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La Prima Esperienza Di Una Fantasia in Famiglia. (III ed ultima parte)


di BluePink
03.11.2015    |    21.442    |    6 9.2
"Avevo accanto a me la ragazza non dei miei sogni..."
I due ragazzi si buttarono sul divano dove c'era anche la cugina stremata. Io rimasi sulla poltrona e la mia ex si riprendeva sulla chaise longue.
Dopo una decina di minuti, i ragazzi andarono in bagno a rinfrescarsi e a mettersi in sesto. Io mi alzai per cercare i miei indumenti.
La mia ragazza si stava ripulendo il viso con delle salviettine umidite,io mi avvicinai e le diedi delle sberle sul sedere e le dissi: "TI HANNO DEBILITATA VERO?", si girò, guardandomi da gatta morta e nello stesso tempo, quasi a sfidarmi, mi rispose: "PER NIENTE, CE NE SAREBBE ANCHE PER TE".
Vedere quella sua espressione e sentirmi dire queste parole, accese in me un desiderio irrefrenabile che mi spinse ad afferrarla per i capelli da dietro la nuca per abbassarla e metterla a pecorina, ma molto più piegata in avanti: poggiava le mani a terra e gambe divaricate. Mi mostrava quel buco del sedere che fino ad ieri era ancora stretto, ma in quel momento sembrava sguarnito. Mi abbassai e ci sputai sopra, allargai le sue natiche e le infilai di botto il pene nell'ano, penetrandola energicamente. Glielo sfilai bruscamente e immediatamente lo ficcai nella passera e ripresi a possederla con foga. Sentivo gli spasmi della sua vagina che si contraeva. La ripresi con i capelli da dietro la nuca e la misi in faccia al muro, mentre il mio pube sbatteva contro le sue natiche, il mio pene prepotentemente entrava ed usciva dentro di lei. Mi fermai col bacino, la leccai dietro l'orecchio sinistro e le morsi il lobo e le sussurrai: "CHE GRAN PORCA CHE SEI!". Lei, mugolando in quel momento, mentre stava avendo un orgasmo, mi rispose: "SIII È COSÌ, NON DIRMI CHE NON TI PIACE PORCO!".
La voltai e la spinsi con la schiena al muro, le alzai una gamba e le rinfilai il mio pene nella vulva. Mi poggiai con la fronte sulla sua e, avendo la bocca semiaperta, respiravamo il respiro dell'altro, mentre ancora spingevo con forza il mio membro dentro di lei. All'improvviso dovettimo fermarci, perché il citofono di casa suonò. Erano i genitori di sua cugina. Dovevamo aspettarcelo visto l'ora tarda.
Gli altri già si erano vestiti, noi lo facemmo velocemente, anche se il mio arnese non voleva sapere di ritirarsi nella sua "tana".
Ci componemmo e salutammo tutti, così io e la mia ex andammo a casa mia.

Facemmo una sosta al bar, lei andò in bagno perché per la fretta, qualche minuto prima, non potette usufruire di quello di sua cugina.
Prendemmo due cornetti, io un cappuccino e lei un caffè lungo. Non riuscimmo a dire una parola, avevamo lo sguardo nel vuoto. Credo che anche lei stava pensando alla serata che era appena terminata. Penso che riflettesse su come potesse essere d'ora in poi il nostro rapporto.
Quando si è lucidi tutto appare diverso, le paure ci attanagliano.
Arrivati da me, ci facemmo la doccia e ci mettemmo a letto.
Ero visibilmente stanco e lei se ne accorse, ma si avvicinò nel letto ed iniziò a raccontarmi a parole sue come in realtà era andata la serata prima che io arrivassi a prenderla a casa della cugina.
Volle raccontarmelo perché sapeva che mi sarei ripreso subito, amavo come narrava le storielle, specialmente quelle reali. Fino a quel momento non immaginavo che ci fosse stato qualcosa ancor prima che io arrivassi per portamela a casa.
Mentre sotto le lenzuola mi accarezzava i genitali, facendo scorrere la sua mano sotto la zona pelvica fino all'ano, iniziò a raccontarmi con voce molto pacata:
"Sai il rappresentate in verità aveva terminato il suo lavoro a casa di mia cugina molto prima che ti chiamassi e tutti se ne erano andati, eravamo rimasti io, questo agente, mia cugina e suo cugino.
Io e questo suo cugino stavamo seduti sul sofà a chiacchierare del più e del meno e mia cugina e il rappresentante erano in cucina a deporre gli oggetti della sua dimostrazione, ad un certo punto dissi a suo cugino che avevo sete. Lui, insistendo, si offre per andarmi a prendere un bicchiere d'acqua in cucina, ma io rifiuto ed insisto per andarci io. La mia era una scusa per alzarmi, per prendere da bere e poi salutarli. Quindi, mi alzai e andai in cucina ma inaspettatamente vidi una scena che mi "scandalizzò": mia cugina in ginocchio e il rappresentante con il suo grosso coso da fuori che se lo stava facendo succhiare da lei.
Stavo per uscire fuori dalla cucina, perché non sapevo come gestire o cosa dire in quella situazione, ma lei si accorse di me. Mentre teneva ancora afferrato quel grosso "arnese" e stava per dirmi qualcosa, arrivò di soppiatto suo cugino che la rimproverò dicendole: "NON POTEVI ASPETTARE CHE TUA CUGINA SE NE ANDASSE?!".
Dal tono di voce così ironico, intuii che era stato già programmato tutto, di sicuro suo cugino sapeva che lei se la intendeva con questo agente e, quindi, visto che dovevo esserci anch'io quella sera, avevano pensato come poteva evolversi la serata rimanendo solo noi quattro.
Mia cugina, come già ti ho raccontato altre volte, è così.
Lei, non curandosi di noi, teneva afferrato ancora il membro di quell'uomo e rispose a suo cugino di non preoccuparsi perché io ero tranquilla e in passato già avevamo avuto avventure simili e mi guardò ridendo. Lì, in quel frangente, non capii quel suo sorriso, perché in passato non avevamo mai fatto una cosa così, ma pochi secondi dopo sentivo la mano di suo cugino sui i miei fianchi e l'altra mano sotto ad un mio seno. Pensavo che volesse tirarmi per portarmi via per lasciarli soli.
Mia cugina si alzò e si avvicinò a me, prese la mano di suo cugino, che l'aveva messa sui i miei fianchi, e gliela poggiò sotto alla mia pancia, sul mio pube. Lui tirò il mio corpo verso il suo e mi fece sentire quanto ce l'aveva duro. Io in verità, non so come, ero già eccitata da quel contesto creatosi, ma mi staccai bruscamente e dissi che non volevo perché tu potevi venire da un momento all'altro e che non avevo mai fatto certe cose e non avrei voluto cominciare proprio quella sera senza di te, anche perché lei sapeva benissimo quanto tenessi a te.
Mia cugina obbligò suo cugino e il rappresentante a rimanere in cucina perché doveva chiarirsi con me e mi fece andare con lei nel salone. Ci sedemmo sul sofà e, rimaste sole, mi disse: "NON E' QUELLO CHE MI DICI SEMPRE CHE AL TUO RAGAZZO GLI PIACEREBBE PROVARE COSE NUOVE? NON TI PIACEREBBE ALMENO UNA VOLTA VIVERE UNA SERATA DIVERSA E TRASGRESSIVA? ORMAI STATE INSIEME DA MOLTI ANNI, DOVRESTE PROVARE ALTRE EMOZIONI, SE NO CAPITERA' DI TRADIRVI, ANCHE PERCHE' LUI CERCHERA' NUOVE TRASGRESSIONI ALTROVE SENZA TE". Mi confidò che quel tipo era un amico di lei e di questo suo cugino e quest'uomo era anche sposato già da diverso tempo e che l'unico modo di vederlo era quello di invitarlo a casa sua per la visione delle pentole che vendeva. E aveva convinto tramite suo cugino che con questo rappresentate si poteva fare un vero affare.
Mentre mi parlava sentivo la sua mano sulla mia gamba, mi accarezzava per tranquillizzarmi e in tanto mi diceva che con qualche scusa potevo farti venire anche te a casa sua, bastava che ti dicessi che l'auto non mi partiva.
Guardandomi negli occhi continuò a dirmi: "PERO' PER ESSERE UNA CHE NON VUOLE FARE QUESTE COSE ... SEI SUPER BAGNATA!!!, DAI CHE TI CONOSCO BENE, FACCIAMOCI QUESTA AVVENTURA, RILASSIAMOCI E DIVERTIAMOCI, HO LA CASA A DISPOSIZIONE TUTTA PER NOI. QUANTO CI CAPITERA' PIU' UNA COSA SIMILE". In quell'istante mi accorsi che la sua mano era passata dalla mia coscia a sotto il vestitino, fino a toccarmi la parte esterna delle mutandine. Lei continuava a parlarmi dicendomi quale porcate aveva già fatto con quell'amico ed io mi lascia andare. Pian piano mi spostò le mutandine e mi infilò un dito nella mia vagina che davvero era molto umida.
Sì, ero eccitata come già ti ho detto, lo confesso, perché pensai che tu saresti impazzito a tutto quello che poteva crearsi quella serata, quindi...
Si alzò dal divano, mi fece scivolare più giù e mi fece allargare le gambe. Io la chiamai per nome e le chiesi di smettere, che non volevo, ma lei, come se non avesse sentito, lentamente mi alzò la gonna, mi spostò il perizoma e comincia a leccarmi le labbra della mia fica e le succhiava. Mi venne un brivido che accese un desiderio forte. E' vero le avevo chiesto che non volevo, ma non feci nulla per impedirglielo.
Mi rilassai ed iniziai a godere fin a perdere ogni cognizione del momento.
I ragazzi rimasti in cucina e sentendo i miei gemiti, arrivarono di corsa. Io vedendo la loro presenza, feci finta di oppormi a quello che mi stava facendo mia cugina: con una mano tentai di mandarla via, ma con l'altra la trattenevo per i capelli spingendola tra le mie cosce. Non volevo che smettesse e la presenza di quei due mi faceva bollire ancora di più la mia eccitazione. Con le gambe aperte in quel modo, con le reggicalze a rete e mia cugina che assaporava tutta la mia intimità, mi fece sentire davvero una troia, come quando mi chiami tu prima di avere un orgasmo. E pensando che se c'eri tu avresti acconsentito a questa cosa, mi lasciai andare.
Dapprima i due si misero a guardare lo spettacolino di noi donne, poi l'amico di suo cugino si avvicinò a noi due, precisamente a me, tirò fuori il suo sesso, prese una mia mano e me lo fece afferrare. Anche lì feci ostruzione, ma lui mi riportò la mia mano sul suo arnese.
Inizio a starci al gioco, quindi agitavo la mia mano per recargli piacere. La voglia cresce, sia perché lei continua a farmi sentire la sua lingua in basso alle cosce, sia per la presenza di quel cazzo grosso e caldo in mano. Su sua iniziativa me lo poggia in faccia e fa pressione con il suo arnese sulla mia bocca per fargli un pompino. Era così grosso che dovetti aprire bene la bocca per fargli entrare il glande.
Suonò il telefono e in quell'istante mi venne in mente che dovevo chiamarti. Dico a mia cugina che sicuramente eri tu al telefono e mia cugina mi fa: "DIGLI CHE LA TUA AUTO NON PARTE E SE PUÓ VENIRE A PRENDERTI".
Mentre parlavo con te per convincerti a venire, mia cugina si era appartata sul sofà con questo rappresentate, mentre suo cugino, appena chiuso il telefono con te, mi aveva preso da dietro ed aveva infilato le mani sotto al vestitino fino a toccarmela. Le sue mani me le sentivo dappertutto, esploravano ogni parte di me, mi infilò due dita nella mia vagina, non riuscivo più a capire nulla, ormai mi ero fatta prendere da quella situazione e non vedevo l'ora che tu arrivassi, non volevo concedermi senza di te.
Questo si abbassò il pantalone e mise il suo sesso da dietro in mezzo alle mie cosce e lo strofinava sul mio perizoma. Mi spinse a piegarmi e dovetti poggiare le mani sopra al mobiletto dove risiedeva il telefono per mantenermi.
Gli dissi di aspettare il tuo arrivo, ma lui fece finta di non avermi sentita, scostò un po' il perizoma e mi penetrò senza esitazione il suo cazzo nella mia fica, ero bagnatissima e senza nemmeno spingere entrò tutto dentro. Lo sentii così caldo dentro me, che non ti nego provai un piacere assurdo. Desideravo che qualcuno mi prendesse.
Lui cominciò a sbatterlo sempre più' forte, sempre di più, mi stava scopando davvero come una gran troia, mi sentivo così perché si poneva come un animale, sembrava che a lui tutto gli era dovuto.
Dopo qualche minuto arrivò il tuo "SMS" e capimmo che eri giù. Ci fermammo tutti, mia cugina mi disse: "AL TUO FIDANZATO CI PENSERO' IO, TU DIVERTITI".
Nel frattempo che arrivavi, ci componemmo.
Risposi al tuo "SMS" e con la scusa che dovevi salutare i miei parenti ti feci salire.
Lasciammo la porta socchiusa dell'entrata principale in modo da non rovinare l'ambiente di quel momento.
Quando ti vidi entrare notai che tu avevi assunto un'espressione non molto felice e lì mi preoccupai un po', ma pensai che non potevi di certo perderti quell'occasione che hai sempre desiderato e che mi hai sempre chiesto di realizzare con te.

- Sentii tutto il racconto della mia ex e mi eccitai ancora di più, anzi ci eccitammo insieme, infatti, come ho già menzionato, era nostro solito fantasticare a letto.
Ero stanco per condurre io il gioco, la tirai sopra di me e mi feci cavalcare facendomi continuare a raccontare le sue impressioni e i momenti più eccitanti per lei.
Ero stanco e la sua vagina era molto dilatata, così per venire glielo infilai di nuovo nel culo.

La mattina mi risvegliai di nuovo con tanta voglia, ricordando tutto l'accaduto e la svegliai penetrandola dolcemente.
Avevo accanto a me la ragazza non dei miei sogni. ma colei che trasformava i sogni in realtà da lì in poi.
La guardai ed abbracciai quel suo delicato corpicino con forme femminili così accentuate.
Era mia, da quel momento era come l'ho sempre desiderata!

(Storia veritiera e priva di fantasia).
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