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Prostituzione: la situazione in Europa


Attualità 20.12.2013 15   |   Canali: escort prostituzione

Prostituzione: la situazione in Europa
Regolamentare il business, ridare dignità alle sex-workers, punire sfruttamento e favoreggiamento: queste sembrano essere le linee guida che ispirano i paesi europei che hanno legiferato sul fenomeno della prostituzione. 

In Italia il mercato del sesso è completamente avvolto nella nebbia, nonostante pare ci siano almeno 80mila prostitute sparse sul territorio. La scarsità dei controlli, l'assoluta mancanza di tutela da parte delle Istituzioni e il generale peggioramento delle condizioni economiche di molti, descrivono in sintesi la situazione in cui versa l'Italia. Vediamo cosa accade invece nel resto d'Europa.

In Francia si dibattono proprio in questi giorni nuove norme che aboliscono le misure repressive nei confronti delle prostitute introdotte nel 2003 da Nicolas Sarkozy e che prevedono una penalizzazione per i clienti delle lucciole, che potrebbero arrivare a pagare multe fino a 1.500 euro, o il doppio in caso di recidiva. In alternativa, il colpevole sarà obbligato a seguire un corso di sensibilizzazione alla "lotta contro l’acquisto di atti sessuali", per accelerare una presa di coscienza sociale del fenomeno. La legge si ispira al modello nordico ed equipara il ricorso alla prostituzione a un atto di violenza sull’individuo, partendo dal presuopposto che la quasi totalità delle prostitute è costretta al suo lavoro. 

La Svezia incarna il modello nordico per eccellenza. Dal 1999 è illegale comprare servizi sessuali, ma non è illegale venderli. In Norvegia vale lo stesso dal 2009. Altri sei paesi seguono il modello svedese: Irlanda, Finlandia, Belgio, Olanda, Romania e Cipro. In Irlanda la prostituzione è legale, ma non lo è lo sfruttamento. In Finlandia la prostituzione è legale per i maggiorenni, ma le case chiuse e la vendita di prestazioni sessuali in luogo pubblico è reato. In Belgio la gestione dei bordelli è illegale, ma nella pratica la legge non viene sempre applicata e le case chiuse possono operare in determinate città. L'Olanda ha regolamentato il settore dell'industria del sesso nel 2000, con case chiuse e attività di prostituzione considerate legali. In Romania la prostituzione è illegale e lo sfruttamento comporta pene fino a 20 anni di carcere. In Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Spagna, Portogallo, Italia, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Bulgaria, Estonia e Lettonia la prostituzione non è reato, ma l'adescamento, lo sfruttamento e la gestione dei bordelli lo sono. In Danimarca la prostituzione è stata decriminalizzata nel 1999, lo sfruttamento è tuttora illegale e le prostitute pagano le tasse come tutti i lavoratori. Lo stesso, tasse escluse, vale per l'Ungheria. In Lettonia le prostitute devono sottoporsi a controlli sanitari ogni mese. 
Prostituzione interamente decriminalizzata in Germania, Austria e Grecia.

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