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In aumento la prostituzione fatta in casa


Attualità 22.03.2017 43   |   Canali: escort prostituzione interviste

In aumento la prostituzione fatta in casa

Il risultato dell'interminabile crisi che viviamo è una guerra tra poveri, combattutta su molteplici livelli. Ed i problemi non risparmiano nemmeno la working class più vecchia della storia del mondo.

Carla Corso, presidente del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute (CDCP) , ospite della trasmissione del giornalista Klaus Davi, denuncia il fenomeno delle nuove prostitute non professioniste e lancia un allarme. La vita lavorativa delle prostitute di professione è messa in serio pericolo dallo spettro della recessione economica, e dalla presenza sempre più massiccia di immigrate irregolari che si vendono "in saldo". Se un tempo un rapporto completo costava mediamente 50 euro, oggi è possibile procurarsi sesso a 5 euro. Soprattutto tra le nigeriane, sempre più numerose nel nostro paese.

A complicare lo scenario interviene il fenomeno della prostituzione amatoriale, esercitata da casalinghe e studentesse che cercano nuove strategie per arrivare a sbarcare il lunario. Molte lo fanno solo sporadicamente e con un ventaglio di contatti selezionati; altre lo fanno virtualmente, spogliandosi e masturbandosi in cam; qualcuna vende foto hard, biancheria usata e fa l'amore al telefono in cambio di una ricarica.

Il numero di donne disposte a vendersi privatamente per una maggiore tranquillità economica, è in preoccupante aumento; ed, in effetti, possiamo vederlo anche qui su Annunci69, dove sempre più mercenari del sesso cercano di trovare un canale per offrire le proprie prestazioni. E' forse superfluo ribadire che ci dissociamo completamente dal fenomeno del sesso mercenario e che siamo qui proprio per impedire che tali soggetti compromettano lo spirito sano e libero della nostra amata community. 


La prostituzione in Italia

Il fenomeno della prostituzione nel nostro Paese è un business stimato in 5 miliardi di euro l’anno che coinvolge circa 8 milioni di italiani. Secondo i dati del CDCP in Italia ci sono circa 50 mila prostitute; ed il numero cresce costantemente, a causa dell'immigrazione clandestina e del generale peggioramento delle condizioni di vita. Considerando anche il sommerso della prostituzione occasionale, si arriva tranquillamente alla cifra di 80 mila sex workers.

Le proporzioni del fenomeno dovrebbero far riflettere in direzione di una legislazione che regolamenti una volta per tutte la vita delle lavoratrici del sesso. Carla Corso nella sua intervista parla di diritti civili e di zoning, ovvero della possibibilità di destinare alla prostituzione determinate aree cittadine, in modo da garantire un monitoraggio del fenomeno ed assicuare alle donne condizioni di lavoro più dignitose e meno pericolose.
L'ultima apertura politica in tal senso, arriva dal sindaco di Napoli De Magistris che ha dichiarato:
«Nella nostra città registriamo un incremento della prostituzione. La prostituzione non è vietata dalla legge, è vietato lo sfruttamento. Non sono dell'idea che il fenomeno non si sconfigga col manganello o con la criminalizzazione delle prostitute o dei clienti; quindi bisogna aprire un dibattito e il tema va affrontato laicamente. Deve essere individuata un'area dove si sa che è praticata la prostituzione. Se noi creiamo un'area, riusciamo a ridurre enormemente la presenza della criminalità organizzata, perché quell'area verrebbe monitorata dalle forze dell'ordine. La mia idea è che si potrebbe sperimentare, lo trovo un fatto positivo per una grande città internazionale».

Vi lasciamo con il video dell'intervista di Klaus Davi a Carla Corso, e con una domanda:
Zoning e case chiuse si ripropongono all'opinione pubblica; voi che ne pensate amici?


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