Lui & Lei
Signora, mamma, ma anche tanto...

24.05.2013 |
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"Avrei anch'io un pc che non funziona, possiamo incontrarci?"
Adoro l'informatica!..."
Nel tempo libero riparo computer. Spesso i miei "clienti" sono amici, conoscenti e amici di conoscenti.
Un giorno ricevo la telefonata dalla madre di un mio amico, la quale, dopo i vari convenevoli del caso, mi da il numero di una sua amica, Mara, che ha dei problemi con il pc.
Contatto quindi Mara... al telefono è imbarazzata, probabilmente per la sua scarsa pratica all'informatica, ma al contempo molto decisa: mi spiega cosa ha bisogno (usa spesso l'imperativo), definisce bene i tempi di esecuzione (non sai niente di informatica, ma vuoi che venga fatto secondo i tuoi tempi???).
Concordiamo quindi il giorno dell' "intervento" e ci salutiamo.
E' sabato, sono le 10.30 ed io puntualmente suono all'indirizzo datomi. E' una bella villetta isolata.
Ad aprirmi la porta è Mara.
Rimango di stucco... Mara è una donna sul metro e settanta, sulla quarantina, mora, capello folto e mosso. Dalla maglia bianca (molto stretta) si nota immediatamente un seno abbondante, ma che non risente minimamente della forza di gravità. Il girovita non è da modella, ma neanche troppo largo. Appena si gira per farmi entrare noto anche un culo importante... da lanciarsi e prenderlo a morsi.
Cammina in maniera molto sensuale... ci sa fare la donna!
Messomi di fronte al pc comincio a lavorare. Lei mi si posiziona dietro a "supervisionare" il mio lavoro.
La conversazione è anche piacevole: si alternano domande di informatiche a domande personali. La trovo preparata sul mio conto, probabilmente la madre del mio amico gli avrà già parlato di me.
Il computer non sembra avere niente di quanto mi era stato detto. Domando delucidazioni in merito, per sincerarmi di avere capito esattamente il problema.
Mara allora, da dietro di me, si allunga per prendere il mouse e spiegarmi. Il suo seno aderisce abbondantemente al mio braccio e sinceramente non faccio nulla per staccarmi da quel contatto.
Mara, dopo una serie di clic, arriva ad una cartella dicendomi che non riesce ad aprire quei file. Cosa strana che noto: non fa nulla per aprirli... Riprendo in mano il mouse, Mara non sposta nè la mano nè il suo seno. La guardo con fare interrogativo e lei mi dice, con voce sensuale: "Fammi vedere come le apri".
L'imbarazzo comincia a salire in me... ma non solo l'imbarazzo.
I file sono delle immagini, deduco dalle icone. Banalmente con un doppio clic si apre la prima ed è la foto di lei e la sua famiglia (marito e due bambini) al mare.
Per sbloccare la situazione, in un verso o nell'altro, le faccio i complimenti per l'aspetto fisico: un tale bel fisico nonostante due parti non è da tutte!
Lei mi ringrazia e mi chiede di proseguire... Apro un altro paio di foto; sono sempre al mare, ma i soggetti sono sempre più incentrati su di lei.
"Ti piace quello che stai vedendo?" mi domanda sorniona.
"Parecchio" rispondo io. "Vai avanti" di risposta
Le foto successive sono foto di lei nuda in posizioni molto spinte.
"Cosa ne pensi?" domanda avvicinando la testa al mio collo.
Sono in panico... Seguire gli istinti o la professionalità?
"Bravo il fotografo ad avere la mano ferma di fronte ad un simile soggetto" rispondo
Al che lei, mi prende, mi gira e mi fissa negli occhi: "Tu cosa avresti fatto?". Ancor prima che principiassi una risposta mi trovo la sua lingua in bocca.
Ammetto che non ci stavo più capendo niente, quindi mi lascio trasportare dagli eventi...
Lei lascia la mia bocca e guardandomi con sguardo malizioso si inginocchia tra le mie gambe, comincia a slacciarmi i pantaloni. Una volta slacciati mi mette una mano pesantemente sul petto come a volermi fermare, con l'altra tira fuori il mio cazzo e comincia a fissarlo e tastarlo.
"Bello duro, come piace a me!" E in un attimo sento la sua calda bocca avvolgere il mio membro.
Così comincia il pompino migliore che abbia mai ricevuto. Un altalenarsi di succhiate, leccate, ciucciate di palle interrotti da piccoli morsi quando tentavo di toccarla; non voleva che prendessi l'iniziativa.
C'era anche del dialogo (monologo) del tipo: "Sai quanti ragazzi come te sono passati per questa casa, ma o erano troppo imbranati o troppo timidi"; "Tu non hai altri impegni oggi?"; ecc
La situazione era troppo per me e non resistetti a lungo. Svuotai tutto me stesso in qualla bocca e lei senza grossi induci ripulì il tutto.
"Penserai mica di aver finito?" mi domanda beffarda... Io le rispondo: "Bhè col pc di sicuro..."
Mezza incazzata, si alza di scatto e inizia a dirmi: "Allora se hai finito, sei libero di andare"
Al che mi alzo, la afferro per un braccio, la tiro a me e guardandola negli occhi: "Con te ho appena iniziato!"
E la bacio appassionatamente... Sentire il sapore del mio sperma non è che sia tra i gusti che preferisco, ma fanculo: mi aveva appena fatto godere in maniera esagerata!
La sua espressione cambia: "Sei il primo che mi bacia dopo avermi sborrato in bocca. Vieni con me, andiamo in camera"
Chiude la porta di casa, mi prende per il cazzo mi guida in camera. Mi butta sul letto e si spoglia di fronte a me.
E' nuda, splendida! Mi alzo, la afferro e la butto sul letto e le sono sopra... La bacio, lei tenta di capovolgere la situazione, ma le blocco prima il braccio e con l'altra mano il collo (ma ovviamente senza farle male).
"Ora comando io!!!"
Comincio a giocare con le sue tette... Dio, è da perdersi!
Lei ansima... scendo con dei baci alla sua figa; è un lago!!! Comincio a leccare, lei apprezza.
Gioco con il clito... ansima
Infilo due dita... gode e mi tiene la testa e stringe le sue gambe intorno a me.
"Porco! Mi stai facendo morire... Sei finito!!!". Adoro questa guerra
Allarga le gambe, fa per sfilarsi da me, ma di scatto la afferro per le caviglie e la riporto distesa.
"Sei mia!" E punto il mio cazzo sulla sua figa umida... ci gioco un po' e poi la penetro.
Comincio con dei colpi non troppo veloci e lei subito: "Scopami finocchio, dacci dentro!"
"Tieni troia!!!" e la accontento
Stiamo scopando e godendo come degli ossessi. Suona il telefono!
Panico! E se è il marito?
Come nulla fosse accaduto Mara si divincola da me e stando carponi sul letto raggiunge il telefono.
"Pronto?" con la voce ansimante: "Ah ciao Carla sei tu... No, non disturbi affatto... Mi stavo prendendo del tempo per me..." e comincia una chiaccherata tra amiche.
Ma come? Ehi ci sarei anch'io...
Mi alzo e mi porto davanti a lei con il cazzo ancora in tiro, lei continua a chiaccherare, mi guarda e lo prende in bocca
"Si... mmmmm... guarda non sai come ti capisco.... slurp slurp... cosa? ah no sto assaggiando una cosa... no no tranquilla, ma tu dimmi" e via così
Mi sfilo dalle sue labbra, balzo sul letto e la prendo così a pecora. Lei accusa il colpo, ma non smette la telefonata.
Spingo di brutto, le strizzo le tette, schiaffi sul culo... ed ecco che comincia a gemere. Io immagino metta giù il telefono ed invece: "No Carla, sai, ti dicevo che stavo prendendo del tempo per me, effettivamente mi sto facendo scopare da un ragazzo... Si si... è bravo... se gli va te lo presento..." e via così, con racconti dettagliati di cosa le stavo facendo.
Azzardo... le metto il pollice in culo. Lei si irrigidisce e: "Scusa Carla, ora ti devo lasciare... Dopo ti spiego tutto. Ora lo sistemo io 'sto ragazzo".
Mette giù il telefono, io l'afferro per le ascelle e la tiro al mio petto... Continuando a spingere le dico: "Cosa faresti te troia?"
Lei con un colpo di bacino si sfila da me, mi si lancia addosso tipo valchiria e mi è sopra. Prende il cazzo e se lo infila, dando via così ad una cavalcata epica.
Dopo poco mi rendo conto di essere al limite, lei lo intuisce e urla: "Vienimi dentro siiiiiii"
Al che erutto tutto e lei si accascia su di me.
"Ti fermi a pranzo vero?"
Ovviamente annuisco. Andiamo a farci una doccia
Il pomeriggio ve lo lascio immaginare
Esco da casa sua che ormai è sera. Dopo un'ora mi suona il cellulare. Un SMS
"Ciao sono Carla, l'amica di Mara. Avrei anch'io un pc che non funziona, possiamo incontrarci?"
Adoro l'informatica!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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