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L'eros estremo di Eric Kroll


fotografia 21.11.2006 2   |   Canali: fotografia fetish bondage

L'eros estremo di Eric Kroll
"Ciò che io fotografo potrebbe offendere e probabilmente offenderà qualcuno, ma nessuno è obbligato a guardare. Mi occupo di contenuti sessuali con un umorismo senza pudore". Pungente, geniale, sessantenne ma ancora splendidamente vizioso, Eric Kroll è probabilmente uno dei fotografi più chiacchierati d'America. Dopo aver conseguito una laurea in Antropologia Culturale all'Università del Colorado, Kroll prende una decisione: quella di turbare inesorabilmente la tranquillità dell'americano medio con i suoi scatti al limite della decenza. Tutto comincia sul finire degli anni '90, quando il fotografo si convince che il momento sia maturo per spingere a spallate la sua nuova e dissacrante utopia fetish all'interno dell'arte contemporanea. A quanto pare il suo piano piace, perchè Kroll comincia a collezionare anche pubblicazioni su riviste e magazines che di hard hanno poco e niente. A quanti riducevano la sua arte a perversione e squallida pornografia ha sempre risposto con una frase di Erica Jong: "La pornografia è ciò che non ci piace della sessualità altrui. Ma le persone sono sempre interessate solamente alla propria sessualità e la hanno sempre proiettata nella loro arte. Fine della storia!".

             

Fetish, Bondage, Dominio-Sottomissione e fantasie inconfessabilmente reali compongono le scene delle sue foto, quasi a creare per l'osservatore un universo parallelo consacrato al vizio senza freno. Latex, cuoio, merletto e acciaio sono al servizio dei suoi scatti per mostrare il lato più osceno del sesso, quello che i benpensanti definirebbero diabolico e perverso. La sua raccolta fotografica più celebre è sicuramente 'Fetish Girls', pubblicata nel 1994 ed oggetto di critiche interminabili da parte dell'opinione pubblica statunitense. Ma i suoi critici, come del resto i suoi fans, sapevano che non sarebbe finita lì...Di lì a poco, infatti, Kroll tenta di nuovo il colpo di scena con l'esposizione di più di 300 lavori alla Shooting Gallery di San Francisco dove mette in scena la retrospettiva chiamata 'L'incubo di ogni mamma' (Every Mother's Nightmare), un turbine immaginario di fantasie sessuali, paure, ossessioni surreali che investono l'universo femminile.

Poco dopo, per consacrare la devozione e la passione per la sua compagna e musa di sempre Felice, decide di pubblicare un lavoro-raccolta di due volumi tutto dedicato a lei. 'Le metamorfosi di Gwen', edito da Amerotica, è infatti, un'opera massiccia, interamente dominata dalla figura di questa donna fotografata in centinaia di situazioni e vesti differenti. Lo stesso personaggio sezionato come succede alla luce che attraversa un prisma, per riflettere e rendere visibili le molteplici direzioni e la miriade di elementi che compongono la sua complessa sessualità. La fotografia di Eric Kroll punta a turbare, è vero. Ma le persone che lo criticano definendolo un pazzo blasfemo dovrebbe fermarsi a riflettere. In un'epoca come la nostra, in cui tutto fa arte, da uno scarabbocchio su carta ad una strimpellata di chitarra, non è un po' fuori luogo chiamare tutto ciò semplicemente pornografia?

     

Per saperne di più: http://www.fetish-usa.com/


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