Di nuovo lei

Con alcune persone c’ è un feeling magico che non si capisce da cosa nasca e quale sia l’origine vera di tanto trasporto. Ho sempre avuto nella mia vita dei rapporti paralleli, di lunga durata, baricentrati solo sulla voglia reciproca di stare assieme fisicamente, alla prima occasione utile.
Quando queste storie finiscono è sempre molto duro far a meno di quel contatto caldo e sensuale, di quel bisogno della tua pelle di sentire l’altra in quel modo particolare. Devo però ammettere che queste storie non si può mai dire quando siano finite davvero, perché alla fine, in molti casi ci siamo ripresi, ritrovati, riamati.
Voglio raccontarvi di quanto mi sta succedendo in questo momento con Daniela (nomi ovviamente inventati, mentre la storia è verissima).
Con lei siamo stati fidanzati da ragazzi, poi ci siamo allontanati durante gli studi universitari: eravamo in due città lontane e poi c’erano altre amanti del cuore e del sesso. Ci siamo ritrovati la prima volta dopo gli studi, allora avevo una fidanzata ufficiale da diversi anni e quando ci rincontrammo, inutile dirlo, ci trovammo la sera a scopare nella mia auto parcheggiata in garage ….
Ma questa è storia vecchia, poi ci siamo ripersi e ritrovati nuovamente dopo le sue nozze, quando era già sposata da un paio di anni. La rincontrai per caso l’ estate, quando andato al sud per le vacanze, la ritrovai in spiaggia, nerissima, con gli occhi verdi che spiccavano sulla pelle abbronzata. Il corpo sempre curatissimo era magnifico, come se il figlio lo avesse fatto il marito panzone.
Poche chiacchiere in spiaggia, io come al solito un po’ freddino per non dare nell’ occhio, ma poi la mattina dopo la chiamai al telefonino, dopo un breve messaggio per accertare che potesse parlare. Come sempre, non mi disse di no e ci vedemmo.
La incontrai al bar per un caffè, aveva fretta perché doveva andare dalla madre a riprendere il bambino ed era venuta un attimo solo per salutarmi. Le chiesi se volesse un passaggio per andare alla sua auto, faceva molto caldo, … inutile camminare al sole.
Entrammo in macchina, indossava un paio di pantaloni bianchi, di lino, molto larghi, le intravedevo in trasparenza le belle gambe e non riuscii a resistere e a non toccarle: così mentre ci muoviamo con l’aria condizionata al massimo, allungai la mano e la posai sulla sua gamba, tornita e soda sotto la mia mano. Non si ribellò finché non salii più su, mi diceva che non poteva, che aveva fretta, ma non mi disse di non volere….
E così pensai: ”è fatta” ….
Mi allontanai dalle strade trafficate e andai dove ci baciavamo da ragazzini, non lontano da dove aveva parcheggiato l’auto, mi accostai in un parcheggio a ridosso di una grande siepe e senza spegnere il motore, per non farla insospettire, mi avvicinai a lei piazzandole all’ improvviso la mano ad avvolgere la sua fica. Sobbalzò, mi disse di no, ma il sospiro e il respiro furono subito pesanti, traspariva l’eccitazione. Mi disse che doveva andare, e mi tolse la mano che aveva in mezzo alle cosce, la rimisi subito dentro, sempre accarezzandole tutta la patatina, e di nuovo tolse la mano dicendomi di non farlo, che era troppo sensibile, conoscendola, capii che non lo faceva da tanto ed in effetti poi me lo confermò. Mi teneva la mano fra le sue mani, allungai allora l’altra mano e le avvolsi con la coppa tutta la patatina, di nuovo sobbalzò, sospirò e cercò di toglierla, questa volta meno convinta, allungai l’altra, appena lasciata libera, per riprendere la carezza dell’altra, incalzandola. Il suo respiro si fece sempre più affannato, sospirava ogni volta che la mano affondava fra le cosce, una dopo l'altra e lei toglieva con un gesto sempre meno convinto. Ripeteva "noo, daii!!" Togliendo la mano la schiacciavo sulla sua gnocca per accarezzarla. A un certo punto la presi e la baciai e mentre con una mano la stringevo a me con l’altra non trovai di fatto resistenza. Le strofinai per bene la patatina, toccandola sul clitoride da sopra i pantaloni, poi le abbassai i pantaloni mentre continuava a sospirare, appena smettevo di baciarla ripeteva, "no, non farmelo fare". Il fiocco delle mutandine cedette subito, affondai la mano, singhiozzò un "ahhha, nooo", allora la accarezzai delicatamente, il suo bacino cercava la mia mano, me la portai sopra tirai fuori il mio cazzo durissimo. Lo vide e disse " no, lo devo fare con lui, poi si accorge, non farlo,,," la sollevai su di me e glielo infilai durissimo dentro. " ahhaa , aaahaoo, aaahhaaa ". Era matida di desiderio, era strettissima, spingevo con forza per farlo entrare bene, non lo faceva da tanto e ebbe subito un orgasmo. Con lei è sempre stato così, la prima volta, se è da un pò che non lo fa, gode subito.
Si riprese un po’ dopo il primo orgasmo e cominciò a dimenarsi sul mio cazzo orami durissimo, si dimenò a lungo e ebbe un secondo orgasmo, poi, ormai stanca, si fermò, me lo prese in bocca cercando di farmi godere, ma poi capito che con il bocchino ci sarebbe voluto molto per farmi venire, risalì su di me e riprese a scoparmi con vigore, sembrava volesse staccarmelo; poi gridando forte il mio nome, venne di nuovo e io, morto, con lei.
Ci rivestimmo, un po’ sconvolti, rossi e sudati. Ci guardammo negli occhi e con un sorriso capimmo che avevamo ricominciato.
Così ricominciò la storia con Daniela, con lunghe pause, ma con continuità.
Quello però che sta succedendo ora ve lo racconto la prossima puntata.