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Gay & Bisex

Natale di fuoco


di Liquid988
05.05.2012    |    14.880    |    7 9.8
"Alla vista dei mie addominali scolpiti lui lascia andare un gemito sottile..."
Prefazione: Con questo racconto partecipai un paio di anni fa ad un concorso indetto dal sito pianetagay, arrivando primo a pari merito con un altro concorrente. È una storia inventata e la ripropongo esattamente com'era, spero sia ancora piacevole da leggere!

25 Dicembre 2009...

Anche oggi mi tocca lavorare, che nervosismo, ma purtroppo per chi fa un lavoro come il mio le vacanze non esistono o per lo meno preferisco farmi una settimana a mare d'estate piuttosto che 2 giorni a casa a scartare regali con la famiglia che non ho, a vedere i figli di mio fratello che si chiedono perché lo zio non ha una moglie, perché lavora sempre. La mia scusa è sempre la stessa, lavoro troppo, non posso dedicarmi ad una famiglia che soffrirebbe ogni volta che esco di casa. La verità invece la sanno poche persone, diciamo gli amanti coi quali periodicamente ho periodi di passione e di fuoco che dopo un po' viene spenta da un getto di acqua gelata, la stessa acqua gelata che la mia professione mi impone di spruzzare sugli edifici in fiamme, perché si, io, Marco, sono un vigile del fuoco e vivo costantemente nel pericolo pur di salvare qualche vita innocente. Si certo, e la tuta rossa che porto è quella di Babbo Natale. Non so nemmeno perché ho scelto questa strada. Ho solo 25 anni e potrei cambiare vita in ogni momento, nulla mi spinge a farlo se non l'amore per il pericolo, o forse l'amore per quello stereotipo del pompiere macho e figo da paura, o forse ancora perché sono portato per le pompe, ahah.
Ahhh, il Natale mi fa diventare simpatico, peccato che se queste "battute" le sentissero i miei colleghi sarebbe la fine per me anche se il sospetto di non essere l'unico omosessuale qui dentro è forte fin da quando ci ho messo piede. Ma meglio non rischiare, tanto posso avere storie a non finire fuori da questa odiosa caserma senza preoccuparmi di svelarmi a nessuno.
Uff, sono le due di notte, ormai tutti avranno scartato i regali da un pezzo e saranno andati a letto, il rischio di arrosti bruciati è passato e quindi posso pure addormentarmi no?
Io:"Luca, posso andare sulla branda a stendermi un po' ?"
Luca:"Ok ma non prendere sonno pesante, sai che passano le ronde e non ci vogliono trovare a dormire. Poi non si sa mai."
Io:"Uff, Si tranquillo..."
Luca è il comandante della mia squadriglia, un bravo ragazzo, uno sciupafemmine, come me, in teoria ahah!
Neanche il tempo di chiudere gli occhi che suona l'allarme, una palazzina sta andando a fuoco, qualche idiota che avrà lasciato una vecchia stufetta accesa. Che palle. Saliamo in cinque sull'autobotte, pare che un'altra stia arrivando da una vicina caserma, mi chiedo il perché per una stufetta che ha preso fuoco. Quando scorgiamo il palazzo ci rendiamo conto che la situazione è ben più grave del previsto. E' pieno di gente in strada manco fosse un concerto di Ligabue, il cielo è illuminato a giorno con una tonalità arancione. Subito scendiamo e iniziamo a lavorare al meglio delle nostre capacità per domare le fiamme, per allontanare i civili ed informarci sugli abitanti della palazzina. Nel casino generale mi si avvicina una signora urlando in lacrime!
S:"La prego, mio figlio è lì dentro!"
Io:"Si calmi signora, mi dica tutto!"
S:"Mio figlio Manuel, ha 20 anni, io stavo a festeggiare da mia sorella, lui è rimasto a casa, vedo le fiamme uscire dalla nostra finestra, ho paura che l'albero abbia fatto corto circuito, oddio..."
Io:"Signora non si preoccupi, lo salveremo!"
S:"Grazie, noi abitiamo al terzo piano, la prego..."
Corro subito dai miei compagni per informargli dell'accaduto, pare che sia l'unico ancora dentro, vado per infilarmi la tuta ignifuga quando Luca mi ferma.
Luca:"Che fai? Se è vero ciò che ti ha detto la signora ormai è spacciato..."
Io:"Che cazzo dici? Facciamo questo lavoro per salvare vite umane, se c'è una possibilità, anche una sola di salvare una persona io la colgo al volo!"
(Non mi facevo così altruista...)
Luca:"Una possibilità è sempre meno rispetto a quelle che tu ci lasci le penne là dentro!"
Io:"Non me ne fotte niente, io vado!"
Finisco di indossare la tuta, calo la visiera del casco sui miei occhi, afferro l'accetta e mi fiondo dentro il palazzo mentre dietro di me sento le sirene delle autombulanze che si avvicinano.
La signora mi ha detto terzo piano, già dal secondo inizio ad intravedere il fumo, arrivato al terzo non è difficile capire qual è la porta che devo abbattere. Contraggo al massimo i miei bicipiti e la porta va giù in due colpi. Di colpo una vampata di calore secco mi colpisce in pieno, a malapena vedo cosa succede lì dentro. Il salotto è completamente in fiamme, cerco di farmi strada verso le altre stanze con l'estintore anche se serve a poco. Sotto la tuta sto sudando, l'aria è pesante ed è difficile respirare. Sto per rinunciare quando scorgo una figura umana accasciata per terra. E' LUI! Senza perdere tempo lo afferro e me lo carico sulle spalle cercando di muovermi il più velocemente possibile! Qui sta cadendo tutto a pezzi, devo sbrigarmi!
Finalmente riesco ad uscire trascinandomi dietro una nuvola di fumo. Non bado tanto all'urlo di gioia dei miei compagni e della gente per strada, penso solo a posare il ragazzo per terra, gli strappo il pigiama per esporre all'aria il petto e subito attuo la manovra GAS ( che consiste nel valutare il respiro ed il polso di una persona in stato di incoscienza). Il battito c'è anche se flebile ma il respiro no! Alzo lo sguardo per vedere se c'è un fottutissimo paramedico nelle vicinanze ma neanche l'ombra! Devo assolutamente fargli la respirazione bocca a bocca. Gli tappo il naso, apro la mandibola e poso le mie labbra sulle sue ed inizio a soffiare, al terzo tentativo finalmente mi tossisce in faccia una nuvola di fumo nero! Ma non importa, ho salvato una vita!
Le urla di gioia delle persone intorno a me sono niente in confronto al vedere questo ragazzo biondo che tossendo riapre gli occhi e mi guarda come a dirmi "grazie" anche se non sa cosa è successo.
L'incendio nel frattempo viene domato e mi avvicino al ragazzo che sta seduto sulla panca dell'autombulanza a respirare con la bombola d'ossigeno.
S:"Non so come ringraziarla, ho perso la casa, ho perso tutto ma lei mi ha salvato il bene più prezioso!"
Io:"Signora, non deve ringraziarmi, è il mio dovere."
In quel momento i miei compagni mi fanno cenno che dobbiamo andare. Saluto la signora che continua a ringraziarmi e faccio un cenno al ragazzo che mi risponde facendomi segno di avvicinarmi. Vado da lui, lascia la bombola e mi abbraccia. Rimango di sasso, quel ragazzino gracile e coi capelli chiari mi stava destabilizzando così! Ricambio l'abbraccio mentre quasi mi sembra che mi stia palpando il culo. Caccio via quell'immagine dalla mente e mi allontano mentre lui mi sussurra "grazie" coi suoi occhioni blu. Salgo sull'autobotte e appena partiamo tutti iniziano a farmi un mucchio di domande. Rispondo senza pensarci, sto ancora pensando al ragazzino a cui ho salvato la vita. Non pensavo potesse farmi questo effetto, fortunatamente non lo vedrò più. Proprio in quel momento...
Io:"Cazzo, ho perso il tesserino!"
Luca:"Tranquillo, dopo quello che hai fatto nessuno ti farà problemi. Domani te lo rifaranno. Arriviamo in caserma, sono le 5 e mi danno il permesso di tornare prima, prima però ho bisogno di una doccia, vado negli spogliatoi, riprendo la mia roba e mi spoglio nudo. Vado nella doccia e apro l'acqua fredda. Sarà anche dicembre ma ho bisogno di rinfrescarmi. L'acqua scorre via sul mio corpo togliendo via la cenere, scivolando sui miei muscoli sodi fino ad arrivare al mio pene che nonostante la temperatura dell'acqua rimane fiero e dritto nei suoi 18 centimetri di puro piacere! Sono troppo arrapato, ho bisogno di sfogarmi, afferro saldamente il mio migliore amico e chiudo gli occhi mentre la mia mano fa il resto. Nella mia testa si creano immagini peccaminose, il ragazzino, Manuel, in ginocchio, ancora sporco di cenere che lecca la mia cappella con foga, fa roteare vorticosamente la lingua attorno, se la passa sulla fronte togliendo via lo strato di fuliggine per poi rimettersela in bocca. Ansimo pesantemente come raramente mi è capitato in una sega.
Io:"Manuel... Manuel... Ahhh, siii"
Con un suono mezzo represso vengo schizzando il mio seme per terra. Mi appoggio alla parete gelida della doccia, apro gli occhi e vedo Luca che mi guarda con gli occhi sbarrati.
Io:"Piaciuto lo spettacolo finocchio?" - dico senza tanta convinzione...
Luca:"Manuel?"
Io:"ManuelA! La ragazza che ti ho detto che mi sono fatto l'altra sera, mamma che troia, come me lo fa tirare..."
Luca:"Ah, ok, mi sembrava strano infatti ahah"
Io:"Ma stai zitto, di che volevi guardarmi l'uccello!"
Luca:"Si certo, se non eri già venuto te lo ciucciavo come Manuel... Ops, pardon, Manuela ahah"
Lo mando a quel paese, chiudo l'acqua, afferro l'accappatoio e mi metto davanti allo specchio osservano i miei occhi verdi. Ho rischiato grosso questa volta, fortuna che Luca è un coglione... Ma che palle dover recitare la parte del macho omofobo ogni volta, mi faccio schifo da solo. Finito di asciugarmi e vestirmi saluto i colleghi, salto in macchina e torno a casa. Non faccio a tempo a chiudere la porta che crollo sul divano e mi addormento. Mi risveglio alle 2 e mezza, il turno è alle 6 e mezza quindi ho tempo di dedicarmi un po' ai fatti miei.
Tra Facebook, telefonate varie per raccontare le mie imprese eroiche e cazzate varie passano le ore e si fanno le 6, il tempo di una doccia ( questa volta bollente) e sono pronto per andare a lavoro, chissà, magari oggi mi danno un permesso, c'è una serata niente male nella mia disco preferita, magari mi rimorchio qualcuno, ho proprio voglia di scaricarmi per bene oggi. Arrivo a lavoro, tutto sembra normale come al solito, mi aspettavo una festa in mio onore, che palle... I miei amici mi fanno segno che c'è qualcuno per me che mi aspetta. Mi viene un infarto a pensare che qualche mio ex amante sia venuto a rompermi i coglioni, eppure lo dico a tutti che a lavoro non si devono far vedere! E invece no... E' Manuel!!!
Mi avvicino con sguardo incredulo, lui fa lo stesso ma con un sorriso smagliante.
Manuel:"Ciao, ieri non ho potuto ringraziarti per bene per quello che hai fatto per me... E in più hai perso questo e mi sentivo in dovere di riportartelo."
E così dicendo tira fuori da una tasca il mio tesserino!
Io:"Grazie, ecco dov'era finito!"
Manuel:"Si, l'ho trovato per terra... Comunque per ringraziarti vorrei tanto invitarti a cena..."
Sentendo questo Luca in lontananza simula con la mano un pompino e subito lo fulmino con lo sguardo!
Io:"Si dai, non mi dispiacerebbe..."
Ma che cazzo dico? Stasera devo andare a ballare! Porca miseria in che guaio mi sono messo!
Manuel:"C'è un problema però, sai, con l'incendio io e mia madre abbiamo un sacco di problemi e i soldi scarseggiano..."
Io:"Ok non preoccuparti, faccio io..."
Ma diamine sto rincitrullito oggi! Sarà pure Natale ma non sono normale!
Manuel:"Grazie, sei davvero una persona d'oro!"
Ci organizziamo per la serata, sarei andato a prenderlo a casa della zia alle 9, fortunatamente a lavoro mi danno la giornata libera e torno a casa, mi preparo per bene ( jeans, camicia e maglioncino di cotone) e prima di uscire do un'occhiata al pc e controllando la posta elettronica trovo una mail sospetta... E' di quell'agenzia di moda per la quale avevo mandato le mie foto più di un mese fa! Pensavo le avessero cestinate, cosa vorranno dirmi?
Mi trema la mano mentre clicco sull'icona. Leggo con attenzione tutta la mail. MI VOGLIONO COME MODELLO? No, impossibile, non può essere vero. Mi propongono un incontro per il 15 del mese successivo, si aspettano da me un lavoro a tempo pieno. Maledizione, dovrei lasciare il lavoro. E' una notizia fantastica, mi tremano le mani... Ma ho bisogno di pensarci... Se lascio i vigili del fuoco non posso più tornare indietro. Ma al diavolo, è Natale, devo uscire con un ragazzo, al resto ci penserò dopo! Chiudo il pc e mi riprometto di non pensarci, mi infilo il giubbotto ed esco di casa.
In poco tempo arrivo all'indirizzo prestabilito, sono in anticipo di 5 minuti, mi toccherà aspettare... E invece lui è già giù. Mi fa un cenno con la mano e sale in macchina. E' tutto imbacuccato in un giubbottone enorme, guanti e cappellino di lana. E' davvero bellissimo! Rimango 10 secondi a fissarlo perso nel colore dei suoi occhi.
Manuel:"Ehi pompiereee, sveglia ahah"
Io:"Si scusa, ero sovrappensiero..."
Manuel:"Si certo ahah. Allora, dove mi porti?"
Io:"Un localino niente male vicino al porto, ci lavora un amico mio."
Manuel:"Andiamo al risparmio eh? ahah"
Io:"..."
Manuel:"Dai che scherzo, anche un hamburgher mi andrebbe benissimo pur di stare con te!"
E così dicendo mi salta addosso e mi abbraccia, che buon profumo che ha. Qualcosa nei miei pantaloni inizia a muoversi, speriamo non se ne accorga!
Io:"Dai, muoviamoci o facciamo tardi!"
E così dicendo metto in moto. Nel tragitto lui parla a raffica senza fermarsi, mi spiega che si è diplomato un anno e mezzo fa, che studia medicina e che nonostante le difficoltà ( l'incendio per ultimo) riesce ad andare avanti con un buon profitto. Sono incantato dal suo continuo vociare, seguo la strada meccanicamente ma pendo dalle sue labbra. Non mi è mai successo per uno così tanto più piccolo di me, eppure ci passiamo ben 5 anni!
Finalmente arriviamo, saluto l'amico mio e ci sediamo, ordiniamo ma la situazione non cambia, lui parla parla e parla in continuazione! Sembra quasi che stia facendo un provino del grande fratello, senza però cadere sulle cose più stupide, sembra davvero un ragazzo intelligente! Ed io continuo a pendere dalle sue labbra e dai suoi denti bianchissimi! Distrattamente allungo le gambe sotto il tavolo andando ad urtare le sue e lui di colpo si ammutolisce diventando rosso come un peperone! Il gioco mi attizza ed inizio a strisciare il mio piede destro contro il suo.
Io:"Bè, fino ad ora hai parlato tu, posso dire qualcosa io di me?"
Manuel:"Si... Si... Fai pure..."
Inizio a parlare di un mucchio di cose senza senso, il mio scopo era destabilizzarlo col piedino sotto al tavolo! Tutto ad un tratto vedo in fondo al locale mio fratello! Mi nota anche lui, mi fa un segno con la mano e si avvicina. Maledizione, non mi ha mai visto con un ragazzo!
Giorgio:"Ehi fratellino, che ci fai qui? Io sto a cena coi colleghi di lavoro. Hanno insistito per vederci pure a Natale, ahah"
Io:"Niente, sto a cenare con un amico..."
Giorgio:"Ah, ma... Manuel! Che ci fai qua?"
Manuel:"Professor Cavalli, da quanto tempo!"
Io rimango sconvolto, Manuel si alza e stringe la mano a mio fratello.
Giorgio:"Manuel, come fai a conoscere mio fratello?"
Manuel:"Ehhh, è una lunga storia, lui è il mio eroe ahah"
Giorgio:"Come il tuo eroe?"
Io:"Lui è il ragazzo che ti ho detto di aver salvato ieri notte..."
Giorgio:"Cosa? Sei tu quello che ha rischiato di morire nell'incendio di ieri? Oddio!"
Si mettono a parlare dell'accaduto isolandomi completamente ma sento sempre gli occhi inquisitori di mio fratello come se volessero dirmi qualcosa che io non so.
Giorgio:"Bè fratellino, per me è ora di andare, ci sentiamo presto ok? Che Marta e Nico vogliono salutare lo zio eheh. E tu Manuel, stammi bene e riprenditi presto, vienimi a trovare a scuola ogni tanto!"
Manuel:"Certo professore!"
Io saluto con un gesto della mano e aspetto che si allontani e poi fisso per qualche secondo gli occhi di Manuel per cercare di carpire qualcosa ma mi perdo nuovamente nella sua limpidezza. Finiamo di mangiare, pago il conto ed usciamo. Mentre mi sto dirigendo verso la macchina lui mi ferma.
Manuel:"Perché non facciamo una passeggiata sul lungomare?"
Io:"Ok, perché no."
Senza attendere mezzo secondo mi prende sottobraccio e mi tira via. Camminiamo senza meta e senza dire nulla ma sento lui che mi stringe forte. Ad un tratto mi tira verso una panchina facendomi segno di volersi sedere. Decido di accontentarlo, mi siedo prima io e lui appoggia la sua testa sul mio petto.
Manuel:"Come sei gentile.." mi dice facendo gli occhi dolci. Io non rispondo, gli tolgo il cappellino e gli scompiglio i capelli facendolo agitare, poi mi metto ad accarezzarglieli. Nonostante il freddo sono morbidissimi e la sua espressione beata mi spinge davvero a riempirlo di coccole! Continuo a guardare il suo profilo perfetto mentre annodo con le dita i suoi capelli... Fino a quando non ce la faccio più, mi chino e gli do un bacio a stampo sulle labbra! Mi rendo subito conto della cazzata ma quando vado per rialzarmi lui mi trattiene e mi tira verso di se, facendo combaciare ancora una volta le nostre labbra. Apriamo piano piano le nostre bocche facendo uscire le lingue, sento che lui trema tra le mie braccia. Ci accarezziamo dolcemente, senza foga, senza fretta. Di colpo però mi stacco.
Io:"Vuoi venire a casa mia?
Manuel:"Ehm... Non aspettavo altro!"
Io:"A che ora devi tornare a casa?"
Manuel:"Non torno a casa, ho detto che dormivo da un amico!"
Io:"Ma sei matto? E se non fosse andata così?"
Manuel:"Chi se ne importa, ho rischiato e m'è andata bene eheh"
Mi metto a ridere, lui si alza ed inizia ad andare a spasso spedito verso la mia macchina, appena dentro lui mi salta addosso ed inizia a baciarmi sul collo e a toccarmi la gamba destra. Sono arrapato a livelli incredibili e anche lui lo sembra, provo a toccarlo e noto che è ben dotato!
Io:"Basta, arriviamo a casa, allacciati la cintura!"
Manuel:"Oook eheh"
Guido cercando di andare il più veloce possibile, l'erezione nei miei pantaloni inizia a diventare dolorosa, vedo che lui si apre il giubbotto, forse inizia a sentire caldo... Ed effettivamente l'aria è diventata bollente! Finalmente arriviamo, parcheggio l'auto nel mio box, entriamo nel portone e appena dentro l'ascensore lo spingo contro il vetro e riprendo a baciarlo con foga. Le nostre mani sono impazzite, passano dal volto al pacco senza tralasciare una palpata alle natiche! Lui infila le mani sotto al maglioncino ed inizia a sbottonarmi la camicia, io faccio lo stesso coi suoi pantaloni. L'ascensore finalmente arriva al mio piano, scendiamo senza staccare le nostre bocche e con fatica riesco ad aprire la porta.
Manuel:"Uhm, bella casa"
Io:"Zitto e continua a baciarmi" e rimetto la lingua dentro! Lo trascino verso la mia camera da letto lasciando cadere per terra i nostri giubbotti e la sua felpa. Arrivati lo spingo sul letto e rimango qualche secondo a guardarlo. I capelli biondi arruffati gli coprono il viso, la maglietta che portava sotto la felpa si muove seguendo il ritmo affannato del suo respiro, il jeans è già sbottonato e lascia intravedere la stoffa tesa delle sue mutande. Di colpo afferro il mio maglioncino e lo tiro via lasciando sotto la camicia già parzialmente aperta e senza pensarci tolgo anche quella mettendo in mostra il mio fisico. Alla vista dei mie addominali scolpiti lui lascia andare un gemito sottile. Porca miseria quanto mi eccita! Mi lancio su di lui ed inizio a leccargli il lobo dell'orecchio e il collo, mentre gli sfilo via la maglia lui geme sempre di più passando le mani sulla mia pelle. Con la lingua piano piano scendo seguendo le linee dei suoi muscoli, l'incavo della sua clavicola, i suoi capezzoli sodi per poi procedere a zig zag tra i suoi addominali fino ad arrivare col mento ad urtare la sua montagna di piacere che inizio a baciare senza però togliere via l'ultimo strato di stoffa che la divideva dalla mia lingua. I suoi gemiti diventano sempre più forti man mano che la mia saliva bagna le sue mutande. Non ce la faccio più a trattenermi, afferro gli slip dai lati e tiro giù! Il suo pene salta su andandomi a colpire sul naso. Mamma mia quant'è grosso, saranno almeno 20 cm, non me lo sarei mai aspettato da un ragazzino gracile come lui! Lo afferro con la mano destra, risalgo sul suo corpo per dargli un bacio, poi riscendo infilandomelo tutto in bocca! Il suo urlo di piacere non me lo scorderò mai. Lo tiro fuori ed inizio a lavorare con la lingua sulla cappella raccogliendo i suoi dolcissimi umori mentre con una mano gioco coi suoi testicoli, non grossissimi ma molto duri. La mia lingua sembra una trivella impazzita, la faccio roteare vorticosamente senza lasciare un solo millimetro inesplorato, sento il suo corpo vibrare soprattutto quando cerco di forzare il buchino della sua cappella, i miei occhi sono puntati verso il suo volto cercando di fare l'espressione più porca che mi riesce e sento che questo lo eccita ancora di più! I suoi gemiti aumentano di intensità e, quando inizio a toccargli il "buchetto posteriore" scoppia in un orgasmo travolgente! Mi afferra la testa con le mani iniziando a fottermi la bocca con una potenza incredibile mentre il suo sperma mi schizza sulla lingua finendo in parte direttamente in gola. Piano piano si calma, lascia andare la mia testa e si alza mettendosi seduto. Io con l'aria più perversa che riesco a tirare faccio colare fuori dalla mia bocca un po' del suo sperma, lui mi tira a se, lo raccoglie con la lingua e poi me la rimette in bocca baciandoci con foga.
Manuel:"Mamma mia, non ho mai goduto così tanto..."
Io:"E questo non è niente..."
Manuel:"Si, hai ragione, non è proprio niente!"
E così dicendo mi ribalta sul letto e si siede sempre di me strofinando il suo sedere sulla mia erezione!
Io:"Così mi fai scoppiare!"
Manuel:"Ora vedi come ti faccio scoppiare!"
Così dicendo si gira e mi tira via i pantaloni e mutande insieme. Il mio pene rimane teso in attesa della sua razione di coccole e lui non si fa attendere. Lo afferra e lo mette in bocca iniziando a succhiare. Le sue labbra chiuse intorno alla cappella mi danno sensazioni indescrivibili, la sua lingua passa lentamente ma con decisione su tutti i miei punti più sensibili. Nessuno mi aveva mai succhiato così! Di colpo lo tira fuori ed inizia a strisciarlo su tutto il suo volto proprio come mi ero immaginato quella volta nella doccia! Se continua ancora così scoppio! Ma lui di colpo si ferma...
Io:"Noo, perché?"
Manuel:"Voglio scoparti..." dice afferrando il suo pene che è già di nuovo duro!
Io:"No, non l'ho mai preso, sono solo attivo!"
Manuel:"Anche io sono vergine, ma ovunque, dai ieri mi hai salvato la vita, voglio ricambiare dandoti un nuovo piacere..."
E mentre diceva questo strusciava la sua cappellona contro il mio sedere. I miei istinti più libidinosi iniziano a venire a galla. Cacchio, pensavo che avrei dato il culo solo all'uomo che avrei amato, ma questo ragazzino mi arrapa così tanto! E lui senza aspettare una mia risposta ma basandosi solo sul mio sguardo interrogativo inizia a spingere facilitato dalla mia saliva che ancora bagnava il suo pene e anche dalle sue continue secrezioni. Sento la cappella che si fa strada, stringo i denti e tiro forte le coperte!
Manuel:"Se ti faccio male dimmelo che mi fermo..."
Io:"Ora che hai iniziato guai a te se ti fermi!"
Manuel:"Ok ahah"
Saranno passati minuti interminabili prima di far entrare tutto quel pisellone dentro di me, la mia erezione invece era calata per il dolore ma comunque continuava a rimanere abbastanza teso! Manuel inizia a tirarlo via di qualche centimetro e poi rientra dentro fino in fondo, continua a fare così più volte tornando sempre più indietro ed aumentando la velocità. Per essere vergine ci sa fare davvero bene, il piacere piano piano aumenta e il mio pene riprende ad ingrossarsi sbrodolando sul mio ombelico una quantità enorme di pre sperma! Manuel si china su di me, mi da un bacio veloce sulle labbra, si rialza e tira su le mie gambe appoggiandole sulle sue spalle, poi si piega in avanti facendomi assumere una posizione a C dove il mio culo è ben esposto ai suoi colpi! E infatti inizia a martellarmi con sempre più foga facendomi tremare dal piacere, i miei gemiti aumentano sempre di intensità ed ad ogni colpo prego che duri sempre di più! Ad un tratto si ferma, lo tira via, mi fa sdraiare su un fianco e una volta messo dietro di me riprende a fottermi, questa volta però giocando col mio pene con le mani e leccandomi il collo. Io giro la testa e afferro con le labbra la sua lingua e me la tiro in bocca iniziando a pomiciare. Il piacere aumenta sempre di più ma prima di venire voglio soddisfare un'altra mia voglia, allora lo fermo, lo faccio uscire e lo faccio sdraiare supino sul letto, mi metto in piedi sopra di lui, gli porgo il mio pisello da succhiare per un po' ( cosa che lui non si fa pregare!), poi afferro il suo e mi ci siedo sopra completamente lasciandomi senza fiato! Mi rialzo di nuovo facendolo uscire tutto e poi rientro ancora! Mamma mia come mi sento porco staseraaa! Alla centesima volta che facevo questo gioco lui mi afferra dai fianchi fermandomi e riprende il martellamento feroce, il piacere aumenta toccando il punto di non ritorno!
Io:"Ahhh, vengooooh!!"
Dal mio pene partono degli schizzi a fontanella che vanno a macchiare il suo petto, il suo viso e le coperte. Sembro un assatanato mentre mi agito su quel paletto di carne dura e pulsante e le contrazioni del mio ano spingono anche lui ad un orgasmo violento che mi riempie i visceri mentre le sue urla rimbombano nella stanza! Mi rialzo quel po' che basta per farlo uscire e me ne ricado all'indietro ansimando pesantemente! Dopo qualche minuto di relax sento lui che si muove e sale sopra di me.
Manuel:"E' stato bellissimo. Dicono che la prima volta è sempre brutta, non oso immaginare le altre!"
Io:"Eh, t'è piaciuto fottere un culo vergine eh?"
Manuel:"A chi non piacerebbe? Comunque se ora vuoi ricambiare sono pronto a subire eheh"
Io:"Dopo l'orgasmo che ho provato non so se si ripiglia tanto presto, ma tanto non abbiamo fretta no?
Manuel:"Certo che no ahah"
E dicendo questo mi abbraccia e appoggia la sua testa sul mio petto come qualche ora fa sulla panchina. Ad un tratto però si alza e mi da un bacio sulle labbra e guardandomi negli occhi...
Manuel:"Sai, credo di amarti..."
I miei occhi si spalancano perdendosi nel blu dei suoi. Il mio cuore aumenta il battito ed inizio a tremare. Ma cosa mi succede? Tanti amanti mi hanno dichiarato il loro amore quando io cercavo solo sesso, perché lui mi fa questo?
Le sue labbra si riappoggiano sulle mie ed iniziamo a baciarci teneramente, abbracciati stretti e sotto le coperte. Credo di amarlo anche io!... E così ci addormentammo...

26 Dicembre 2009

Un rumore continuo mi martella le orecchie, ma che diavolo... E' il cellulare, chi mi chiama a quest'ora? Mio fratello, che cazzo vuole, uff... Prendo il telefono e rispondo.
Io:"Pronto?"
Giorgio:"Alla buon'ora, sono le 11 e mezza e sto da 10 minuti sotto casa a citofonarti, vuoi aprirmi?"
Io:"Yawn, 2 minuti..."
Mi giro e vedo Manuel che dorme ancora beato, mi infilo una tuta, chiudo la camera e vado ad aprire a mio fratello.
Giorgio:"Buongiorno. Hai fatto tardi ieri sera?"
Io:"Si... Dimmi, che ti porta la mattina di Santo Stefano a casa mia?"
Giorgio:"Volevo parlarti di un po' di cose. Siamo fratelli e ci vogliamo bene quindi non voglio che ci siano segreti tra di noi..."
Io:"Uff, spara dai..."
Giorgio:"Lo sai che quel ragazzo, Manuel, è omosessuale vero?"
Io:"Eh? Che ne sai tu?"
Giorgio:"Sono stato suo professore dimentichi? Lui è dichiarato fin da quando aveva 14 anni..."
Io:"Ah... Vabbè..."
Giorgio:"Tu invece? Quando hai intenzione di farlo?"
Io:"Eh? Cosa?"
Giorgio:"Ahh, Marco, Marco... Ho 7 anni più di te, ti ho visto nascere e crescere, in più sono un insegnante di scuola superiore, credi che non sappia fare della psicologia spicciola?"
Io:"..."
Giorgio:"Lo so che sei gay, non è difficile capirlo, come non è difficile capire che non sei soddisfatto di come va avanti la tua vita..."
Io:"Ma che cazzo..."
Giorgio:"Su, non vorrai dirmi che ti piace fare il vigile del fuoco, è una fissa che t'è venuta un paio d'anni fa, prima di allora niente. E non mi dire che ti piace vivere senza un compagno fisso!"
Io:"Ma che ne sai tu che non ho un compagno fisso?!?!"
Giorgio:"Ah, ammetti di essere gay quindi!"
Io:"Cazzo..."
Giorgio:"Fratellino, io ti voglio un bene che non ti immagini, e voglio solo il meglio per te! E riesco a capire che quello che hai ora non è assolutamente il meglio! Hai una bella casa, una bella macchina, un bel lavoro e chissà quanto trombi, ma so che non è quello che tu vuoi..."
Io:"Senti, vieni di prima mattina a farmi la predica su come vivo la mia vita?"
Giorgio:"No, assolutamente.. Voglio solo che tu sappia che la tua famiglia ti sarà sempre vicina qualunque cosa tu scelga di fare. E noi vogliamo da te il meglio!"
Io:"Io... Non so cosa dire..."
Giorgio:"Non dire niente. So che ti ho preso in contropiede... Ti posso solo dire di pensarci su... Sapendo che potrai contare sempre su di me!"
Io:"Grazie fratellone..."
Giorgio:"Ora fratellino scusami ma devo andare che mi aspettano i suoceri, bah, che rottura!"
Io:"Ok, non preoccuparti."
Va per andare verso la porta quando lo fermo e lo abbraccio stringendolo forte! Lo saluto ancora mentre varca la porta di casa... E ritorno in camera a guardare Manuel che continua a dormire come un angioletto. Il cuore prende a battere più forte mentre le parole di mio fratello rieccheggiano ancora nella mia testa... Mi merito di più dalla vita, mi merito di più...

24 Dicembre 2010

E' di nuovo Natale. E' passato un anno dalla mia ultima impresa eroica da vigile del fuoco... Si, ho lasciato, la mia omosessualità non era ben accettata lì dentro ahah. E a quanto pare anche Luca ha lasciato per lo stesso motivo! Sapevo di non essere l'unico! Ecco perché mi sbirciava quando mi tiravo le seghe sotto la doccia ahah. E ora lavoro come modello! Si, sono stato preso. E pare che vado anche abbastanza bene e sono pure richiestissimo, uao, non me lo sarei mai aspettato. Addirittura mi hanno proposto di recitare alcune particine in dei film, per ora ho rifiutato, ma chissà, un giorno...
Manuel:"Ehi poltroneee, vuoi smetterla di gingillonarti davanti allo specchio? Tuo fratello ci aspetta per il cenone di Natale!"
Io:"Tuo cognato aspetterà, i vip si fanno attendere ahahah"
Manuel:"E tiratela un po' di meno ahah" mi dice abbracciandomi alle spalle e dandomi un bacio sul collo.
Si, io e Manuel stiamo insieme da quasi un anno ormai e non sono mai stato così felice. Lui continua i suoi studi con un ottimo profitto e la nostra relazione va a gonfie vele. In famiglia tutti sanno di noi e l'hanno davvero presa bene tutti. Certo, alcuni amici mi hanno abbandonato, me ne sono fatto di nuovi anche migliori ma si sa che in questi casi va sempre così...
Manuel:"Dai è tardiiii!"
Io:"Ok ok rompib... ahah"
Quando lui però sta per aprire la porta di casa lo fermo e lo spingo dolcemente contro il muro e lo fisso negli occhi.
Io:"Manuel... E' da tanto che voglio dirti queste parole..."
Manuel:"Ah, vuoi proprio fare tardi stasera eh? ahah"
Io:"Si, che se ne importaaa! Questo è più importante!"
Manuel:"Ok ok, vai ahah"
Io:"Un anno fa tu stavi per morire in un incendio ed io ti ho salvato... La verità è un'altra... Ero io che stavo morendo perché camminavo su un binario morto della mia vita che non mi avrebbe portato da nessuna parte. Ma poi sei arrivato tu, hai aggiustato il mio cammino portandomi accanto al tuo. E ora camminiamo insieme su di una strada che non ha fine, perché piccolo mio, io ti amo, ti amo da morire, non riesco ad immaginare un secondo della mia vita lontano da te, non riesco ad immaginare questa casa senza di te... E se guardo al passato non vedo nulla se non il desiderio ardente di trovarti. Ho atteso 25 anni della mia vita e tutti insieme non valgono come gli ultimi 365 giorni passati con te!"
I suoi occhi si riempiono di lacrime.
Manuel:"Mi vuoi far morire con queste parole? Ho il cuore che batte a tremila!"
Io:"Dai piccolino, non vorrai farti sciogliere il trucco no? ahah"
Manuel:"Stronzo, non puoi farmi ridere mentre piango!"
Io:"Ma non devi piangere, devi essere solo felice di aver trovato la combinazione giusta per il mio cuore e che la porterai sempre con te!"
Manuel:"Ti amo cucciolo mio... Non riesco a trovare altre parole per esprimere ciò che provo, sono così emozionato!"
Io:"E non dire niente, i tuoi occhi ed il tuo cuore parlano per te e non ti immagini quanto mi dicono in questo momento!"
Afferro nuovamente il suo viso e ci baciamo ancora.
Manuel:"Dai, è ora di andare o faremo più che tardi!"
Io:"Tu e sta mania dei ritardi ahah. E vabbè, andiamo che se no rompi ahah."
Manuel:"Uffiii!"
E così uscimmo di casa ed entrammo in macchina, col cuore che non smetteva di battere così forte, che non smetteva di emanare quella sensazione che mi aveva portato a dire quelle parole. Quella sensazione che potremmo chiamare amore ma che forse è addirittura superiore, una sensazione che mi brucia dentro come se fosse un incendio, ma questa volta non farei nulla per spegnerlo, questo fuoco merita di bruciare per sempre!
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