tradimenti
La fine della vacanza

21.03.2024 |
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"Eravamo distrutte, ma soddisfatte..."
Siamo arrivati alla fine della vacanza e ci rimangono gli ultimi due giorni di mare prima di tornare alla nostra quotidianità. Ci si sveglia e ci accorgiamo che nonostante le previsioni non piove, anzi il cielo mostra ampi spazi di celeste e sta comparendo il sole. Anche il tempo è dalla nostra parte. Ce la prendiamo comoda, facciamo colazione e in attesa dell’arrivo di Carlo, ci si diletta a sistemare il camper. Verso le 10 arriva e subito ci comunica che si è svegliato bene e ha pensato di farci concludere le ferie nel miglior modo possibile. Rivolgendosi a mia moglie gli dice che l’ha sognata e vorrebbe realizzare le fantasie che lo hanno tormentato durante la notte. In questo weekend sarai completamente mia, prepara il necessario, senza dimenticare il vestiario da troia, che ti trasferirai da me fino a domenica, quando partirete. Alla notizia il viso di Giulia si illumina immediatamente, mentre io rimango spiazzato, ma accetto. Nel frattempo che lei prepara la borsa, mi domando ad alta voce: io che faccio? Subito in coro rispondono quello che ti piace di più, guardare la moglie portata a giocare da un altro uomo. Non ti preoccupare domenica arriva presto e ci ringrazierai della bella settimana passata al mare. Saluto e li guardo andare via mentre inizio ad organizzarmi mentalmente, sapendo che per i prossimi due giorni sarò da solo. Faccio una verifica nella dispensa, annoto quello che manca e mi reco ad acquistarlo. Mentre sono in coda nel negozio sento due signore che in maniera dispregiativa commentano il comportamento di una villeggiante, sostenendo che a quell’età era volgare vestirsi in quel modo e che si doveva vergognare a fare certe cose in pubblico. La loro descrizione mi ha aperto il dubbio che si riferissero a mia moglie. Immediatamente ho avuto la conferma dalle due donne che l’hanno indicata mentre camminava lungo il viale in abiti succinti insieme al suo bull. Tra imbarazzo e piacere mi sono eccitato ascoltando i commenti delle due signore pensando a quanti altri l’avevano notata. Vado al camper con il cazzo ritto, sistemo i viveri e mi preparo per andare al mare. Arrivo in spiaggia e cerco di capire dove si sono sistemati, ma non li vedo. Faccio una passeggiata e dopo un rinfrescante bagno mi metto sdraiato a prendere il sole. Mentre mi avvio in bicicletta verso il camper per il pranzo vedo mia moglie e Carlo in lontananza che insieme ad altri due uomini si dirigono lungo la pineta verso il mare. Immediatamente ho la tentazione di seguirli, ma come mi è stato raccomandato, faccio finta di niente e proseguo dritto. Mangio velocemente qualcosa, mentre mentalmente mi domando cosa staranno facendo. Non ce la faccio ad attendere, prendo la bicicletta e mi precipito verso la spiaggia. Cercando di fare attenzione per non essere scoperto. Ad un certo punto, defilati, vicino ad una duna, vedo Giulia insieme ai tre uomini, tra cui Carlo. Guardando meglio mi accorgo che ha un tatuaggio vicino alla figa e sotto vedo luccicare qualcosa, che poi scoprirò essere un plug anale. Il pomeriggio passa velocemente mentre mia moglie, che ormai era diventata l’attrazione della spiaggia, con la scusa di metterle la protezione viene sfacciatamente toccata a turno dai suoi nuovi amici. Dopo circa mezz’ora, mi si avvicina un ragazzo e mi dice di avermi già notato gli altri giorni e mi chiede perché non ero con loro, invece di spiarli. Gli confesso che sono il marito e quello con i capelli brizzolati è il suo bull, gli altri sono due uomini che hanno conosciuto oggi. Mi fa i complimenti e ammette che la signora se la scoperebbe subito. Si entra in confidenza e mi racconta che lui ci viene spesso al Lido e che ci sono diversi mariti cornuti che portano le mogli a farle scopare dai singoli, ma che la mia è veramente una troia, che farebbe eccitare chiunque. Gli dico di botto, prova che ci sta che il suo bull qualcosa ti faccia fare. Si avvicina con il cazzo ritto e vedo che saluta e si ferma a parlare. Dopo poco Carlo da una pacca al culo a Giulia che insieme ai due nuovi amici e al guardone che era con me si avvia in direzione della pineta. Carlo rimane al suo posto. Non potendoli seguire, per non essere visto, aspetto il loro ritorno. Dopo circa un’ora vedo riapparire i tre uomini e subito dopo mia moglie tutto coperta di sborra. Carlo saluta i nuovi avventori e invita Giulia ad andarsi a lavare in mare. Lei ormai sicura del suo ruolo, esegue senza curarsi dei giudizi degli altri bagnanti. Verso la fine della giornata, mentre mi accingo ad andare via, le vedo parlottare con un'altra coppia matura, con la lei molto abbondante. Ceno e poi mi dirigo nel centro del paese per fare due passi e vedere cosa succede. Quale fantasia gli ha riservato per l’ultima sera. Non c’è traccia della loro presenza e penso che forse stanotte avrà deciso di godersela tutta per sé. A questo punto il racconto si basa su quanto mi ha riferito mia moglie, una volta tornati a casa;
appena mangiato ho fatto la doccia e una volta asciugata ho trovato sul letto un biglietto e l’abbigliamento che avrei dovuto indossare. Lui era uscito. Una volta vestita e truccata secondo le indicazioni mi sono guardata allo specchio e sembravo veramente una puttana. E mentre mi do gli ultimi ritocchi, sento aprire la porta e vedo che insieme a Carlo c’è la coppia che abbiamo conosciuto al mare. Luisa, così si chiama, appena mi vede mi fa i complimenti e ad alta voce, rivolgendosi a Carlo, è veramente una zoccola come mi avevi detto. Stasera ci divertiremo. Luisa, anche lei vestita in maniera succinta, si avvicina e senza preavviso mi bacia in bocca, mentre mi tocca il culo. A quel punto i due uomini ci invitano ad andare, chiamandoci troie. Si sale in macchina e dopo circa venti km ci si ferma in un grande parcheggio nella periferia di Ravenna dove sono posteggiati diversi Tir. Il mio Bull e Paolo, il marito di Luisa, in modo perentorio ci ordinano di scendere dall’auto e di camminare verso i camion come fossimo due prostitute. Luisa all’inizio era un po’ titubante, ma poi ha dovuto soccombere, accettando quanto richiesto da suo marito. Abbiamo iniziato a camminare ancheggiando per via dei tacchi alti, mentre le auto sfrecciavano a pochi metri da noi. In quel momento eravamo proprio due troie mature in cerca di cazzi. Dopo circa cinque minuti da alcuni mezzi abbiamo visto scendere degli uomini e tenendoci per mano gli siamo andate incontro, mentre Carlo e Paolo dall’auto si gustavano lo spettacolo. Erano tre camionisti rumeni di mezza età in sosta forzata, in attesa di poter riprendere la marcia. Hanno subito capito cosa cercavamo e senza tanti complimenti ci hanno accompagnati ai mezzi aiutandoci a salire in cabina. Ci hanno fatto di tutto e alla fine dopo esserci venuti in bocca hanno voluto che ci baciassimo. Eravamo distrutte, ma soddisfatte. Sotto gli occhi di altri camionisti siamo scese dal tir e come due puttane siano tornate alla macchina dove i nostri uomini ci stavano aspettando. Ci hanno fatto i complimenti e si sono avviati verso la casa di Carlo. Arrivati al monolocale volevamo farci la doccia ma siamo state subito fermate, perché volevano vedere come ci avevano trattate i rumeni e gli sarebbe piaciuto vederci lesbicare, cosi vi lavate anche, hanno sostenuto ridendo. Abbiamo tentato una timida reazione, ma due forti sculacciate ci hanno fatto capire che non scherzavano. Tutte sporche, con la sborra appiccicata addosso abbiamo iniziato ad amoreggiare, leccandoci fica e culo i cui buchi erano ancora sfacciatamente aperti. Ci entrava senza sforzo quasi una mano. Dopo un po’ che si giocava tra di noi, si sono uniti anche i due maschi, che nonostante il dolore per l’abuso avuto in precedenza, ci hanno voluto inculare per bene, venendoci dentro. Chiamandoci nei modi più volgari, ci hanno obbligato a leccare reciprocamente la sborra che usciva fuori dall’orifizio spanato. Stremate e senza neanche lavarci ci siamo addormentate. La mattina della domenica ci siamo svegliati che il sole era già alto e guardando l’orologio mi sono accorta che erano già le 11, l’ho fatto presente a Carlo e lui mi ha detto che tra poco sarebbe venuto a trovarci un amico di Paolo che ti vuole conoscere. Intuendo le sue intenzioni, gli ho subito detto che ero stanca e mi facevano male i buchi e che lo portasse da sua moglie, visto che è un suo amico. In maniera ferma mi ha apostrofato ribadendo che ormai ero sulla bocca di tutti come la troia del Lido. Si è sparsa la voce ed è curioso di vederti. Poi vedrai come sarà contento il cornuto quando glielo racconterai e constaterà personalmente quello che ti è successo in questi giorni. Mi invita ad andarmi a preparare con cura che non voleva fare brutte figure. Verso le 12 suonano e sento aprire e subito Carlo mi chiama, avvertendomi che Giorgio è arrivato. Scendo le scale vestita in modo da non lasciare dubbi sulla mia nomea e subito mi presenta come la sua puttana. Mi dice di offrigli da bere che Giorgio ha un regalo per te. Porto i bicchieri e mi metto a sedere sul divano nel mezzo a loro e immediatamente sento le loro mani prendere possesso del mio corpo. Chiedo del regalo e da una busta vedo apparire un dildo enorme che sembrava il cazzo di un cavallo. Ti piace mi dice il mio bull? E io di rimando gli rispondo se è matto se pensa di usarlo su di me. Nel frattempo iniziano a leccarmi tutta portandomi vicino all’orgasmo, che poco dopo raggiungo vibrando tutta. Riprendano a leccarmi e a masturbarmi davanti e dietro usando del lubrificante sapendo che la cosa mi fa impazzire. Sento che mi stano aprendo sempre di più la fica e il culo utilizzando le dita e ad un certo punto percepisco la presenza del cazzo finto, faccio per ritrarmi, ma mi rendo conto che sono bloccata. Mi lascio andare sperando che questo atteggiamento agevoli la penetrazione. Mi sento squarciare fino al momento che Carlo festante mi comunica che ce l’ho fatta. Mi tocco e constato che l’ho tutto dentro. È enorme e mi sento tutta piena. Piano piano me lo tolgono e al momento di uscire ho la sensazione di vuoto, mi tocco e ho la conferma di quanto sono aperta. Vedo che i due uomini si stanno parlando, al momento non capisco cosa si dicano, ma dopo poco intuisco le loro intenzione. Urlo dicendogli che non voglio farlo che mi avrebbero fatto del male, ma loro incuranti dei miei lamenti mi hanno subito ricordato che ai camionisti il culo glielo avevo dato. Mi hanno immobilizzano e dopo un’abbondante lubrificata è iniziato il calvario che non si è concluso fino a che non avevo tutto il dildo nel culo. Mi hanno scritto sul culo con il rossetto VACCA e fatto diverse fotografie che avrebbero fatto vedere ai loro amici al ritorno dalle ferie. Mentre si divertivano a fotografarmi mi sentivo oscenamente aperta ormai pronta a fare tutto. Toglierlo non è stato facile ma alla fine è uscito e sembrava di stappare uno spumante. Sicuramente il buco mi rimarrà aperto per giorni, cosi potrai leccarmelo meglio. Dopo pranzo ci siamo sdraiati sul letto per riposarci, in attesa dell’ora della partenza. Prima di uscire di casa mi ha fatto i complimenti e ha voluto che gli promettessi che ci saremo rivisti. Gli ho detto che mi avrebbe fatto molto piacere e ci siamo scambiati il numero di telefono. Ha preteso un ultimo regalo, voleva che mi vestissi in maniera volgare in modo che tutti vedessero quanto ero zoccola quando mi avrebbe riportata da te.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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