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Love Giver: partono i corsi di formazione per assistenti sessuali


Attualità 04.09.2017 25   |   Canali: disabili sesso sessualità news

Love Giver: partono i corsi di formazione per assistenti sessuali

Max Ulivieri è un nome che dovrebbe suonare familiare alle vostre orecchie: ve ne parlammo anni fa dalle colonne del nostro blog, in un articolo che abbiamo riproposto di recente allo scopo di mantenere alta la soglia di attenzione su un argomento profondamente sentito da alcuni ma tristemente ignorato dai più: il sesso nella vita del disabile. Era il 2012 e Max, affetto dalla nascita da una patologia genetica neuromuscolare che provoca l’atrofizzazione degli arti, aveva appena aperto un sito, LoveAbility, un portale dedicato ai portatori di handicap, un’arena virtuale di scambio e di confronto sulle esperienze di vita delle persone che condividono lo stesso problematico destino. LoveAbility nacque come un sogno, il sogno d’amore che Max è riuscito a coronare nonostante l’impedimento fisico, e contiene una promessa: non vi lasceremo soli, perchè è estremamente crudele ridurre la sessualità a un aspetto marginale della vita del disabile. LoveAbility colleziona le storie, racconta le paure e custodisce i desideri dei diversamente abili, persone che spesso pagano il dolore del corpo con una ferita nell’anima. Se la carne è stata mortificata, non deve esserlo la persona e Max si batte per questo da anni: per il diritto alla libera espressione della sessualità nei portatori di handicap. 

Tanta acqua è passata sotto i ponti da allora. Nell’aprile 2014 è stato depositato alla Camera un disegno di legge per introdurre in Italia il ruolo dell’assistente sessuale, ma non sono stati fatti grandi passi in avanti. Il testo giace in un cassetto del Senato. “Sto provando a sensibilizzare le Regioni, per far partire il progetto a livello locale Ho avuto buoni riscontri da Toscana, Emilia Romagna e Campania.”, spiega Max che nel frattempo ha messo in piedi LoveGiver, un progetto per il diritto all’assistenza sessuale del disabile che comprende il supporto emotivo, affettivo e fisico necessario per aiutare i più sfortunati a vivere la propria esperienza erotico-sessuale a prescindere dalle difficoltà riscontrate nell’esperienza di vita.

L’assistente sessuale è un operatore socio-sanitario formato da un punto di vista teorico e pratico sui temi della sessualità; non è un infermiere né un buon samaritano, tantomeno un lavoratore del sesso. E’ una figura professionale specializzata, già operativa in Paesi come Olanda, Svizzera, Scandinavia e Belgio. In Italia purtroppo, nonostante la domanda nata in seno alla società civile, siamo ancora piuttosto indietro. 

Sull’assistenza sessuale per disabili in Parlamento dorme un disegno di legge, mai calendarizzato. "Purtroppo non è stata considerata una priorità, non è mai arrivato neanche in commissione. In Italia c’è una grande difficoltà a discutere di sessualità. La nostra legge? Impegna il ministero della Salute a emettere linee guida che consentirebbero alle Regioni di attivare corsi di formazione ad hoc. Metterebbe al riparo da equivoci tra l’assistente sessuale e la prostituzione: la libera sessualità dei disabili non è soltanto un loro bisogno, è anche un diritto garantito da una sentenza della Corte costituzionale. Ulivieri mi ha detto che sarebbe partito, non fa niente di male se organizza un corso." - spiega il primo firmatario, il senatore Pd Sergio Lo Giudice in un articolo apparso di recente su La Repubblica che, contestualmente, riporta la notizia di una piccola rivoluzione in atto: la partenza del primo corso specializzato per la qualifica di O.E.A.S., acronimo di Operatore all’emotività, all’affettività e alla sessualità delle persone con disabilità.

Il corso è in svolgimento in questi giorni a Bologna; vi parteciperanno 17 persone, selezionate tra le 80 che si sono candidate attraverso il sito LoveGiver.  Per Ulivieri si tratta di "un atto di disobbedienza civile", ma in realtà lo sarà soprattutto quando i suoi allievi passeranno dalla teoria alla pratica, cominciando il loro tirocinio in associazioni o famiglie. "Potrebbero accusarci di favoreggiamento della prostituzione". Il rischio in effetti c'è ma, secondo Max, il gioco vale la candela.

 "Lo scopo è permettere ai disabili di riscoprire il proprio corpo come fonte di piacere e non solo di sofferenza e disagi quotidiani, attraverso il contatto, l’accarezzamento, il massaggio, l’abbraccio, l’accompagnamento alla masturbazione o anche semplicemente con la presenza, l’affetto e l’umanità. Quello che si può arrivare ad avere grazie all’assistente è una rapporto migliore con se stessi e con gli altri."
E, dal nostro punto di vista, se c'è qualcosa di illegale in questo è solo la cecità delle Istituzioni e l'egoismo di chi non vuol vedere i problemi altrui.
 
Forza Max, Annunci69 e con te! 

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