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La nuora - 3


di silvio
29.04.2022    |    30.217    |    6 9.5
"Ebbene, uno degli episodi è reale, gli altri sono di fantasia..."
Ultimo atto. Nei commenti, uno di voi mi ha chiesto se i racconti erano realtà o fantasia. Ebbene, uno degli episodi è reale, gli altri sono di fantasia. Non vi dico però quale è dei tre, a voi fare correre la fantasia. Quello reale l’ho un po’ romanzato, ma vi assicuro che viverlo in prima persone è stato ben più emozionante di un romanzo.
Claudia, la fidanzata di mio figlio Andrea, si è fatta scopare da me sul tavolo di cucina e mi ha fatto un pompino in auto. Mi ha anche avvisato che vuole darmi il culo, dicendo che ha tre buchi da riempire e mi vuole provare in tutti e tre.
Mentre nelle altre occasioni io ho subito le sue advances, adesso sto pensando come fare per avere l’occasione per incularmela. Ci vuole qualcosa di più comodo di un sedile di un’auto o del tavolo di cucina, bisogna fare un po’ di acrobazie, e io non sono più un giovinetto.
Pensa e ripensa ho deciso come fare: in passato, per lavoro andavo spesso nel Parmense, nella zona di Mezzano, vicino al Po e a volte mi fermavo in un agriturismo, dove si mangiava bene e dove avevano anche delle camere per gli ospiti. Telefono e sento se è ancora la vecchia gestione: confermano e – miracolo - si ricordano di me. Li avverto che nel prossimo futuro tornerò a trovarli con una amica e che forse avrò bisogno di riposare dopo pranzo. Luigi, il gestore, capisce e mi dice bonariamente che non c’è problema. Lo immagino mentre ride sotto i baffi.
Alla prima occasione in cui Claudia viene a Modena per alcuni giorni, butto lì l’idea: “Claudia, sei mai stata a Parma, hai visto il Duomo e sopratutto il battistero? Noi a Modena col Duomo ci difendiamo bene, ma il Battistero ci manca. Quello di Parma è un confetto”
Mia moglie propone di fare un giro tutti insieme domenica, ma mio figlio dice che la domenica pomeriggio ha i suoi impegno sportivi e non vuole schiodarsi da Modena. Propongo allora di andarci sabato, ma sempre Andrea dice che deve lavorare. Butto lì di andarci in tre, Claudia, mia moglie ed io sabato oppure domenica. Rischio un po’, perche se mia moglie accettasse, sarei fregato. Ma per fortuna dice che vuole rimanere col figlio.
Non mi resta altro che dire di rimandare ad un’altra volta, ma adesso è Claudia, che ha mangiato la foglia, che rivolta a me e agli altri esclama: “Perchè non ci andiamo sabato io e te. Ci vuole meno di un’ora tra qui e Parma, guardiamo cosa c’è da vedere e poi torniamo”.
Sabato mattina partiamo prestino; in auto chiedo a Claudia se ha cambiato idea, ma lei dice di no. Non posso esimermi dal chiedere di nuovo il perchè, ma lei tronca subito dicendo :” Insomma, te l’ho giaà detto: voglio provare una persona matura. Se non ti va bene, posso trovare qualcun altro.” Io ovviamente, col rischio che lei cambi idea, non insisto.
Alle 9 siamo già in centro a Parma. I monumenti sono davvero belli, le statue dei mesi e tutto l’insieme è affascinante, anche se la testa sfugge spesso vero il “dopo”.
In tarda mattinata dico a Claudia se vuole mangiare qualcosa e le spiego dell’agriturismo con camere. Lei è d’accordo e andiamo. Mezzano, osteria, piatto veloce e leggero per me (ci mancherebbe anche che mi addormentassi: bella figura che farei!), mentre per lei ravioli, gnocco fritto e affettati.
Pago il pranzo e chiedo una camera e il gestore tutto tranquillo mi da la chiave.
Saliamo, vado in bagno e mentre lascio il posto a Claudia, mi spoglio e mi infilo nel letto.
Quando esce dal bagno è splendida una poco più che ventenne in reggiseno e perizoma, che lo farebbe rizzare a un novantenne.
“Vieni qua, le dico, vieni a provare il vecchietto”. Lei si infila sotto il lenzuolo, la abbraccio, ci baciamo con la lingua, la palpo ben bene, schiena, sedere, fianchi e le slaccio il reggiseno (l’esperienza data dall’età servira pur a qualcosa!).
Scendo a baciarle il seno e poi scendo giù a leccare la figa. Prima scosto la stoffa del perizoma, ma poi le faccio alzare le gambe e le sfilo lo straccetto.
Mi rituffo a leccare e con un dito la penetro: sento che lei respira forte, geme, muove il bacino.
“Inculami” mi dice. Ma io ribatto “Aspetta, adesso si fa come dico io, il vecchietto”.
Continuo a stimolarla e Claudia gode dicendo “Vengo, vengo ...”. La lascio riposare un po’, la bacio facendole sentire il suo sapore e poi riprendo il mio lavoro di lingua. Le metto 2 dita nella figa, poi tre, ma lei mi dice di fare piano.
Continuo piano e poi viene di nuovo. La faccio girare, le metto un cuscino sotto la pancia e mi appare la splendida visione del suo culo.
Con le mani le tengo aperte le due mele e con la lingua lecco e mi insinuo nel suo buchetto; continuo per un po’, alternando leccate e spinte con la punta.
Sento che le piace e, continuando il lavoro di lingua, con le dita la penetro ancora in figa fino a che viene di nuovo.
La faccio riposare un poco, la giro a faccia in su lasciandole il cuscino sotto il sedere. Mi metto le sue gambe sulle spalle e infilo il cazzo nella figa bagnata, muovendomi piano su e giù.
“Guarda che hai sbagliato buco” mi dice sorridendo.
“Non ti preoccupare, ce n’è per davanti e per dietro. Intanto lo lubrifico così si infila meglio.
Infatti dopo qualche altro colpo lo tiro fuori bello duro (per quanto può esserlo alla mia età) e glielo appoggio al buchino, ancora bagnato per la leccata.
Mi muovo leggermente avanti e indietro e la punta entra da sola, poi il resto la segue. Non sono Rocco Siffredi, e le dimensioni normali una volta tanto vengono utili.
Claudia non si lamenta, nemmono una smorfia, segno che non le fa male. Allora aumento il ritmo, appoggiando il mio peso sulle sue gambe alzate e schiacciandola sul materasso.
“Lo senti che ti sto facendo il culo? Lo senti il mio cazzo che ti sta inculando? E’ questo che volevi dal vecchietto?” Lei non dice niente ma annuisce e dopo qualche secondo gode di culo.
“Vedo che ti piace, sei venuta col cazzo in culo... Adesso continuo e ti sborro in culo..”
Infatti dopo aver preso un attimo mi respiro, mi ributto ad incularla e di nuovo sento che si eccita.
“La vuoi la mia sborra? Vuoi che ti riempia il culo di sborra?” Di nuovo lei annuisce, io aumento ancora i colpi, lei geme, io grugnisco come un maiale e veniamo insieme in quel letto bianco vicino al Po.
Il resto è tutto in discesa, bagno, i vestiti, scende prima lei e mi aspetta in macchina, mentre io vado a pagare la camera.
L’oste mi chiede : “Tutto bene?” e io non posso che rispondere :”Alla grande”.
Durante il ritorno a Modena Claudia mi dice: “Bene, mi sono tolta la curiosità che avevo. Sono soddisfatta, sei stato bravo. Questo rimarrà solo un ricordo, non si ripeterà. Bada bene di tenerlo per te e non dirlo a nessuno, come io lo tengo per me. Che non ti capiti di alludere o di dire qualcosa di strano, perchè io negherò tutto quello che c’è stato”.
“Perchè- faccio io – cosa c’è stato? Non mi risulta che sia successo niente!”
“Bravo, hai capito”.

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