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A volte il lavoro parte 2a


di CoppiaITUKR
06.03.2024    |    40    |    0 6.0
"Il maitre ci accompagnò al tavolo dove trovai la prima sorpresa, infatti mi aspettavo una tipologia di persone completamente diverse ed invece mi trovai di..."
La situazione venutasi a creare nel negozio mi aveva messo una notevole agitazione dentro che, riuscivo male a celare, il signore notando questa mia situazione mi chiese se per caso stessi male ed io risposi, mentendo, che ero agitata per l’acquisto effettuato perché era di notevole valore e non volevo apparire approfittatrice oltremodo.
Lui rise molto di gusto e mi disse di non preoccuparmi perché, l’affare che doveva concludere la sera, gli avrebbe garantito un notevole guadagno e la spesa era solo un aiuto in più per raggiungere l’obbiettivo.
Terminammo la passeggiata, che ormai scendevano le prime ombre serali, arrivando al suo hotel gli chiesi di farmi riaccompagnare in taxi fino al mio alloggio per indossare l'abito acquistato e rifare il trucco ma, lui, mi disse di approfittare della sua suite per fare queste operazioni; gli chiesi se per caso avesse idee strane in testa e lui, sorridendo, disse: chi non le avrebbe in compagnia di una donna così affascinante e sensuale ma, aggiunse, che lui sarebbe restato nella hall se a me fosse servito a sentirmi più tranquilla.
Convinta da questa affermazione che sembrava sincera e, confidando nelle mie doti in arti marziali e lotta, apprese nell’esercito, ho accettato di salire nella suite insieme a lui, ci siamo incamminati verso l’ascensore mentre mi sentivo gli sguardi addosso delle persone che si trovavano nella hall.
Siamo arrivati alla porta e lui mi ha aperto e con un inchino mi ha invitato ad entrare; la suite era davvero molto bella e ben arredata oltreché molto grande e avendo due zone notte separate con annessi bagni, ho capito che potevo fare le mie cose senza problemi.
Galantemente mi ha offerto da bere, io ho accettato un succo di frutta perché sono astemia, abbiamo brindato così seduti sul divano, mentre lui con aria interessata si gustava le mie cosce quasi del tutto scoperte e che io, maliziosamente, tenevo accavallate; terminato di bere ho chiesto quale parte potevo usare per il cambio abito e rifacimento trucco.
Sono entrata e, ridendo, gli ho detto di non spiarmi mentre mi spogliavo e lui ridendo di rimando mi ha detto che lo avrebbe fatto sicuro perché non poteva perdersi lo spettacolo di uno strip personale.
Chiusa la porta ho iniziato a spogliarmi con lentezza e con la speranza che lui fosse a guardare il mio strip, rimasta con solo il tanga mi sono guardata allo specchio e dopo, inchinandomi lentamente con il sedere rivolto alla porta lo ho sfilato restando nuda, in quel momento ho avuto la netta sensazione di aver percepito un lungo sospiro, non ho detto nulla ma voltandomi verso la porta ho iniziato a carezzarmi i seni e anche il sesso che era sempre caldo e voglioso dopo l’avventura in negozio e, con un gemito, ho inserito due dita dentro per procurarmi piacere che, non ha tardato ad arrivare, tra spasmi e contrazioni che mi hanno fatto cadere a gambe larghe sulla poltrona che era, fortunatamente, dietro di me e sulla quale sono rimasta così per qualche minuto.
Dai rumori che ho percepito dietro la porta, ho capito che anche il signore aveva dato sfogo alla sua voglia ma, facendo finta di nulla mi sono recata in bagno per una doccia ristoratrice e per il rifacimento del trucco.
Sotto la doccia, ancora eccitata, ho goduto ancora una volta e poi, nuda, davanti allo specchio mi sono truccata di tutto punto e sono tornata in camera per indossare il vestito che il cliente mi aveva preso al negozio, ho deciso di indossare solo lo slip, tra l’altro molto piccolo, lasciando il seno libero e abbastanza in mostra, mi sono sistemata i capelli, aggiustato il rossetto e sono tornata nel salotto dove, il signore, mi attendeva seduto sul divano sorseggiando un liquore.
Andiamo! ho detto e, lui, in silenzio, è rimasto a guardarmi per alcuni secondi e dopo, alzandosi, ha iniziato a coprirmi di complimenti.
Nel tragitto per scendere a cena mi ha chiesto se, per i clienti, potevo simulare di essere la moglie per rendere più interessante la serata ed io ho accettato
Dopo che avevo accettato di fare da “moglie per rendere la situazione più veritiera presi sotto braccio il signore mentre ci recavamo verso il tavolo dove ci stavano aspettando i suoi clienti.
Il maitre ci accompagnò al tavolo dove trovai la prima sorpresa, infatti mi aspettavo una tipologia di persone completamente diverse ed invece mi trovai di fronte ad un bel signore sulla 60ina e a due uomini davvero interessanti attorno ai 30 che, seppi, erano i suoi figli.
Si alzarono in piedi al nostro arrivo e, con molta galanteria, mi fecero il baciamano tutti e 3, dopo di che attesero che mi sedessi sia per forma ma , anche, per gustare la visione delle gambe che uscivano dal vestito che indubbiamente faceva molta figura, infatti anche il maitre indugiò più del normale per spostare la sedia, riservandosi uno sguardo libidinoso del mio culo fasciato dell’abito.
Accanto a me avevo il “marito e il più giovane dei due figli, di fronte il 60enne e l’altro figlio, per dare una parvenza ancora più realistica della nostra “coppia mi piegai verso il momentaneo “marito dandogli un bacio sulla guancia ma nel fare questo non mi accorsi che la coscia, praticamente fino al gluteo era rimasta scoperta alla visione dell’uomo all’altro fianco che, mi accorsi riposizionandomi correttamente, era diventato rosso.
Iniziò la cena tra chiacchiere informali e altre in merito agli affari, notavo che i nostri commensali però, erano distratti dal mio scollo dal quale si intravedeva il seno che, tra l’altro, aveva i capezzoli turgidi e visibili dalla stoffa del vestito; inoltre il figlio accanto a me ogni tanto gettava l’occhio sullo spacco laterale per gustare le mie cosce che io con malizia tenevo accavallate proprio per evidenziarle.
Il mio cliente durante l’attesa fra i primi piatti mi prese per la vita avvicinandomi a se e strizzando l’occhio mi dette un bacio sulla bocca mentre con la mano mi carezzava la schiena nuda arrivando poi fino all’altezza del sedere, questa cosa mi sorprese e eccitò perché non prevista e, allo stesso tempo, fece sorridere i nostri commensali che, rivolgendosi a lui, apostrofarono che con una moglie così bella non si poteva evitare di avere passione.
Parte parte che le portate si susseguivano e il vino calava nelle bottiglie l’atmosfera si scaldava ed io mi sentivo sempre più eccitata, dalla vicinanza di questi uomini e dai loro sguardi di concupiscenza, i capezzoli mi duolevano da quanto erano turgidi e tra le gambe iniziavo a sentire l’umido delle mie secrezioni.
Colsi l’occasione di una pausa e, scusandomi, mi recai in bagno per una rinfrescata, il maitre mi accompagnò fino alle toilette e nel farmi entrare, mi spogliò con lo sguardo soprattutto perché i capezzoli si ergevano molto evidenti sotto la stoffa del vestito.
Entrai nella parte delle signore ma, la toilette, aveva in comune la zona dei lavabi per le mani con quella maschile, nel bagno mi tolsi il tanga ormai fradicio e lo sostituii con un altro, uscii e nella zona comune, con mia sorpresa, trovai il figlio che sedeva di fronte a me che mi salutò facendomi i complimenti per la bellezza e lo stile che avevo e che era davvero invidioso di mio “marito.
Lo ringraziai del complimento e iniziai a lavarmi le mani, appena finito feci per girarmi per prendere la carta ma trovai lui che me la porgeva, lo ringraziai e, mentre la prendevo, lui mi strinse le mani fra le sue facendomi sussultare, io dopo un tempo che mi sembrò lunghissimo tolsi le mani dalla stretta, sorridendo, e feci per andare via ma lui mi fermò e attirandomi a se provò a baciarmi, io mi ritrassi ma lui insistette e il profumo di maschio, la sua avvenenza e la dose di sfacciataggine mi fece soccombere e ci baciammo con trasporto. Le sue mani iniziarono a percorrere il mio corpo dai glutei al seno, sentivo il suo sesso duro poggiare sul mio ventre e, in un attimo di incoscienza, ne saggiai la consistenza con la mano trovandolo davvero notevole ma, ripresa la ragione, pur eccitata, per paura di essere visti, mi staccai facendo una scena che lo frenò perché lo minacciai di dire tutto e quindi di far saltare anche l’affare.
Mi chiese di perdonarlo per quello che aveva fatto ma, non aveva resistito alla mia sensualità ed aveva perso la testa, io accettai le sue scuse e sparii fuori dalla toilette col tanga appena messo già umido.
Tornai nuovamente al tavolo tra gli sguardi dei commensali e del “marito” rivolti al mio fondoschiena e al seno sempre turgido e io, ancora in parte sconvolta, dalla situazione nel bagno, nel sedermi offrii ai loro occhi una visione delle mie gambe scoperte per più tempo del previsto.
Dopo poco tornò al tavolo il figlio che si posizionò al suo posto di fronte a me, lo guardai per un attimo, mentre sedeva , lui mi sorrise senza alzare gli occhi e in quel frangente notai che il pacco era sempre notevole ed infatti sedendosi dovette sistemarlo per non avere fastidio e io, dovetti ammettere a me stessa che ormai l’eccitazione stava prendendo il sopravvento sulla ragione.
Nel proseguire la cena, ad un certo punto, sentii un piede sfiorare il mio più volte, per verificare se fosse casuale lo spostai ma, il tocco mi seguì e allora mi chiesi chi fosse a farmi piedino e quasi sicuramente capiii che era il 60enne a provarci, gli feci un accenno con gli occhi per redarguirlo ma, lui, non si fermò e allora spostai le gambe verso il ragazzo accanto a me per allontanarle da lui ma, così facendo, andai ad urtare i suoi piedi, mi scusai ma dopo poco iniziò a fare piedino anche lui.
Ero tra due fuochi e non sapevo che fare per non turbare la serata e gli affari del “marito” e allora salomonicamente aprii le gambe e lasciai un piede a ciascuno per le avances; proprio in quel momento il falso marito parlando con gli altri, iniziò a carezzarmi la schiena e il sedere con naturalezza ed io ero, ormai, in uno stato semi confusionale sollecitata da più parti e, proprio quando stavo per riprendermi, sentii un terzo piede privo di scarpa carezzare le mie cosce aperte fino ad arrivare al tanga e al mio sesso che era eccitato e voglioso; a questo punto le mie volontà erano molto limitate e allora decisi di lasciarlo perlustrare la mia intimità, scendendo un poco sulla sedia per facilitargli il compito.
Mentre mi gustavo la carezza che il piede faceva premendo sul clitoride provocandomi scosse che iniziavo a celare sempre con più difficoltà il ragazzo accanto allungò una mano e iniziò a carezzarmi la coscia, coperto dalla tovaglia mentre l’altro, col piede, cercava di entrare sotto il tanga, ormai stavo per perdere ogni controllo mi girai verso il “marito” e lo guardai per chiedere aiuto, lui capì la situazione velocemente e mi attirò a se facendo in modo che la situazione tornasse alla normalità.
Però una normalità dove io ormai ero eccitata e vogliosa, al punto che se avessi potuto sarei saltata addosso a tutti e 4 per godermi quell’ accumulo di testosterone che avevano sicuramente dentro di loro e che il “marito dimostrò ficcandomi la lingua in bocca in un bacio inatteso ma al quale non mi ritrassi, anzi, risposi con una foga che neanche lui si aspettava e, oltretutto, allungai la mano sulla sua patta, dove trovai un bel rigonfiamento causato da una prepotente erezione, che iniziai a carezzare scorrendo la mia mano per tutta la sua lunghezza.
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