Una domenica speciale

La domenica spaciale:
o per meglio dire il nostro weekend.
Anche se in realtà mi voglio limitare a raccontare la sola domenica.

Da un po’ di tempo mi girava in testa un’idea, ed aspettavo il giusto momento per realizzarla, ed è capitata l’occasione una domenica.
Ma iniziamo con ordine.
Con la mia compagna, che chiamerò Silvana, mi sono rincontrato un sabato notte dopo una lontananza di alcuni mesi.
Lei si è presentata con una meravigliosa sorpresa: completamente depilata, come più volte le avevo chiesto.
Inutile dire la voglia che avevamo l’uno dell’altra. Una doccia idromassaggio e poi l’amore con la A maiuscola iniziando facendo una scorpacciata di quella fighetta completamente nuda.
La necessità di sentire il suo corpo e di possederla in tutti i modi, giacere nudi e vivere le nostre fantasie abbracciati fino a cadere esausti nel sonno ristoratore.
La domenica, ci siamo svegliati verso le 9.00, siamo andati a fare una buona colazione, ed in seguito una doccia di quelle che risvegliano tutte le emozioni.
Silvana ama i massaggi, e quale stupenda occasione dopo una doccia, farla stendere sul letto e massaggiarla ovunque con una crema idratante. Il seguito è ovvio, il massaggio è stato per tutto il corpo, penetrandola in quella meravigliosa fighetta dolce come il miele.
Ci siamo preparati e vestiti per lasciare l’hotel, e a questo punto è scattato il piano che progettavo da giorni ovviamente a sua completa insaputa.
Con la sua complicità ed accondiscendenza, le ho legato le mani, e un capo della fune l’ho fissato all’armadio, in modo che restasse in piedi, in seguito l’ho bendata. Le ho slacciato i pantaloni e calato le mutandine nere.
La sua fighetta era li, nuda, non potevo non baciargliela. La guardavo legata e bendata, la amavo più che mai. La mia dea, il mio sogno.
In seguito le ho lubrificato la vagina e le ho introdotto un oggetto che mi ero procurato.
La curiosità di Silvana era molta, chiedeva spiegazioni su cosa le avessi introdotto, ma in nessun modo riuscì ad avere la risposta. Solo acconsenti che poteva toglierselo in qualunque momento lo desiderasse veramente, e che, in ogni caso, glie lo avrei tolto io in seguito all’arrivo alla nostra destinazione.
Le ho rimesso a posto le mutandine ed i jeans, e siamo andati ad un centro commerciale. Volevo comperarle un paio di scarpe con tacchi da 12cm.
Mi conferma che va tutto bene, e non le da nessun fastidio, solo il gel le da una sensazione un po’ strana, quindi continuiamo guardando negozi e girando il centro commerciale affollato.
Ci fermiamo per berci un caffè, e le faccio una domanda: ”sai dove sono andato ieri sera?”
Mentre lo chiedo estraggo dalla tasca, senza essere notato da lei, un radiocomando, e lo accendo.
Le leggo negli occhi che l’ovulo vibrante wireless che le ho infilato su per la figa funziona perfettamente.
La sua risposta non si fa attendere, con gli occhi sbarrati indovina che sono andato ad un sexy shop. Tutt’altro che fessa la bambina… mi chiedo come abbia indovinato che tra le coscie ha un vibratore acceso.
Le spiego come funziona, mentre continua a vibrarle nel ventre.
Ci sono 10 diverse tipologie di vibrazioni, e gli le faccio provare tutte.
Con soddisfazione capisco che il regalo non le dispiace per nulla, anzi... sono eccitato come lo è lei.
Lo spengo e ce ne andiamo.
Continuiamo per il centro commerciale, e quando mi sento ispirato glielo accendo….. a volte perché non concorda con me, altre perché semplicemente mi va. Il gioco è veramente divertente.
Finalmente troviamo le scarpe che piacciono ad entrambi. Le prova, che bella fica, le donano veramente. E me ne frego se in parte a lei non faccio una gran figura, visto che sono più basso di lei.
Mentre giriamo il negozio vedo un paio di scarpe che sono vertiginose, credo 17cm, di color argento a specchio. Una cosa veramente da troia conclamata.
Le chiedo di provarsele, e lei mi guarda allibita e non molto convinta, ma io la voglio vedere così. Lei tentenna, ma l’ovulo comincia a vibrare come impazzito, e dopo alcuni istanti non ha più la forza di rifiutare.
Le starebbero bene, ma solo in privato, perché la donna deve essere troia con il suo uomo, e solo con lui.
Paghiamo e ce ne andiamo.
Prossima destinazione un centro termale ad un centinaio di km da dove ci troviamo.
Per ammazzare il tempo, in auto, giochiamo alla parola da non dire.
Lei non deve mai dire “NO”, e quando la dice… ovviamente penitenza. Parte il radiocomando, e dura fino a che lei non riesce a dire i mesi al contrario.
Alcune volte ho l’impressione che lo faccia di proposito a sbagliare… però, ovviamente, è solo un’impressione mia.
Arriviamo al centro termale, e mentre ci registriamo, aziono il vibro, andiamo a prendere le valige, visitiamo la stanza, e diamo un’occhiata al centro, è favoloso, ma non so perché lei ha fretta di restare sola con me…. Finalmente soli, le slaccio i pantaloni, le calo le mutandine mentre l’ovulo è come impazzito. Finalmente glie lo spengo e glie lo sfilo.
E’ fradicia, ma i suoi occhi parlano per lei.
Parte immediatamente un bacio con una lotta di lingue e senza il resto, che finisce solo quando lasciamo l’hotel.
In seguito le chiedo le sue sensazioni, e mi conferma che l’ha fatta impazzire sentirsi alla mia completa mercé, e allo stesso modo, in mezzo alla gente, godere e non essere notata.
Credo lo rifaremo presto.

Grazie per averci letto.
Sandro e Silvana