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Tutti contro il Porno


news 28.08.2023 44   |   Canali: news porno rocco siffredi

Tutti contro il Porno

Una volta erano i cantanti Rock, poi è toccato ai film violenti e infine ai Videogiochi.

In seguito ai terribili episodi di stupro recenti verificatisi a Palermo e Caivano, la società civile e politica sembra d'accordo nell'aver individuato un nuovo e unico responsabile comune della violenza giovanile: il porno online. Partita da una proposta della Ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, ovvero di vietare ai più giovani l'accesso ai contenuti xxx, si è dunque deciso che il vero e unico responsabile di questi fatti non sia la famiglia, la scuola o il tessuto sociale in cui i ragazzi crescono, no, ma solo e unicamente il mondo dell'hard.

Intendiamoci, siamo favorevoli a vietare ai minori l'accesso al porno, inclusa la nostra piattaforma, perchè sicuramente a 14 anni non si hanno ancora gli strumenti necessari per capire la differenza tra finto e vero, sesso e amore, consensualità e violenza. Tuttavia i nostri ragazzi non sono tutti stupratori nonostante abbiano accesso ai medesimi contenuti di chi compie tali nefandezze. Dov'è allora il problema?

Da un lato, vi è chi addossa la colpa ai social media e alla vastità di contenuti presenti in Rete, affermando che immagini esplicite stanno diffondendosi senza adeguati filtri e che ciò sta influenzando la percezione distorta della sessualità e promuovendo atteggiamenti malsani nei confronti del genere opposto.

D'altro canto, vi sono coloro che non si accontentano di spiegazioni superficiali e cercano di indagare più a fondo, alla ricerca delle vere cause che spingono gli adolescenti e persino i ragazzi molto giovani, non solo a concepire l'idea di poter trattare le donne come oggetti, ma anche a mettere in pratica tali comportamenti.

Rocco Siffredi: blocchiamo tutti i siti porno

La proposta della ministra per Famiglia ha guadagnato un inaspettato sostenitore: Rocco Siffredi. In un'intervista su Libero, spiega nel dettaglio il suo punto di vista: «Finalmente si è capito qual è il problema! È da una vita che lo dico. Perché hanno permesso la proliferazione di siti pornografici in rete accessibili e gratuiti, fruibili con facilità da ragazzini giovanissimi, trasmettendo loro messaggi distorti sulla sessualità?». 

Il Rocco nazionale dice di aver scritto alla Ministra: «...visto che il problema del facile accesso alla pornografia da parte dei minori non sembra mai essere stato un problema per nessuna classe politica al governo. Di andare avanti con determinazione cercando di rimettere in discussione il sistema educativo dei ragazzi, che hanno internet e i social come modello e sono completamente allo sbando». Sarà stato spinto da questo motivo per accettare la recente partecipazione alla sua Academy della un pò troppo giovanissima Mariasofia Federico? Chissà.

Il buon Rocco continua svelando qualche segreto del mondo dell'Hard: "I ragazzi non sanno che ciò che vedono nei film è pura finzione. Agli attori maschi vengono fatte punture con  sostanze micidiali per avere l'erezione tutto il giorno. Le attrici, per non sentire dolore vengono anestetizzate. Quello che viene riprodotto nei film pornografici non rappresenta la realtà. Che persino le eiaculazioni sono finte: viene fatta l’iniezione di una sostanza bianca nell’uretra dei maschi".

"Blocchiamo tutti i siti porno in rete. Se necessario, mi offro come portavoce e accetterei anche la chiusura del mio sito. Per aiutare i giovani questo e altro".

Intanto però

Intanto però si sarebbe potuto sfruttare tutto questo tam-tam anche per dare una mano ai genitori, molti dei quali evidentemente ignari delle diverse e valide possibilità esistenti per inibire ai più giovani l'accesso di contenuti per adulti. 

La Ministra ha allarmato il fatto che l'età media del primo accesso al porno sarebbe stimata a 7 anni. Cosa ci facciano dei bambini su Internet da soli a quell'età però pare nessuno se lo chieda. Il 75% dei bambini italiani tra i sei e i nove anni usa già uno smartphone e la percentuale cresce fino al 96% nella fascia d’età tra i 10 e i 13 anni. Troppi, e il vero problema è che un terzo di questi piccoli utilizza i mezzi elettronici da soli, senza il controllo di un adulto.

L'uso di app di Parental Control rappresenta un prezioso strumento per garantire la sicurezza online dei nostri figli in modo efficace e agevole. 

Facili da installare e usare, queste app consentono di monitorare l'attività online dei bambini in tempo reale, consentendovi di visualizzare quali siti stanno visitando, quali app stanno utilizzando e con chi stanno interagendo. Potete anche stabilire limiti di tempo per l'uso dei dispositivi e soprattutto bloccare l'accesso a categorie specifiche di contenuti, come pornografia e violenza

Sia chiaro, non dovrete star lì ad aggiungere tutti i siti mano a mano, le APP li riconoscono automaticamente!

Le migliori APP per il Parental Control

Quanto alle migliori app di controllo parentale, oltre quelle già presenti di default nel vostro Smartphone, ne esistono diverse che sono apprezzate e consigliate da genitori ed esperti. Alcune delle più popolari includono:

  • Qustodio: Offre funzionalità di monitoraggio, filtro dei contenuti, limiti di tempo e posizione.
  • Net Nanny: Fornisce filtri di contenuti, pianificazione del tempo online e monitoraggio delle attività.
  • Bark: Monitora attività sui social media, messaggi e altri contenuti online per individuare comportamenti a rischio.
  • Norton Family: Include il monitoraggio delle attività online, il filtraggio dei contenuti e l'impostazione di limiti di tempo.
  • Family Link di Google: Consente ai genitori di gestire l'accesso ai dispositivi e alle app dei figli, con opzioni di limiti di tempo e di monitoraggio delle attività.

Speriamo di avervi dato una mano.
Almeno noi.


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