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IL PRIMO INCONTRO CON MIO MARITO E L’ALTRO


di Membro VIP di Annunci69.it marconci
15.05.2020    |    7.094    |    0 9.0
"Me lo ripeteva, mentre a letto facevamo l’amore, ed io gli toccavo il cazzo già duro, tenendolo in sospeso, prima di farmi penetrare, per fargli aumentare..."

Questo racconto prosegue la storia vera di una coppia di amici, che ho conosciuto su A69 e che mi hanno dato l’opportunità di trasformarla in un racconto erotico. Per chi volesse leggere il primo atto di questo racconto dovrà cercare il racconto “La Storia Ebbe Inizio”, che è stato pubblicato sempre su questo sito.
Marconci

Era passata circa una settimana da quella sera in cui mia moglie aveva avuto il mio permesso per incontrarsi con quell’uomo che io le avevo procurato. Era stata una settimana difficile, il fatto che Lei non avesse rispettato i limiti che avevamo definito insieme, era stata per me la delusione più grande.
Poi dopo giorni in cui, praticamente eravamo come separati in casa, avevamo ripreso il colloquio e ben presto si era tornati a parlare, ed il sesso era ancora l’argomento principale. Popolava da sempre i suoi sogni, le sue voglie la possedevano in mancanza di uno sfogo reale. Io, nonostante mi fossi sentito ferito, anzi diciamo: veramente incazzato, per il suo comportamento non avevo resistito al broncio e piano, piano mi sentivo di nuovo in quello stato d’animo così indefinibile, tra l’amore, la gelosia ed il desiderio di vederla appagata e ripagata dei tanti momenti difficili. Misi da parte il mio io e ritornai a cercare il modo di poterle dare quello, che sentivo, fosse per Lei la voglia di vivere.
I primi giorni furono tremendi, Lui era veramente incazzato, pensavo che non mi avrebbe più permesso nulla, di quello che io tanto volevo, e Lui mi aveva offerto di sua spontanea volontà. Cercai di farmi perdonare, ma era quasi impossibile. Poi un po’ alla volta, fu Lui stesso a decidere, ancora una volta, di aprirmi la gabbia e farmi volare.
Riprese a parlarmi in modo sereno ed io cercai di spiegargli che quello che era successo, mi era veramente sfuggito di mano, gli confessai che dentro di me c’è sempre stata qualcosa che non mi permette di resistere alle tentazioni in certi momenti. Si, in genere sono una donna forte, decisa e difficilmente corruttibile, ma non so resistere alle tentazioni della carne e a quei sogni segreti. Gli confessai che, quella sera, riuscire a fermarmi era stata una tortura e che solo il senso di colpa nei suoi confronti mi aveva bloccata, prima che cedessi totalmente alla voglia di scoparlo fino in fondo con tutta me stessa.
Superato il momento critico, lui mi ripropose di cercare un altro uomo per me, avremmo dovuto cercalo insieme perché non ci fossero segreti tra noi, lui avrebbe collaborato e mi sarebbe stato vicino. Io capivo quanto questo gli costasse ma era così grande il mio desiderio ……….. l’idea di averlo a fianco nella ricerca del mio primo bull mi rendeva serena e così cominciammo la ricerca su quel sito. Mettemmo noi l’annuncio e piovvero le offerte. All’inizio fu come sfogliare un catalogo, c’era di tutto e avrei potuto scegliere quello che mi sarebbe piaciuto di più.
Non si paga nulla, è come il paese dei balocchi tu offri te stessa, in cambio prendi uno di loro. Uomini che non cercano amore ma solo un attimo di piacere.
Quel piacere che tanto cercavo anch’io e che il mio uomo, lui si, con grande amore, voleva offrirmi. Me lo ripeteva, mentre a letto facevamo l’amore, ed io gli toccavo il cazzo già duro, tenendolo in sospeso, prima di farmi penetrare, per fargli aumentare la voglia di scoppiare dentro di me.
In quei momenti, a volte, diceva frasi volgari: … Maria, quanti cazzi vorresti in questo momento? ………….. ti piacerebbe averne uno in culo mentre mi succhi? A sentirlo parlare così, la mia eccitazione cresceva immaginandomi penetrata in ogni dove, non rispondevo, ma la mia bocca prendeva a scorrere sulla sua asta dura, scivolando dalla cappella fin quasi alle palle, lasciando un fiume di saliva sulla sua carne calda; quello era il mio modo di farglielo capire quanto avrei voluto veramente fare sesso con lui insieme ad un altro uomo. Poi quando i miei pensieri si annullavano superati dall’eccitazione, salivo su di lui e impalata al suo lungo pene, lo cavalcavo fino a sentirmelo sbattere sull’utero e sentire i brividi scorrere nel mio ventre e torturavo i miei seni tirandomi i capezzoli duri e sensibili, che altri brividi trasmettevano al mio corpo, fino scoppiare insieme a Lui quando il caldo seme del suo amore riempiva la mia figa assetata. I brividi dei corpi, facevano uscire dalle nostre bocche grida di piacere incontrollabili, le contrazioni facevano stringere le mie gambe sul suo bacino e la mia figa stringeva quel cazzo che eruttava il suo seme. Poi cadevo inerme sul suo torace coi miei seni appoggiati al suo petto e la mia bocca sulla sua, in un bacio in cui le lingue parlavano di amore e di sesso.
Io Le ero a fianco, spesso in silenzio in quella ricerca, qualche volta facendo finta di guardare e commentare, come se volessi realmente partecipare alla sua scelta, in realtà i miei occhi vedevano solo Lei alle prese con tutti quei cazzi che erano nelle foto. Mi sono chiesto mille e mille volte perché ero arrivato a quel punto, ma l’unica risposta che mi sono sempre dato è che la amo, che non potrei vivere senza e che Le fossi debitore di tanti anni di sacrifici. Io vivevo quel tempo che mi separava da quell’incontro come in una trance, alla fine ero tranquillo, il fatto che sarei stato insieme a Lei alla monta, questo è il termine che va di moda oggi, mi dava la forza di vedere la cosa come se dovessi accompagnarla a comprare un regalo, che Lei tanto desiderava. Non pensavo mai a quello che sarebbe realmente accaduto.
Ero talmente entrata nella parte e ne ero così contenta che avevo bruciato i tempi della ricerca, avevo scelto. Ci fu un breve scambio di messaggi wa e solo un paio di telefonate. Tutto fu deciso in breve tempo, l’uomo ci invitò ad andare da Lui, in una provincia vicina alla nostra, aveva un B&B. Ricordo che era Gennaio, ed io questa volta mi preparai con cura tutta la mattinata, l’appuntamento sarebbe stato il pomeriggio. Avevo acquistato una guepiere nera di pizzo, uno slippino dello stesso colore e le autoreggenti sempre nere. Il tutto era completato da un vestitino nero elasticizzato, non troppo corto, ma abbastanza scollato da lasciar vedere abbondantemente il mio seno prosperoso e la mia schiena nuda, le scarpe rosse, come le mie unghie, tacco 12 erano il tocco finale.
Mentre mi vestivo continuavo a guardarmi nello specchio e, questa volta, non avevo tremori, ero euforica. Ci impiegai parecchio, perché quella vestizione fu quasi uno strip-tease al contrario, mi muovevo piano e continuavo a guardarmi, accarezzavo le mie gambe, i miei seni, le labbra della mia micetta che già trasmettevano una forte eccitazione e mi sentivo bagnata. Quando fui pronta Lui mi fu vicino e sottobraccio ci avviammo per questa nuova eccitante avventura. Si, perché questa volta avevo a fianco il mio uomo e nulla mi intimoriva, sapevo che Lui mi avrebbe difesa da ogni rischio e accompagnata nel mio primo, vero incontro di sesso, con un altro, senza se e senza ma.
Lei al mio fianco era bellissima, non potevo non guardarla ed ammirarla come sempre avevo fatto, quando, la consideravo solo mia. Ora, però, sapevo che l’avrei donata senza alcun limite ad un altro, che avrebbe goduto di quel corpo magnifico e non solo, sapevo che Lei avrebbe soddisfatto quello sconosciuto, ne ero più che certo; Lei è una donna magnifica quando fa sesso. Ed ora vedevo nei suoi occhi verdi una luce che mi faceva capire quanto fosse eccitata e pronta a donarsi senza limiti.
Io stesso ricevevo da quella sua voglia, espressa solo dal suo corpo senza alcuna parola, un forza incredibile ed insensata. Ero orgoglioso di amare una femmina eccezionale, che solo io fino a quel momento avevo avuto, di cui conoscevo la capacità di eccitare il suo uomo con tutto il suo corpo, i suoi atteggiamenti, le sue parole sussurrate mentre i corpi si sfiorano, si stringono, si baciano e le lingue trasmettono tutta la voglia infinita di darsi piacere. Mi venivano in mente il suo modo di baciare e le sue carezze alle quali era impossibile resistere. Il suo modo di accarezzare il pene con le mani, di scoprirlo con mosse sempre sensuali, guardandoti negli occhi, e di iniziare quel lento gioco di piacere che avevamo fatto mille volte insieme.
Il viaggio fu breve e ci trovammo, quindi, di fronte al momento della verità. Io ostentavo la mia sicurezza ed ancora, quasi incosciente, mi presentai a quell’uomo sorridente e sereno, come se fossimo lì per un aperitivo tra amici. Presentai Maria a quello sconosciuto, che già indagava con gli occhi il suo corpo maturo, così bello e pieno di promesse, in quella sua eleganza provocante ed eccitante.
Quando allungai la mano per il saluto, ero tranquilla, e il lieve baciamano da perfetto gentiluomo mi diede ancora maggiore sicurezza. Poi le parole mi colpirono e mi tornò alla mente perché mi trovavo lì: “ Lei signora supera ogni mia aspettativa, ho avuto molte donne e quest’incontro non sarebbe stato nulla di nuovo per me, fino a che non ho visto i suoi occhi verdi. Ora so che tra poco avrò il paradiso ai miei piedi e che non sarò soddisfatto finché non l’avrò trasformato in un inferno di piacere, lussuria, obbedienza e Lei non sarà completamente mia”.
Ci fece strada ed entrammo in quel suo B&B, che sarebbe stato il teatro del nostro incontro di sesso. L’osservai: prima il viso, un viso volitivo, scolpito, i suoi occhi azzurri mi attraevano e la sua barba curata mi aveva resa curiosa, non essendoci abituata, pensavo a quando l’avrei baciato.
Ci furono brevi convenevoli, un bicchiere di vino e qualche chiacchiera di cortesia, ma subito ci invitò a salire in una grande camera da letto ben arredata, con un letto curato e ricoperto di fine biancheria e cuscini di raso gialli, una coppia di poltroncine, alcuni mobili stile antico ed una porta da cui si intravedeva il bagno privato. Appena entrati ancora scambiavamo parole senza senso di convenevoli sull’arredamento, ma nulla di quelle parole corrispondeva ai nostri pensieri, ostentavamo sicurezza sia io che Maria, che spesso rideva alle semplici battute di quell’uomo. Io valutavo quella figura, era molto più basso di me, avrei potuto spazzarlo via e invece ero cosciente che tra pochi minuti avrebbe avuto il privilegio di godere fino in fondo del corpo meraviglioso di mia moglie, dandole quel piacere che Lei voleva assaporare, così curiosa di nuove esperienze non ancora provate. Lei entrò in bagno e ne usci, dopo pochi minuti come trasformata, era entrate una moglie elegante e sexy, ne usci una donna lussuriosa, irresistibile; i suoi occhi verdi brillavano e le sue unghie smaltate di rosso sembravano artigli messi in risalto dalla sua biancheria nera di pizzo trasparente. La carne bianca, scoperta, tra le autoreggenti e gli slip, attiravano lo sguardo del suo carnefice ed il mio, in quel momento, senza neanche rendermene conto, frastornato da quella visione entrai in bagno sfiorandola e lasciandola sola con lui. Non ricordo nulla di quei momenti, non so quanto tempo passò, chiusa la porta alle mie spalle ero rimasto lì, fermo, immobile sentivo solo i battiti accelerati del mio cuore che quasi mi usciva dal petto.
Dal momento in cui mi ero affacciata alla porta del bagno gli occhi dei due uomini erano come incollati al mio corpo offerto ai loro sguardi, Mario si mosse lentamente e ci sfiorammo mentre lui si accingeva ad entrare in bagno, per lasciarmi un primo momento di intimità col mio bull. Io sentii quel contatto quasi senza accorgermene, ormai i miei occhi fissavano quelli dello sconosciuto che tra pochi secondi avrei conosciuto in ogni minimo dettaglio.
Mi avvicinai a quell’uomo pronta a dare inizio alla danza del sesso, Lui fissandomi negli occhi, ha messo la sua mano dietro al mio collo e mi ha attirata a se baciandomi sulla bocca e penetrandomi subito con la lingua, con un bacio carico di libidine. Le lingue si rincorrevano e le nostre salive scambiavano i nostri sapori, il mio sesso, già eccitato per l’attesa di quel momento, cominciava ad essere bagnato e tutto il mio corpo emanava i suoi profumi. Io cominciavo a scorrere con le mani il suo corpo e con mosse sicure sbottonavo lentamente la sua camicia per arrivare finalmente al contatto con la sua pelle che volevo sentire ed esplorare. Toccavo il suo torace, i suoi capezzoli e cercavo di provocargli piacere con le mie carezze e con le mie unghie, sul petto muscoloso ricoperto di peli; poi d’improvviso, l’uomo si stacco dalla mia bocca, prese un cuscino, che era sul letto, lo pose ai miei piedi, davanti a lui, e mi spinse delicatamente verso il basso per farmi inginocchiare, per dominarmi. Non chiese nulla ma io feci quello che lui s’aspettava da me. Portai le mie mani sulle sue cosce, tastandole mentre ancora erano coperte dai suoi pantaloni e lentamente cominciai a salire verso la vita, arrivai all’inguine e con una mano accarezzai le sue palle gonfie, mentre l’altra mano, aperta, scorreva dalla base del cazzo verso la cappella, sentivo il membro già gonfio pulsare. Finalmente arrivai a slacciare la cinta e abbassai la zip, sempre con movimenti lenti, per aumentare la sua carica, poi infilai la mia mano nei suoi slip, che non riuscivano più a contenere il suo cazzo ormai duro come la pietra, e finalmente sentii quel calore ed il suo profumo. Lo presi in bocca, mi sentivo come affamata, lo volevo ingoiare, volevo leccarlo, succhiarlo, massaggiarlo strofinarlo sulle mie labbra. Cominciai quel bocchino mettendoci tutto il mio desiderio per far morire quell’uomo. Aprii le mie labbra e la mia lingua bagnata girò intorno alla cappella fermandosi sul frenulo, mentre la mia bocca aperta lo imboccava, avvolgendolo e cominciando a scorrere pian piano. Con una mano tenevo il suo cazzo mentre l’altra era passata dietro e si era impossessata del suo gluteo tastandolo e spingendolo verso di me, così da favorire l’ingresso del suo pene nella mia bocca. Pensavo di essere io la Padrona.
L’uomo godeva dei miei gesti senza dimostrare di cedere alla mia arte, mi guardava negli occhi che erano rivolti al suo volto, e mettendomi una mano decisa dietro la testa mi accompagnava nel lento movimento avanti ed indietro senza forzare il mio ritmo. Poi d’un colpo forzò il suo cazzo fin dentro alla mia gola e mi tenne schiacciata col naso che spingeva sul suo pube. Non ero preparata a quella sua mossa repentina, mi ritrovai quasi soffocata e annaspavo, cercando di recuperare ossigeno, tossii e cercai di spingerlo lontano, ma la sua presa era troppo forte per me. Poi lentamente allentò la spinta della sua mano e mi permise di respirare, lasciandomi però tutta la sua cappella in bocca. Ritrovai la mia lucidità e alzai gli occhi per guardare i suoi. Capii immediatamente che non ero io la Padrona, lui mi aveva fatto credere di poter condurre le danze per poi dimostrarmi con un gesto che ero la sua schiava. Ripresi a succhiarlo un po’ confusa da quella consapevolezza.
In quei momenti che erano durati solo pochi minuti, avevo dimenticato Mario che ora, aperta la porta del bagno, ci veniva incontro. Mi sentii confusa ed ebbi timore per la sua reazione, vedeva per la prima volta sua moglie, la donna che aveva avuto solo lui fin da bambina, che succhiava il cazzo di un altro uomo, non potevo immaginare cosa sarebbe successo. Il mio bull, senza girarsi a guardarlo, continuava a guidare la mia bocca con la sua mano sulla mia nuca e m’impedì di fermarmi in quel primo momento di incertezza. Mi venne spontaneo togliere la mano che reggeva il suo cazzo e porgerla al mio uomo, quello vero. La sua serenità, che non mi aspettavo, e il suo gesto di prendere dolcemente la mia mano ed avvicinarsi a me per accarezzare le mie spalle nude, mi tranquillizzò.
Il bocchino continuò per alcuni minuti e io ritrovai la mia sicurezza, aumentando l’eccitazione dell’uomo che dopo poco m’invitò ad alzarmi ed accarezzandomi le mammelle ancora coperte dalla guepiere, le spalle ed i fianchi, mi guidò sul letto facendomi sdraiare supina, di traverso, e riprese a baciarmi su tutto il corpo e poi in bocca. Mario ci aveva seguiti sul letto ed era al mio fianco, cercava di accarezzare le mie braccia ed il mio viso, quando era possibile, con carezze tenere come per darmi sicurezza, sembrava sereno, non saprò mai se questa fosse la verità.
Da quando avevo aperto la porta del bagno vedevo solo la mia compagna di una vita, l’uomo per me era solo un manichino utile al suo piacere, quel piacere che io fortemente avevo desiderato di darLe conoscendo il suo desiderio. Era bella, bella come non mai, in ginocchio succhiava il pene di quell’uomo come solo Lei sa fare, i suoi movimenti, le carezze, la sua bocca, la sua lingua. I suoi occhi mi scrutarono e la sua mano si protrasse verso di me come per chiedermi di starle vicino. Io la raggiunsi, le presi la mano delicatamente, le accarezzai il braccio fino alle spalle e continuai farle quelle carezze come per dirle che comunque Lei era mia. Poi ci spostammo sul letto. L’uomo chiese a Maria di sdraiarsi e sdraiandosi al suo fianco cominciò ad accarezzare e baciare il suo corpo e poi la sua bocca mostrando il gioco delle lingue anche fuori le bocche, con una libidine sempre più coinvolgente che mi provocò qualche reazione. Io ero a dorso nudo ma indossavo ancora i pantaloni, mi ero seduto in un angolo del letto dalla parte dove erano poggiate le loro teste e guardavo Maria carezzandone i punti del corpo che l’uomo lasciava liberi, per darle sicurezza. Mi stupivo di quanto quell’amplesso mi fosse indifferente, era solo Lei il mio interesse, volevo fortemente che provasse quel piacere che doveva essere il mio regalo per Lei, solo per Lei. L’uomo scoprì i seni di mia moglie e subito li baciò, li succhiò, li strinse e li morse. Il piacere di Maria divenne evidente ed ebbe i primi piccoli orgasmi provocati dai suoi seni, i suoi lamenti ed i suoi “siiiiiiiiiiiiii” prolungati e sommessi ne erano il segno visibile. Mi sorpresi a trovare un forte senso di pace interiore, finalmente Le stavo dando quello, che sapevo, essere un desiderio profondo, la sua voglia di scoprire il sesso come piacere del corpo, la scoperta di pratiche che nella nostra routine non avrebbe mai potuto trovare. Vedevo i corpi ormai intrecciati, le mani sondavano i sessi senza alcun freno, L’uomo aveva immerso la sua testa tra le gambe di Maria ed infilava la sua lingua tra le sue piccole labbra, provocandole orgasmi a ripetizione, Lei smaniava e gridava il suo piacere libera da qualsiasi vergogna e spingeva forte quella testa dai capelli ricci ed un po’ rossicci. L’uomo sollevò la testa e la penetrò con le dita, guardava il suo viso, sorpreso per quella sua reazione di piacere così forte, inconsueto in molte donne, io mi sentivo orgoglioso di quella moglie cosi femmina. Anch’io ero eccitato il mio pene, come naturale che fosse, era ormai duro e gonfio la mia non era eccitazione per il piacere di vedere mia moglie usata da quell’uomo, era quell’eccitazione naturale che ogni uomo o donna prova quando vede due corpi che fanno sesso. Non ho mai desiderato guardare mia moglie fare sesso con un altro uomo, per il mio piacere, ma solo per dare a Lei la possibilità di avere qualcosa che sapevo desiderasse.
Su quel letto cominciò la nostra lotta, i corpi si toccavano, le bocche si univano e si lasciavano rimanendo aperte dal desiderio di assaporare il sapore dell’altro, le lingue leccavano ogni centimetro di pelle nuda e penetravano ogni buco possibile, lui mi aveva soddisfatta più volte con la sua lingua, i miei orgasmi non cessavano ero in un continuo stato di frenesia orgasmica, i tremori andavano e venivano a partire dalla mia vagina e dai miei capezzoli, così duri da essere ormai così dolenti e sensibili, bastava li sfiorasse per farmi vibrare. Io cercavo si ripagarlo con le mani e con la bocca succhiandolo e leccandolo in ogni dove e soprattutto su quell’asta rigida e calda. Aspettavo di essere penetrata per dare sfogo alla mia voglia di femmina di soddisfare quell’uomo facendolo morire.
Lui scese dal letto si fermo coi suoi piedi in mezzo alle mie gambe che sporgevano dal lato, mi fissò negli occhi, prese le mie caviglie alzandole lentamente e spingendole divaricate, con le gambe tese, sopra al mio corpo, così da avere il mio sesso sotto al suo cazzo che dritto, puntava verso di me. Poi si abbassò lentamente per farmi assaporare il momento del contatto tra i nostri sessi. Quel sesso duro ormai umido delle gocce di presperma, che produce l’uomo quando l’eccitazione è cresciuta al punto giusto, mi sfiorò le labbra della vagina ormai aperta e fradicia di umori, che sentivo colare fino al mio fiorellino scuro, indugiò con un lento su e giù, sul mio sesso, sfiorando l’ingresso più volte, io ero ormai completamente tesa cercavo di spingere il mio sesso verso il suo per farlo entrare, Lui era maestro nel tenermi sul filo e impormi la sua volontà, voleva che fossi arrivata al limite, che lo pregassi di compiere quell’atto di pietà nei miei confronti. Dalla mia bocca uscirono senza che me ne accorgessi quelle parole: “ entra ti prego” erano state poco più che un sussurro, quasi la materializzazione del mio pensiero, avevo dichiarato la mia resa incondizionata a lui. Quando il suo pene entrò in un colpo solo dentro il mio sesso, ebbi un orgasmo fortissimo, un tremore fortissimo scosse tutto il mio corpo, singhiozzai e dai miei occhi chiusi uscirono le lacrime. La bocca aperta non riusciva ad assorbire tutto l’ossigeno di cui il mio corpo aveva bisogno, i miei respiri si fecero affannosi ed i battiti del cuore sembravano un rumore sordo. Quei pochi secondi mi erano sembrati un’eternità, pian piano la mia mente riprese il controllo e riaprii gli occhi, trovando il suo sguardo fisso nel mio, come ci fosse un collegamento fisico e la sensazione che provavo era che quello sguardo, superando il mio corpo, stesse scavando la mia mente.
Per tutto il tempo di quel mio orgasmo così intenso, di cui non ne ricordavo altri nella mia vita, il suo pene era rimasto fermo piantato nella mia vagina e solo allora cominciò il suo andirivieni lento e ritmato, quel suo modo di fare sesso, in breve tempo, diffuse una calma irreale nel mio corpo, mi sentii come galleggiare su una nuvola, ripresi coscienza delle mani di mio marito che avevano continuato ad accarezzarmi durante il mio orgasmo devastante e provai sollievo a sentirlo vicino, riuscii a volgere lo sguardo verso di lui, che in quegli attimi avevo completamente dimenticato, vidi il suo torace possente che si gonfiava e sgonfiava con un certo ritmo, come se anche lui fosse affaticato da uno sforzo fisico, lo guardai finalmente negli occhi, il mio gigante, in quel momento il suo sguardo era allo stesso tempo dolce e fiero, vedeva solo me e mi pose la sua bocca sulla fronte in un bacio pieno d’amore.
L’altro ormai stava arrivando al suo piacere e lo fece aumentando i colpi, fino a sentire il suo cazzo vibrare, sborrandomi nella figa allagata e lanciando il suo grido di vittoria. Poi stette qualche secondo dentro di me finché il suo cazzo cominciò a sgonfiarsi. Senza dire nulla, con un sorriso compiaciuto e beffardo, certo di aver recitato alla perfezione la sua parte, si allontanò dal mio corpo, si ricompose e ci salutò lasciandoci soli.
Era il momento della verità, avevamo voluto quell’esperienza per metterci alla prova e l’avevamo voluta insieme. Era il momento di tirare le somme. Ci guardavamo ed io presi ad accarezzare il mio uomo, quello vero, sul viso e sul torace nudo, poi scesi a toccare il suo membro sopra la stoffa dove il bozzo di quel membro, grosso e fiero che ben conoscevo, era così evidente. Gli slaccia i pantaloni e lo volli nudo per accarezzarlo come a riprendere conoscenza delle sue forme, il suo membro era più grade di quello dell’altro, ritrovai gli odori ed il sapore che mi accompagnavano da una vita, la mia eccitazione tornò a crescere e i nostri corpi si strinsero. Lo vedevo tranquillo, felice di avermi fatto quel dono che io tanto avevo desiderato. Ritrovai i suoi modi consueti di abbracciarmi, baciarmi, penetrarmi, così diversi da quelli appena conosciuti con l’altro uomo, io provai nuovamente i miei orgasmi, soprattutto i miei seni erano ancora così sensibili da procurarmi un piacere continuo. Lo cavalcavo con il mio sesso ancora pieno dell’altro, e quando sentii si suo seme sgorgare dal suo membro, che spingeva sulla bocca del mio utero, ebbi un altro orgasmo fortissimo e sdraiandomi sul suo petto lo strinsi forte per fargli sentire tutta la mia passione ed il mio ringraziamento, per quell’atto d’amore infinito che mi aveva voluto regalare.
Tutto era durato poco più di un’ora, sembrava fosse passata una vita.
Uscendo da quella stanza, dopo esserci lavati e rivestiti con cura, quasi avessimo voluto racchiudere quell’esperienza in un piccolo scrigno di cui noi due soli avevamo la chiave, eravamo felici e leggeri, ci tenevamo abbracciati, il mio braccio era intorno alle sue spalle ed il suo intorno alla mia vita, come si strige una coppia felice. Ritrovammo il compagno di quella avventura che ci accolse affabile e ci fece dei complimenti dicendo che mai gli era capitata una coppia come noi, che era felice di averci conosciuti e che era certo ci saremmo rivisti. Mentre parlava i suoi occhi era fissi in quelli di Maria, la vidi un po' in soggezione, Lei che normalmente è sempre pronta ad un parlare franco e pronta a battute sagaci, ora era accorta e timorosa come una bestia fiera si trova davanti al suo domatore. Non me ne resi conto in quel momento, il futuro ci avrebbe riservato esperienze, con quell’uomo, che avrebbero confermato, soprattutto a Lei, ma anche a me, ciò che il suo istinto gli stava trasmettendo.

Il racconto finisce qui …………………. per ora, ma la storia di questa coppia è lunga e complessa e se voi lettori dimostrerete interesse, per me sarà lo stimolo a continuare con nuovi racconti della vita di questi amici di A69.
Questo racconto è basato sui fatti realmente accaduti in una città imprecisata del centro Italia, dove la vita di Maria e Mario ( nomi di fantasia ) da un certo punto è cambiata per sempre, prendendo strade inaspettate, che li hanno portati a tante nuove esperienze in cui il sesso è una componente importante.
Il loro amore li unisce e li supporta in questa nuova vita e continuerà farlo per sempre, spero. Nel loro racconto, di questo ed altri episodi vissuti, che hanno voluto offrirmi come spunto, oltre all’alto contenuto erotico che li contraddistingue, la cosa più bella che ho trovato è il groviglio di sentimenti umani. Alla base di tutto c’è un amore infinito da parte di lui che è riuscito a piegare se stesso, per dare a lei quello che nel suo intimo sognava. Tengo a precisare con fermezza che non siamo di fronte alla classica coppia cuck, questa è una vera storia d’amore. Lei è una donna stupenda, con una carica erotica incredibile, che vive questa sua esperienza con la consapevolezza di avere accanto un uomo magnifico che la protegge e la sostiene in ogni suo desiderio.

Io devo ringraziare i protagonisti per quello che hanno dato me e spero che, da ciò, ne nasca una bella e profonda amicizia ………………… e non solo.

Mi farebbero piacere commenti ed osservazioni o se ci fossero altri interessati a porre le loro storie al centro di un racconto che io scriverò per loro.
Il mio contatto [email protected]
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