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Pensiero stupendo - pt2


di heavenpia05
07.05.2024    |    380    |    6 10.0
"Capii allora che in realtà avevo la situazione sotto controllo, e potevo indirizzarla a mio piacimento..."
Hai freddo? mi disse preoccupato e manovrando subito il termostato. Risposi di no mentre mi accorgevo che i miei occhi non si staccavano dalle sue labbra, poi come un sussulto riuscii a discostare lo sguardo. D'altronde lui era sbracciato, erano le prime giornate calde dell'anno e io mi ero presentata con stivali e giubbotto, non potevo avere freddo, anzi.

In quel momento: "possiamo fare degli scatti per il tuo futuro marito, una specie di calendario personale". Io mi ero già immaginata senza mutandine con le cosce spalancate davanti al suo obiettivo mentre il suo membro si ingrossava attraverso i pantaloni grigi che indossava. "Lo faccio spesso per le famigle, per lo più mamme e figli che impersonano scene di vita quotidiana, ma è sempre apprezzato. Ovviamente è un omaggio".
Mi sentivo totalmente in imbarazzo, mi aveva proposto delle semplici foto da mogliettina casalinga, tutto lo sfondo sexy lo avevo messo io. "Sono proprio sporca", pensai. Temendo di essere rimasta in silenzio per troppo tempo dissi di sì. Ero totalmente fuori controllo e non mi ero mai sentita così. Ma nel profondo....mi piaceva.

Cominciano quindi i primi scatti, durante i quali cucinavo, sorridevo, mettevo in ordine con una sorta di velato umorismo, mentre nella mia testa si facevano sempre di più spazio dei flash in cui mi contorcevo nuda tra le lenzuola masturbandomi violentemente davanti alla fotocamera. Era tutto assurdo, quei pensieri non mi appartenevano e la sua professionalità mi dava i nervi. Mi resi conto che desideravo che fosse lui a chiedermelo, e io, brava ragazza e futura sposa di un uomo meraviglioso avrei detto spudoratamente di sì. Non mi sentivo più me stessa. Volevo non finisse mai.
Capii allora che in realtà avevo la situazione sotto controllo, e potevo indirizzarla a mio piacimento. Se solo quell'1% di lucidità che mi era rimasta mi avesse lasciata libera.
Decisi di spegnere completamente la mente e timidamente, cominciai tra uno scatto e l'altro ad assumere posizioni che evidenziassero le mie curve, abbassare una spallina...poi l'altra...

Non si scomponeva minimamente e pensavo "ma è gay? o non gli piaccio? So di piacergli, mi ha incollato lo sguardo al seno". Poi i miei occhi si posarono sulla sua fede nuziale e ancora una volta sprofondai nei pensieri più contrastanti: "è così fedele allora, che ragazzo fantastico" ma poi ancora "lui sposato, io quasi, sarebbe un'avventura soltanto, la più intensa e segreta della nostra vita", e sempre peggio "alla fine sarebbe come un addio al nubilato, che cosa può cambiare?".
Lui continuava a scattare, ma alla fine lo vidi: un rigonfiamento nei suoi pantaloni scatenò i miei ormoni e pensai come se fosse già tutto concordato: "ok, solo un pompino". E subito un flash del suo cazzo sulla mia faccia e poi giù nella mia gola mentre i miei gemiti vanno a ritmo delle mie dita sul clitoride. Sempre più grosso, sempre più duro, nella mia mano mentre me lo sbatto rudemente sul viso e sulla lingua, finchè non lo sento vibrare e e lo punto dritto sul mio volto per sporcarmi tutta com'era sporca la mia anima in quel momento. Sono una vera puttana e lo sono più di tutte le altre, e una volta finito mi spalmerò tutto sul corpo come una crema solare e mi leccherò le dita dopo avergli ripulito quella grossa cappella e quell'asta ancora dura.

Rinvenuta da questo pensiero tuonante lo vedo avvicinarsi a me, mi sposta il gomito e mi gira verso uno specchio alle mie spalle. Era dietro di me, e io avevo appena visto il suo pacco ingrossarsi, allora, da brava ragazza quale sono, d'istinto mi appoggio al suo petto e con il sedere do uno strusciatina innocente per sentire almeno attraverso i vestiti l'oggetto delle mie fantasie più luride. Lui non si scosta ma continua a non cambiare atteggiamento, fa finta di nulla e si riallontana per ricominciare a scattare. Pensai che dovevo darmi una calmata e allora feci l'unica cosa sensata che potevo fare :"è il momento del cambio abito" gli dissi. "Va bene, vai pure" rispose.
Andai nello stanzino, feci un respiro, mi misi le mani in faccia, bruciavo. Mi guardai allo specchio, ero tutta rossa, non potevo più mentire a me stessa, volevo fortemente realizzare quel flash, lo volevo. Per un momento ho pensato al mio fidanzato. Flash del mio futuro marito che mi tiene dai capelli mentre mi scopa da dietro mentre davanti a me Luca che mi soffoca col suo cazzo fino a farmi venire i conati e mi tira schiaffi chiamandomi puttana.
"smettila!" forzai la mia mente. "ora vado via" mi promisi.

Mentre mi risistemavo controllai gli slip e scoprii di avere avuto un orgasmo fortissimo, probabilmente più di uno, e la cosa mi piacque... Troppo.
Ormai avevo deciso e lo avrei fatto. Indosso allora i tacchi che mi ero portata dietro in vista della cena della sera, esco dalla stanza con addosso solo gli slip, ero completamente nuda davanti a lui e niente mi avrebbe fermato.
Lui mi vide e subito arrossì, era così dolce, quasi quanto il suo sperma che sicuramente avrei assaggiato da lì a poco. "Bene, mettiti lì, ho qualche idea" mi disse.
Io obbedisco e mi metto in posizione dove mi aveva detto guardandolo spudoratamente negli occhi con tutta la voglia del mondo.
Comincia a scattare e io mi sento sempre più eccitata, sempre più calda. Finchè non mi squilla il telefono sul quale leggo "Amore mio".
Avevo fatto tardi, non ero riuscita a rispondere e allora cominciai a scrivere un messaggio al mio fidanzato e nel mentre luca mi si avvicina, mi sta di fianco, e mentre io scrivo sento la sua mano accarezzarmi la coscia e salire sull'addome per poi infilarsi nei miei slip. "Devi andare?" mi chiese. "Si, ho fatto tardi, scusami" dissi io. "Va benissimo, spero ti piaceranno le foto che abbiamo fatto, guardale con il tempo che ti serve e farmi sapere per il matrimonio".
Non avevo mai fatto una conversazione così formale con qualcuno che mi massaggiava il clitoride e nel mentre aveva una faccia tranquillissima.
Mi rivestii, lo salutai con una stretta di mano e tornai a casa con gli slip ormai da buttare, ma come prova della nuova e incredibile me stessa.

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