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Omosessualità con Orgoglio


Orientamenti 28.06.2007 1   |   Canali: omosessualità gay

Omosessualità con Orgoglio

Da ieri ad oggi. Le trasformazioni, i rapporti genitoriali, le relazioni, i personaggi della cultura e tutto ciò che ha rappresentato e tuttora rappresenta l'orgoglio omosessuale. I recenti Gay Pride non sono altro che l'ultimo tassello di un mosaico iniziato decenni e decenni prima. Proviamo a catapultarci in questo Vivere Sessuale che ha sicuramente oggi raggiunto importanti risultati di approvazione, fino a pochi anni fa, insperati.

Cominciando con un pò di storia, scopriamo che il termine Omosessualità è una parola che venne bandita in Inghilterra dal Lord cancelliere Falconer di Thoroton, per la sua associazione e indicazione a malattia mentale, alla quale si preferì l'utilizzo di gay, lesbo e bisessuali. Tale termine fu coniato nel 1869 dal letterato ungherese di lingua tedesca Károly Mária Kertbeny che lo usò in un pamphlet anonimo contro l'introduzione da parte del Ministero della Giustizia prussiano di una legge per la punizione di atti sessuali fra due persone di sesso maschile.

In particolare la parola omosessualità ha sostituito, secondo le intenzioni del suo creatore, termini usati nel passato come l'antico sodomia, il cinquecentesco "vitio nefando", "inversione sessuale" e altri che avevano connotazioni moralmente negative o indicavano deviazioni patologiche della sfera sessuale. Ha inoltre dato al linguaggio corrente un'alternativa ai termini dialettali, che hanno sempre in sé un significato denigratorio o spregiativo. Purtroppo talvolta il pregiudizio che incombe e sovrasta forse insaporito da falsi moralismi, forse da ipocrisia puritana ci fa dimenticare che prima di utilizzare l'aggettivo omosessuale, lo stesso è contornato dal sostantivo persona.

La nostra società ahi noi è dominata purtroppo ancora da bieche intolleranze del Maschilismo supremo e perché no talvolta fomentato da casistiche di omofobia. La maggiore intolleranza verso il mondo omosessuale deriva infatti (caso strano) dagli Uomini, si usano epiteti molto coloriti e gratuiti infuocati contro chi nutre attrazione che non è solo “Sessuale” verso lo stesso sesso ma anche affettiva e relazionale. L'associazione immaginativa vede uomini femminei , con un aspro tono di voce , incularsi vicendevolmente. Essere Omosessuali è altro e reputiamo decisamente insano sentire frasi volanti e gratuite presagire in un inferno punitivo per i peccati terrestri commessi in vita.

Un breve excursus storico lascia intravedere come la figura dell'omosessuale è da sempre stata al centro di pesanti nefandità, addirittura accusati di essere dei malati mentali. La politica esplicitamente "razzista" del fascismo italiano contro gli omosessuali durò tre anni (dal 1936 al 1939) ma anche nella sua brevità l'episodio si rivela assai istruttivo per capire la mentalità che fa ancor oggi degli omosessuali il gruppo di persone più odiato dai cittadini e maggiormente colpito dall'intolleranza. In Italia l'inserimento degli omosessuali tra i gruppi di cittadini da colpire per la "tutela della razza" avvenne palesemente per scimmiotta menti della Germania nazista, definendo cosi gli omosessuali in quanto "razza", al pari degli ebrei o delle persone di colore, venne riconosciuto loro uno status di gruppo sociale per quanto deviante e criminale. Nella Germania nazista infatti le persone omosessuali costituirono (a loro dire) una specie di "ritorno all'indietro" nel cammino darwiniano dell'evoluzione della specie, una "involuzione" che nel gergo scientifico dell'epoca si chiamava "degenerazione". Questa Germania nazista non fu di certo clemente né affettuosa con gli omosessuali, basti ricordare difatti l'omocausto spesso obliato dai più.

Nel Codice Penale del Reich bismarckiano (1871), al paragrafo 175, si legge: "Un atto sessuale commesso fra due persone di sesso maschile e' punibile con il carcere e con la perdita dei diritti civili." . Nella Gran Bretagna degli anni 40 si ricordano le imposizioni di severe sanzioni penali agli omosessuali, addirittura ritenuta da taluni una malattia, ovviamente oggi tutto questo ( per fortuna!!!) non esiste anche se siamo ancora sudici di falso moralismo.

Si nasce o si diventa? La domanda più gettonata nonché più disprezzata dal mondo omosessuale. Potremmo rispondere a tutto questo polverone cosi: l'orientamento sessuale si definisce nel corso dell'adolescenza, anche quello omosessuale, cioè quando un giovane si sente attratto emotivamente, fisicamente e sessualmente da individui dello stesso sesso. Quando, come una variante del comportamento umano, un ragazzo o una ragazza desiderano amare, desiderare, costruire e autoidentificarsi con persone dello stesso sesso; una condizione esistenziale con contenuti di affettività, progettualità e di relazione. A livello clinico se ne sono sentite diverse: esaminando le storie della prima infanzia ciò che ne conviene è la predilezione per un oggetto d'amore provocata dalla presenza di una madre simbiotica che non permette una vera e propria indipendenza nel figlio anzi la trasmissione di una paura per le donne; altri enfatizzano invece il ruolo assente del padre. La migliore delle definizioni è una variante non patologica della sessualità umana. Da un punto di vista umano più che clinico sarebbe esatto considerare l'orientamento sessuale come un fattore costituzionale in modo tale da avere una concezione della sessualità come neutrale.

L'essere gay ha sempre avuto una minore accettazione nel sociale a dispetto del corrispettivo essere Lesbo. Ci siamo mai chiesti il perché? Probabilmente perché l'impatto socio-politico è forte, probabilmente perché l'omosessualità è meno clandestina del lesbismo o ancora perché l'immagine di donne che serpeggiano tra di loro è sempre più apprezzata, diciamo cosi ha un condono più facile da ottenere. Ci siamo mai chiesti del vissuto di queste persone talvolta alienate anche all'interno dello stesso nucleo familiare? Il primo grande scoglio è rappresentato difatti dal rapporto parentale-genitoriale e nell'accettazione del figlio non amante delle Donne.

Genitori – figlio omosessuale. L'allontanarsi della figura paterna nel momento in cui conosce /riconosce che il proprio figlio è diverso potrebbe significare che il padre potrebbe subire dallo stesso un desiderio omoerotico, l'allontanamento è quindi causato dall'ansia suscitata dallo stesso sentimento. Il rapporto materno con il figlio scoperto omosessuale è contrassegnato da un ambivalenza non indifferente, singolare la descrizione fatta dalla maggior parte degli omosessuali ossia la coltivata invidia nei confronti del rapporto che la madre aveva con il padre, talvolta esprimendosi in rabbia. Se dai primi anni di vita fosse possibile capire un inclinazione omosessuale, allora sarebbe anche possibile consigliare i genitori, evitando il difficile rapporto che si instaura ma renderlo ottimale onde evitare le esperienze di un rifiuto, che comporta quasi sempre un livello di autostima inficiato nonché negativo. E' difficile per un genitore accettare la natura differente del figlio, ma ancor più non accettarla facendo crescere il ragazzo in un atmosfera bigotta e sporca, difatti la ferita che i figli si portano di non accettazione sarà sempre sanguinante.

Amici/amiche degli omosessuali Il legame che coesiste tra gli uomini omosessuali e le donne è veramente particolare, arricchito probabilmente da un attrazione comune verso lo stesso sesso , non raro è il sentire di donne che si trovano completamente a proprio agio con gli uomini omosessuali e viceversa, dovuta probabilmente a una maggiore comprensione intima.

Rapporto con sé stesso . L'accadimento maggiormente sconcertante è l'essere spaventato dalle proprie fantasie sessuali passive, le sensazioni erotiche mascherate, rimosse o negate nei confronti del padre possono bloccare la risposta sessuale di alcuni gay. La conflittualità diminuisce e acquisisce una maggiore sensibilità e flessibilità nelle loro fantasie e nel comportamento sessuale. Spesso gli omosessuali vivono la propria sessualità come se si trattasse di una sorta di appendice estranea che talvolta si desidererebbe essere eliminata, non riuscendosi a vivere come oggetto d'amore o come essere umano che può donare amore. Affinché possa esserci un sano completamento dell'identità omosessuale e in quanto promotore di questa identità gay in modo positivo, è necessario intessere il prima possibile un “coming out” con altri gay, altre relazioni affettive e/o sessuali.

Relazioni tra gay.
L'associazione omosessualità-diffusione AIDS è sempre più frequente, il tutto deriva dal fatto che i gay hanno nella vita un maggior numero di partner sessuali rispetto agli eterosessuali ma con una frequenza minore quasi ad indicare che in determinati periodi della vita la masturbazione solitaria diventa una forma preferita di attività sessuale. La paura di scoprirsi comporta nel mondo omosessuale molti incontri occasionali, che avvengono nei bagni pubblici, nei cinema gay, nelle rivendite di materiale pornografico, parchi e saune. Le note di biasimo e disapprovazione a volte sono le leve per questi incontri sessuali furtivi, quasi a farli divenire dei fuorilegge sessuali. Cominciare una relazione fra omosessuali può essere lungamente eccitante , proprio per l'entusiasmo dettato dall'essere dello stesso sesso e quindi dal poter condividere molti fattori. Certamente si è più tolleranti non solo l'un l'altro ma anche al valore della fedeltà emotiva che viene scissa dalla fedeltà sessuale, molte infatti sono le coppie che ammettono una maggiore flessibilità sessuale e una più ricca capacità di cambiamento dei ruoli( sempre in paragone a rapporti etero). I danni causati dall'isolamento sociale, emotivo e cognitivo in adolescenti e giovani adulti omosessuali, di certo incentiva il rapporto fugace e puramente sessuale , scoraggiando i gay ad intessere relazioni stabili omosessuali. La difficoltà che gli omosessuali incontrano è proprio nel venire allo scoperto, e nel vivere di menzogne e segreti per esprimere il loro amore. Forse per un accettazione spoglia di ipocrisia bisognerebbe rifarsi un po' alla storia, nello specifico, alle antiche testimonianze Greche dove non si riconoscevano due tipi diversi di desiderio nel praticare l'omosessualità e l'eterosessualità, ma semplicemente due modi di prendere il proprio piacere, per l'uomo greco insomma avere rapporti omosessuali non era visto come un bivacco vizioso , piuttosto l'evidenza di un desiderio a cui attribuire un valore sociale nonché una forma morale diversa dall'amare una donna.

Fare riferimento all'Antica Grecia non può non farci venire in mente la cultura e la letteratura dell'omosessualità. Ed è impossibile esimerci dal ricordare autori che hanno fatto la storia della letteratura Omosessuale, una letteratura che per loro ha significato non solo la perdita sociale quindi una dichiarata emarginazione e alienazione, ma il donarsi ad essa perdendo la propria vita, anche se non dobbiamo andare molto lontano per ricordare episodi di esagerata dimostrazione per il proprio Vivere la Sessualità ( rimando sotto). Tra i molteplici autori vogliamo Oscar Wildericordarne alcuni: Oscar Wilde che fu il più grande testimone del 19secolo inglese, una sua relazione extra-matrimoniale segnò il suo troncamento sia a livello di carriera che sociale, accusato dal padre di uno dei giovanotti abilmente da lui sedotti definendolo sodomita, venne da lui querelato ma perdendo il processo perse anche sé stesso. Paul Verlaine era il poeta più acclamato di Parigi nel 1871, lasciò la moglie per un trasandato 17enne provinciale. La coppia viaggiò attraverso la Francia, l'Inghilterra e il Belgio, scioccando la sensibilità sociale dappertutto. Marcel Proust iniziò dapprima pubblicamente all'età di 22 anni a godersi le compagnie maschile ma gli anni ancora non gli davano plauso, fu costretto alla fine a vivere come i vampiri intessendo relazioni notturne. Pier Paolo Pasolini scrittore e regista ostentava la sua omosessualità dentro e fuori la scena. E potremmo proseguire ancora per molto ma volevamo solo omaggiare ricordando la genialità di una persona non differisce rispetto alla sua inclinazione sessuale.


Parlare di omosessualità e religione è un po' come camminare sui carboni ardenti. Il nostro Paese prevalentemente cattolico dovrebbe ricordare sempre più spesso il silenzio di Cristo nei confronti di questa tematica e sempre di più l'ambigua posizione della Chiesa, talvolta promotrice di omosessualità come alterazione di una normalità e magari Ricordare l'esagerato gesto di Alfredo Ormando( che si diede fuoco in piazza San Pietro, 1998).

La Solidarietà delle Associazioni che promuovono l'uguaglianza e la fratellanza si concretizzano in molteplici Movimenti: Arcigay Nazionale - Arcilesbica Nazionale - Coordinamento Gruppi di Omosessuali Cristiani in Italia - AGEDO - Circolo Mario Mieli - Arcigay Ora! Roma - GayLib - Verdi/Diritti Civili - - Consulente del Sindaco di Bagheria -– La Manica Tagliata - Circoli Arcigay.


Il primo vero “orgoglio omosessuale” si ebbe nel giugno del 1972, con un articolo pubblicato sulla rivista “Fuori”che titolava cosi “ Omosessualità e Liberazione”, da allora sono passati 35 anni ma la costante è la stessa il poter esprimere la propria sessualità senza vergogna. Si dovette aspettare un bel po' ma le manifestazioni gay crescevano sempre più, la grande svolta è nel 2000 col Gay(Word) Pride che per antonomasia prendeva vita in una Roma giubilante di mezzo milione di arcobaleni. Altro simbolo oltre l'arcobaleno è il triangolo rosa riscattato dall'uso fattone dai nazisti ai danni degli omosessuali. I capisaldi che fanno propria questa manifestazione sono :

  1. che le persone dovrebbero essere fiere di ciò che sono,

  2. che la diversità sessuale è un dono e non una vergogna,

  3. che l'orientamento sessuale e l'identità di genere sono innati o comunque non possono essere alterati intenzionalmente.

Purtroppo le manifestazioni che si susseguono negli anni, non sono andate tutte in porto felicemente e allegoricamente, l'Italia da Milano a Roma a Catania è stata diciamo cosi più paciosa a livello di unitario solidarismo, ma non per questo non criticata da taluni come una festa che aveva più le fattezze di una mascherata carnevalesca che non un evento da ricordare come storico.
Distanti per fortuna dalle violenze e gli arresti che hanno segnato altri Gay Pride, purtroppo non è andata bene in quello di Mosca, non dimenticando le aberrazioni che hanno segnato le passate manifestazioni in Lettonia, dove le due precedenti edizioni erano state caratterizzate non solo da incidenti ma anche da provocazioni da parte di estremisti.
L'anno scorso, difatti, centinaia di manifestanti anti gay a Riga avevano rinchiuso alcuni dei partecipanti al Gay Pride, tra cui un'eurodeputata, all'interno di una chiesa il cui ingresso era stato imbrattato con escrementi. Purtroppo i sentimenti antiomosessuali sono molto forti nei paesi della ex Unione Sovietica e risentono della storia, in cui l'omosessualita' era repressa con forza.

Ma le cose stanno cambiando.


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