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incesto

in bicicletta


di okkiogreen
30.04.2013    |    67.670    |    3 9.0
"Non so come ma mi ritrovai fermo in una stradina e con lei che me lo stringeva ancora scesi e mi voltai verso di lei ritrovandomi quello che mi aspettavo: il..."
Premetto che è la prima volta che scrivo ed è tutto VERO.
Anche quell'anno andammo in vacanza dai miei zii, una casa poco distante dal mare con tanto verde e tante persone che andavano e venivano ogni giorno.Era un'estate di tanti anni fa, ero un ragazzino che cresceva fra tempeste ormonali e curiosità verso l'altro sesso.
Ed era questa curiosità che mi spingeva verso la continua ricerca di una scollatura, uno spacco, un buco della serratura o se ero fortunato anche una "involontaria" toccatina, specialmente quando inevitabilmente ci si trovava a giocare in acqua con zie, amiche o spesso e volentieri con mia cugina.
Ed era proprio mia cugina la meta più accessibile delle mie fantasie, una ragazzina un pò bruttina ma con un seno ben sviluppato (una seconda che all'epoca sembrava una settima) e soprattutto uno sguardo da porcellina. Non solo lo sguardo direi, perchè in più di un'occasione ha cercato di curiosare o sempre nelle lotte acquatiche sentivo la sua mano che toccava fugacemente il mio costume da bagno.
Io, anche se a ripensarci mi mangio le mani, ero molto timido e queste avance le sviavo allontanandomi o facendo finta di niente, almeno fino a quel giorno...
Un pomeriggio ci eravamo preparati per andare al mare, io mi ero messo un box di quelli larghi a pantaloncino, andai a chiamare mia cugina che per l'occasione aveva un costume a due pezzi coperto solo da una magliettina che gli lasciava scoperto mezzo culo, come al solito lei faceva di tutto per provocarmi raccogliendo oggetti improbabili da terra. Comunque uscendo in veranda ci accorgiamo che delle nuvole avevano coperto il cielo e i nostri genitori ci dissero che avremmo saltato il mare.
Dopo qualche attimo di sconforto non ci perdiamo d'animo e decidiamo di farci qualche giro in bici, una sola bici, una graziella.
Litighiamo un pò su chi debba prenderla prima fino a quando facciamo il tocco e vince mia cugina. pazienza penso, mi toccherà aspettare un quarto d'ora minimo, invece mia cugina mi propone di andare in due sulla bici, mi dice che staremo un pò scomodi ma almeno nessuno si annoierà.... e aveva ragione.
Coomunque lei decide di rispettare il tocco e si mette alla guida, quindi a me tocca stare dietro. Non so se avete presente com'è la graziella, ma chi si siede sul portapacchi si trova molto più in basso del guidatore, quasi con la faccia all'altezza del culo... già... ed è quello che ho dovuto "sopportare".
Lei pedalava, con sotto solo il costume, e io che avevo davanti agli occhi questa visione celestiale... e ovviamente per mantenermi dovevo reggermi a lei. Le mie erano sulla sua pancia ma ogni tanto alzavo furtivamente le bracciafino a sentire che sfioravo il suo seno. Ovviamente lei aveva capito tutto ma continuava a parlare facendo finta di niente e io che dietro mi godevo il paesaggio spiaccicandomi con la faccia sulla sua schiena, anzi sul suo culo.

Mentre ero in estasi sento lei che si ferma e mi chiede il cambio, dicendo che si era stancata. Oddio, io divento paonazzo! avevo un'erezione tremenda coperta solo dal mio boxer.... e adesso che faccio???? cerco in tutti modi di distrarla e quanto più velocemente possibile salgo in sella. Ovviamente era impossibile nascondere la mia eccitazione e lei se ne accorge lanciandomi uno sguardo accompaganto da un sorrisetto accattivante.
Lei sale dietro e subito si abbraccia a me, sento subito le sue mani molto vicine all'elastico del mio costume e quando comincio a pedalare ad ogni giro si abbassano sempre di più fino a quando le sento che toccano la punta del mio pene ogni volta che abbasso la gamba. Stavo morendo, pensavo che sarei venuto da un momento all'altro, oramai il tocco era costante,ogni pedalata un tocco, un tocco che mi sembrava diventare sempre più insistente, anzi non era l'impressione, perchè ad un certo punto sentì che le sue mani scesero e ad ogni pedalata il tocco era diventata una carezza che mi percorreva tutta l'asta. Non sapevo che fare e da imbranato qual'ero continuai a pedalare facendo finta di niente con le sue mani che oramai mi segavano a ritmo, lei non cercava più di nasconderlo, anzi con una mano me lo stringeva e con l'altra era scesa sulla coscia e cominciava ad insinuarisi sotto al pantaloncino. Io ero in estasi, sentivo la sua mano che risaliva piano e cominciava a toccarlo.. prima la punta delle dita, poi le dita, il palmo e poi sento che lo prende in mano. Praticamente c'e l'aveva stretto e io pedalando lo spostavo sopra e sotto... meraviglioso. Non so come ma mi ritrovai fermo in una stradina e con lei che me lo stringeva ancora scesi e mi voltai verso di lei ritrovandomi quello che mi aspettavo: il suo sguardo da porcella!! mi sorrise e senza dire una parola mi abbasso il costume e guardandolo come un gelato, con il suo solito sorrisetto, mi masturbò con lentezza. Lo accarrezzava con tanta voglia, con entrambe le mani, se lo gustava fino all'ultimo centimetro. Purtoppo non durò molto e quando, poco dopo, stavo per venire accellerò il movimento facendomi spruzzare tutto il mio seme sulla sua maglietta.
Continuo a maneggiarlo per un pò, poi lo rimise a posto e tornammo in casa.
Il resto dei giorni non avemmo altre occasioni ma le toccatine fugaci in acqua divennero sempre più frequenti ed insistenti fino alla fine della vacanza
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