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L'amica dispettosa.


di BluePink
06.01.2016    |    13.391    |    2 9.3
"- Lei non era per niente ingenua, anzi aveva molto più esperienza di Ylaria, questo l'avevo capito da un bel po'..."
Questo è un racconto vissuto circa 4/5 anni fa, i nomi sono stati cambiati per privacy.
Buona lettura.

Non ricordo bene come iniziò la serata di quel sabato sera che sto per narrare. Rammento solo che portai a dormire due amiche a casa mia, avevano all'epoca pressoché 21 anni.
Quello che mi vien subito in mente era che tornammo a casa ubriachi.

Ylaria era una ragazza che si invaghì di me, lo facevamo dappertutto.
Una volta addirittura le proposi di vederci un film a luci rosse insieme a sua sorella, a casa di quest'ultima, quando il marito era fuori per lavoro. Le piaceva l'idea, ma non la realizzammo mai.
Sonya invece la conobbi perché alle prime uscite con Ylaria le chiesi di portar un'amica per un mio amico in modo che questo potesse farmi compagnia quando andavo da lei. Quindi ci fece conoscere lei, Sonya.
Sonya frequentò questo mio amico, ma lui, dopo averci fatto sesso nella sua auto per un paio di mesi, si scocciò di fare il via vai tra Napoli e Caserta e così non volle più saperne nulla di lei.
Erano entrambe carine, magre, entrambe un bel fisico: Sonya (alta circa 165cm) poteva avere una terza di seno; Ylaria piu alta (pressoché 170cm), una seconda di seno.
Sonya aveva i capelli mossi rossicci, Ylaria la frangetta, i suoi capelli erano castani e lunghi fino sotto le orecchie. Erano carine di viso. Erano davvero due belle pupe, erano ragazze con cui potevi trascorrere momenti indimenticabili con loro, gocando a qualsiasi cosa.

Quella sera promisi loro che le avrei accompagnate la domenica, cioè il giorno successivo dopo pranzo.
- Io vivevo con i miei genitori quindi per forza di cose dovevo giustificare come mai le portavo a dormire a casa.
Raccontai ai miei che si era fatto tardi e, siccome avevamo bevuto molto, pensai di farle dormire a casa. Non me la sentivo di guidare di notte fino a Caserta e poi ritornarmene solo. Poteva essere troppo pericoloso. Infatti, mi dissero che avevo fatto bene -

Salutato altri amici e amiche al termine di quella serata, noi tre ci ritirammo a casa mia verso le 3:00 del mattino. I miei come al solito dormivano e, siccome avevo la mia cameretta vicino alla porta d'ingresso, non sentivano mai quando rientravo e con chi potessi essere in compagnia, quindi ne approfittavo per far conoscere la mia cameretta a molte amichette.

Intimorite, entrarono in punta di piedi per non far svegliare nessuno.

Feci vedere loro dove era ubicato il bagno, sempre facendo attenzione a non farle fare rumore. Le attesi fuori dal bagno, in modo che se all’improvviso si fosse svegliato qualcuno non avrebbe preso paura vedendo delle estranee in casa.

Le riaccompagnai nella mia camera da letto e le lasciai sole per andare in bagno per lavarmi.
Ero già eccitato al pensiero di come si potesse evolvere la nottata.

Ritornato in camera da letto credevo di trovarle sotto le lenzuola (nella mia cameretta c'erano due letti singoli, in passato uno era di mio fratello che poi si è sposato),invece mi aspettavano, perché volevano da me qualcosa da mettersi addosso per dormire.
Diedi a loro una T-shirt ciascuna.

Ylaria iniziò a sbottonarsi la camicetta tranquillamente, mentre Sonya rimaneva imbambolata. Poggiò la camicetta sul comò dove c'era lo specchio che mostrava le nostre sagome. Rimase sola con il reggiseno e la gonnellina e rivolgendosi all'amica, Sonya, la invitava a togliersi il vestitino, ma lei rispondeva che aveva vergogna perché c'ero io.

Io le ricordai a Sonya che già l'avevo vista seminuda ad una nostra festa quando giocavamo al gioca della "bottiglia" hot e che comunque ero stanco per notarla (Beh era una piccola bugia. I miei occhi erano puntati su di lei). Ma lei con quella vocina da brava ragazza mi rispondeva che era diversa la situazione e si sentiva a disagio. - Lei non era per niente ingenua, anzi aveva molto più esperienza di Ylaria, questo l'avevo capito da un bel po'. Faceva così perché pensava ancora a quel mio amico e sperava di ritornare insieme a lui. Aveva timore che io potessi riferirgli tutto -

Nel frattempo Ylaria si abbassava la gonnellina e si sbottonava il reggiseno. Appariva davanti a noi col seno nudo. I suoi capezzoli non erano molto grandi e il loro colore era leggermente più scuro del colore della sua pelle.
Ylaria era rimasta a piedi nudi e si muoveva con molta disinvoltura, mi dava le spalle per convincere l'amica a spogliarsi, mentre i miei occhi cadevano sul suo fondoschiena pronunciato. Il suo perizoma viola si vedeva a malapena e, avendo le natiche molto distante tra loro, mostrava involontariamente il suo frutto di passione, che ogni donna custodisce segretamente, contenuto in quell'intimo viola che indossava.

Io mentre mi sfilavo il pantalone Sonya voleva spegnere la luce perché disse che le dava fastidio che la potessi vederla.
L'accontentai ma, per non rimanere al buio, accesi la tv.

In penombra io mi sdraiavo sul letto rimanendo solo con lo slip.
Osservavo le due ragazze:Ylaria aiutava Sonya ad abbassare la zip del vestitino grigio scuro che indossava. Il corpo di Sonya si disegnava bene nella penombra. Ylaria dopo averle tirato giù la zip si scostava per farla spogliare con facilità. L'amica lentamente lasciava cadere a terra l'abito accompagnandolo con una mano. La sua schiena minuta mostrava l'elastico del reggiseno di pizzo nero con contorni rosa. Si notava bene il gancetto a fiorellino ovale che univa le due estremità del reggiseno.
Il mio sguardo non poteva far a meno di cogliere la forma inarcata della sua schiena che accentuava il fondoschiena, graziato da una luce particolare dei miei occhi.
Il tanga che indossava era il completo del suo reggiseno di pizzo nero, marcava fortemente i suoi glutei alti, molto diversi da quelli di Ylaria. Due fondoschiena sensuali, ma non simili.
L'attimo più bello nel vederla svestirsi era quando si tolse le calze autoreggenti, anch'esse nere.
Cercó di non abbassarsi e di non prendere una postura seducente, perché sapeva che la stavo guardando, anche se nel frattempo non si era mai girata per controllare se la guardassi. In un modo o nell'altro era tremendamente eccitante. Piegò leggermente la gamba portandola un pò avanti, e con movimenti pacati si sfilava la calza, prima una gamba e dopo l'altra. Teneva la calza in mano che si accingeva a deporla su un suo sandalo con tacco alto, che si era scalzata appena rientrati in casa per non far rumore.

Per questa serata c'eravamo organizzati da qualche giorno, quindi sapeva già che doveva restare a dormire da me con Ylaria. Mi chiedevo, in quel momento, perché indossare un intimo così seducente che la faceva apparire come una donna irresistibile? Annuii che sarebbe stata una delle serate più belle della mia vita. Il cuore mi andava a mille e il mio membro iniziava ad andare oltre all'elastico del mio slip. Non sembrava vero, era così tutto eccitante.

Sonya si accostava con movimenti felinei al letto che condivideva con Ylaria, girandosi di spalle, sganciò il suo reggiseno e lo poggiò sul comodino e si mise frettolosamente la T-shirt di colore blu che le avevo dato per dormire.
Ylaria era già sotto il lenzuolo, mentre Sonya, ridendo, disse all'amica di farle spazio che doveva entrare anche lei.

Era tardi, ma ad un tratto non sentivamo più la stanchezza della giornata, ma l'alcool faceva ancora il suo effetto, eravamo ancora brilli. Parlavamo di come comportarci all'indomani che i miei genitori si sarebbero svegliati, ci scherzavamo su.
Poi non so chi e come, iniziammo a fare battutine a fondo sessuale. Io proposi di vederci un film erotico, perché a quell'ora non c'era nulla in tv e vederlo tutti insieme sarebbe risultato divertente. - Il mio scopo era quello di farle eccitare e rompere gli indugi -

Sapevo già che film guardare, perché il giorno prima lo scelsi appositamente per quell'occasione. Era importante un film con una trama e non quelli che fanno sesso appena inizi a vederli. Se il film avesse iniziato con scene di sesso, le ragazze non si sarebbero concentrate a vederlo e, come spesso accade, avrebbero iniziato a fare le solite battutine ironiche sulle posizioni o sui personaggi e avrebbero rovinato sul nascere l'atmosfera eccitante che poteva crearsi.

Dapprima le ragazze non annuirono all'istante all'idea di guardarlo. Sottovoce si consultarono tra loro e ridendo acconsentirono alla visione.
Il mio cuore andava all'impazzata e il pensiero che da lì a poco potessi giocare con loro faceva crescere l'eccitazione sempre di più. Provavo le stesse emozioni di quando sei ragazzo e per la prima volta stai per avere il tuo primo rapporto intimo con una bella ragazza, solo che questa volta erano due.
Presi un file video dal pc, ma feci finta di non conoscere il filmato erotico, riferii loro che in realtà me lo trovavo per caso perché tempo fa, volendo scaricare su internet un film uscito da poco al cinema, alla fine del download, mi son ritrovato una pellicola erotica sul computer.

Alla visione del film smettemmo di parlare e ci concentrammo sulla trama. Le ragazze erano prese, non bisbigliavano più tra loro e il loro viso si fece più contenuto e non più pronte a ridere.
La trama piaceva, era interessante e seducente.

La prima scena di sesso nel film era tra due coppie amiche, ed io iniziai a commentare sul fatto di cosa si potesse mai provare nella realtà scambiarsi i partner e sulle posizioni che assumevano nel video e chiedevo loro cosa ne pensassero, ma sempre in modo da non ridicolizzare il tutto. Cercavo di far focalizzare alcuni momenti eccitanti.
Sapevo che essendo tutti un po' brilli, sarebbe risultato facile a riscaldarci, infatti dopo Sonya iniziò a dire che nel letto in due iniziava a fare abbastanza caldo.

Proposi loro di metterci tutti e tre nello stesso letto per guardare il film, in modo da innalzare il grado di eccitazione e tutto sarebbe stato più intrigante.

Sì interpellarono a voce bassa, dopo Sonya rispose che non erano d'accordo e che io dovevo rimanere nel mio lettino, anche perché sentivano molto caldo.
Provai a farle cambiare idea, a convincerle, ma non ci fu verso.

Anche se non avevano accettato la mia presenza nel loro letto, l'atmosfera si era fatta molto interessante, il film andava avanti e le scene di sesso erano sempre più spinte che io ad un certo punto chiesi se volessero che spegnessi la tv. Ylaria mi rispose subito che ora era curiosa di come si concludesse il film. Ylaria aveva molta più confidenza con me, Sonya appariva più timida, non ci conoscevamo benissimo.
Così a questo punto proposi di fare un gioco sexy per stuzzicare di più la serata.
Chiesi loro di accarezzarsi sopra gli slip: Sonya doveva accarezzare Ylaria e quest'ultima a Sonya.
Sonya senza pensarci un attimo rispose che ero pazzo e che non l'avrebbe mai fatto perché non le piacevano le donne.
Dissi loro che se non avessero accettato quest'altro mio desiderio, mi sarei buttato nel letto con loro. Alzai il gomito, perché capii che erano solo "finti capricci". Ero convinto che Sonya era tutt'altro che timida e che la situazione mi permetteva di fare queste proposte. Mentre Ylaria già sapeva di questa mia fantasia, perché gliene avevo già parlato in passato. - Certe donne vogliono essere supplicate per non sembrare sfrontate e per non passare per ragazze facili. -
Ero lì seminudo sul letto, si vedeva benissimo che ce l'avevo in tiro, anche perché mezza cappella ormai era fuori alle mutande e loro tutte tranquille a guardare il film senza obiettare nulla. Credo che si accorsero del mio stato.
Per il contesto creatosi era d'obbligo andare oltre.

Ylaria convinse Sonya, credo che le disse che era meglio accontentarmi se davvero non volevano che io andassi nel loro letto.

Così continuammo a guardare il film e ad una scena molto passionale io iniziai ad accarezzare la mia asta sopra l'intimo con i polpastrelli delle dita e scendevo e risalivo in modo lento e controllato. Vidi che Ylaria, sotto la coperta, allungava una mano verso le gambe di Sonya e quest'ultima aprì leggermente le gambe e, non distogliendo lo sguardo dal televisore, cercava con la sua mano destra di toccare in mezzo alle cosce di Ylaria.
I movimenti delle loro mani erano molto pacati e lenti, come se stessero accarezzando qualcosa che le rilassasse. Sonya esclamò che le faceva senso, io con un tono molto deciso e mite le risposi che era solo un gioco di quel momento e che in fondo rimaneva un segreto tra noi tre, pertanto dovevamo solo pensare a rilassarci.
Abbassai il mio slip fino a sotto i testicoli, ma in questo modo lo slip mi comprimeva i genitali che li faceva apparire ancora più gonfi.
Ebbero così modo di vedermi allo stato "brado": ero depilato e avevo rimasto un piccolo strato di peli sul pube, solo lì si potevano trovare peli. Mi depilai anche l'ano, mi piace essere liscio.
Accarezzavo il mio pene sfiorandomelo con le dita, sentivo il calore che emanava e le vene ingrossate che facevano notare la piena consistenza del mio sesso. Per la voglia che avevo non potevo far a meno di contrarre i muscoli delle mie parti intime e ad ogni contrazione il mio pene era come si riempisse di sangue e si innalzava con stacchi secchi e perentori.

Mi accorsi che Sonya mentre guardava il film, fugacemente i suoi occhi cadevano sulle mie quattro dita della mano destra che percorrevano su e giu per il tronco turgido del mio fallo e con l'indice e il pollice comprimevo un po' la mia cappella per intensificare il mio desiderio.
Anche Ylaria non riusciva più a non distrarsi per guardarmi fuggevolmente.

Lo slip mi stringeva troppo i testicoli, lo tolsi e restai completamente nudo, allargai le gambe per stare comodo e feci uscire le ginocchia fuori dal lettino, mi alzai un po' poggiando la schiena sulla spalliera del letto. Impugnai il mio membro e lo strinsi, era davvero duro, lo sentivo pulsare. Lentamente scoprivo e ricoprivo la mia cappella guardando i loro sguardi, perché ora le loro attenzioni erano rivolte a me. Così, con tutta tranquillità, inizia a toccarmi.
Credevo che ormai si erano decise a farmi andare nel loro lettino.

Io non potevo restare in quelle condizioni, così tornai alla carica tentando di persuaderle nell'accettarmi nel loro stretto letto.
Ma Sonya si rifiutava ancora, ma non con un diniego perentorio. La sua negazione lasciava spiragli di speranza, ma non capivo ancora cosa aspettasse per accettarmi nel loro letto.

Avevo bisogno di un aiuto per riuscire a godere, perché in quello stato non avrei chiuso occhio. Da solo, anche concentrandomi, non ci stavo riuscendo, mi serviva qualcosa che mi facesse raggiungere l'apice dell'eccitazione per sfogare e a buttar fuori tutto il mio nettare di passione.
Proposi di poter avere un loro slip, perché così mi era più facile raggiungere l'orgasmo, ma le avvisai che se anche questo non andava bene per loro, io mi sarei buttato nel loro letto e sarei rimasto a dormire con loro.
Con questa ultima mia affermazione, le convinsi. Ylaria subito fece capire che le andava bene e voleva darmi il suo. Io esclusi il suo, perché già la conoscevo molto bene, il suo odore il suo sapore mi era già familiare, volevo quello di Sonya.
Sonya si rifiutava, ma Ylaria poi la convinse.

Sonya non sembrava per nulla infastidita, sul suo volto fioriva un lieve sorriso di soddisfazione e sembrava piuttosto eccitata. Quella sua espressione serena, visto sempre il suo diniego in tutto quello che proponevo, mi appariva un po' strana, ma alimentava in me ancora più eccitazione, forse proprio perché non era tutto così scontato.

Guardavo attentamente mentre Sonya da sotto il lenzuolo si sfilava lo slip con movimenti sensuali, facendolo molto lentamente, tenendo gli occhi chiusi, forse oltretutto, anche lei si stava godendo quella situazione così intrigante.
Ormai il mio cuore andava all'impazzata, il mio sesso ormai non lo sentivo più talmente che era diventato marmoreo, sembrava che avessi in mezzo alle cosce un oggetto estraneo.

Quell'immagine soffusa di lei che si tirava giu lo slip sotto la coperta, forse in un altro determinato contesto sarebbe passato inosservato e non degno di menzionarlo, ma in quel momento tutto sembrava dannatamente eccitante. Stavo per conoscere l'odore della sua femminilità, l'odore del suo frutto di donna, quell'odore che mi è stato proibito di sentirlo sulla sua pelle, anzi fino ad allora mi era stata vietata l'opportunità di annusarlo direttamente dove traspira, là in mezzo alle sue gambe.

Quel sorriso tra le sue labbra non affievoliva, aveva lo slip in mano nascosto sotto al lenzuolo, Sonya appariva timida nel cacciarlo fuori e buttarmi il suo slip.
Con un balzo mi tirò il suo tanga, io lo presi con la punta delle dita della mano sinistra, quasi stava per cadere a terra.
Lo afferrai poi impugnandolo saldamente, lo portai alla mia vista, con l'altra mano aprii il tanga dove potetti notare quanto era piccolo. Chiusi gli occhi, annusai la parte più calda dell'intimo inspirando profondamente.
Sentivo l'odore del suo deodorante che si mescolava con l'odore umido e forte del suo desiderio. Era caldo ed umido, mi lasciava pensare che stava fermentando il suo forte desiderio di essere posseduta.
Non lo spostai dal mio viso e tenevo impugnato il mio sesso durissimo e lo massaggiavo ora con più frenesia, sentivo i contorni della mia cappella molto definiti, come se si fosse formato un cordone, ormai mancava poco a perdere il controllo dell'eiaculazione, cioè a sborrare con vigore.

Poggiai la parte umida e calda dello slip sulle mie labbra portandolo fino a giu, passando per l'addome fino a poggiarlo sul glande. Avvolsi lo slip attorno al mio tronco della mia verga e in quel momento mi accorsi che Sonya mi stava guardando con attenzione, le sue guance erano diventate rosse, aveva perso il sorriso, i suoi occhi sembravano quelli di una gatta, aveva lo sguardo voglioso e desideroso.

La guardavo, anzi ci guardavamo, mentre mi strofinavo il suo tanga umido su tutta la mia asta.
Ad un tratto Sonya fece un accenno di sorriso e lì che esplosi: gli schizzi arrivarono fino al mio petto e sull'addome, sentivo lo sperma scorrere su tutto il mio busto. Il tanga assorbì il restante che colava tra il glande e l'asta del pene.
Finii di scaricare tutto il seme che avevo accumulato e mi ripulii con l'intimo di lei che mi chiamò anche stronzo perché non poteva più indossarlo.

Depositai il tanga tutto fradicio di sperma sul comodino dove avevo una bottiglia d'acqua. Mi alzai, tutto nudo e scalzo, mi incamminai per dentro casa mentre i miei genitori dormivano e mi diressi in bagno per farmi la doccia.
Non mi sentivo appagato del tutto e non mi capacitavo che avevo due ragazze accanto al mio letto seminude e non le avevo nemmeno sfiorate. Era assurdo per come si era conclusa la serata.

Tornai in camera e le trovai che riposavano. Presi uno slip pulito e lo indossai e mi sdraiai sul letto e mi addormentai.

Dopo circa un'ora mi svegliai perché avevo sete, allungai la mano e presi la bottiglia, la portai alla bocca e ci bevvi vicino.
Mentre stavo mettendo giù la bottiglia, sentii la voce di Sonya che bisbiglia. Guardai il loro letto e trovai Sonya con la testa alzata che mi chiese se potevo accompagnarla per andare in bagno perché aveva un impellente bisogno di fare pipì, non riusciva più a trattenersela.
Sottovoce le dissi "ok", così ci alzammo dal letto. Fino a qualche attimo prima i miei occhi erano appesantiti dal sonno, ma ad un tratto non accusai più la stanchezza dal pensiero di poter rimanere solo con lei.
Eravamo scalzi per non far nessun rumore in casa mentre ci incamminavamo per il corridoio per raggiungere il bagno.
Mi dimenticai che Sonya non avesse le sue mutandine, la t-shirt che le avevo dato per dormire le arrivava fino al pube, scoprendo la sua vagina molto folta di peli, curata ma molto pelosa, per questo il suo tanga aveva un intenso odore di sé - I peli quando sono pieni di umori amplificano l'odore- .
Mentre l'accompagnavo in bagno, da dietro di lei, osservavo come camminava sulle punte dei piedi, e quel culetto semicoperto dalla t-shirt faceva appariva così invitante le sue natiche. Le sue movenze erano sempre molto feline, sensuale e seducente. Infatti il mio pene appariva più vivo, non del tutto eretto ma gradiva quella visione.
Arrivati davanti la porta del bagno, le dissi che non potevo stare fuori ad aspettarla, perché se uno dei miei genitori si sarebbe alzato mi avrebbe chiesto cosa ci facevo fuori alla porta del bagno. Quindi dovevo entrare anch'io.
Lei mi rispondeva che aveva vergogna, ma io le risposi che mi sarei voltato una volta entrato e nn l'avrei guardata. Lei accettò questa volta senza remore, non come a qualche ora fa.
Entrai con lei, io chiusi dietro di me la porta a chiave facendo attenzione a non fare molto rumore.
Mi voltai e trovai lei che si alzava un po' la t-shirt e si stava sedendo sul water per urinare.
Non mi guardava e teneva la testa verso il basso, ma io guardavo lei senza che Sonya mi dicesse di voltarmi.
Sentivo scorrere la pipì, quell'immagine e quel rumore mi risvegliò una refrenabile voglia di lei. Una cosa così intima che veniva fatta davanti ai miei occhi come se nulla fosse e fino a quel momento era stata così rigida e timida da non farsi sfiorare.
Ce l'avevo di nuovo duro e mi fuoriusciva di nuovo mezza cappella fuori dallo slip.
Per un breve attimo lei mi guardò e poi riabbassò la testa, mentre il suo getto di pipì si era fatto più intenso.
Mi avvicinai a lei, lei alzò la testa ed io le toccai le labbra con l'indice della mia mano, lei sorrise. Mi abbassai e la baciai, mentre lei era ancora seduta sulla tazza. In quel momento non sento più il suo getto di pipì. La baciai tenendole la mano dietro la nuca molto passionalmente, le lingue si intrecciano. Le leccai le labbra e di nuovo a baciarci. Le sue mani mi tenevano i miei fianchi perché mi ero accovacciato per baciarla, ma mi strinse e mi fece capire di alzarmi.
Lei ancora seduta, mette le mani dietro ai miei glutei e mi tirò a sé, poggiando la sua testa sopra il mio pube. Iniziò a baciarmi l'ombelico, i suoi baci arrivano a baciarmi il mio sesso sopra allo slip, fino a poggiare le sue labbra sul glande che fuoriesce dallo slip. Lo baciò senza farmi sentire la sua lingua. Piccoli baci a stampo, ma l'ultimo bacio fu a ventosa risucchiando dal buchetto della cappella e nello stesso momento mi abbassa del tutto lo slip, facendolo cadere a terra e contestualmente, tenendo strette le labbra, lo fa entrare nella sua piccola bocca ben disegnata.
Mi fece perdere il controllo, lo faceva divinamente. Mentre ce l'aveva in bocca lo risucchiava, se lo toglieva dalla bocca e lo leccava del tutto, la lingua andava su e giù e mi guardava intensamente negli occhi. Mi venne un brivido quando con una sua mano mi trattenne i genitali, li alzò e iniziò a farmi sentire la sua lingua che arrivava quasi all'ano; l'altra sua mano mi stringeva la natica sinistra e con un dito premeva lo sfintere senza penetrarlo. Si inghiottì di nuovo i testicoli e subito dopo di nuovo tutto il mio sesso era nella sua bocca. Da lì iniziai a scoparmela in bocca facendoglielo sentire fino in gola.
La presi e la feci alzare, le tolsi la magliettina e si mostrò con tutto il suo splendore. Davanti a me vedevo quel corpo minuto con accentuate curve. In preda ad un forte desiderio ci lasciammo andare: lei si spinse a me mettendosi il cazzo fra le gambe, ma non nella fica. Mi abbracciò e mi baciava il petto, l'abbracciai anch'io e le mie mani esploravano il suo corpicino. Iniziai a baciarla senza logica, sì perchè avevo perso ogni freno. Volevo quasi mangiarle il seno, le baciavo ogni cosa che potessi baciarle in quel momento.
Non ce la facevo più, ora era ancora piu duro di prima, mi provocava dolore per la consistenza.
La voltai di spalle e le feci poggiare i gomiti sulla lavatrice, l'aiutai a divaricare un po le gambe, mi abbassai e le diedi un morso su una sua natica. Iniziai a leccarla in mezzo alle gambe. Il suo cespuglio era pieno di umori, si sentiva ancora che aveva fatto pipì, ma continuava a sgocciolare di desiderio.
Mi alzai e misi il mio membro tra le sue chiappe e le strinsi ad esso.
Ad un tratto le feci sentire pressione per penetrarla, lei spingeva il suo bacino verso me per averlo tutto.
Con le mani le allargai il culo per poter vederla lì in mezzo come accoglieva dentro di sè il mio fardello.
Una volta penetrato la cappella nella sua calda ed umida fica, le strinsi un seno e con l'altra mano l'afferrai con i capelli da dietro e iniziai a spingerlo dentro più vigorosamente. Mugolando sottovoce mi diceva che era quello che davvero desiderava in quella sera.
Mi lasciai andare in un amplesso senza fine, ogni mia spinta sentivo i suoi glutei sbattere sul mio corpo. Si girò con la testa e mi guardò negli occhi, eravamo presi l'uno dall'altra e in quel preciso istante lo tirai fuori e lo poggiai diritto in mezzo ai suoi glutei e la sporcai anche tutta la schiena della mia calda e prepotente goduria. Strofinavo il glande che ancora eruttava il mio "latte" sul suo buchetto anale e quando cercai un po' di premere si girò di scatto, si abbassò di nuovo e se lo portò in bocca. Appena infilatosi in bocca la mia asta, la feci alzare ed entrammo in doccia.
Mi spinse vicino al muro e leccandomi il petto scendeva fino a giu e se lo rimise di nuovo in bocca, succhiandomi molto forte nel buco della mia cappella, tanto quasi da farmi mancare le forze nelle gambe, facendomi venire fortemente lo stimolo di urinare e non riuscendo a trattenermi, che senza controllo, iniziai ad urinarla in bocca, ma lei se lo tolse subito spuntando, ma io non riuscii a smettere, per cui continuai a fargliela addosso. Le bagnai i capezzoli e addirittura orientai il mio getto sulla sua fica molto folta.
Non era molto dispiaciuta, anzi sembrava che gradisse. Prima ancora che smettessi di urinare, aprii l'acqua della doccia.
Ci lavammo insieme e ci asciugammo.
In questo frangente le chiesi perché non volle che dormissi nel letto con loro, mi rispose che era Ylaria che non voleva, perché siccome teneva a me ed era gelosa, aveva proibito a Sonya qualsiasi contatto con me. Quindi poi mi disse di non far nessun accenno di quello che era appena successo.
Aprii la porta del bagno e controllai se era tutto a posto e feci andare prima Sonya nella camera da letto e poi ci andai io, in modo che se Ylaria si fosse svegliata non ci avrebbe trovato insieme.
Raggiunsi anche io la camera da letto, tutto era tranquillo. Mi misi nel letto, sentii la voce di Sonya molto appagata che mi dava la buona notte.
Ora davvero potevo dormire tranquillo, non avevo bisogno di sognare, avevo già vissuto un sogno.
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