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Prime Esperienze

Un cuck felice


di Sogno2016
10.05.2019    |    1.887    |    3 10.0
"Era bellissimo vederla, la pelle sudata aveva acquisito nel gioco di ombra e luce della sala un riflesso dorato, sembrava più giovane, con movenze così..."
Siamo una coppia di cinquantenni , innamorati, ma la vita sessuale si sta affievolendo e si rafforza con idee trasgressive. Spesso, quando facciamo l’amore, pensiamo ad un altro che si inserisce tra noi e incomincia a toccare la donna. Mentre immagino ad alta voce , mia moglie chiude gli occhi e sento che si abbandona alla fantasia di un gioco nuovo e perverso: fare l’amore con due uomini . E l’orgasmo è forte, così come la mia eccitazione di vedere la mia donna posseduta da un altro.
Una sera , siamo stati invitati da un nostro vecchio amico, rimasto vedovo da qualche anno, una persona affabile, colta, elegante nei modi, che dimostra meno anni di quanti ne abbia, carnagione abbronzata da buon meridionale, occhi celesti, statura media. Aveva preparato una cenetta semplice ma ricca di sapori meridionali, innaffiata da un buon vino rosso.
Siamo stati benissimo , rievocando episodi della nostra vita , ricordando gli amici in comune. Si era creata una atmosfera di estrema spontaneità . Forse il vino, la stanchezza di un fine giornata, l’atmosfera rilassante, fatto sta che il nostro amico ha incominciato a complimentarsi con mia moglie per la sua simpatia., Il suo sorriso e poi sempre più insistentemente su come portava meravigliosamente bene i suoi anni. Iniziò così uno scambio di battute, di ammiccamenti, di sorrisetti, fino ad arrivare a carezze e poi a sussurri nelle orecchie e mi accorgevo che mia moglie si era fatta
prendere da quel gioco , si sentiva inorgoglita da quelle attenzioni.
Io intanto incominciavo ad avvertire una strana sensazione, mista di gelosia ma anche di curiosità: e sì, vedevo che mia moglie era desiderata da un altro uomo e che lei ci stava. Il nostro amico si alzò per sparecchiare la tavola e mia moglie si propose di aiutarlo. Io mi alzai e mi diressi verso il terrazzo che a quell'ora offriva una splendida veduta su Roma. Il mio amico Carlo si avvicinò e mi offri' un sigaro invitandomi a rilassarmi e a godere del fresco della serata mentre loro avrebbero pensato a sistemare i piatti in cucina . Accettai e mi accesi quel meraviglioso sigaro toscano. Dalla vetrata del terrazzo vedevo i due che come in una specie di danza di corteggiamento incrociandosi si sfioravano, si ostacolavano e ridevano. Poi quel via vai si fermo': erano in cucina e dalla mia posizione non li vedevo più. Mi spostai di qualche metro e vidi riflesso, nello specchio del corridoio antistante la cucina, Carlo che si era posizionato dietro Marina impegnata a lavare i piatti. Lui si strofinava sul culo di mia moglie! Non vedevo nessuna reazione di Marina , ma sapevo cosa provava il mio amico nel sentire il culo sodo di mia moglie. Le braccia di Carlo da dietro avvolgevano Marina nel tentativo di prendere i piatti e a più riprese insistevano nello sfiorarle i seni. Sapevo quanto fosse sensibile mia moglie a questi innocenti giochi di corteggiamento, e sapevo che si stava eccitando, ed immaginavo gli umori che le bagnavano le mutandine. Poi uscirono dalla cucina e si accoccolarono sul divano, le risate avevano lasciato il posto a sguardi intensi, a sorrisi, a silenzi .
Pensai alle nostre fantasie erotiche e fu un attimo, senza alcun indugio: rientrai e con una scusa banale li lascia soli. Mi allontanai facendo finta di sentirmi poco bene. Ma poi tornai indietro e li osservai in silenzio. Lui le prese con una mano il viso e fissandola negli occhi le disse: “ ti desidero, ora, qui.” Mia moglie sorrise, chiuse gli occhi e senza dire una parola lo baciò. Il mio cuore accelerò: sentivo avvamparmi, volevo intervenire, ma qualcosa nel mio cuore mi trattenne. Un bacio appassionato, con le lingue che si intrecciavano, rapiti da un’estasi . Lui iniziò a sbottonarle la camicia e iniziò a passare la mano tra i seni che mi apparivano ora, come non mai, meravigliosi. Mia moglie reclinò la testa in segno di abbandono e di resa. Il reggiseno scivolò in terra e i capezzoli svettarono turgidi , segno di un desiderio irrefrenabile. Lui incominciò a leccarli e a stuzzicarli , mentre mia moglie ansimava e roteava la testa con i capelli fluenti all’indietro. Il petto si sollevava e si abbassava freneticamente. "Ho sempre voluto possederti" disse Carlo. E lei "non sai quante volte ho pensato alle tue mani su di me , mentre facevo l'amore con mio marito." E mentre con la mano sinistra le stringeva il capezzolo sinistro e con la lingua titillava l'altro capezzolo, con la mano destra alzò la gonna e prese ad accarezzarle la coscia risalendo verso l'interno.
Scansò il perizoma e incominciò a massaggiarle il clitoride. "Ahhaaa che bello. Siii continua così, è meraviglioso" esclamò mia moglie e fu in quell’istante che lei fece scivolare la sua mano sulla patta dei pantaloni. Incominciò ad accarezzare e a strofinare il membro del mio amico , lui si eccitò, si alzò e tirò fuori una un cazzo enorme, soprattutto grosso in circonferenza e nodoso per il rilievo delle vene turgide. Io nascosto, ero fuori di me, ma incapace di muovermi, incredulo ma eccitato. Sentivo il mio cazzo che stava esplodendo nei pantaloni. Tirai giù la lampo e lo liberai e incominciai a segarmi con lentezza, volevo gustare il più possibile quella scena. Intanto mia moglie, in ginocchio come davanti ad un dio omerico, preso in mano l'enorme cazzo del nostro amico, avvicinò la bocca e incominciò a leccare la cappella, turgida, violacea, grossa . La lingua avvolgeva come un guanto il glande , ne apprezzava la superficie liscia e da gran bocchinara che era sapeva quando interrompere per poi scendere e risalire lungo l’asta. Lui ansimava , in piedi . Poi inizio' a sbottonarsi la camicia mentre mia moglie, mantenendo la bocca sul pene, allungò le mani ed incominciò a toccargli i capezzoli . Era pazzesco vedere mia moglie che ingoiava tutto quel cazzo fino alla fine come una consumata pornostar.
Dopo questi attimi di mugolii e di silenzi, lui incominciò ad essere più esplicito: “ leccami tutto, troia” . Rimasi esterrefatto. Non solo mia moglie stava godendo e facendo godere un altro uomo ma veniva pure insultata. “ dai cagna, ciuccialo”. E lei , ubbidiente, anzi ancora più eccitata aumentò il ritmo del pompino. Poi, quasi per prolungare quel bellissimo supplizio, sollevò la bocca, lo prese in mano e lentamente incominciò ad andare su e giù mentre gli ciucciava i capezzoli. Lui iniziò ad agitarsi, ad ansimare, ad insultare sempre di più lei e me, "se quel cornuto di tuo marito fosse qui a vederci imparerebbe come si scopa una troia!!". E poi un urlo: “fermati altrimenti vengo. Ti voglio possedere. “ L’alzò come un fuscello, le sollevò la gonna e le strappò il perizoma. “ hai una fica calda e bagnatissima, sei una gran porca”. Si inginocchiò e le succhiò il clitoride . Lei gli teneva forte la testa tra le sue gambe e inarcava la schiena. Urlava dal piacere. Io intanto avevo chiuso gli occhi e immaginavo il volto di mia moglie trasfigurato dal piacere, come adesso, ma sotto i miei colpi di lingua. Si', era come se mi fossi immedesimato nel nostro amico: non era lui a possederla , ero io. Ero cornuto, ma non mi sentivo umiliato, anzi mi sentivo invidiato e fortunato di avere una moglie oggetto del desiderio di altri.
Ad un certo punto mia moglie esclamò: “siii, possiedimi”. Lui le alzò le gambe e, avvicinato l'enorme cazzo alla figa, la penetrò dapprima lentamente, poi i colpi divennero sempre più rapidi e profondi . Un grido ma non di dolore , forse di stupore o di liberazione , fatto sta che mia moglie inarcò la schiena per meglio ricevere quel grosso cazzo , quello di un altro uomo, quello che tante volte avevamo sognato ma che ora era la realtà. Era bellissimo vederla, la pelle sudata aveva acquisito nel gioco di ombra e luce della sala un riflesso dorato, sembrava più giovane, con movenze così sinuose da far dimenticare la sua età. Il seno sembrava quello di una ventenne, con i capezzoli lunghi e duri, la figa era fradicia di umori, si sentiva il cazzo che, affondando , sciabordava .
Il mio uccello era diventato duro ed enorme come non mai : decisi che volevo partecipare a quel quadro: mi denudai e mi avvicinai a quei corpi intrecciati e madidi di sudore. Mia moglie non fu sorpresa anzi mi sorrise con dolcezza, socchiuse la bocca per invitare il mio cazzo. La penetrai mentre un altro uomo la possedeva. Tutti i nostri sogni erano realizzati. Mia moglie era in preda ad una serie di orgasmi come non ne aveva mai avuti.
Lui venne dentro di lei urlando “puttanaaa” , mentre io le riempivo la bocca di sperma. Mia moglie si alzò, afferrò il cazzo del mio amico e lo ingoiò per poi tirarlo fuori e leccare la cappella . Lui riprese a stuzzicarle i capezzoli , il cazzo tornò duro ad entrambi . Lei colava sperma dalla figa, ma non era sazia. Aveva capito il momento: aveva i due uomini con cui aveva giocato e fantastico nella sua precedente vita: ora era un'altra donna, consapevole dei suoi limiti e dei suoi desideri. Si mise sulle ginocchia e senza dire nulla con le mani divaricò le chiappe. Uno spettacolo ed un invito. Lui sapientemente non perse l'attimo. Con la punta della lingua incominciò a stimolare il contorno dell'orifizio. Ad ogni tocco di punta l'ano si contraeva per poi rilasciarsi. E lui ogni volta con la punta della lingua avanzava in profondità esplorando territori non così consueti a mia moglie. Ma l'abilità nel sesso è questa: far diventare naturale e indolore ciò di cui si ha paura. E più lubrificava con la saliva e più il buco si apriva, diventava più accogliente. Si sputò sulla cappella una, due volte mentre continuava la libagione anale. Poi si staccò ed imperiosamente si alzò in piedi , afferrò il culo di mia moglie , con decisione la fece abbassare su due cuscini e penetrò con il suo cazzo il culo di Marina. Non un grido , solo: " siiii, che bello, dai spingilo tutto dentro!" Mi posizionai sotto la figa di mia moglie: difficile descrivere la maestosità di quell'atto, la dissacralità del momento, l'intensità dei colpi portati da lui, il sincronismo del bacino di lei, gli umori che dall'ano si mescolavano con quelli della figa. Poi mia moglie mi disse: " mettimelo davanti" . Scivolai con il corpo più su, fino ad arrivare con la punta del cazzo a sentire la figa. Caldissima, bagnata e fu un attimo: mi trovai come risucchiato da una bocca con delle labbra grosse e soffici. Non feci nulla, il ritmo era il loro , io ero solo uno strumento di piacere per la loro inculata. Sentivo il cazzo dell'amico che faceva su e giù e questo movimento era come se mi stesse facendo una sega. La parete tra il mio cazzo ed il suo era sottilissima, mia moglie lo sentiva e godeva, urlava. Osai ancor di più nello stimolarle i sensi. I seni danzavano davanti alla mia bocca. Tirai fuori la lingua e lo stesso movimento dell'inculata portava i capezzoli ora l'uno ora l'altro a strofinarsi sulla mia lingua. Osservavo il viso di mia moglie: bellissimo, sensuale, sembrava una modella, le gote rosse, gli occhi chiusi come in un'estasi religiosa, era trasfigurata. Poi l'apoteosi: improvvisamente sentii il cazzo del mio amico che interruppe il ritmo: uno, due colpi più forti ma distanziati, mia moglie che grido' "vengooo", lui che grugni' ed emise un urlo liberatorio e di appagamento, io io che esplosi dentro la figa.
Ci staccammo e ci distendemmo sul letto in silenzio: parlavano ancora i nostri corpi, vagavano ancora le nostre menti. Passò una mezz'ora circa , poi ci alzammo ed andammo uno alla volta in bagno a farci una doccia. Io la feci per ultimo. Quando tornai in stanza li trovai che si stavano baciando come innamorati. Mi tornò subito duro. Ricominciammo.
Io venni non so quante volte , neanche da giovane avevo avuto tutta questa energia. Andammo avanti tutta la nottata godendo ogni attimo di quella meravigliosa trasgressione.
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