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Unioni Civili: vediamo insieme che cosa cambia con la nuova legge.


news 14.05.2016 12   |   Canali: unioni civili diritti news gay

Unioni Civili: vediamo insieme che cosa cambia con la nuova legge.

La legge sulle unioni civili, approvata nei giorni scorsi dopo un lungo iter legislativo, cambierà di fatto il panorama legislativo legato non solo alle coppie omosessuali conviventi, ma anche a quelle coppie etero che fino adesso per motivi diversi, hanno preferito non ufficializzare la loro unione, e che sono conosciute come coppie di fatto

Ma cosa cambierà allo stato di fatto?
Noi di Annunci69.it abbiamo cercato di spiegare punto punto quanto questa legge - importantissima - potrà influire sulla vita di tantissime persone, in che modo lo farà e quanto ancora ci sarà da fare. Iniziamo.

La cosiddetta legge Cirinnà intervenendo su alcuni capoversi del codice civile, equipara alle persone unite in matrimonio, le persone indipendentemente che esse siano etero o gay, che sono riconosciuti conviventi di fatto, presupposto basilare oltre alla convivenza all'interno della stessa casa, è la presenza di legami affettivi stabili. 

Ad esse a differenza di quanto avveniva fino ad adesso, vengono finalmente estesi i diritti riconosciuti in caso di matrimoni, diritti che li portano ad avere delle facilitazioni in casi particolari, e che soprattutto permettono di avere delle garanzie, per entrambi i partner, sia in caso di morte che di incidenti gravi. 

Ad esempio fino ad oggi un partner non poteva in caso di incidente grave del convivente, avere accesso ai dati sensibili del compagno/a, esso/a era di fatto escluso/a dalle comunicazioni ospedaliere, e non aveva finanche diritto di scelta in caso di cambio delle strategie mediche, soprattutto nell’ipotesi che il partner fosse impossibilitato a farlo per le condizioni in cui stazionava. Dall’approvazione della legge sulle unioni civili tali incongruenze saranno superate.

Allo stesso modo in caso di carcerazione si potrà accedere alle cosiddette "visita parenti", e avere inoltre riconosciuto il diritto all’invio di comunicazioni periodiche nonché dei cosiddetti pacchi di assistenza. 

Un’altra parte importante della norma è quella che legifera riguardo il diritto-dovere dell’assistenza morale e materiale, durante la convivenza. Ognuno dei conviventi dovrà contribuire alle necessita della vita comune, cosi come fanno i coniugi etero, parimenti i partner hanno l’obbligo di scegliere in maniera comune il luogo di residenza della famiglia, e di scegliere il regime patrimoniale (comunione o separazione dei beni) più adeguato al proprio stile di vita. 

Importante anche il diritto riconosciuto in caso di separazione al partner debole, cosi come durante le unioni normate dall’istituto del matrimonio civile. Ad esso sarà riconosciuto il diritto agli alimenti, quest’ultimi saranno stabiliti da un apposito giudice, in base a quanto previsto dalle norme previste dal codice civile. 

Il legislatore in questo caso ha voluto dare un chiaro segnale di pariteticità, inserendo in un capoverso la possibilità di accedere alle discipline cosiddette acceleratorie, per poter usufruire dello scioglimento "rapido" della relazione in caso di separazione. La disciplina di fatto anche in questo caso ricalca passo passo quanto previsto per le unioni matrimoniali. 

Un altro importante passaggio è quello relativo alla pensione di reversibilità, essa adesso alla morte di uno dei due conviventi viene riconosciuto automaticamente al partner legalmente unito, di fatto anche questo passaggio riprende l’istituto delle unioni civili vigenti.


Come si fa?

Anche sotto il punto di vista della legittimazione dell’unione, la legge Cirinnà introduce importanti novità. L’unione può essere infatti resa legalmente inattaccabile, con la semplice redazione di un contratto di convivenza, esso non è altro che una dichiarazione spontanea resa dinanzi ad un notaio o a un avvocato, spetta in capo a quest’ultimi l’attestazione della conformità delle leggi vigenti all’atto della sottoscrizione, come sempre ad essi spetta la trasmissione della dichiarazione all’ufficio anagrafe del comune di residenza, dove sarà trascritta su un apposito registro. 

Controversie.

Un punto molto controverso che però è stato stralciato dalla legge, è quello che riguarda l’eventuale diritto di adozione. Tale impedimento oltre a colpire i partner omosessuali viene esteso anche ai partner etero, spezzando di fatto le speranze di moltissime persone e di altrettanti orfani, che per il momento rimangono relegati negli orfanotrofi italiani, e non riconoscendo purtroppo, il diritto a far parte della nuova famiglia ad eventuali figli avuti prima della convivenza. 

La legge anche se con alcune pecche, grave quella sulla stepchild adoption o quella relativa all’individuazione di un nome dei coniugi gay che diventano conviventi, normano una materia che da moltissimo tempo abbisognava di un riscontro legislativo. 

La legge infatti che era stata caricata di un significato simbolico, equipara chi si ama e divide le gioie e a volte le sofferenze della vita, a coloro che scelgono di contrarre un matrimonio non solo religioso ma anche civile. 

E' ad essi che una parte politica si è rivolta, cercando di colmare una lacuna che negli anni si è amplificata a dismisura, mettendo chi ama persone del suo stesso sesso ai margini di una società, che invece ha fatto vedere di voler concedere gli stessi diritti e doveri di chi si unisce in matrimonio. 

La Cirinnà finalmente recepisce un indicazione della comunità europea, e permette all’Italia di fare un importante passo in avanti in quella liberalizzazione dei sentimenti umani, già normata da altri 26 stati all’interno dei confini del vecchio continente, e finalmente riconosciuti anche nel nostro paese.

Perché in fondo non è importante chi si ama, ma come questo lo si fa, e soprattutto perché è moralmente giusto impegnarsi per concedere a ques'ultimi la possibilità di vivere la propria vita, in maniera da poter avere da essa il massimo. 


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