Esame della prostata - racconto veloce

Essendo stato male una notte e avendo fatto molta fatica ad andare in bagno ho riscontrato la presenza di sangue nelle feci. Qualche goccia minuscola, nulla di che, ma ho preferito ovviamente farmi controllare.

Dopo averne parlato col medico di base, che mi dice di non preoccuparmi più di tanto fisso la visita in ospedale.
Arrivato il giorno mi dirigo all'appuntamento. Non c'è troppa gente, ma il medico ci mette parecchio con tutti, il paziente più veloce sarà durato almeno una ventina di minuti.

Quando entro mi mette subito a mio agio.
Lui è molto anziano. Sarà sull'ottantina, pelato, occhi azzurri, occhiali spessi. Una leggera barba bianca sul viso. Fisico in forma. Magari con un filo di grasso. Insomma, per me è eccitante.

Si stupisce della mia giovane età, e mi chiede di spiegargli la situazione. Una volta fatto mi dice anche lui di non preoccuparmi, che probabilmente è solo un problema di elasticità anale.

Mi fa mettere in mutande e mi fa stendere sul lettino.
Sono di fianco, quasi rannicchiato, col culo esposto. Con una mano appoggiata alla natica, quasi accarezzandola, mi tiene fermo, mentre con l'altra mi lubrifica il buco. Sento il dito guantato farsi strada. Non ha mezze misure o gentilezza, me lo mette bene in fondo.

Mi sfugge un gemito, non di dolore.

"Sei bello aperto", mi dice, "devi proprio essere stato male. Con un culo così non dovresti fare troppa fatica, e io me ne intendo."

Mi rigira il dito mentre con la mano mi accarezza la schiena.
Prendo la palla al balzo e rispondo: "Ne è proprio sicuro dottore, come fa col dito a capirlo così bene?".

Toglie il dito e mi viene davanti, sbottonando la patta: "Forse dovrei esaminarti con questo attrezzo, sicuramente è più adatto, che ne dici?".

Gli sbottono i pantaloni e abbasso le mutande. Un bel cazzo mi si para davanti: la cappella violacea è già lucida e bagnata. Sarà lungo 7/8 centimetri, ma quello che non ha in lunghezza lo recupera in circonferenza.

"Me lo faccia sentire prima", gli dico, e lui con nonchalance me lo avvicina alle labbra. Lo prendo fino alle palle. Il gusto leggermente salato del presperma mi fa eccitare, mentre l'odore del peli e delle palle mi fa perdere ogni freno inibitore.

Chiude la porta a chiave e poi si avvicina al mio culo. Senza troppa pietà si appoggia alla mia rosa e spinge dentro. Io mi sento sciogliere nel godimento. "Si, sei decisamente aperto ragazzo, ma adesso ci penso io a farti la supposta. Questa è speciale, contiene un bel liquido burroso che provvederà a tenere bel lubrificata la cavità. Non preoccuparti, è sano."

Provvede quindi a sbattermi per qualche minuto, finché non lo sento indurirsi per bene. La cappella freme e mi inonda. Mi fa alzare dal lettuccio, e nel farlo sento un rivolo di sperma che mi scorre lungo la coscia destra.

"Non posso mandarti via così però", mi dice gettandosi vorace sul mio cazzo. Con quanto ho goduto duro poco, e lui ingoia tutto.

Ci rivestiamo.
Mi da una ricetta: "Prenda queste per due settimane, poi torni a farsi vedere", mi dice.
"Questo è il mio biglietto da visità, mi chiami pure sul cellulare e mi ricordi chi è lei, ha già pagato anche per la prossima visita, non si preoccupi, ma se proprio avrà voglia di darmi la mancia non dirò certamente di no".

Con una pacca sul culo mi accompagna alla porta e chiama il prossimo paziente.

Spero che le supposte facciano effetto!