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Alina la manipolatrice - finale


di Riservatobsx1980
27.04.2024    |    1.872    |    1 9.7
"Ci incontrammo per un caffè conoscitivo e per spiegargli la situazione..."
...e questa è fantasia.

Dovevo chiudere con Alina.
Ma prima c'era una cosa che volevo fare con lei...una cosa a tre. Era troia e volevo vedere fino a che punto.
Volevo vederla alle prese con un altro cazzo oltre al mio.
Volevo sbatterla e vederla sbattere davanti a me anche se la cosa mi suscitava emozioni contrastanti: eccitazione ma anche gelosia. In fondo lei mi piaceva davvero.
Volevo scoparla a pecora mentre succhiava un altro cazzo.
Volevo vederla schizzata in faccia, piena della mia sborra e di un altro.
Come avevo da sempre desiderato.
mi serviva un complice.
Non prendo attingere dalle mie amicizie perché amicizie anche della mia compagna, decisi di provare su un sito di incontri.
Un last con su scritto "incontro singoli decisi in grado di convincere lei ignara" attirò molti curiosi ma nessun concreto.
Fino a quando non mi scrisse Michele.
Dalle foto un bell'uomo, distinto e ospitale, quello che mi interessava di più per il mio scenario.
Gli spiegai che la cosa era un po' più complessa perché c'era da interpretare un po' una parte, ma lui si dimostrò interessato...soprattutto dopo aver visto una foto del bel culetto di Alina.
Ci incontrammo per un caffè conoscitivo e per spiegargli la situazione.
Lui era sulla Tiburtina, quindi non distante, la location era perfetta.
L'idea era semplice: io lo avrei presentato come un grosso cliente interessato ad un allettante contratto. Un incontro senza impegno dato che fondamentale era dimostrare l'intraprendenza di Alina anche solo davanti ad una prospettiva di guadagno.

Arrivò il giorno, convincere Alina fu molto facile. Le dissi che questo Michele era un pezzo grosso in una azienda e che la possibilità, per quanto remota, era concreta per entrambi.

Michele ci accolse a casa sua. Vestito bene, jeans e camicia. Inizio a parlare del contratto davanti ad un caffè che ci aveva preparato.
Alina incalzò di domande alle quali io risposi intromettendomi come se tutto mi fosse stato già spiegato precedentemente e togliendo Michele da ogni imbarazzo. La cosa che lui più volte rimarco fu i fatto che noi due non eravamo gli unici in lizza e che non poteva promettere nulla se non appoggiarci eventualmente in consiglio di amministrazione.
Per rendere la cosa più vivace non lesinò più volte complimenti alla bella Alina lasciando intendere che se la cosa fosse andata in porto oltre ad una stecca del 10% di prassi, non avrebbe disdegnato altri caffè a tre.
Alina era ammiccante come sempre e in breve si prese con Michele quella confidenza che ben conoscevo.
L'amo era gettato.
Finsi come da programma una telefonata. Michele mi disse che vicino alla finestra il telefono prendeva meglio.
Alzandomi feci un complimento sulla vista che da quella finestra si poteva ammirare. Si alzo anche Michele e andò all'altra finestra e Alina lo segui.
Mentre lui illustrava il panorama, io mi defilai nell'angolo opposto, fingendo di parlare al telefono. Michele si avvicino ad Alina e con una mano sul fianco la tiro un po' a se.
Lei immediatamente si giro verso di me e io distolsi lo sguardo guardando fuori. Mi girai nuovamente mentre lui facendo scivolare la mano sul culo la palpò spudoratamente...e nuovamente Alina , si preoccupo più che io non avessi visto che di scansarsi.
Tutto andava secondo i miei pensieri.
La bella presenza e la decisione di Michele stavano facendo andare tutto secondo la mia perversa fantasia.
A questo punto dovevo fare l'ultima mossa: dissi che dovevo scendere in macchina a prendere un numero sull'agenda.
Feci finta di uscire e mi nascosi nel corridoio.
Rimasti soli Michele chiese ad Alina se tra noi ci fosse qualcosa e lei rispose che io ci provavo ma non ero io suo tipo.
Troia.
Se avevo un minimo di senso di colpa per la messa in scena, spari in un istante.
Michele prosegue dicendo che la desiderava tanto e era eccitato.
Lei rise e rispose che anche lui era un bell'uomo e era il suo tipo di uomo e che se il lavoro fosse andato in porto avrebbe voluto festeggiare con lui. Copione classico di Alina.
Lui incalzo dicendo che aveva il cazzo duro e che voleva un assaggio ora.
Lei sempre ammiccante disse che non si poteva perché sarei risalito da un momento all'altro. Ma lui senza batter ciglio le fece notare che avrei dovuto suonare il campanello e che comunque voleva solo un assaggio della sua bocca...e proferendo quelle parole si slacciò i pantaloni mettendo in mostra un bel cazzone gonfio e già duro.
Alina non fece una piega, si inginocchiò e inizio a pompare.
Rientrai in scena dicendo che la porta non si era chiusa bene.
La mia entrata ad effetto li sorprese con lei ancora in ginocchio e lui a cazzo di fuori.
Alina si alzo con il viso rosso di imbarazzo con un sorriso privo della sua solita sicurezza.
"Tranquilla" le dissi, slacciandomi in pantaloni e andando loro incontro. Michele la prese per le spalle e la rimando' in ginocchio dove stavolta trovò due cazzi in tiro per la sua bocca.
Non si fece pregare.
Succhio me, poi Michele a turno.
I nostri cazzi sparivano nella sua bocca. Mentre uno era trastullato dalla sua lingua, l'altro godeva delle sue mani incorniciate dalle solite unghie arrapanti.
Michele sollevò Alina di peso e la portò verso la camera da letto.
Via i vestiti Michele apri e cosce bianche e lisce di Alina, spostò il perizoma e si tuffò sulla sua fica leccandola a fondo.
Alina gemeva si piacere mentre continuava a tenere in tiro il mio cazzo con la bocca.
Era in estasi.
Michele la voltò, rimase ad ammirare quel culo perfetto coperto da un solo filo di stoffa.
"Meraviglioso, vero?" Gli dissi
"A dir poco perfetto"
E così dicendo affondo di nuovo la sua lingua dentro Alina che ora era a carponi sul letto sempre con il mio cazzo in bocca. Mi staccai, calzai un preservativo e andai al posto di Michele che passo davanti ad Alina.
Iniziai a scoparla con foga. Le sue belle tettine ballavano al ritmo dei miei colpi.
Mi fermai per non venire subito.
Michele mise Alina a pancia in su e infilò il suo cazzo grosso e gonfio nella fica di Alina strizzandole le tette con entrambe le mani mentre io mi godevo la scena.
Ci scambiammo ancora, Alina venne almeno due volte di seguito.
Eravamo al capolinea, puntammo i nostri cazzi sul viso di Alina che in breve venne coperto di calda sborra da entrambi i lati e quasi all'unisono.
Ci lavammo e rivestimmo.

Qualche settimana dopo dissi ad Alina che Michele mi aveva avvisato che non eravamo stati scelti per il contratto.
Disse che era un peccato.
Le dissi che Michele voleva però rivederci...solo per il caffè, niente questioni di lavoro...mi sorprese rispondendo "va bene, fammi sapere quando."

Spero vi sia piaciuto...e chissà che non ci sia un Michele tra i lettori...😉
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