe gli vanno a fuoco, ma non desidera che il suo padrone si fermi. Sta godendo troppo e vuole sempre di più.
Ora che è tornato tra le mani di Paxton c'è più gusto a succhiare i cazzi di chi ha davanti e a segare gli altri due.
Paxton inizia a sferrare colpi alla stessa chiappa, colpendo lo stesso punto, senza fermarsi finché a Dorian non pare di avere la chiappa distrutta. Dopo sette schiaffi si ferma e poi ripete tutto con la chiappa sinistra.
Dorian è talmente eccitato che sborra sulla scrivania senza nemmeno accorgersene; i suoi spasmi facevano strusciare il cazzo sul legno e non ha potuto più resistere.
La cosa bella è il cazzo gli rimane duro come la roccia.
Ma Paxton sembra deciso a svuotarlo completamente, anche delle energie, perché il secondo orgasmo (più intenso del precedente) arriva quando l'orso inizia a passare la lingua sulla figa sugosa del dottore. Questo fa inarcare la schiena a Dorian, che non ha mai provato una sensazione simile. È come se Paxton stesse leccando direttamente la sua prostata, il contatto tra la lingua e lo sfintere genera un formicolio paradisiaco che gli incendia non solo il culo, ma tutto l'inguine in una spirale di piacere che diventa sempre più intensa, sempre di più...
E il cazzo di Dorian schizza di nuovo sulla scrivania, facendolo mugugnare rumorosamente.
Anche Paxton si accorge del suo orgasmo, per via degli spasmi che fanno pulsare lo sfintere del dottore.
In quel momento Dorian sente arrivare due forti ceffoni dati simultaneamente alle sue chiappe e che poi si portano via la sensazione divina della lingua di Paxton tra le sue chiappe.
Paxton si è alzato e ha altro in mente.
Ora che le sensazioni dategli dall'orso sono svanite, Dorian ha un attimo per accorgersi di ciò che gli succede attorno oltre alla dominazione di Paxton. I due uomini che si stavano masturbando con le sue mani sono venuti su di lui e ora lo tengono fermo semplicemente impedendogli di muovere le braccia.
Quello che invece gli stava scopando la bocca gli ha fatto ingoiare un bel carico di sborra, intanto che Owen ha sborrato sulla sua faccia vedendolo in quello stato.
Sono stati tutti appagati eppure se ne stanno ancora lì a smanettarsi i piselli turgidi e a fare a turno su chi deve scopargli la gola.
D'un tratto, il suo culo percepisce dei colpi leggeri dati da qualcosa di grosso e duro, come un tubo caldo e bitorzoluto.
- Mi raccomando ragazzi, tenetelo ben fermo. - La voce di Paxton gli arriva roca e perentoria poco prima che il dolore esploda nel corpo del medico.
Lo sfintere viene fatto a brandelli da qualcosa di estremamente grande che si sta facendo strada nelle membra di Dorian con prepotenza e senza aspettare che la carne si adatti.
Il dolore è insopportabile, brucia come se l'inferno si fosse aperto nel suo culo. C'è una piccola nota di piacere che gli fa fremere l'inguine, ma anche se intenso è messo da parte dal dolore.
Dorian sputa il cazzo di Owen e si gira a guardare: vede solo Paxton completamente nudo (e l'uomo è una vera visione paradisiaca, col corpo scolpito e peloso) che attacca il proprio inguine alle sue chiappe. Il cazzone dell'uomo non si vede.
Perché è affondato tutto nelle carni di Dorian.
Il medico ha le lacrime agli occhi - Paxton la prego, la smetta! Non posso... - la frase gli viene troncata dalla manona dell'orso che gli tappa la bocca.
Continuando a sbattere il suo cazzone nel culo ormai sfondato del dottore, Paxton usa l'altro braccio per tirarlo su, così da potergli dire nell'orecchio - Provi un'altra volta a supplicarmi, dottore, e inizierò a scoparla sempre più forte finché non sverrà dal dolore.
Dorian rimane senza fiato quando, per via della sua schiena inarcata all'indietro, sente il culo venire aperto ancora di più dal mostro che Paxton gli sta spingendo dentro. Le lacrime gli rigano il volto, la testa è in completo subbuglio per ciò che sta succedendo, ma il suo pene è in completa e dolorosa erezione; preda del piacere che Paxton gli sta dando sotto la cortina di dolore, il pene del medico pulsa e chiede di sborrare ancora e ancora.
Quando sente le parole dell'orso nell'orecchio, la troia che scalpita dentro di lui si scioglie come ghiaccio al sole e lo induce ad aprire ancora di più le gambe, così da allargare la rosellina ormai distrutta e accogliere più centimetri.
Non riesce a sottostare a quel dolore, ma riesce a ubbidire agli ordini del suo padrone.
Dorian torna a stendersi sulla scrivania, il cazzo schiacciato dalla sua pancia che striscia sul legno e gode intensamente. Riprende in bocca il cazzo di Owen e torna a ciucciare i due, mentre gli altri due vengono segati dalle sue mani.
Eseguire gli ordini fa diventare il dottore una vera zoccola, una macchina per il sesso, fatta solo per soddisfare gli uomini che abusano del suo corpo. Le ciucciate che dà ai cazzi di Owen e dell'altro sono più intense e succhiano letteralmente la sborra dalle loro palle.
Owen gli schizza in bocca senza accorgersene e rimane estasiato quando Dorian manda giù quel nettare maschile, per poi spostarsi a succhiare l'altro cazzo.
- Sta troia si è ingoiata la mia sborra! - esclama Owen senza smettere di smanettarsi.
A sentire quelle parole, Dorian percepisce un certo piacere emotivo, come di soddisfazione per aver fatto godere un uomo. Purtroppo dei colpi molto forti al suo culo gli fanno capire che Paxton non è dello stesso parere.
Dorian sente delle fitte ai lati del suo sfintere e dei rivoli bollenti scivolargli lungo le cosce.
In un primo momento crede sia sperma, ma il suo culo è pieno solo del cazzo di Paxton, non di altro.
"È sangue!" Pensa il medico cadendo nel panico.
La zoccola va via da lui come se uno spirito malefico avesse abbandonato il suo corpo e ritorna a percepire dolore e vergogna.
Prima che possa fare qualcosa, però, Paxton ordina - Giratelo!
Dorian si ritrova a pancia all'aria, le gambe tenute aperte dalle mani di Paxton, che gliele posiziona sulle proprie spalle.
La fica slabbrata del medico ha un attimo di tregua, quando l'orso lo tira fuori per farlo girare, ma subito dopo viene nuovamente stuprata dai 25 centimetri possenti.
Ora anche quei millimetri che non erano riusciti a entrare deflorano la rosellina sanguinante e Dorian, a parte quelle fitte ai lati dello sfintere, non riesce a immaginare una sensazione più bella.
La bestia di Paxton lo sfonda fin nello stomaco, ma il medico è in completa estasi, perché la sua prostata gonfia sfrega contro la mazza dura e lo fa godere intensamente.
Di nuovo preda della sua troiaggine, Dorian non esita a fare sborrare per la seconda volta i quattro cazzi che ha attorno, questa volta lasciandosi ricoprire di sperma invece che ingoiando.
A quella vista Paxton pare arraparsi all'estremo, il cazzone che gli diventa ancora più duro e pulsante nel culo del dottore.
In quel momento, Paxton prende Dorian per la schiena e lo solleva come un bambino, prendendolo in braccio.
Dorian si sente aprire e aprire ancora, mentre Paxton lo fa saltellare sul suo mostro di carne. Insieme intonano un canto erotico di gemiti e ansimazioni, con Dorian che ripete continuamente - Ah! Sì, Padrone! Non si fermi le prego!
E Paxton che ogni volta risponde - Prendilo troia, prendilo sempre più forte!
Arriva il momento in cui Dorian ha l'impressione che il cazzone dell'orso stia per scoppiare per quanto è diventato duro, ma sente solo i grugniti del suo padrone che lo fa saltellare sempre più forte e velocemente.
Il momento in cui Paxton schizza tutto il suo nettare dentro Dorian è lo stesso in cui il medico si lascia andare e permette allo sfregamento della sua prostata di farlo venire per la terza e ultima volta.
Il petto villoso dell'orso si colora di schizzi bianchi, come stelle in una notte magnifica.
Paxton e Dorian si guardano per due secondi, poi l'orso bacia il dottore incurante della sborra che gli sporca la faccia.
Senza uscire da lui, Paxton va alla scrivania e ci adagia il dottore molto delicatamente.
- Fuori - ordina agli altri quattro.
Loro si rivestono e vanno via senza dire una parola.
Rimasti soli, Dorian e Paxton ascoltano i reciproci respiri che tentano di tornare stabili.
Il cuore del medico sta correndo all'impazzata e lui teme sul serio di avere un colpo di cuore da un momento all'altro, ma morire con quell'uomo davanti e il suo cazzone nel culo non gli pare un brutto momento per andarsene.
La morte, però, non lo prende. Giunge il dolore al posto suo.
- C'è un bagno qui, dottore?
Dorian annuisce e indica una porta alla sua destra.
Paxton lo prende nuovamente in braccio, sempre tenendo il suo cazzone dentro il culo del medico, e lo porta in bagno dove si siede con lui nella doccia.
Lì è quando Paxton esce dal corpo di Dorian. - Sputi fuori ciò che le ho schizzato dentro dottore, fino all'ultima goccia.
Dorian inizia a spingere e un fiume di sperma misto a sangue si riversa nella doccia e bagna le loro gambe.
Il medico non riesce a credere di essere dominato e comandato anche in quel momento, seppur sia molto dolce da parte di Paxton prendersi cura di lui, ma non ha le forze per fare nulla di testa sua.
Perciò esegue.
- Quanto sperma! - esclama d'un tratto.
Paxton sorride - Lo so, sono affetto da ipersessualità. Le mie palle producono tanto di quello sperma che potrei sfamarci un esercito.
- Deve fare attenzione, allora, o potrebbe andare incontro all'infertilità.
Paxton non risponde e apre l'acqua.
Si fanno la doccia in silenzio, con l'orso che aiuta il medico a lavarsi.
Una volta puliti, tornano nello studio e si rivestono.
Non ci sono parole tra di loro, Dorian ha troppi pensieri in testa e Paxton non sa come congedarsi nella maniera più giusta.
Alla fine lo saluta con un bacio sulle labbra.
Poi va via.
Dorian cade in ginocchio, schiacciato dal peso che paura, vergogna e dolore mettono sulle sue spalle.
Le lacrime iniziano a rigargli il volto.
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