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Giulia, conosciuta in chat


di Liliana1980
20.05.2022    |    16.734    |    16 9.9
"Ma davanti a quelle parole rimasi parecchio interdetta, non riuscivo a capire del perché di quella domanda..."
Ho conosciuto Giulia nella chat di A69.
Mi aveva chiesto l’amicizia.
Per un periodo non mi aveva risposto, tanto che sinceramente mi ero dimenticato di lei.
Un giorno nella chat trovo un suo messaggio.
Siamo andate avanti per un lungo periodo a scambiarci dei brevi, ma intensi messaggi.
Iniziò così una bella e dolce relazione, mi piaceva quello che scriveva e immagino a lei piacessero le mie risposte.
Inevitabilmente, ci siamo scambiate le mail, volevamo più spazio per raccontarci i sogni, e vivere fantastiche avventure.
Questa è la storia di come una relazione virtuale, sia diventata reale.
La dedico a tutte/i coloro che credono che anche una avventura virtuale, può trasformarsi, in una storia reale, meravigliosa e duratura.

La nostra avventura era iniziata mentre ero ancora imbarcata su di una nave da crociera.
Eravamo alla fine delle crociere estive.
Avrei passato il mese di Ottobre in ferie, con la famiglia.
Ai primi di Novembre mi sarei reimbarcata, partenza per i Caraibi, dove saremmo rimasti fino alla fine di Marzo.
Mancavano pochi giorni allo sbarco, eravamo ancora in baia a Santorini, quando mi arrivò una mail da parte di mia sorella e sua moglie Mary, dove mi si chiedeva di andare a passare le vacanze di Ottobre presso il loro villaggio, avevano da farmi un’importante proposta.
Avevo già intenzione di passare quel mese alle Canarie,erano mesi che non le vedevo.
Ve la faccio breve, ho ricevuto la proposta di dirigere il loro villaggio turistico che si trova a Tenerife.
“Lilly,abbiamo deciso di aprire un nuovo villaggio alle Maldive,a dir la verità già esiste, ma vogliamo portarlo agli standard di questo e per farlo dobbiamo essere sul posto,oltretutto avremmo intenzione di dirigerlo noi”
“e avete pensato a me,per dirigere questo al posto vostro?”
“brava è proprio quello che desideriamo”
“ma non ho nessuna esperienza”
“non fare la modesta,sei o non sei la 2° commissaria di bordo?”
“si lo sono”
“allora non solo hai l’esperienza ma anche la capacità”
“devo darvi la risposta subito?”
“no,ti lasciamo tutto il mese per pensarci e tranquilla non ti faremo nessuna pressione,dovrà essere una decisione tua e solamente tua”
Ci ho messo quasi tutto mese per decidere, il lavoro che stavo facendo mi piaceva, era quello che avevo sempre desiderato, avevo studiato parecchio, frequentato il collegio navale e infine entrata in accademia.
Vi chiederete il perché di questa mia passione per il mare, prima di tutto vivo in una regione di mare, ho imparato ad andare in barca a vela prima di andare in bicicletta, anzi credo di esserci salita che ancora ero in fasce, infine desideravo emulare, Papà, che era comandante di una nave.
Alla fine, mi sono decisa, e mi sono buttata in questa nuova avventura, in questa nuova sfida, completamente diversa da quello che avevo fatto fino a qualche giorno prima.
Devo dire che ad aiutarmi nella decisione, fu la compagnia di navigazione, permettendomi di prendermi un’anno di aspettativa, in poche parole avrei avuto un’anno per capire se ero all’altezza di quel lavoro, o meglio, se le due befane mi avrebbero confermato.
Incrociando le dita, risposi che accettavo.
Vi confesso che la paura era tanta.
Mi aiutarono fino a dopo le feste e con i primi di Gennaio, spiccarono il volo per gli esotici lidi.
Sono passati sei mesi da quando sono la nuova direttrice e sembra me la stia cavando ottimamente, parole dell’Amministratore delegato.
Ma torniamo a quello che voglio raccontarvi e che sicuramente vi interesserà di più.
Lo scambio di email con Giulia si era interrotto, per quasi tre mesi, causa mia, il trambusto di questo drastico cambio di vita, mi aveva fatto trascurare la nostra relazione, le avevo chiesto di pazientare che sarei ritornata.
Non è stato facile riallacciare il tutto, in qualche modo ci siamo riuscite.
Bastarono poche lettere per ritornare al bellissimo rapporto che si era istaurato fra di noi.
Furono mesi di lettere romantiche, alternate ad altre di fuoco passionale, dove il desiderio di fare sesso, diventava doloroso.
Una sola cosa strana,non ci siamo mai scambiate nessuna foto,io non sapevo come fosse e lei altrettanto con me.
Ad un certo punto mi arriva una lettera con solo due parole, scritte molto in grande.
“MI AMI?”
Restai un po' interdetta, non avevamo mai parlato d’amore, non almeno come fanno due innamorate reali, si fantasticava, si sognava, ma la cosa finiva lì, con una reciproca e palliativa masturbazione.
Ma davanti a quelle parole rimasi parecchio interdetta, non riuscivo a capire del perché di quella domanda.
Rimasi un bel po' a guardare quelle parole ben visibili sullo schermo, alla fine, dopo aver letto dentro di me, diedi la risposta.
Usai lo stesso metodo, solo che usai tre parole belle grandi.
“SI TI AMO!!”
“saresti disposta a vivere per sempre con me?”
Sinceramente ci pensai un po', quel sempre, mi preoccupava, non so spiegarmi il perché.
Alla fine diedi la risposta.
“si lo desidero”
Dopo la risposta, non ebbi più notizie da Giulia.
Silenzio assoluto.
Scrissi decine di lettere, ma non ebbi mai una risposta.
Ad un certo punto mi rassegnai, mi aveva preso in giro.
In qualche modo dimenticai il tutto, anche perché avevo un lavoro parecchio impegnativo e non volevo ne risentisse.
Passò un mese da quella maledetta mail.
Sabato mattina, si annuncia un bellissimo giorno di sole,cosa normale a Tenerife.
Decido che merito una giornata di assoluto riposo, lontano dal computer, dal cellulare, dai problemi.
Oltretutto la mia invidiabile abbronzatura, frutto dei bagni di sole durante le crociere ai caraibi, si stava, pericolosamente, attenuando.
Avvisai il personale che non ci sarei stata per nessuno, se non per lo scoppio della terza guerra mondiale.
In tal caso che si rivolgessero alla mia assistente, che era l’unica che sapeva dove mi trovavo.
Presi il borsone con tutto il necessario e mi avviai al mio segreto angolino di costa, abbastanza lontano dal villaggio.
Eccomi in spiaggia, col costume più sexy che avevo, parlo del perizoma, il reggiseno era già finito nella borsa.
Prendevo il sole sdraiata supina sulla sabbia.
Sentivo i raggi premere sulla pelle e quella sensazione era stupenda.
Quando mi sono rifugiata nel mio angolo di spiaggia, ero sicura che non ci sarebbe stato nessuno lì vicino.
Mi stavo rilassando, quasi assopendomi, quando ho percepito un’ombra.
Non è una stupidaggine, è quando ti accorgi che il sole non ti accarezza più come prima.
Apro gli occhi e vedo due piedi vicino a me.
Il primo pensiero fu, ora mando a quel paese chiunque sia, dentro di me già pensavo fosse uno degli ospiti che mi aveva visto avviarmi alla spiaggia.
Stavo per sollevare il viso e dirgli di andarsene, oltre che a guardare chi fosse.
Sento una voce femminile, che mi sta chiedendo.
“posso sdraiarmi vicino a te”.
Mi volto su di un fianco, vedo una bellissima donna con un bel corpo dalla pelle ancora bianca, un bel seno, con due capezzoli veramente fuori dal normale, tanto erano lunghi, davvero bello, oltretutto scoperto come il mio.
Mi morsi la lingua per non dar voce al pensiero.
“certo che puoi, mi fa piacere avere compagnia”
Per fortuna che il naso non mi è cresciuto, come dicono succeda alle persone bugiarde.
Dopo essersi sistemata.
“ti ringrazio, mi piace prendere il sole in topless e preferisco evitare la spiaggia principale, non mi piace essere al centro dell’attenzione”
“ti capisco è quello che faccio pure io”
Parliamo un po’ di tutto e di niente.
Così tra di noi si crea un dialogo da spiaggia, quasi confidenziale.
“mi faresti un piacere, potresti spalmarmi la crema solare sulla schiena?”
“certo con piacere”
Mi sollevo per poter fare l’operazione.
Lei si stende a pancia in giù.
Mentre fa questo movimento, non posso fare a meno di notare quanto sia ben fatta.
Le appoggio le mani sulla pelle ed inizio a spalmarle la crema.
Mentre la massaggio, sento i muscoli che si rilassano, il corpo diventa sempre più morbido.
Qualcosa scatta in me, provo piacere nel toccarla e ne approfitto per prolungare le carezze, mascherate da massaggio, indugiando, godendomi quelle sensazioni.
Intanto lei parla, non comprendo nulla di quello che dice, immersa come sono nella piacevole sensazione che provo al contato della sua pelle, non rispondo, mi limito ad ascoltarla.
Però noto, dal tono della voce, che sta accadendo qualcosa, sembra che tradisca un’intensa emozione.
“dai stupida è solo una tua impressione”
Finito di spalmare, mi stendo al suo fianco, la sua voce diventa sempre più flebile.
Non dice nulla per un po’ di minuti tanto che, penso si sia addormentata, improvvisamente.
“hai delle mani stupende”
Mi prende alla sprovvista, non so cosa dire.
“grazie sei molto gentile”
Ero stesa sulla schiena, occhi chiusi per il sole.
“guarda che sei senza crema, hai una pelle magnifica e meglio che ne metti almeno un pò”.
Stavo per sollevarmi e dirle che non ne ho bisogno, ho la pelle che resiste bene al sole.
Non riesco ad aprire bocca.
“aspetta, te la metto io!”.
Mi ha colto ancora una volta di sorpresa e non so cosa fare, cosa dire, sono indecisa, rimango stesa, immobile.
Interviene la mia diabolica vocina interiore.
“di la verità, vuoi sentire le sue mani sul tuo corpo”
“stai zitta impicciona, che ne sai?”
“spero non veda quanto sei umida un quel posticino”
“piantala volgaraccia”
Sento la sconosciuta appoggiare le mani sulla pancia, sono calde e intrise di crema.
Inizia a spalmarla e devo dire che mi piace.
Sale verso il seno, le gira intorno, sale sul collo, scende sulle spalle.
Sento il suo respiro vicinissimo, ne posso sentire il profumo.
Dovrei mettermi seduta e finire io di spalmarmi, ma quel suo tocco, quelle carezze mi piacciono.
Le mani sfiorano i seni, continuano a girargli attorno delicate senza mai toccarli, ho come l’impressione che sappia che è la zona più erogena del mio corpo.
Impossibile lo sappia.
Scendono sui fianchi, si allontanano da loro, la mia espressione deve aver tradito la delusione che ho provato nel sentire le mani allontanarsi, deve averla notato, immediatamente torna verso di loro e questa volta me li afferra tra i palmi.
Come potevo non avere dei brividi di piacere?
Ci sa fare, i capezzoli tra l’indice ed il pollice delle mani, in contemporanea, più li stringe e più si inturgidiscono.
“ti piace vero?”
“si”
“lo sapevo”
Non colgo appieno le sue parole, tanto sono presa a godermi le carezze, ne il loro significato.
Le metto in un angolo della mente.
Più tardi glielo avrei chiesto, ma ora non volevo distrarla.
Ora arriva la sorpresa, mugola soddisfatta ed insiste a giocare con i seni.
Incredibile, ci stiamo eccitando vergognosamente! non capisco più niente., come è possibile una cosa del genere.
Sono nelle mani di questa sconosciuta che mi sta facendo impazzire.
Ho la sensazione che le labbra, siano vicinissime alle mie, ma non ho il coraggio di aprire gli occhi, preferisco lasciarla fare senza fermarla.
Lentamente lascia il seno e fa scivolare le mani sulla pelle scendendo giù verso il ventre in modo lento e inesorabile.
Mi accorgo che sto respirando sempre più veloce e cerco di calmarmi, non ci riesco.
Prende altra crema e mi spalma le gambe, me la passa nell’interno delle cosce.
Incontra delle difficoltà, ho un sussulto di pudore, le tengo strette, dolcemente me le fa divaricare e si spinge sino a sfiorarmi la passerina, senza toccarla.
Stavo per perdere il controllo di me stessa.
Quelle mani mi stanno facendo eccitare paurosamente, non mi molla, tiene una mano sulle cosce e porta l’altra sui seni e me li stringe delicatamente.
Si,ora lo so con certezza, conosce i miei punti deboli, come è possibile.
Ancora una volta accantono il pensiero.
Sento il suo respiro, apro gli occhi, è lì a pochi centimetri dal mio viso.
La fisso a lungo, apro le labbra e faccio un azzardo.
“ti prego baciami! “
Si avvicina, appoggia le labbra.
Avevo baciato parecchie amiche, non sono una verginella, e non erano baci amichevoli, sperimentali, erano baci lesbo.
Ma questa ragazza è sconvolgente.
Mi bacia come mai ho baciato una donna, non così almeno.
Chiudo gli occhi e mi lascio andare, è una delizia, un bacio dolce molto appassionato, che solo una persona innamorata può dare.
Mentre siamo unite con le lingue incrociate nella bocca, la sua mano scivola sotto il perizoma e sfiora la pelle del fiorellino.
Mi apre ed entra in me.
Da come continuo a baciarla, credo capisca, che mi piace e si fa coraggio.
Scivola sulla clitoride mentre mi stringe un seno.
Mi piace, godo e la bacio sempre più intensamente.
Le appoggio una mano sulle gambe e accarezzo la sua pelle vellutata.
Non so cosa fare, come agire, non so come toccarla, sono bloccata da questa inaspettata lussuria, non mi resta che lasciarla fare.
Mi sta sgrillettando, (scusate il termine) sempre più velocemente, apro di più le gambe e mi offro completamente a lei.
In quel momento spero m’infili il dito dentro, ma lei si limita a scivolare sul buchino senza mai forzarlo per entrare.
Sollevo il pube e lo abbasso ripetutamente, mi sta facendo godere, alla fine vengo con un orgasmo che mi sconvolge tanto è violento e lungo.
Non smette di baciarmi finché non sente che mi sto rilassando.
Alla fine, si stende vicino a me e mi ringrazia.
Non capisco il ringraziamento, è stata lei a farmi godere.
Mi guarda con occhi dolcissimi e stesa su un fianco mi fissa.
Allungo una mano ed inizio a toccarla.
Prima i seni, mi trovo tra le dita dei capezzoli durissimi e lunghi.
Non resisto, prendo in bocca quello più vicino a me.
Sembra un piccolo pene, lo lecco, lo succhio, andrei avanti ore a farlo, ma devo ringraziarla a modo mio.
Senza preamboli, le infilo una mano sotto lo slip e cerco la sua passera.
È depilata,non come me, morbida, bagnata e pronta ad essere conquistata.
Come le sfioro la clitoride chiude gli occhi e geme.
Solleva leggermente la gamba e si apre.
La fisso mentre la tocco, vedo sul suo viso l’effetto che ha la mia mano su di lei e mi eccito.
La torturo lentamente, la stimolo con dolcezza, senza premere, scivolando sulla clito.
La bocca sempre incollata al capezzolo.
E’ venuta quasi subito, stringendo le cosce sulla mia mano, imprigionandola mentre gode.
Il suo viso è bellissimo.
Il seno spinto in fuori, il capezzolo mi entra ancor più in bocca, il bacino inarcato.
Sulla mano sento colare il piacere, non avevo mai provato nulla di simile.
Rimanemmo sdraiate, accarezzate dal sole, aspettando che i corpi ritrovassero il loro normale equilibrio biologico, una leggera brezza atlantica, ci asciugava il sudore.
Sento un movimento, si sta alzando.
“dove vai?”
“a casa”
“aspetta, posso farti una domanda?”
“certo che puoi”
Accompagnando la risposta, con un bel sorriso.
“come facevi a sapere che ero sensibilissima sui seni?”
Ancora quel sorriso in risposta.
“non conosco il tuo nome”
“se vuoi saperlo dovrai venire questa sera a trovarmi”
“ma sembra tu mi conosca”
“si ti conosco”
“e non vuoi dirmi come”
“ci siamo scritte”
“ma corrispondo con tantissime persone”
“e vero, ma io sono una speciale”
Decido di fare il primo passo e presentarmi, sperando lo facesse pure lei.
“piacere io sono...”
Non me lo lascia dire.
“sei Lilly”
“come fai a saperlo?”
“sono due giorni che ti osservo, ho chiesto chi eri”
“che ti hanno detto?”
“che eri la direttrice”.
“ma come hai fatto a trovarmi, le Canarie sono grandi?”
“hai commesso una imprudenza, nel corrispondere con me”
“quale?”
“c’è un solo villaggio che per andare in spiaggia, usa un particolare sistema”
“ho veramente commesso questa madornale leggerezza”
“tranquilla, lo so solo io, almeno, se non lo hai detto ad altre persone”
“no, sono sicura di non averlo mai fatto, mi sembra strano averlo detto a te”
“allora sei in un botte di ferro”
Ridemmo di gusto.
“potrò rivederti?”
“abito laggiù in quella villetta, ma questo lo sai benissimo, ti basterà guardare il registro, puoi venire a trovarmi, se ti fa piacere”
“certo che verrò, aspettami”
“però promettimi una cosa, non guardare chi sono, lo saprai quando verrai”
“te lo prometto”
Prima che si allontani troppo.
“dammi un’ indizio”
“durante la nostra corrispondenza, hai detto che trovarti, sarebbe stato come cercare un’ago in un pagliaio”
“oh!.. mio Dio tu sei..”
“non dirlo potresti sbagliarti”
“no non posso sbagliarmi, sei veramente una maga”
“si me lo hai già detto”
Ride di gusto mentre si allontana.
“verrò Giulia, verrò, mi dovrai spiegare molte cose”
Ma oramai era lontana, non credo abbia udito le mie ultime parole
L’ho guardata allontanarsi, mi sono nuovamente sdraiata, non ero triste, sapevo che l’avrei rivista e sarei tornata in paradiso.
“si Giulia aspettami, ora che ti ho incontrata non ti lascerò mai piú”.
Lavorava come pasticciera in un negozio al suo paese.
Destino volle, che aprissimo una pasticceria-panificio, all’interno del villaggio.
Non ditele che l’idea di aprirla è venuta da me.
È stato logico, proporle di gestirla.
L’ho assunta in pianta stabile come responsabile.
Sicuramente vorrete sapere come è andata a finire la storia.
Semplicemente è iniziata e poi è… finita.
Scusatemi, ma in questo momento mi sento una donna veramente felice.
Purtroppo questa storia è accaduta molti anni fa,ora…
Non vi dico nulla,godiamoci assieme questo meraviglioso ricordo.
Vi lascio con un forte abbraccio e un lungo bacio (non diteglielo, mi raccomando, è un po' gelosa)
Un’altra raccomandazione, siate gentili e corretti scrivendo nella chat, non si sa mai che, dall’altra parte, ci sia una possibile anima gemella.
È il mio sincero augurio.
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