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Mamma perversa


di life_79
04.03.2008    |    249.138    |    4 8.9
"Aggiunse un altro dito e poi un altro ancora..."
Eravamo stati alla festa di prima comunione di una mia cugina ed io come al solito mi ero abbuffato di dolci. In più mio zio aveva insistito per farmi bere lo spumante. All’epoca l’alcool non lo reggevo per niente. Quando arrivammo a casa dovetti correre in bagno per vomitare, ma purtroppo non servì a liberarmi completamente. Fu una notte infernale e neanche la camomilla servì a molto. Credo che crollai verso le quattro di notte. Logicamente la mattina non andai a scuola ma mamma comunque mi svegliò non troppo tardi. Erano infatti le nove quando una sua carezza mi fece aprire gli occhi. Purtroppo il mio risveglio coincise con delle fitte addominali tremende, quasi da farmi piangere.
- Scopriti la pancia Mario, - disse mamma – proverò a farti un massaggio.
- Si mamma, ti ringrazio, mi fa un male tremendo.
Mamma iniziò il suo lento e leggerissimo andirivieni sul mio addome.
- Mio Dio, è rigidissimo. Ma da quanto tempo non vai in bagno?
- Ma sono andato stanotte.
- Scemo, non dico a fare pipì…
- Capito. In effetti sono tre giorni che non faccio…
- Accidenti, cosa aspetti per dirlo? Che ti venga un accidenti?
- Mamma m se te lo dicevo tu di sicuro mi davi quell’odiosa purga.
- Certo che l’avrei fatto, solo che ora penso che non basti.
Le parole di mamma mi misero una certa apprensione.
- E allora cosa dobbiamo fare ora? – iniziai a singhiozzare - Mica mi dovranno operare?
- Che esagerazione! Stai calmo. Mica stai per morire., basterà un semplice clistere.
- Un clistere? Ma mamma, non credi che basti una pompetta?
- Ma se prima addirittura pensavi di dover finire sotto i ferri.
- Ma io non ho mai fatto un clistere, non so neanche come si fa.
- Di questo non ti devi preoccupare, ci penso io.
- Ma mamma….
- Non mi dirai che hai vergogna di tua madre. Su non fare i capricci. Io vado a preparare tutto. Tra cinque minuti vieni nel bagno.
Mamma si allontanò mentre io ero in preda al panico. Sapevo che il clistere era simile alle pompette che facevo da piccolo, ma mi rendevo anche conto che doveva essere molto più complesso. Dopo qualche minuto sentii la voce di mamma che mi chiamava e ancora dubbioso mi diressi verso il bagno.
- Dai piccolo, non avere paura. Spogliati che facciamo presto presto.
- Ma mi devo togliere proprio tutto?
- Mi sembra logico, potremmo sporcare il pigiama.
- Ma io veramente…
- Su non fare il vergognoso. Ti conosco benissimo. Ti avrò visto nudo un infinità di volte.
- Si, ma ero molto più piccolo.
- Dai Mario, non fare storie
Rassegnato mi spogliai e cercando di coprirmi il sesso con le mani le chiesi cosa dovevo fare. Mamma mi disse di entrare nella vasca da bagno così non avremmo sporcato nulla, e di mettermi in ginocchio chinato in avanti. Mio malgrado dovetti eseguire.
- Ecco bravo. Ora mamma ti farà entrare questa piccola cannuletta dietro e da questo tubicino passerà tutta l’acqua che c’è in quella sacca.
- Cannuletta??? Ma mamma è enorme. Mi farà un male cane.
- In effetti non è proprio quella che si usa per i clisteri, ma se rimani calmo e rilassato vedrai che mamma non ti farà sentire nulla. Ora devi solo allargare le gambe.
- Ma mamma, così mi vedi tutto.
- E allora? Vuoi che non lo sappia.
Capitolai. Mi sentivo enormemente imbarazzato: dalla sua posizione mamma aveva in bella vista anche il mio pisello.
- Ti prego mamma, fai piano.. Immediatamente m’irrigidii.
- No Mario, così non va bene. Devi stare rilassato.
- Va bene mamma, ci provo.
- Ecco, così va bene. Ora mamma ti prepara per bene. Vedrai che non è poi tanto spiacevole.
Non capii quelle parole, ma in effetti la cosa non era brutta più di tanto. Solo che quel trattamento iniziale durava un sacco e i movimenti delle dita di mamma diventavano sempre più insistenti. Mi voltai verso di lei per chiederle quanto sarebbe durato ancora. Mamma era diventata tutta rossa e aveva il sudore che le imperlava la fronte.
- Mamma ma ti senti bene?
- Si.. si piccolo… è… è solo che ho molto caldo.
A quel punto avvertii che un dito di mamma iniziava a farsi strada nel mio buchetto e nuovamente mi irrigidii.
- No tesoro, non fare così, rilassati.
- Ma mamma…
- Su non fare il bambino
Mio malgrado fui costretto ad eseguire ed il dito di mamma ebbe la meglio. All’improvviso però mi resi conto che forse mamma stava esagerando ma contemporaneamente una sensazione di calore alle parti basse mi pervase. La cosa iniziava a piacermi e quel delicato massaggio interno mi procurava piacere al punto che avvertivo il mio pisello reagire. Pensando al fatto che mamma se ne potesse accorgere fui preso dal panico e quasi in malo modo:
- Dai mamma, fai presto.
- Si… ecco… ancora… ancora un attimo.
La voce di mamma tremava. Sembrava che la cosa le piacesse. Poi come per volersi costringere:
- Fatto. Ora tocca alla cannula.
Ero tutto sudato. Sentii la cannula appoggiarsi al mio ano per poi piano piano farsi strada. Fu a quel punto che mi resi conto che mi piaceva ma purtroppo non riuscii a opporre resistenza al mio pisello che inevitabilmente iniziò ad indurirsi fino a che ebbi una vera e propria erezione. Il guaio era che mamma dalla sua posizione se ne sarebbe resa conto facilmente. E infatti:
- E bravo il porcello! Prima avevi paura di farti male mentre ora sembra proprio che ti piaccia.
- Scusa mamma… ma… ma io non…
- Non ti preoccupare piccolo, non c’è niente di male.
- Ma mamma, io non ho mai…
- Ti ho detto che non devi preoccuparti di nulla. Non sei il solo a cui piace essere inc…
- … a cui piace essere?
- A cui piace quello che ti sto facendo.
- E a chi altro?
- Mica vorresti sapere i nomi? Non sarebbe corretto da parte mia.
- E io come faccio a crederti?
- Allora… allora ti basti sapere che… che piace anche a me.
- Come? Ti piace sentirti nel c… insomma… ti piace che ti entri qualcosa dietro?
- Si, e anche molto.
- Ma mamma, comunque tu sei una donna.
- Vedi Mario, la differenza tra un uomo e una donna è davanti non dietro.
- Vuoi dire allora che è normale?
- Credo proprio di si. Anzi… se… vuoi…
- Cosa mamma?
Mamma non rispose ma iniziò lentamente ad accarezzarmi il culo con l’altra mano, scendendo fino a raggiungere il mio cazzo.
- Mamma!!
- Non ti preoccupare, vedrai che ti piacerà di più.
Mia madre aveva un colorito paonazzo e il suo respiro era diventato affannoso mentre iniziò un lento andirivieni sul mio cazzo. Sembrava che mi stesse mungendo.
- Mamma…. Hai proprio ragione… mi piace molto…
- Aspetta un attimo.
A quel punto mamma si rialzò in piedi e si sbottonò il camice. Se lo sfilò e disse:
- Facciamo una cosa: il clistere lo facciamo dopo, ora ti faccio vedere come ti può piacere ancora di più.
Detto questo si sfilò anche le mutande e il reggiseno rimanendo completamente nuda. Era bellissima. Aveva una paio di tette eccezionali e per la prima volta potei mirare anche la sua fica. Tentai di balbettare qualcosa ma mamma mi fece cenno di non parlare. Mi sfilò la cannula ed entrò anche lei nella vasca stendendosi sotto di me. Avevo la sua fica praticamente in faccia e sentivo il cazzo che le strusciava sulle tette. Poi avvertii nuovamente la sua mano sul mio culo.
- Ora vedrai la tua mammina come ti farà felice.
- Mamma, mi piaci un mondo.
- Lo so Mario, lo so.
Poi lentamente iniziò ad infilarmi un dito nel cuo.
- Ahhhhh…. Si mamma… mi piace….
Aggiunse un altro dito e poi un altro ancora. Mi sembrava d’impazzire: mia madre nuda sotto di me che m’inculava. Poi all’improvviso mi disse:
- Ora sentirai un pochino di dolore, ma se rimani rilassato vedrai che subito passerà e proverai un piacere immenso.
- Come dici tu mamma.
A quel punto mamma spinse con forza facendomi entrare le dita per intero nel culo. Avvertii un forte dolore ma riuscii a stare calmo e così come mamma aveva detto subito il dolore fu sostituito da una sensazione piacevolissima. Fu a quel punto che lei si lasciò scivolare e il mio cazzo si ritrovò nella sua bocca. Me lo succhiava mentre m’inculava. Fu istintivo buttarmi con la testa tra le sue cosce. Aveva un profumo bellissimo.
- Leccala se ti va. – disse lasciando per un attimo il mio cazzo.
Era bagnata fradicia ma aveva un ottimo sapore. La leccavo con voracità mentre lei mi succhiava il cazzo e continuava ad incularmi con le dita. Poi all’improvviso avvertii qualcosa che iniziò a farmi tremare per poi farmi esplodere: avevo raggiunto il mio primo vero orgasmo e per giunta nella bocca di mia madre. Anche lei fu presa da un tremore per poi urlare in modo liberatorio. Mi fece girare e prendendomi la testa tra le mani mi baciò sulla bocca infilandomi la lingua e facendomi assaggiare quel mio stesso liquido. Poi mi accasciai su di lei. Rimanemmo abbracciati per diversi minuti. Poi quando ci fummo ripresi mamma disse:
- Mi dispiace ma ora ti tocca il clistere.
- Mamma, da oggi mi puoi fare tutto ciò che vuoi.
- Si tesoro, da oggi cambieranno molte cose….
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