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Mariella e Mauro: Cuckold e Sweet.


di Membro VIP di Annunci69.it acquainbocca50
03.05.2025    |    3.342    |    0 9.2
"Era come una danza a distanza, un tira e molla con cui ci si avvicinava sempre di più, un centimetro alla volta..."
Nel regno nascosto delle fantasie, tutto è permesso. Lì, dietro le porte chiuse della mente, i desideri si accendono senza freni, giocando con il proibito. Non esistono regole, non ci sono confini. In quel teatro segreto tutto diventa possibile. C’è chi sogna di essere dominato o di dominare, c’è chi vuol farlo con più uomini o con più donne, c’è chi desidera farlo con persone dello stesso sesso e c’è chi trova eccitante farlo in luoghi insoliti. Ed è proprio in quel luogo segreto che spesso si nasconde ciò che più ci eccita.

Ma, diciamocelo, non tutti osano. Non sono molti quelli che portano le proprie fantasie fuori da quella zona sicura. Restano lì, come piccoli segreti. Il desiderio di farli emergere c’è, ed è anche forte, ma non riescono ad attraversare il confine.

Eppure, ogni tanto, incontri qualcuno di diverso. Qualcuno che non si accontenta di immaginare. Qualcuno che ce la fa, seppur con fatica, perché non è facile per nessuno, a trasformare il pensiero in realtà.

E fu così che li incontrai. In una chat di annunci erotici. Lui e lei – una coppia. Affiatati, intriganti, maledettamente curiosi. Durante le nostre chat, abbiamo esplorato ogni angolo delle nostre fantasie, parola dopo parola, confessione dopo confessione. Ogni volta, le loro frasi diventavano sempre più intense, sempre più audaci.

Poi, finalmente, ci siamo dati appuntamento in un bar. Quando li ho visti entrare, il cuore mi è saltato in gola. Entrambi erano sorridenti. Bisognerebbe sempre sorridere ad un incontro. Un sorriso ha infatti un effetto terapeutico: riduce lo stress e facilita le relazioni. Ci siamo seduti, abbiamo ordinato da bere, e per un’ora abbiamo parlato. Di tutto, di niente, come se quelle parole servissero solo a prenderci le misure.

Ma non ci siamo precipitati. No, non ancora. Abbiamo fatto passare un altro mese. Un mese di chat, ancora più carica, ancora più dettagliata, ancora più spinta. Alla fine sapevamo esattamente cosa avremmo voluto fare. Eppure, la nostra chat non era stata un percorso semplice: era stato come muoversi su un terreno disseminato di ostacoli, un gioco sottile fatto di passi lenti, accenni, ritrosie. Loro avevano una fantasia ma non la buttavano lì a caso. Sapevano tastare il terreno, lanciare piccoli segnali, studiare le mie reazioni a ogni parola. Ogni risposta era per loro un indicatore, un segnale da interpretare. Volevano capire fino a dove potevano spingersi, cosa potevano svelare.

E io? Io facevo lo stesso. Calibravo ogni frase per non rovinare tutto, per non sbilanciarmi troppo presto. Era come una danza a distanza, un tira e molla con cui ci si avvicinava sempre di più, un centimetro alla volta.

Ecco una sintesi dei nostri messaggi iniziali che poi sono diventate chat:

Ciao. Ho notato la vostra visita al mio profilo. Non so se il vostro passaggio voleva dire qualcosa, o se era solo curiosità. In ogni caso, mi ha fatto piacere. Se vi va di scambiare due parole, io ci sono. Senza pretese. Mi chiamo xxxxx.

Ciao. Grazie per il messaggio. Lo abbiamo letto insieme, e ci ha fatto piacere.
In effetti non avevamo intenzione di scrivere subito. A volte è bello osservare, senza fretta, e vedere se qualcosa risuona. Il tuo messaggio ci è piaciuto per il tono semplice e rispettoso. Se ti va di raccontarti un po’, senza filtri ma senza recite, ci fa piacere ascoltarti. Poi, magari, ti diremo anche qualcosa di noi. Noi siamo Mariella e Mauro.

Ciao. Mi fa piacere che il tono del mio messaggio vi abbia messo a vostro agio. Non è mai facile trovare il giusto equilibrio. Non ho fretta nemmeno io, quindi non c’è bisogno di correre. Mi piace l’idea di prenderci il tempo necessario per capire se ci può essere una connessione. Per quanto riguarda me, sono qui per conoscere una coppia che abbia voglia di giocare senza troppa pressione. Non cerco nulla di forzato. Se volete, posso dirvi qualcosa di più su di me, anche se, onestamente, preferisco che siano le cose a venire fuori pian piano.
Sono curioso di sapere cosa vi spinge a cercare una connessione come questa, e cosa vi interessa davvero. Se vi va di raccontarmi qualcosa, sono qui.

Ciao. Siamo qui perché abbiamo voglia di esplorare nuovi aspetti della nostra relazione, di vivere esperienze diverse.

Ciao. Mi sembra che abbiate già una visione di ciò che cercate, e questo mi interessa. Se vi va, potremmo continuare a parlarne e vedere se posso essere la persona giusta per soddisfare le vostre aspettative. Mi piacerebbe capire meglio cosa vi spinge a cercare questa “nuova esperienza”.

Ciao. In effetti, siamo alla ricerca di qualcosa che vada un po' oltre le dinamiche che conosciamo, ma non è facile trovare la persona giusta. Ci piacerebbe esplorare un aspetto della nostra relazione che non abbiamo mai vissuto prima, qualcosa che ci permetta di metterci in gioco in un altro modo. Senza entrare troppo nei dettagli, siamo curiosi di scoprire cosa può succedere quando ci si sente completamente nelle mani di qualcun altro, in un contesto di totale fiducia e rispetto. È una dinamica che ci attrae, ma che vogliamo vivere con qualcuno che sia in grado di comprendere i nostri desideri senza fretta, ma con una certa sicurezza. Se questo può essere qualcosa che ti interessa, ci piacerebbe continuare a parlare e vedere dove ci porta.

Mi intriga davvero quello che avete scritto. Se ho capito bene, volete completamente mettervi nelle mani di qualcuno, lasciarvi andare senza riserve.
E devo dirvi che l’idea di essere io quello che vi guida in questa esplorazione, di vedervi cedere completamente, mi eccita parecchio. Vi vedo totalmente nelle mie mani, pronti a fare tutto quello che deciderò. Mi piace l’idea di farvi perdere il controllo, di sentirvi sottomessi.

Ci piace quello che hai scritto. Siamo pronti a lasciarci guidare, a perderci completamente in questa dinamica. Ci piacerebbe sapere cosa hai in mente. Cosa ti eccita di più quando pensi a noi sottomessi?
Siamo aperti a tutto ciò che deciderai. Ci piace l’idea di fare quello che ci dirai.
Parla chiaro, ci piacerebbe sentire tutto quello che hai in mente.

Se volete sapere una cosa che mi eccita molto, è proprio l'idea di vedervi sotto il mio controllo, di farvi fare quello che decido. Immagino di farvi inginocchiare davanti a me, aspettare i miei comandi, fare tutto ciò che vi dirò.
Mi stimola molto l'idea di educarvi a fare quello che mi piace. La sottomissione è un atto che va oltre il fisico perché coinvolge una vasta gamma di emozioni, come desiderio, piace, eccitazione.

Ci eccita moltissimo l'idea di essere sotto il tuo controllo. Immaginiamo già cosa potrebbe significare per noi: inginocchiati, pronti a servirti, fare quello che decidi. Ci piacerebbe sapere qualche dettaglio pratico. Cosa ordineresti, con noi in ginocchio davanti a te?

Mi piace che usiate il verbo ordinare e non chiedere. Sento perfettamente la vostra voglia di essere comandati.

Sì. La voglia è grande e ci eccita sapere cosa ci ordinerai mentre siamo in ginocchio.

Prima di inginocchiarvi tu, Mauro, dovrà spogliare Anna totalmente davanti a me e poi sarà lei a spogliare te. Solo quando sarete entrambi nudi vi ordinerò di inginocchiarvi. Non vorrò sentire scuse né esitazioni: vi vorrò lì, pronti, sottomessi, con lo sguardo basso. Voglio vedere la vostra resa totale.

Fremiamo al piacere che ci attende. Quale sarà il tuo prossimo comando?

Tu, Mariella, senza che io debba ripeterlo due volte, ti avvicinerai piano, abbasserai con cura la zip dei miei pantaloni, lentamente, e lo tirerai fuori. E tu, Mauro, resterai fermo accanto a lei, guarderai lei che ha il mio cazzo in mano e aspetterai il prossimo comando, senza osare muoverti.

Attenderò il tuo ordine senza muovermi.

Bravo. E tu, Mariella, ficcherai il mio cazzo in bocca a tuo marito.

Lo farò molto volentieri.

Hai mai succhiato un cazzo Mauro? Dimmi la verità, non nascondermi nulla.

No, però ho fatto una sega. Era il cazzo di mio cugino. Lui era un paio d’anni più grande di me. Io avevo dieci anni, lui dodici. Eravamo in bagno e mi chiede di prenderlo. Io lo presi ma non sapevo cosa fare e lui mi disse che dovevo muovere la mano su e giù.

Venne?

Sì.

Mariella, sapevi di questo?

No, non me l’ha mai raccontato.

Bene. Bravo Mauro, non hai mentito.

Grazie.

Succhierai il mio cazzo finché non ti dirò di smettere e lo ficcherò in bocca a te, Mariella. Vorrò vedervi entrambi con le bocche aperte come due uccelli in attesa del cibo.

Basta, ti prego. Fissiamo un incontro. Non ce la facciamo più ad aspettare.

Ah, quindi non ce la fate più? La voglia vi divora, eh? Non potete più aspettare… ma chi vi ha detto che potete decidere voi? Non vi darò nulla finché non sento quanto lo volete davvero. Voglio sentire la vostra voglia che vi brucia dentro.

Siamo tuoi… facci tuoi, ora… non vogliamo più aspettare… abbiamo bisogno di te, di sentirti comandare ogni nostro respiro… facci entrare nel tuo gioco, adesso…

Bene. Allora basta parole. Voglio fissare l’incontro. Siete ospitali?

Sì, vieni da noi, non vediamo l’ora…

Perfetto. Allora ascoltate bene: fissiamo il giorno e l'ora, voglio l’indirizzo preciso e nessun ripensamento. Quando arrivo, sapete cosa voglio. Tu Mauro spoglierai Mariella e Lei lo farà con te. Appena nudi, vi inginocchiate, senza bisogno che io perda tempo a ripetere gli ordini. Preparate tutto: ambiente, atmosfera, e soprattutto voi stessi. Siete davvero sicuri di essere pronti a trasformare tutto questo in realtà?

Sì, lo siamo.

Il giorno fissato arriva. Salgo in macchina, con il cuore che batte più veloce del solito: non per ansia, ma per l’eccitazione di ciò che sto andando a vivere. Ogni dettaglio di quella sera è stato preparato in chat, ogni parola ha costruito l’attesa. Ora non resta che entrare in scena.

Arrivo davanti a casa loro. È una villetta discreta, vicino al mare. Dietro quella porta so bene cosa mi aspetta. Suono.

La porta si apre lentamente. Apre lei, lo sguardo basso, i capelli che le cadono morbidi sulle spalle. Dietro di lei, lui, fermo.

Entro senza dire una parola, chiudo la porta alle mie spalle. Faccio qualche passo avanti, li guardo. Lei continua ad avere lo sguardo basso, lui mi guarda con uno sguardo sottomesso. Respiro lentamente, li faccio aspettare qualche secondo in più, solo per sentire crescere il calore. Poi, con voce calma e ferma, sussurro:

Bravi. Così vi voglio. Adesso… cominciamo.

Continua,
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