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Prime Esperienze

La fermata - parte seconda


di Isaac
24.08.2012    |    3.759    |    0 7.8
"Il giorno dopo la ragazza non si fece trovare alla fermata dell'autobus, e nemmeno il giorno dopo ancora ed il successivo..."
Il giorno dopo la ragazza non si fece trovare alla fermata dell'autobus, e nemmeno il giorno dopo ancora ed il successivo. L'uomo cominciò a disperare di ritrovarla finchè una settimana dopo, inaspettata, comparve sbucando da dietro un muro del cascinale e fingendo indifferenza.

Stavolta l'abbigliamento era più curato e provocante, a dirla tutta sembrava una prostituta, il trucco pesante, dato con ingenuità ed inesperienza, la minigonna sulle calze a rete, i tacchi alti su cui barcollava esibendo, peraltro, dei piedi curati ma assai grandi per una ragazzina.

"Be', e che cosa t'aspetti, adesso? Un bacino sulla guancia? Vedi di girare al largo ragazzina, che stavolta finisce che ti faccio male sul serio ... però, lasciati guardare, guarda che roba: sembri proprio una puttana! Arrossisci? E perchè? non sei forse un'ingorda pompinara? Una troia da strada? vediamo, che tettine minuscole che hai, quasi non si intravedono da sotto alla maglietta ... peggio per te, vieni qua, non cercare di svincolarti che non te lo lascio certo il polso ... ecco, qui dietro, ancora qualche passo che non ci possano vedere dalla strada ...

Brava, sta lì, colle mani conserte dietro la schiena, a guardarti le punte dei piedi, pure quelle ti sei smaltata, zoccola che non sei altro ... be', non ti ricordi come si fa? Inginocchiati, ecco così ... ah, stavolta non perdi tempo, eh? Che bocca calda e grande ... si, guarda quanta saliva che ti cola dagli angoli ... così, più a fondo, ecco, fa la boccuccia a cuore intorno alla mia cappella ... adesso, però, mi tocca di aprirtela quella passerina implume, tornerai a casa colle cosce colanti sperma e sangue, verginella del cazzo! Avanti, sdraiati per terra ed alza 'sta minigonna, che quasi non ce n'è bisogno ... che mutandine da sgualdrina, guarda come ti si incuneano tra le chiappe, e guarda quant'è turgida la vulva, sembrano scoppiare ... oh, no, non sperare che te le sfili in maniera elegante: te le strappo di dosso, troia!

Ecco ... Oddio! E quello che cosa cazzo è? ... Oh, è, è ... ma tu non sei ... tu sei maschio! Che razza di scherzo è questo? Adesso capisco, quell'aria stranita, quei piedi così lunghi, quelle tettine appena accennate ...

Peggio per te, sai? Hai deciso di fare la femmina e femmina sarai ... girati, così, sulle ginocchia ... che bel culo che hai, e che bocciolo di rosa nel mezzo ... dì, l'hai mai preso? No? Bene, bene ... c'è sempre una prima volta! Adesso te lo insalivo un po', ecco, mmhh ... com'è dolce ed invitante ... ti piace, eh? Guarda come dimeni i fianchi ... adesso ci infilo un dito, ecco ... ah, senti come stringe! Ti fa male? Un poco? Adesso passa, vedrai, vedrai ... dopo!

Mmmh ... niente da fare, è stretto davvero; puttana e vergine, perdipiù! Bisognerebbe lubrificarlo con qualcos'altro ... vediamo, ah, ecco l'uccellino ... però, piccolo ma inturgidito, vedo, bene, aspetta che te lo meno un poco, tu nel frattempo datti da fare colla bocca, così, brava ... brava ... ecco qua! Sei già venuta ... che stupida troia, adesso il tuo seme che ho raccolto nel palmo della mano vedrai per che cosa lo uso ... si, hai capito bene, ecco, rilassati che te lo spalmo ben bene nel culo ... un dito, due dita dentro ... ecco che te lo slargo ben bene ... un terzo dito ... adesso si che ti sei dilatata, cagna! sei proprio ben lubrificata ... e smettila di ansimare!

Appoggio il glande tutto insalivato, spingo, spingo ancora e ... ecco che entrato! Che fai? Piangi? trattieni le lacrime: ti serviranno ... oh, ecco, adesso sono dentro per metà ... un po' avanti, un po' indietro ... stringi, stringi il culo maialina ... fammi sentire come stringi ... tutto, ecco, t'ho impalata fino in fondo ... adesso ci diamo da fare per benino, fatti sentire cagna, guaisci, piangi, ansima ... e adesso? Oh, caspita: sei venuta! Sei venuta col culo! Guarda come fremi, come ti agiti! E come stringi con lo sfintere l'asta che ti sconquassa le viscere ... te la sto sprimacciando ben bene la prostata, eh? Dì la verità, non te l'aspettavi ... e nemmeno io a dire il vero! Ecco, ancora, ancora più veloce, ancora più a fondo, ti spezzo le reni colle mani a forza di stringerti e sbatterti avanti ed indietro ... guarda, ah, già, non puoi vedere ... questa minchia di legno che entra ed esce, entra ed esce rivoltandoti il retto come fosse un calzino ... adesso si, adesso ... anch'io, anch'io!

Oh, sembrava non dovessi finir mai di schizzarti nel pancino ... senti l'asta come sussulta? Adesso la sfilo, piano piano ecco, così ... mio dio, come t'ho allargata ... ci potrei entrare con una mano ... guarda come palpita il bocciolo ... ed ecco un rivolo di sperma che comincia a colar fuori, lungo le cosce e sino alle ginocchia ... stai ancora tremando, eh?

Già, e che pensi, che me ne vada conciato a questo modo? C'è da lavare ed asciugare, proprio così, colla bocca ... piano, però, che sono ancora tutto un fuoco ... spegni, spegni colla saliva, così, e succhia piano, ma succhia che c'è ancora qualche stilla di seme ... Tanto ormai non sei più una verginella, decisamente!

Be', sgualdrinella ... sta arrivando l'autobus ... sei stata bravina davvero, stavolta ... ma la prossima ..."
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