Scambio di Coppia
Notte di mezza estate in autogrill


02.04.2025 |
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"Il compagno della mora si avvicinò con una sicurezza disarmante, il suo sguardo intenso che danzava tra loro..."
Era una calda notte d’estate, e Luca e Marta stavano guidando lungo l’autostrada dopo una giornata passata al mare. Con i finestrini abbassati e la musica che riempiva l’abitacolo, cercavano un’area di sosta per prendere un caffè e sgranchirsi le gambe.Quando finalmente avvistarono un autogrill illuminato nel buio della notte, accostarono e scesero dall’auto. L’aria era densa di odore di asfalto caldo e di benzina, con un sottofondo di motori accesi e passi sull’asfalto. Il neon tremolante dell’insegna proiettava riflessi sbiaditi sulle auto parcheggiate, mentre alcuni camionisti fumavano appoggiati ai loro mezzi.
All’interno del bar, l’aria era satura del profumo di caffè e dell’odore stantio dei panini imbustati. Luca e Marta ordinarono due espressi e si sedettero a un tavolino vicino alla vetrata. Poco distante, notarono una coppia avvolta in un’atmosfera densa di complicità. Lei, una mora dalle labbra piene e il corpo sinuoso avvolto in un vestito aderente, rideva maliziosamente mentre il suo compagno, un uomo dallo sguardo penetrante e la camicia sbottonata sul petto scolpito, le accarezzava la coscia con fare possessivo.
Gli sguardi si incrociarono. Un’intesa silenziosa si accese tra i quattro. Fu la donna mora ad alzarsi per prima, avvicinandosi a Marta con un sorriso audace. “Caldo, vero?” disse, la voce bassa e avvolgente, il suo profumo intenso mescolandosi all’aria densa di desiderio.
Marta sentì un brivido lungo la schiena. Scambiò uno sguardo con Luca, che, senza dire una parola, le fece capire di essere intrigato dalla situazione. Il compagno della mora si avvicinò con una sicurezza disarmante, il suo sguardo intenso che danzava tra loro. “Forse qui dentro fa troppo caldo… ci sono posti più… discreti.”
Senza bisogno di aggiungere altro, uscirono dal locale, le loro risate soffocate dalla porta che si chiudeva alle loro spalle. Si incamminarono verso un angolo più buio dell’area di sosta, lontano dalle telecamere e dai fari abbaglianti. Le luci dei camion fermi gettavano ombre lunghe sull’asfalto, creando un palcoscenico improvvisato per il gioco che stava per iniziare.
Il silenzio era rotto solo dai motori al minimo e da qualche risata lontana. La mora si avvicinò a Marta, le dita leggere che scivolarono lungo il braccio nudo, mentre il suo compagno accorciava la distanza con Luca. Sguardi intensi, mani che si sfioravano, respiri che si mescolavano in un crescendo di tensione elettrica.
Dai loro angoli nascosti, alcuni camionisti osservavano la scena con occhi affamati, il riflesso delle sigarette accese a illuminare i loro volti incuriositi. Il desiderio proibito di essere osservati rese tutto ancora più eccitante. Le dita si intrecciarono, le labbra si sfiorarono, mentre la notte si faceva complice di un momento che nessuno dei quattro avrebbe mai dimenticato.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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