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Esse come Sandra effe come fichetta


di Membro VIP di Annunci69.it beggin
08.06.2016    |    7.121    |    1 9.6
"Bello disse ma come fa a non pisciare la sborra? Quella viene fuori solo quando si è eccitati e serve per fare i bambini..."
Avevo 18 anni, un pomeriggio d'estate stavo leggendo sul divano quando qualcuno bussò alla porta. Nella nostra casa del mare non c'è il campanello. Andai ad aprire un po' seccato. Era una ragazzetta di circa 16 anni che chiese di mia sorella. Non c'è risposi, e lei posso aspettarla?
Ma certo, siediti.
Si sedette su una sedia di fronte a me. Vuoi sederti sul divano?, chiesi.
No grazie, va bene qui.
Comincia a guardarla, anche se facevo finta di leggere. Gambe magre, abitino corto, capelli tagliati corti. Teneva le ginocchia scostate e dopo un po' mi accorsi che si vedevano le mutandine, a fiorellini su fondo bianco. Si accorse che la guardavo, ma non fece alcun movimento, né si sistemò la gonna o chiuse le ginocchia.
Come ti chiami, le chiesi.
Sandra.
Hai le mutandine a fiori, le dissi.
Sorrise e disse, ti piacciono?
Si dissi e sentii la mia voce che diceva mi fai vedere la tua passerina?
Si alzò e senza parlare fece strisciare le mutandine sulle cosce magre, poi si sedette di nuovo, allargò le gambe e spinse il pube in avanti. La fichetta rosa si spalancò di fronte a me, io rimasi estasiato in ammirazione. Ne avevo toccate al buio, sulla spiaggia, ma così spalancate non mi era capitato. Avevo 18 anni, come detto, allora le esperienze sessuali erano meno frequenti di adesso. La guardavo, ammiravo il forellino in basso, la rada peluria che la circondava. Sai, disse, sono vergine, aveva un vago tremore nella voce. Non ti preoccupare, ti guardo solo, risposi. Era rosa, era un fiore. Mi mostrò anche il buchetto dell'ano, un amore di buchetto rosa anche quello, ma più scuro.
Vorrei guardarti sempre, dissi.
Intanto domani puoi portarmi in pineta, rispose. Va bene domani alle tre alla rotonda. Mia sorella arrivò più tardi ed io me ne andai per i fatti miei.
Andai a prenderla con la moto nel primo pomeriggio. Sapevo poco di lei, mi aveva detto di aspettarla di fronte al bar. Fu puntuale. In moto si aggrappò a me e si tenne stretta al mio corpo senza parlare. Quando scendemmo le dissi di togliersi le mutandine, lo fece subito. Me le feci consegnare e le misi in tasca. Ci incamminammo oltre la sbarra della pineta, il vento faceva alzare il corto vestitino di Sandra, che facevo camminare avanti a me, mostrando l'inizio delle sue chiappette magre e sode. Trovammo un posticino molto riparato, ci sedemmo, lei apri le gambe e mi fece vedere di nuovo la fichetta rosa. Non parlammo per un po'. Io iniziai a toccarmi, ero molto eccetato. Fammelo vedere, disse con una voce imperiosa. Mi apersi i pantaloncini e li tolsi. Ero in erezione, decisamente facevo la mia figura. Osservò a lungo il mio cazzo. Ti piace? le chiesi. Si è bello, fatto bene, ho visto altri cazzi, ma storti, o con la fimosi. l tuo è diverso, hai la cappella grossa, di un bel colore, anche le palle sono grosse, peccato tutti quei peli - rispose. I maschi sono così, pelosi, risposi, la tua fichetta ha pochi peli ed è bellissima, rosa, un sogno. Così aperta, che si vede il buchetto, mi fa impazzire. Dai toccati, anche io mi tocco. Si toccò la parte alta della passerina, e potei notare che il clitoride faceva capolino tra le labbra. Anche io cominciai a masturbarmi lentamente.
Vorrei baciare la tua fighetta, dissi ad un tratto. Mi guardò di traverso, ma sorrise. Forse un giorno, chissà, disse sempre col sorriso. Continuò a toccarsi, era una masturbazione lenta ma intensa, come la mia. Ad un tratto fece tre respironi, poi un urletto e il suo corpo si agitò. Non aver paura, è l'orgasmo, è bene che ci sia, la mia esperienza era solo teorica, avevo letto diversi inserti nelle riviste che parlavano di sesso, ma fui convincente. Sorrise rassicurata. Continua mi disse, voglio vedere cosa succede. Continuai a masturbarmi guardando la sua fighetta bagnata e dopo un poco venni, facendo ricadere la mia sborra bianca sull'erba. Bello, disse entusiasta, il tuo cazzo ha fatto un sacco di robba bianca, di sborra, vero si chiama cosi? Si certo, risi, anche la tua ha fatto del liquido che ti ha bagnata tutta. Rise di gusto poi disse mi scappa la pipì. Falla qui, che voglio vederti mentre pisci. Va bene, ma dopo la fai anche tu, che voglio vedere come fai. Si accovacciò e lasciò partire il getto color oro. Una cosa per me libidinosa. Poi dopo un poco, dovevo aspettare che il mio arnese tornasse alle dimensioni normali, orinai anche io, mentre Sandra guardava. Bello disse ma come fa a non pisciare la sborra? Quella viene fuori solo quando si è eccitati e serve per fare i bambini. Stai attenta che quando scoperai con qualcuno non ti rimanga dentro. Veramente quello speravo di essere io. (continua)
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