Racconti Erotici > Prime Esperienze > Evoluzione di un annuncio – ma cosa mi sono persa finora...
Prime Esperienze

Evoluzione di un annuncio – ma cosa mi sono persa finora...


di Membro VIP di Annunci69.it eiacul
23.12.2021    |    11.148    |    4 9.6
"-Assolutamente no, mi serve solo un pochino di tempo per ricaricarmi- mentre si trastulla col cazzo moscio ma ancora paonazzo per l’uso intenso -meglio ancora..."
PROLOGO
Ormai si sta facendo buio, i lampioni si sono appena accesi. La strada di semiperiferia che porta ai mercati generali è quasi deserta a quell’ora del tardo pomeriggio, al contrario della mattina quando trovare un parcheggio è quasi impossibile. Gli alberi bordo strada e qualche cespuglio danno un certo riparo da sguardi indiscreti alle poche macchine parcheggiate, probabilmente in tutte si sta facendo sesso, in questa di sicuro.
Lo sguardo di D si perde osservando l’esterno con la testa appoggiata alla base del finestrino, semisdraiata ma un po’ contorta sul sedile posteriore.
Ha rivoli appiccicosi sulla guancia, sono i resti della sborrata di poco prima, o forse di molto prima…sta perdendo il senso del tempo. Guarda fuori ma non vede praticamente nulla, è onnubilata dal godimento di quella lingua che le sta lavorando magnificamente la fica grondante umori.

I pensieri le scorrono velocemente in testa:
“Mamma mia come godo”
“Ma come ci sono finita qui”
“Ma quanto tempo ho sprecato finora”
Già…come è finita lì, parcheggiata con un semisconosciuto in macchina come i diciottenni mentre sbrodola come una vacca in calore.

L’INCONTRO
Quando ha messo l’annuncio sul sito di incontri non aveva chiaro come sarebbe andata a finire, se ci sarebbe stata qualche conoscenza, se ci sarebbe stata qualche situazione di sesso giusto per arricchire la situazione sessuale coniugale.
Tante risposte, messaggi, proposte, ma uno tra tanti l’ha attirata. Un periodo di messaggi scambiati poi decidono di incontrarsi e conoscersi di persona, senza impegno, vedersi e capire se può esserci un seguito.
Fissano per un tardo pomeriggio post ufficio in una nota e molto trafficata pasticceria vicino al tribunale, dove nessuno farà caso a un uomo e una donna che si incontrano e vanno via.
D arriva un poco prima, si sistema nel tavolo alla vetrata d’angolo per avere la visuale in tutte le direzioni e ordina un cappuccino. Come concordato indossa un cappotto chiaro e gli occhiali da sole infilati fra i capelli sulla testa.
Dall’altro lato della strada arriva P, con giubbotto marrone e un berretto grigio. D lo riconosce subito, le poche foto scambiate corrispondono alla fisionomia e il vestiario pure.
“Non male…” pensa squadrandolo mentre attraversa la strada. Più di un metro e ottanta, ben piazzato, piglio deciso…quello che si definirebbe un bel torello.
Anche P la adocchia dal vestiario e dopo essere entrato punta deciso a quel tavolo. “Bella donna…” anche di viso, l’unico dettaglio che gli mancava.
-Ciao, piacere, sei D?-
-Sì, piacere. Tu sei P quindi…-
P si accomoda dall’altro lato del tavolo. Gli occhi di entrambi brillano di contentezza per quello che vedono nell’altro e l’eccitazione del momento è tangibile.
-Allora che te ne pare, ti piace quello che vedi?- D è più rapida a prendere la parola.
-Assolutamente sì, sei molto bella…ti immaginavo proprio così-
D appare come si era descritta, circa 1.60 di altezza, fisico regolare ad occhio e croce una cinquantina di chili, viso ovale, occhi verdi, capelli castani corti….un bel tipino.
P ordina un caffè. Il tempo di finire le consumazioni, scambiarsi qualche battuta su quanti incontri fatti e precedenti esperienze, cosa piace o non piace fare l’un l’altro, ed ecco che arriva il momento decisivo.
-Allora che facciamo, proseguiamo ancora la conversazione o troviamo un posto più appartato per conoscersi “più a fondo”?- è P che prende l’iniziativa.
-Purtroppo non ho moltissimo tempo oggi ed è inutile perderne altro visto che evidentemente ci stiamo piacendo…sì, andiamo- D abbandona ogni titubanza residua, è in ballo e vuole ballare.
Si avviano verso il parcheggio di fronte e decidono di usare l’auto di P che è più spaziosa. P aveva previsto questo e preparato il divano posteriore con un telo per prevenire qualunque macchia o schizzo inopportuno.
Si accomodano sui sedili anteriori e di guardano ardentemente, viene spontaneo per P avvicinarsi e baciarla in bocca con passione, cosa che D ricambia con partecipazione.
Ormai possono cambiare tono e passare agli argomenti salienti del discorso perdendo le remore avute in pasticceria.

-Ciao, piacere, mi chiamo P- sottovoce, sornione, a ricominciare un nuovo tipo di discorso e di rapporto.
-Ciao P, io sono D- la sua risposta non è da meno come intensità.
-Hai fatto cosa ti ho chiesto in chat?-
-Certo, non ho le mutandine e neppure le calze come puoi vedere- e tira su leggermente la gonna sopra il ginocchio.
-Fammi verificare- la mano di P si intrufola sotto la gonna e trova subito la fica. È calda e umida, insinua un dito dentro e lo estrae portandolo alla bocca ad assaggiare il sapore di lei, i due visi sono ancora a pochi centimetri. P sente il respiro di lei che si fa subito affannoso.
-mmm…buona…brava, sei stata ubbidiente- e aggiunge un altro bacio a portarle in bocca il sapore di lei stessa.
Si staccano dopo poco.
-Non possiamo restare qui, siamo troppo esposti al passaggio, troviamo un posto più riservato. Hai proposto questa zona, immagino che tu la conosca , dove possiamo andare?- dice D mentre P accende l’auto e si avviano all’uscita.
-Non sono così esperto della zona, ma qui dietro l’angolo c’è la strada che porta ai mercati generali. A quest’ora del pomeriggio è sicuramente poco trafficata e ci sono alberi e cespugli a bordo strada per dare un po’ di riparo-
Ci arrivano in pochi attimi e si fermano in una postazione esattamente tra due oleandri.
P non resiste oltre, la bacia e la esplora di nuovo sotto la gonna, stavolta più deciso iniziando un profondo ditalino. Cerca con l’altra mano i seni e trova subito i capezzoli turgidi. Il respiro di D è ansimante, un sommesso mugolio dimostra che sta gradendo.
-Mettiamoci dietro, staremo più comodi, c’è più spazio-
In un attimo scendono, scorrono i sedili in avanti e si sistemano sul divano posteriore. Un attimo di sguardi e stavolta à D ad avventarsi su lui.
-Adesso tocca a me esplorarti-
Slaccia la cintura, apre la patta, abbassa pantaloni e mutande assieme scoprendo così il cazzo già turgido.
-Accomodati- è l’unica parola he P riesce a pronunciare.
D lo bacia mentre inizia a segarlo. Questione di un attimo e dalla bocca passa al cazzo. In un primo momento lo osserva attentamente da vicino, sembra studiarlo, lo annusa, lo lecca con la punta della lingua sulla punta della cappella a prendere la goccia che spunta e finalmente lo accoglie in bocca iniziando un gustoso ed appassionato pompino.
P si divincola per quanto può e riesce ad arrivare pienamente ai glutei, tira la gonna fino a scoprire le chiappe e infila la mano nella fessura delle natiche. Incontra il buchetto, lo sfiora e passa alla fica che stavolta può lavorare a piena mano.
La carezza, la massaggia, infila un dito, poi due poi tre, la apre, la stringe in pugno, titilla il clitoride, tutto senza sosta alternando movimenti delicati a movimenti decisi e veementi.
D nel frattempo non molla il cazzo, sembra un vortice in aspirazione, lecca, sugge, massaggia le palle e l’asta, gioca con la lingua sulla punta del glande, lo ingoia fino alla fine dell’asta…come una vera femmina infoiata che non vede un cazzo da una vita.
-Hei… il cazzo dopo mi serve ancora, non staccarmelo…-
D stacca la bocca solo per i momenti in cui proferisce parola ritornando subito a succhiare e via via alternando parole e pompino.
-mmm…tu mi strapazzi la fica e io ti ripago con la stessa moneta…-
-Sei brava con la bocca…-
-Sei bravo con la mano…-
-Allora continuo il massaggio-
-Allora continuo a succhiare-
-Se continui così non so quanto resisto…-
-Non ti trattenere allora-
-Come vuoi…porcella…non hai idea di cosa ti aspetta…-
-Ce l’ho quell’idea…ce l’ho…-
P rinforza la sua azione con la mano e la estende ad un sondaggio del buchetto anale dove intrufola un dito indice umido di umori.
-mmm…porcello…che fai lì?-
-Ti esploro…consideralo un sondaggio…-
-Ah, allora se è un sondaggio…pensavo fosse un dito in culo…-
-Certo, adesso un sondaggio, poi magari ci infilo altro. Ma se disturba smetto-
D non risponde a parole, aumenta l’intensità del pompino e cerca di arcuare il culo al massimo per favorire il gioco di mano.
Di contro P aumenta la spinta su fica e ano. Sente arrivargli il momento dell’orgasmo. Non dice nulla e posa l’altra mano sulla testa di D sospingendola leggermente.
Lei capisce, lo lascia fare anzi asseconda la spinta e arriva l’orgasmo di lui.
il primo fiotto è potente, uno schizzo imperioso seguito da numerosi altri.
Vorrebbe tenere tutto, ingoia alcuni fiotti, ma altri li deve giocoforza lasciar strabordare dalla bocca.
…Benedetto è quel telo sul sedile.
Quella veemente sborrata in bocca ha effetto anche su di lei che viene copiosamente nella mano di P, quasi uno squirt tanti umori rilascia.
…Benedetto è quel telo sul sedile.
Si rialzano dopo essersi concessi alcuni istanti fermi in quella posizione. Lui si sugge la mano con gli umori di lei, lei si pulisce con la mano la sborra dal viso e la sugge. Si guardano, sorridono e si baciano di nuovo, mischiando i sapori di ciascuno.
Come se facessero flic floc pronunciano all’unisono la stessa frase.
-Sei buono-
-Sei buona-
E ridono sonoramente…

Per alcuni istanti non dicono nulla, si accoccolano in un tenero abbraccio.
Lui gioca col seno e i capezzoli che non smettono di essere turgidi e torna a carezzare quella splendida fica.
Lei gioca col cazzo solo un po’ ammosciato raccogliendo le ultime gocce di sperma che scendono.

-Sei troppo buona, voglio assaggiarti meglio. Una fica così va gustata bene-
-Ok, accomodati-
Quindi lei si pone semisdraiata con la testa nell’angolo tra schienale e sportello aprendosi le gambe il più possibile.
Lui si inginocchia nello spazio tra il sedile del guidatore e il divano posteriore, alza la gamba destra di lei sopra lo schienale del passeggero e la gamba sinistra sopra lo schienale posteriore. Adesso lei è ben aperta e può rilassarsi. La fica resta quasi esattamente all’altezza del viso di P.
Uno splendore di spettacolo da osservare, rigonfia, umida, calda, profumata, P la studia quasi con reverenza prima di approcciare un delicato colpetto di lingua sulle labbra. È solo l’inizio di un crescente turbinio di lingua, bocca, mani che assieme cercano di esplorare il più a fondo possibile quella femminilità.
Lecca, succhia, tocca, penetra con lingua e dita, titilla il clitoride pronunciato e poi lo succhia a simulare un pompino. E poi ricomincia alternando tutti i giochi possibili con intensità che variano dal tenero bacio al veemente ditalino a quasi mordere tutto quel ben di Dio.
E D gradisce, oh se gradisce. Si contorce ansima, mugola, afferra con le mani la testa di P a spingerla dentro di lei, a scuoterla a destra e sinistra, come fosse un vibratore a forma di viso umano.
… Sente avvicinarsi l’orgasmo, dovrebbe essere il secondo…o forse no…ha già ha perso il conto.
I pensieri le scorrono velocemente in testa:
“Mamma mia come godo”
“Ma come ci sono finita qui”
“Ma quanto tempo ho sprecato finora” …
Lo sguardo onnubilato punta al semi-buio fuori dall’auto, non sale nulla all’attenzione se non una figura in lontananza sul marciapiede…forse una donna, forse ha un cane al passeggio.
Ecco l’orgasmo...sta montando…arriva…la scossa la sconvolge e le fa istintivamente richiudere le gambe sulla testa di P che aumenta l’intensità del suo lavoro per favorire il momento.
Un fiume di umori riempie il viso dell’uomo che fa quanto umanamente possibile per suggere tutto quello che esce da quella fica esplosiva.
…Benedetto è quel telo sul sedile.
Un attimo di respiro in quella posizione con lui che dolcemente continua a baciare la fica grondante. Lo sguardo di D viene colpito da qualcosa fuori dalla macchina dove di fronte si trova una figura femminile, piacente, con al guinzaglio un piccolo cane che si è fermato per i bisogni.
La signora percepisce che dentro l’auto dai vetri oscurati c’è qualcuno, acuisce lo sguardo, piega la testa e incrocia lo sguardo di D in quel momento onnubilato dal godimento.
Le due donne si fissano negli occhi, istintivamente D con la mano raccoglie il rivolo di sperma che ha sulla guancia da prima e se lo porta alla bocca leccandosi le dita. La signora accenna in sorriso, reclina il capo a mo’ di saluto, lancia un bacio e se ne va…
Giusto in tempo per P che si tira su strusciandosi con tutto il corpo tra le gambe di D sino a ritrovarsi viso a viso, anzi bocca a bocca
-Mamma mia quanto sei buona, ci fermiamo qui?...- la voce di P è un sussurro languido.
-Meglio di sì, siamo in auto, ci possono vedere…e poi si fa tardi…- D con scarsa convinzione.
Intanto P si è soffermato giusto giusto col cazzo tornato duro presentato sulla fica sempre umida, basterebbe una piccolissima spinta per entrare.
-Sicura?...magari giusto un assaggio…entro un attimo…per sentirti…per sentirmi…- sempre sussurrando seguendo con un piccolo e tenero morsetto al lobo dell’orecchio.
-No, sicura proprio no…ma è meglio se no…- ansimando sempre più affannosamente.
-Dai…solo un attimo…faccio il bravo, esco subito…- e P dà quella piccola spinta che mancava entrando nella fica caldissima.
-mmm….così però non vale…oohh…- ormai abbandonata ai sensi a al maschio entrato in lei.
-Come sei calda, è bellissimo-
-mmm…sì…bellissimo-
La posizione non è il massimo della comodità, P non riesce a pomparla completamente, in pratica può solo penetrarla giusto per una metà del cazzo, ma tanto basta per godersi a vicenda.
-Non ti azzardare a venire dentro, che ti uccido-
-Tranquilla, non ho affatto intenzione di venire, voglio solo che ci assaggiamo ben bene- continuando con il lento movimento avanti e indietro.

Il tempo è passato senza rendersene conto, alcuni minuti, e D si riprende dal turbinio del godimento quando vede una presenza vicina alla macchina. È la signora di prima che tornata indietro si è soffermata di nuovo ad osservarli.
D le lancia di nuovo uno sguardo e un bacetto, che lei ricambia. Quindi D la invita con la mano ad avvicinarsi di lato, cosa che la signora fa con grande eleganza mentre D contorcendosi riesce ad aprire il finestrino.
P è sorpreso quando alzando lo sguardo si trova davanti la signora che li osserva da vicino. Ha un sussulto non avendo visto nulla della situazione che si è creata tra le due donne, ma percepisce la tranquillità di D e non si allarma più di tanto
-Abbiamo visite a quanto pare-
-Sì, l’ho invitata io- gli fa eco D, e prosegue rivolta alla signora.
-Ciao, ti piace quello che vedi?-
-Sì, molto- risponde la signora con un sorriso smagliante.
-Puoi toccare…se vuoi…- D ormai è lanciata nel gioco che si sta facendo sempre più intrigante.
La signora allunga una mano che si insinua tra i due corpi, carezzando i seni di D con i capezzoli che sembrano voler esplodere.
P istintivamente si ferma, senza uscire dal corpo di D.
-No, non fermarti, continua- lo esorta D e P non si fa pregare riprendendo il movimento.
La signora si allunga a carezzare la schiena di P, si protrae dentro il finestrino fino a sfiorare con la mano i glutei dell’uomo e accenna una leggera spinta ad incitare la penetrazione. Nel fare questo i visi delle donne e di P si trovano a pochi centimetri e scocca spontaneo un bacio carnale tra le due donne. P si aggiunge e diventa immediatamente un bacio umidissimo a tre bocche.
La situazione è troppo erotica e l’orgasmo dei due amanti arriva quasi inaspettato, contemporaneo, giusto il tempo per P di uscire dalla fica e sborrare copiosamente sul ventre di D mentre lei si contrare in preda all’ennesimo orgasmo.
La signora assiste compiaciuta a tutto questo, allunga una mano a catturare un poco di sborra, la sugge e si allontana salutando con la mano e lanciando un bacetto.

-Questa non me l’aspettavo, decisamente- P osservando la signora che si allontana, mentre si toglie da sopra e si accovaccia accanto a D.
D invece si scuote e cambiando decisamente tono -Oddio come è tardi…devo assolutamente scappare, sono in ritardissimo-
Si ripuliscono al meglio possibile con i fazzoletti di carta, si rivestono e tornano al parcheggio dove D ha la sua auto.
-Signora bella, mi sei piaciuta tantissimo, penso si sia visto, anche aldilà del fuori programma con la signora. Voglio assolutamente rivederti, con calma e stare con te in un comodo letto tutto il tempo che serve-
-Sì, anche io sono stata bene, mi piaci. Sentiamoci nei prossimi giorni e combiniamo. Adesso scusami ma devo proprio scappare-
Un ultimo bacio appassionato, accompagnato dalla mano di P che torna in quella fica ancora umida.
-Un ricordo di te, mia porcella- è l’ultima frase sorniona di P mentre D sorridendo scende e si allontana.

LE DUE SIGNORE
E’ passato qualche giorno e il ricordo dei momenti con P è sempre vivo in D, l’atmosfera di inizio incontro, l’eccitazione del primo approccio carnale, il godimento, la signora misteriosa.
Niente male come variante alla situazione sessuale coniugale.
Soprattutto le è rimasto impresso quanto avvenuto con lei. Si stupisce di come possa averci interagito in modo naturale e spontaneo senza conoscerla affatto…così per strada e non aveva mai fatto pensieri particolari con una donna fino a quel momento.
Questa cosa la agita ma anche la eccita, è forte il desiderio di approfondire la cosa.
“Devo rivederla, conoscerla”

Un pomeriggio fiacco al lavoro le dà la sprone finale. Anticipa l’uscita e in macchina torna alla strada accanto ai mercati generali, parcheggia nelle stesso punto e si mette in attesa.
Dopo un po’ di tempo e varie persone transitate ecco che in lontananza scorge una figura che appare familiare. Mentre si avvicina la riconosce…è proprio lei, stavolta senza cane sta passeggiando fumando una sigaretta e guardandosi in giro.
Giunta di fronte all’auto di D la riconosce subito e si ferma ad osservarla con un accenno di sorriso.
D ha abbassato il finestrino e la saluta.
-Ciao donna misteriosa-
-Ciao donna curiosa…- è la pronta risposta avvicinandosi al finestrino aperto.
-Sei sola stavolta, senza il tuo amichetto?-
-Sì, sola…con molti pensieri-
-Pensieri? E a cosa pensi in questa strada solitaria-
-Penso a una donna che mi ha eccitato qualche giorno fa e che mi piacerebbe conoscere meglio-
-Allora sei proprio curiosa…ti posso aiutare con i tuoi pensieri se mi accomodo in auto?-
-E’ quello che speravo-
E’ molto sensuale mentre gira attorno all’auto, è alta con curve morbide e un accenno di pancetta ma non grassa e molto piacente, apre lo sportello e si accomoda sul sedile. D ne è affascinata.
-Intanto presentiamoci, io sono F, piacere- e le porge la mano.
-Piacere , D- raccogliendo la mano tesa.
La mano di F è calda, ferma e decisa mentre quelle di D è esitante, quasi tremante.
-Mi sembri un po’ agitata D, cos’è che ti turba?-
-Mi turbi tu…quello che abbiamo fatto l’altro giorno, averti qui, parlarti…tutta quanta la situazione-
-Tranquilla D, rilassati, è tutto a posto. Anche io ho ripensato a quei momenti, con piacere. Eravate troppo belii e eccitanti mentre facevate l’amore, il vostro sapore troppo buono e poi il tuo sguardo di godimento…indimenticabile. Non mi dispiacerebbe riprovare quelle sensazioni-
E’ esattamente ciò che D sperava di sentire per sbloccarsi definitivamente.
-Sì F, speravo proprio in questo, anche io voglio riprovarle, più a fondo-
In modo spontaneo i due visi si avvicinano e si uniscono in un caldo e voluttuoso bacio che sembra durare una eternità.
F si scosta per prima ma poi è D a prendere l’iniziativa. Allunga la mano sul seno di F sopra la maglia, le basta per percepire un seno ancora sodo di una donna matura.
-Vuoi vedere le mie tette?- F sorniona con sguardo ammiccante.
-Non mi accontenterò di vederle…- D si fa sfrontata.
-Accomodati…- e F si alza la maglia, apre la camicetta e tira fuori i seni dal reggiseno.
D le osserva un attimo, le sfiora, le accarezza, le palpa con decisione e infine si protrae a suggerle prima una poi l’altra.
-Brava, così…come sei calda…- anche F si sta eccitando.
Dopo alcuni momenti così F prende l’iniziativa e cerca con la mano di entrare sotto la gonna di D. Ci riesce subito e trova la fica umida.
-Sì, sei proprio calda…sei già pronta…-
Anche D si muove e nonostante l’affanno che il lavoro di F le provoca riesce a raggiugere la fica di F sotto la gonna.
Adesso si stano facendo un ditalino reciproco, i respiri sono ansimi, in auto c’è odore di sesso.
-Anche tu sei pronta direi…-
-Allora dobbiamo usarci come si deve….mhmm- F sta quasi godendo, è brava D, la sta praticamente scopando con la mano.
Se vuoi ho un posto più tranquillo e meno in vista.
-Va bene…ti voglio…- ormai D non ha più remore.

Il tempo di ricomporsi alla meglio che D mette in moto e guidata da F arrivano allo scantinato di un condominio davanti ad uno dei tanti garage. F scende e apre la saracinesca.
-Qui staremo bene e nessuno ci disturberà-
Quello che D trova non è un garage ma praticamente una stanza aggiuntiva della casa, con alcuni scaffali, un armadio, suppellettili vari, un lavandino con acqua corrente e persino un letto ad una piazza.
-E’ il mio rifugio per i momenti particolari, ma anche semplicemente per dormire al fresco d’estate quando in casa fa troppo caldo-
Fa accomodare sul letto D mentre chiude dietro di sé la saracinesca.
D si guarda intorno incuriosita ed eccitata mentre F le si avvicina, si sfila gonna e mutandine e le si pone davanti, D seduta e lei in piedi con un bel ciuffetto di peli ben curati in bella mostra.
D non si fa pregare e immediatamente allunga la mano da sotto a saggiare la fica e subito dopo si avvicina col viso. F porta una gamba sul letto per aprirsi meglio e così D riesce ad arrivare con la lingua sulle labbra vaginali e poi al clitoride.
La posizione però non le è comoda, anche F se ne rende conto e si stacca.
-Spogliamoci, dai…- è l’esortazione di F.
Ci mette un attimo F e si porta sul letto, mentre D è un poco più lenta, quasi intimorita. F la osserva compiacente mentre si spoglia e quando ha finito, nuda come mamma l’ha fatta, la esorta suadente.
-Vieni qui cucciola…- battendo leggermente sul letto accanto a lei.
Ma D la sorprende, abbandonando l’atteggiamento timoroso le si pone a cavalcioni bloccandola tra le sue gambe, la spinge sdraiata e le si avventa addosso in un bacio quasi violento quanto è intenso.
F non è da meno si adegua immediatamente e risponde con la stessa intensità di bacio, quasi si mordono l’un l’altra. Le mani di entrambe all’unisono vanno alla fica dell’altra dando il via alla masturbazione reciproca. Quello che fa una è replicato dall’altra, un dito poi due poi tre, il clito, una carezza alle labbra, una penetrazione con la mano fino a quanto entra.
E’ tale l’eccitazione che l’orgasmo arriva presto per entrambe e le lascia scosse, affannate e teneramente abbracciate.
-Wow, non avevo mai goduto così con una donna- si lascia andare D.
-Sei brava, non è a prima volta per me ma tu sei veramente brava e tremendamente sensuale- le replica F.
Restano un po’ così, senza dirsi nulla e coccolandosi dolcemente finché D ha uno scossone e si scosta.
-Oddio…di nuovo…sarà tardissimo- cercando il cellulare in borsetta.
-Ecco…lo sapevo…devo scappare…mannaggia- e si riveste velocemente.
-Tranquilla, non ci sono problemi se devi andare. Però dobbiamo rivederci assolutamente, adesso che ti ho trovata voglio conoscerti il più a fondo possibile…in tutti i sensi- F con tono rassicurante.
-Si, anche io voglio rivederti- D mentre si avvia alla saracinesca.
-Mi interesserebbe approfondire anche col tuo amico…mi piaceva e i giochi a tre sono molto eccitanti-
D si sofferma un attimo…-Mhmm…si, forse si può fare. Sentiamoci-
Si salutano non prima di essersi scambiate il numero di cellulare e D se ne va lasciando F nuda sul letto con il sorriso sulle labbra.




IN TRE
I giorni passano, i ricordi piacevoli degli episodi precedenti fissi nella memoria di D, lui, l’auto, lei, di nuovo lei, il garage…
Davvero buona come alternativa al gioco di coppia semplice col marito.
I contatti di D con P e con F sono continui ma li tiene separatamente, preferisce gestire lei il gioco finché possibile, la intriga questo aspetto.
P le fa sapere di avere a disposizione una location per incontrarsi con calma e fissano un appuntamento per un venerdì mattina quando entrambi possono liberarsi dal lavoro senza problemi per alcune ore.
Quel giorno P si reca sul posto un po’ prima per ambientarsi e verificare che sia tutto a posto per ospitarli. E’ un appartamento in periferia di una città vicina, facilmente e velocemente raggiungibile da entrambi. Piccolo ma ben curato con tutti i confort necessari, un buon bagno e una camera da letto comoda. Un suo amico del sito lo usa per gli incontri e P è riuscito a farselo prestare per l’occasione.

Sono le 9.30 e il campanello suona. P apre e si trova davanti D con un sorriso smagliante. Entra quasi timidamente guardandosi in giro.
-Carino questo posto, mi aspettavo uno scannatoio invece è un vero appartamentino-
-Sì, non è male in effetti-
P la accoglie con un classico bacio di saluto sulle guance, questo basta per risentire il profumo di lei e accendere i suoi istinti.
-Hai fatto come ti ho chiesto?- P con voce calda e suadente
-Certo, gonna corta, niente calze né mutandine. Che hai in mente, porcello?- D con fare civettuolo aprendosi il giacchetto lungo.
-Non resisto più, devo sentire di nuovo il tuo sapore, ne ho bisogno-
La fa accomodare sul divanetto accanto alla porta, si accovaccia ai suoi piedi, le tira su la gonna e le apre le gambe. La fica che gli si presenta davanti è già umida.
-Anche lei ne ha voglia, vedo…-
-Sì, è tutta tua…-
E P si avventa con la lingua su quello spettacolo, Prima delicatamente con leggeri colpetti poi via via sempre più intesi, profondi e lunghi. Il clitoride prontamente si erge gonfio e P lo lavora con sapienza.
D è scossa dal piacere, un brivido le corre lungo la schiena.
-Oddio, mi fai già venire…-
-Vai libera…prendo tutto- e il flusso di umori finisce interamente in bocca.
-Resta ferma così, a gambe aperte- è l’esortazione di P mentre si alza e si spoglia.
Presenta il cazzo turgido sul viso di D che lo accoglie in bocca, prima solo la cappelle e poi tutto quanto.
Comincia un lavoro di lingua e succhiate accompagnate dal massaggio alle palle tese che manda in estasi P. La lascia fare per un poco quindi inizia un movimento avanti e indietro di bacino. A mano a mano che il movimento aumenta di intensità il lavoro si D si attenua fino al punto che la testa di D è schiacciata contro lo schienale del divano e P di fatto le sta scopando la bocca, intensamente ma con delicatezza.
Gli basta poco e raggiunge l’orgasmo, D lo avverte e riesce ad estrarre il cazzo dalla bocca per farsi sborrare in faccia. Diversi fiotti densi e caldi la colpiscono inondandola, alcuni sui capelli , alcuni anche sul vestito.
-Accidenti, devo andare a pulirmi altrimenti resta il segno. Così riesco pure a finire di spogliarmi.- e D si avvia in bagno mentre P si pulisce con un tovagliolo di carta.

In tutto sarà passato si e no un quarto d’ora e il campanello suona di nuovo.
P è sorpreso e un po’ allarmato -E ora chi sarà a rompere i coglioni?-
Apre la porta e resta basito.
Si trova davanti una bella donna in soprabito lungo da cui spiccano un paio di stivali neri lucidi a tacco alto e una bella borsa voluminosa al braccio in tono con gli stivali. Ci mette qualche secondo a realizzare che è la stessa signora misteriosa del primo incontro.
Lei non aspetta che si riprenda e entra decisa scostandolo e guardandosi in giro.
-E’ qui la festa?- è la frase con cui esordisce, chiudendo con un dito la bocca esterrefatta di P.
-Ciao F, finalmente sei arrivata- D è uscita dal bagno, completamente nuda e tutta pimpante si avvinghia ad F in un bacio voluttuoso.
-Ma che sta succedendo…come fa lei ad essere qui? Oh…se disturbo ditemelo…- P ancora è stupito.
-Tranquillo non disturbi affatto, anzi non sarebbe lo stesso senza di te- F staccandosi dall’abbraccio di D.
-L’ho invitata io, per estendere il gioco…spero non ti dispaccia- D guardandolo con fare fintamente innocente.
-Dispiacermi? Ma scherzi? Ben vengano queste sorprese…- adesso P si sta rinfrancando e osserva meglio F che nel frattempo si è tolta il soprabito e si mostra in tutto il suo splendore.
Stivali neri lucidi con tacco a spillo alti fin sopra il ginocchio, corpetto nero lucido con inserti rossi con balconcino che lascia scoperti i seni, capelli lunghi mossi sciolti fin sulle spalle, niente calze e mutandine, fica completamente depilata.
-Sei stupenda…- D estasiata dalla nuova amica.
-Urca…- è l’unica parola che esce dalla bocca di P, di nuovo aperta stupefatta.
-Beh…non siete male neppure voi…ma che facciamo, stiamo qui imbambolati o diamo un senso a questo incontro?- F è chiaramente quella più a suo agio.
Si dirige decisa verso la camera da letto portando con sé la borsa, indicando a D e P di piazzarsi sul letto.
-Mi era piaciuto vedervi giocare l’altro giorno, riprendiamo da lì?-

D si sdraia e istintivamente apre le gambe quindi P, memore di quel buon sapore, torna tra le sue gambe a leccarle la fica di nuovo umida.
F osserva compiaciuta e si porta la mano fra le gambe stimolandosi il clitoride, anche lei è ben umida e eccitata.
L’atmosfera e il lavoro di P stimolano particolarmente D che inizia a dimenarsi e prende la testa di P fra le mani spingendola ancora di più contro la sua intimità. -Sì, così…continua…-.
Alcuni minuti e adesso è F che non resiste più e pretende la sua dose. Sale sul letto e si porta sopra la faccia di D accovacciandosi sulla bocca, rivolta verso P.
D è pronta a rispondere accogliendo con tutta la bocca quella splendida fica che le si presenta. E’ affamata di sesso e sembra quasi divorarla, la lecca, la mordicchia, la sugge, le labbra esterne, quelle interne, il clitoride...inarrestabile.
F si china leggermente in avanti e pone le mani sulla testa di P spingendo anche lei e D ha un sussulto, poi si piega ancora di più arrivandogli all’orecchio dell’uomo -l’hai leccata abbastanza…adesso scopala come merita…-
P obbedisce ben volentieri, afferra le gambe di D, presenta il cazzo alla fica implorante e la penetra, delicatamente ma fino in fondo.
D si stacca un momento dalla fica di F ed emette un mugolio sordo e profondo di godimento pieno.
F afferra di nuovo la testa di P e lo bacia animalesca, con tutta la lingua che ha.
Adesso il triangolo ha chiuso tutti i suoi vertici. F bacia P, P scopa D, D lecca F.
F sia abbassa di nuovo e con bocca e mani va sul monte di venere di D, con le mani la apre e con la lingua raggiunge il clitoride mentre P continua imperterrito a pomparla col cazzo in fica.
È troppo, D non regge più, l’orgasmo le monta imperioso e un rantolo la prende venendo. In quel momento convulso, istintivamente porta e mani sui glutei di F e aprendo gli occhi preda del godimento si ritrova il buchetto di F proprio davanti. È un attimo e il dito di D entra in quel pertugio, senza staccare la lingua dalla fica.
-Oh Oh…bastardina…il dito in culo non vale…- è troppo anche per F che viene colta dall’orgasmo improvviso.
Anche P è al limite e la venuta delle due donne gli dà lo stimolo finale.
-Sborrooo…-
F fa in tempo a sfilargli il cazzo dalla fica di D prima che gli schizzi escano, cadono sulla fica ma anche su viso di F che è lì pronta a riceverli con la lingua di fuori, quello che non riceve direttamente lo raccoglie dopo ripulendo la fica grondante.

D si abbandona, P si sdraia al suo fianco e F finita la pulizia si sdraia dall’altro lato.
Nessuno dice nulla, si muovono solo un poco le mani di tutti giochicchiando con i seni, le fiche, il cazzo.
La prima a scuotersi dopo diversi minuti è di nuovo F che si alza e si rivolge ai due porcellini che ancora si coccolano.
-C’è una cosa che mi piace fare in un gioco a te ma non sempre riesco a farlo. Voi siete le persone giuste-.
-Che cosa? ancora più porca di quello che abbiamo fatto?- D è curiosa…
-Voglio essere scopata da due cazzi assieme, davanti e dietro- F è decisa nel tono.
-Ma qui di cazzi c’è solo il mio- anche P è curioso adesso.
-Sbagliato- dirigendosi alla borsa.
-C’è anche questo, anzi questi- e si gira mostrando uno strapon doppio con un dildo medio grande esterno ed uno piccolo interno anatomico.
- E’ fatto apposta per una porcella come D per scopare una porcella come me- con sguardo penetrante ed eccitato verso D, che osserva il dildo ad occhi sgranati.
-Non ho mai usato una roba del genere- obietta D, con poca convinzione mentre P sorride vistosamente pregustando la situazione.
-E’ molto facile, ti faccio aiuto ad indossarlo, alzati- e F si avvicina a D con lo strapon ed un flacone di lubrificante sbucato dalla borsa.
Le passa le cinghie tra le gambe e le chiude in vita, tenendo il dildo interno fuori dalla fica.
Lubrifica bene il dildo e la fica stessa, che peraltro non ne avrebbe bisogno essendo di nuovo umida.
Guarda intensamente negli occhi D e spinge il dildo dentro di lei con delicatezza ma decisa.
D ha un sussulto, le manca un attimo il fiato, le esce un gemito. Si sente un attimo violentata ma subito il piacere la pervade e perde ogni ritrosia appena F muove il dildo con la mano a stimolarla.
-Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto, ha una buona forma e dimensione, è perfetto per questo- F non stacca lo sguardo da D.
-Adesso tu, sdraiati a pancia su e stai fermo- rivolta a P che non ha invece bisogno di altre esortazioni.
-Pronto sono- in effetti il cazzo è di nuovo bello turgido.

F monta sul letto, si pone a cavalcioni di P dandogli le spalle, si lubrifica un poco il buchetto e infine si appoggia sul cazzo. Un attimo per assuefarsi e poi si lascia andare, piano piano.
La penetrazione è al primo momento dolorosa per F, è tanto che non lo riprende in culo e ha bisogno di farlo per piccoli passi. Si lascia andare al suo stesso peso un poco alla volta fino a che non è tutto dentro. A quel punto si rilassa, prende fiato un attimo poi prende a muoversi su e giù lentamente.
-Cazzo…che culo stupendo che hai…- P è estasiato.
-Lo so…ma anche tu hai un bel cazzo…adatto al mio culooo…oddiooo…- F sta già godendo, mugola, la fica è lucida e grondate di umori.

D intanto non è insensibile a quello che vede davanti a sé, muove il dildo interno e lo fa afferrando quello esterno mimando una profonda sega. Anche lei inizia a mugolare.

Pochi minuti e F si tira su restando piantata sul cazzo, quindi si piega indietro portando la sua schiena sul petto di P, apre le gambe mettendo in bella mostra la fica depilata e umida e si rivolge a D con lo sguardo più porco che una donna possa esprimere.
-Adesso scopami, come una puttana…-
D le si avvicina tenendo il dildo stretto in mano, lo presenta alla fica e spinge decisa col bacino.
Lei non ha esperienze di penetrazione di donne e non se ne rende conto, ma P sì, capisce che la penetrazione non è così agevole, se ne accorge dalle contrazioni di F e sente una forte pressione attraverso il perineo.
D dovrebbe spingere un po’ meno…ma non lo fa…
-AAHHH…CAZZO…MI SFONDI…- è quasi un urlo quello che la lascia F senza fiato.
-Oddio…scusa…devo uscire?- D si allarma e si ferma all’istante, col dildo ben dentro F per tre quarti.
-No…stai ferma, fammi abituare…- F è in apnea, la testa le ciondola a destra e sinistra, sono tutti e tre fermi nelle loro posizioni mentre F riprende pian piano fiato.
Poi leggermente ricomincia a muovere il bacino e P sente bene quel dildo nell’altro buco.
-Ricomincia…piano…- lo sguardo sgranato di F è piantato negli occhi di D che invece è quasi timorosa.
D delicatamente continua la penetrazione fino ad essere tutta dentro. Sente anche lei bene la pressione del dildo dentro di sé e adesso anche la pressione del supporto sul clitoride.
Sostiene lo sguardo di F, entrambe ansimano all’unisono ma è F a parlare mischiando parole e mugolii.
-Come vi sento…mhmm…siiii…-
Adesso tutti e tre si muovono, P abbozzando un movimento di bacino, F cerca di ruotare il suo bacino e D…D guardando F ha un impulso…decide di fare esattamente quello che F le ha chiesto, scoparla come una puttana.
D spinge e cerca di farlo più forte che può, a ripetizione tutto dentro e quasi tutto fuori.
Le fa un po’ strano, non è questa l’intensità di scopata che di solito concepisce, ma vedere e sentire quella donna che sotto di lei gode come una cagna davanti e dietro la esalta e le fa aumentare il ritmo.
Anche P tiene il passo di D con il movimento pelvico ed adesso F si trova veramente sbattuta, quasi rimbalza sul cazzo di P in culo mentre il dildo di F le entra nel profondo.
Comunque anche D ha la sua parte di penetrazione, ad ogni spinta anche lei riceve una scossa, dal dildo dentro e dal clitoride schiacciato sulle cinghie contro la fica di F.
È D la prima a raggiungere l’orgasmo. Alla ennesima spinta convulsa un brivido la coglie, la fa avvicinare busto contro busto a F e viene con una penetrazione più forte cercando la bocca di F.
Anche F è al limite e il mix di spinta più forte, tette di D addosso e bocca contro bocca le danno lo spunto finale e viene quasi all’unisono con D.
P là sotto è schiacciato dalla pressione di D e da F che si lascia andare, l’eccitazione è massima anche per lui e non può far altro che lasciarsi andare.
Una ricca venuta finisce dentro F -Vengo…siii…- sono le sole parole che emette.
-SiiIiiIii…- è ancora più concisa F ma con un suono gutturale di godimento puro.
D si accascia su F che a sua volta si accascia su P, ansimano, i corpi imperlati di un leggero sudore, l’odore del sesso pervade la stanza.

Passano così alcuni attimi ed è D la prima scuotersi – Devo andare in bagno-.
Si sfila da F e si libera dal dildo, con un fremito quando estrae quello interno e si avvia.
F resta ancora un attimo sopra P anche se nel frattempo il cazzo ammosciato le è uscito facendo colare il seme sulle palle di P.
-Anche a me serve in bagno…decisamente- P sta quasi facendo fatica a respirare dato che F non si sposta da sopra di lui.
-Ci penso io…- F con un movimento agilissimo si accovaccia in mezzo alle gambe di P e attua un intenso lavoro di bocca e lingua sulle palle di P ripulendolo di tutto quello che trova, umori, sborra, sudore.
-Ma che troia sei…- P non può fare a meno di apostrofarla.
-Sì…tanto- le risponde F alzando lo sguardo.
D rientra in stanza e resta sorpresa dalla scena.
-Ma che troia sei…- D non può fare a meno di apostrofarla.
-Sì…tanto- stavolta è P a rispondere.
-Fatto, adesso sei lindo e pulito- F si alza e si dirige rapida in bagno.
D e P si osservano, sorridono scuotendo la testa mentre D si accovaccia al fianco di P cercando un meritato relax.
-Ma da dove esce questa tipa qui?- è la domanda che pone P.
-Ma chi lo sa…da un covo di troie forse?- D le fa eco.
F ritorna e con fare trafelato si riveste rapidamente, ripone i giochini in borsa e saluta i compagni di sesso.
-Bimbi belli mi avete fatta divertire e godere tantissimo…mi piacete molto. Dobbiamo rivederci. Fatemi sapere quando riorganizzate qualcosa, mi ci butto a capofitto-
Un bacio in bocca per ciascuno, afferra il soprabito ed esce dall’appartamento sbattendosi dietro la porta.
-Devo andare anche io- si scuote D alzandosi e recuperando i suoi vestiti.
-Ma noo…abbiamo tempo per giocare. Ho voglia di esplorarti ancora- lo sguardo di P si fa languido e ammiccante.
-Maiale…non ti bastano le porcate che abbiamo fatto finora?- D si interrompe nella vestizione.
-Assolutamente no, mi serve solo un pochino di tempo per ricaricarmi- mentre si trastulla col cazzo moscio ma ancora paonazzo per l’uso intenso -meglio ancora se mi dai una mano-
-Sai…in bagno ripensavo a come si è sviluppata la situazione dopo l’annuncio sul sito…a cosa mi sono persa finora-
-Vieni qui che te lo spiego bene e recuperiamo un po’ del tempo perduto-
Il vestito di D cade a terra e le molle del letto tornano a cigolare…chissà se i vicini sentono o hanno sentito finora qualcosa…

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Evoluzione di un annuncio – ma cosa mi sono persa finora...:

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni