incesto
le calze della zia

20.08.2017 |
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"Movimenti lenti ma decisi lo scappellavano e lo richiudevano mentre con l'altra mano massaggiava le palle..."
premetto che nomi..luoghi e sopratutto tutta la storia è frutto della fantasia....finalmente è arrivata l'estate, niente più scuola...peccato per quelle due insufficienze che a mio padre son state proprio indigeste!
E fu così che anzichè passare una bella estate coi amici al mare mi ritrovai a 17 a passare la calda estate a lavoro e più precisamente nell'azienda di zio Nicola, una piccola officina metallurgica molto ristretta, lo zio ricopriva il ruolo del boss: girava con l'auto effettuando consegne personalmente alle ditte più ricche in cerca di altri appalti mentre io e altri 4 signori tutti molto più anziani facevamo i carpentieri morendo dal caldo....
io però avevo un trattamento di favore: a pausa pranzo mi recavo a casa dello zio dove trovavo sempre zia Francesca che mi preparava ottime pastasciuttate, molte volte in compagnia dello zio, altre volte raggiungevo la loro casa poco distante con lo scooter...
Zia Francesca era una classica casalinga sui 45 anni, ancora ben messa e non logorata dall'età e dal lavoro. Si tingeva i capelli di biondo per nascondere i primi capelli grigi e vestiva un po retrò, sembrava una d quelle casalinghe delle pubblicità americane anni 50: fazzoletto tra i capelli, vestito pezzo unico coi fiori e ciabatta con tacco..
fu durante una pausa pranzo che prima di sedermi a tavola entrai in bagno a lavarmi le mani e notai qualcosa di strano sporgere dal cassoncino della roba da lavare: un paio di calze color carne in nylon come quelle delle pin-up, incuriosito le tirai fuori interamente...non sò cosa mi prese ma incominciai a studiarle, prima al tatto...poi incominciai ad annusarle...il suo profumo, inconfondibile....
la zia mi chiamò perchè era pronto a tavola e velocemente le riposi nel cassoncino, ma tutta quella notte non so perchè ripensai a quelle calze; non bastò nemmeno masturbarmi su un sito pornografico guardando filmati cercando la parola mature abbinata a stockings.
Il giorno dopo a pranzo inventai una scusa appena entrato:
"scusa zia ma devo andare immediatamente al bagno...credo di aver preso freddo..."
la zia cordialmente come sempre rispose: "vai tranquillo che lascio in pentola così non si raffredda"
fortunatamente lo zio era fuori a fare una consegna speciale così ebbi tutto il tempo di rovistare nel cassoncino finchè non le ritrovai, fortunatamente erano ancora lì...mi sedetti sul cesso e annusandole incominciai lentamente a masturbarmi..le annusavo..le leccavo...mai avevo pensato a zia in maniera perversa ma le sue calze mi fecero passare per la testa tutti i pensieri del mondo...dopo averle annusate con una mano mi masturbavo e con l'altra che teneva le calze mi accarezzavo i testicoli per poi avvolgere le calze sul mio membro e finire questa meravigliosa sega con un'esplosione di schizzi....schizzi che però macchiarono le calze....le passai velocemente con la carta igienica raccogliendo il più, come per terra e le riposi sotto la roba dove le avevo trovate sperando che la zia non si accorgesse di niente.
Il giorno seguente non vedevo l'ora arrivasse la pausa pranzo con la speranza di trovare ancora le calze in bagno e ripetere l'esperienza del giorno seguente...arrivato a casa della zia (fortunatamente da solo) la trovai al telefono quindi mi diede poca attenzione, non c'era occasione migliore, scappai subito nel bagno e mi misi a frugare...ma..ma..non c'eran più...
"se stai cercando le calze sappi che ho dovuto faticare per farle tornare pulite" disse una voce alle mie spalle...
la zia mi guardava dalla porta socchiusa..volevo morire..credo di aver subito le stesse gradazioni di fantozzi dal rosso pompeiano in poi.....
"ma cosa ti è saltato per la testa? sono la sorella di tua madre per dio! queste cose non si fanno! cosa credevi? che non le avrei trovate? che non mi accorgessi di cosa c'era sopra?"
speravo mi raggiungesse un fulmine...ero morto dalla vergogna..non sapevo che dire...volevo solo piangere...
la zia mi guardò ancora ma il suo sguardo non era più arrabbiato: "è colpa anche di tua madre...a questa età dovresti essere in spiaggia con le fanciulle non in una carpenteria a spaccarti il culo...stai tranquillo...non le dirò niente ma...dimmi un pò...queste ti piaccion?"
alzai lo sguardo, la zia si era leggermente alzata il vestito e dalla spaccatura si vedeva chiaramente la coscia con addosso delle bellissime calze con la cucitura sul polpaccio e i laccetti del reggicalze che la tenevano su...non occorre risposta verbale: i pantaloni si gonfiarono all'istante e la zia se ne accorse tantochè col fare malizioso mi disse:
"spogliati e sdraiati per terra prima che ti manchi la circolazione e mi svieni"
non me lo feci ripetere du e volte, era una scena indescrivibile:io nudo disteso sul pavimento del bagno con un'erezione che sembrava un palo per lap dance mentre la zia con quel sorriso quasi sadico mi guardava dall'altro verso il basso..
incominciò col piede ad accarezzarmi le gambe,scorrendo dall'interno coscia fino alle mie palle che nel frattempo erano diventate di marmo, per poi scorrere lungo l'asta..piegandola..massaggiandola...facevo fatica a respirare...
si alzò il vestito e slacciò i gancetti che tenevano la calza che agilmente sfilò...non sapevo cosa stesse succedendo..era tutto così irreale...prese la calze e la indossò come fosse un guanto...
lentamente si chinò su di me e lo prese in mano incominciando a massaggiarlo lentamente per poi incominciare quella che ricorderò per sempre come la sega più bella della mia vita...movimenti lenti ma decisi lo scappellavano e lo richiudevano mentre con l'altra mano massaggiava le palle...sudavo per l'emozione, la testa era annebbiata..provavo solo piacere e non riuscivo a dire niente...
fu lei a dire qualcosa: "lo vedo un po secco..." non capii al momento ma sarebbe bastato una frazione di secondo: il primo pompino della mia vita!
la zia indugiava con la bocca sul mio soldatino dalla testa di porpora, ondeggiava con la testa avanti e indietro e il ritmo con la mano che continuava con la calza a segarmi era un tutt'uno... andava giù fino alla gola e lo tirava fuori girandoci attorno con la lingua...
non durai molto....fu un'esplosione di piacere unica, la zia fortunatamente aveva chiuso gli occhi perchè non riuscendomi a controllare e non avvisandola fu cosparsa di schizzi ovunque, sugli occhi, i capelli..ma non si fermò continuò a leccare e raccogliere ogni singola goccia finchè la supplicai di smettere: non riuscivo più a respirare...
la mattina seguente mi chiamò lo zio: "marco, io sto andando da un fornitore con cui mi fermerò a pranzo, vedo di strappargli un super contratto...tu invece vai a casa mia e dai una mano alla zia a mettere a posto il garage...si è messa in testa di anticipare le pulizie di autunno!"
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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