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Il pittore dell'osceno: J. Currin


arte 03.07.2007 0   |   Canali: arte pittura quadri

Il pittore dell'osceno: J. Currin

Ha segnato un passo nelle raffigurazioni del Sesso Realistico, che appare tra lo sfatto e l'avantgarde, criticato e apprezzato come ogni novità, le tele non risentono dell'epoca in cui viviamo, prive di ogni effetto tecnologico ma intrise di colore , fantasia e voglia di sorprendere semplicemente col pennello. Il Soggetto di un quadro è sempre l'autore, l'artista. Si può solo comunicare l'illusione che si tratti di qualcos'altro. Credo che questa sia la funzione della rappresentazione: prestare a un'immagine l'illusione di essere soggetto. Ok , bellissima frase , incisiva, eloquente...ma chi è l'autore? Lui è John Currin.

E' considerato uno dei più importanti pittori del momento. Nato in Colorado nel 1962, Currin appartiene al gruppo di pittori usciti dalla Scuola d'Arte della Yale University nel 1986. Quello che colpisce della sua pittura oggi è la straordinaria padronanza della tecnica ad olio, messa a servizio di uno stile calligrafico e minuzioso: nelle opere in mostra a New York il disegno dell’artista, che descrive corpi sottili, non trascura i valori tonali del chiaroscuro.

L'artista di fama internazionale ha partecipato a diverse Mostre quella che l'ha reso più celebre è certamente quella che dal Novembre del 2003 al Febbraio del 2004, l'ha visto impegnato al Whitney Museum of American Art di New York, per una retrospettiva sulla carriera dell'artista. Già presentata a Londra e Chicago a fine anni 90, la mostra includeva quarantacinque dipinti prodotti negli ultimi dieci anni. Una delle ultime mostre che ha incrementato il suo nome è stata certamente la Triennale Bovisa, il cui tema era l'intimità: una ricognizione artistica delle varie forme che assume l’individuo oggi, dei suoi traumi e delle sue trasformazioni

La sua odierna notorietà l'ha acquisita con le rappresentazioni o meglio i ritratti di donne o gruppi di donne, i ritratti maschili vengono pressoché trascurati. La curiosità ora incombe, ma come sono queste immagini di beltà femminile, cosi tanto citate? Un plastico sorriso modulato da tinte forti, una bellezza deformata da armoniosi e copiosi seni, una pancia botticelliana , un nudo imperfetto, certamente rappresentazioni fuori dai canoni moderni . Elemento comune e costante di questo suo dipingere è la borghesia di cui le donne sono “svestite”. Nelle fattezze dell'essere magre, giunoniche,giovani o vecchie, in ogni caso le donne di Currin sono la rappresentazione di una bellezza femminile deformata o finta, forse quasi una vera e propria caricatura della figura femminile.

         

La sua arte appare a metà tra l'essere colta e l'essere pornografica, ma riesce bene a mediare questo stallo depurando il tutto con la bella pittura. Ciò che maggiormente inquieta e sconcerta in queste tele sono gli occhi, laddove aperti -quindi non chiusi da orgasmiche scene – appaiono gelidi privi di ogni espressione quasi a testimonianza di un vedere e vivere la decadenza morale. Ma la vera protagonista di Currin - da alcuni viene definita come stregua raffigurazione di un America WASP-è la donna Borghese, dove i bianchi anglosassoni puritani, vengono rappresentati come personaggi ben vestiti e ben curati, con facce deprivate di ogni vita interiore, occhi vuoti, ridotti a cerchietti privi di qualsiasi profondità.

Attraverso queste immagini Currin fa la parodia dell'America puritana e del "politically correct". Sarà un esaltazione o una critica di questa società americana, quindi una forma recondita di anti-americanismo? Qualsiasi sia la risposta certo è che il suo dipingere sta riscuotendo larga eco e non solo in America. Ci sono fameliche raffigurazioni che in un certo qual senso fanno presagire ciniche celebrazioni dell'iperbolico consumismo convenzionale e formale, tipico esempio ne è la tela Thanksgiving, dove Currin fa la parodia della festa del ringraziamento attraverso una scena di consumismo rappresentato per negazione: un gigantesco tacchino crudo, un piatto vuoto, e tre donne magrissime. Nei suoi dipinti balena sempre questo gusto del contraddittorio del consumismo e della saccente anoressia, ritmato in questa arte erotica sempre impreziosita da accessori importanti , raffinati, acconciature alla moda e il particolare seduttivo curato. In questo conciliare la ricchezza e la bellezza non naturale, anzi quasi imbruttita da questo alternare false forme e eccessive posture anoressiche nonché distorte e viscose femminilità.

Le scene dei suoi dipinti primeggiano non solo in senso femmineo, ma anche in atteggiamenti saffici, e meticolosamente studiati nel particolare, la floridità del femminile in alcune sue tele è una trasposizione di fotografie , quindi vi è una superba imitazione di una scena reale, resa ovviamente personale dal suo etichettare.Ma come ogni artista, le sue opere devono fare sempre braccio di ferro con i suoi sostenitori e critici e a quanto pare nonostante il suo imbruttire il femmineo splendore non ha mai navigato in acque basse.


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