Belleledonne

Belle le spalle che si traducono in schiena, che sono l'inizio di un viaggio all'indietro. Belle le spalle di una donna bella, così vicine al suo cuore e alla fantasia di chi vuole.

Belle le bocche quando baciano una tazzina sulla quale qualcuno prima o poi passerà a raccoglierle, belle quando si aprono e aspettano, cannibali, di cibarsi di propri simili. belle e cinematografiche come arpe e violini, belle come una promessa di tutto ciò che potrà arrivare.

Belli i fianchi da scalare e discendere, da nuotare e dipingere, da muovere a ritmo, da morirci vicino. Belli i fianchi, periferia del paradiso.

Belle le gambe, lunghe come al tramonto e colorate di sole. Belle le gambe, avanspettacolo nascosto dietro un sipario di stoffa, quelle che guardi sgranchirsi o intrecciarsi a un uomo. Belle le gambe, che portano sempre lontano quando le senti vicine.

Belle le dita, come una bella avanguardia, belle quando sono precise, belle e spudorate, belle quando indicano una direzione gradita, quando sanno contenere dolore. Belle le dita e guardarle correre su un piano, inclinate su di noi e i nostri tasti bianchi. Belle le dita e tra di loro sciogliersi.

Bello il seno quando si muove come una veloce marea, una burrasca che non ci piace placare ma soltanto navigare. Grande come un sorriso o timido come un cuore, una strada in collina prima di scendere al mare. Bello il seno che nasconde il respiro, quando porta l’ossigeno a tutto il tuo corpo.

Belli i capelli che coprono un temporale, dove passa il vento e si ferma solo chi vuoi che si fermi. Belli quando hanno il colore del tramonto sopra due piccoli laghi, belli quelli che sembrano il sole limpido di settembre, quelli che hanno dentro tutti i pensieri più scuri. Belli i capelli, dove fermare le mani e far morire un bacio.

Bello il sesso delle donne, complementare e magnetico. Belli i viaggi di andata e ritorno, i terremoti che non lasciano danni ma fanno prigionieri, la pioggia che bagna a tempo di musica. Una fontana dove non passa la sete, una passione argentina, un ritmo africano. Bello il sesso delle donne, che non servono parole ma lo capisci lo stesso.

Belle le parole che sono prefazione, belli i gesti che sono quel che sono. Belli i passi che immaginiamo assieme, i corpi da cucirci addosso. Bella l’arte delle donne, quella che vedi ogni giorno e ogni giorno sorprende, bella la loro architettura che nessun uomo potrà mai imitare. Bella la testa che è fabbrica e gioco, grandine e profumo. Belli gli errori quando sbagliamo assieme, belli gli amori, quelli che ognuno spera. Belle le donne quando sono curiose. E che un loro sorriso val bene Parigi.

E bello il sedere, come una minuscola New York, piccolo porto, grande fortuna. Bello quando ci passa davanti al ritmo del mare, quando si ferma e non serve sognare. Bello immaginarlo sotto i vestiti, arrotondare i tessuti, bello incorniciato con poco come ogni miglior capolavoro. Bello il sedere, isola che c'è di noi vecchi peter pan.