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Pomeriggio con la nonna di Andrea


di Membro VIP di Annunci69.it Bel_Calabro
05.04.2025    |    8.932    |    7 9.4
"I tacchi battevano ritmicamente contro il pavimento mentre il ritmo si faceva più frenetico, le unghie della donna gli graffiavano la schiena, e il profumo..."
Luca aveva 22 anni, l'aria spensierata di chi la vita ancora la sta scoprendo. Era andato a trovare il suo amico Andrea, ma quel pomeriggio Andrea era dovuto uscire all'improvviso, lasciandolo ad aspettare a casa della nonna.
Lei si presentò sulla soglia del salotto: una donna dai capelli bianchi raccolti in uno chignon elegante, gli occhi vivaci, il viso segnato dal tempo ma ancora pieno di fascino. Indossava una camicetta nera di seta, una gonna aderente al ginocchio, calze scure che ne avvolgevano le gambe affusolate, e tacchi che ne esaltavano la figura minuta ma ancora incredibilmente femminile.
«Andrea tornerà tra un'oretta...» disse la signora con un sorriso enigmatico, «ma se vuoi, puoi aspettare qui con me.»
Luca si sentì stranamente agitato. C'era qualcosa in quella donna che non riusciva a ignorare: forse l'aria di sicurezza, forse il contrasto tra l'età e quella eleganza seducente. Si sedette sul divano, cercando di distogliere lo sguardo, ma era impossibile non notare le curve ancora generose sotto il tessuto leggero, le gambe che si accavallavano con una grazia naturale.
«Vuoi qualcosa da bere?» chiese lei, avvicinandosi con movenze lente, quasi studiate.
«Un bicchiere d'acqua, grazie...» balbettò lui.
Quando tornò, gli porse il bicchiere chinandosi leggermente in avanti: un gesto innocente, eppure carico di un'intenzione nascosta. Luca sentì il cuore accelerare. I loro occhi si incontrarono, e in quell'istante fu come se il tempo si fermasse.
Lei sorrise, un sorriso che sapeva esattamente cosa stava facendo.
«Sei molto carino, sai?» sussurrò, abbassando la voce.
Luca non rispose. Non ne ebbe il tempo. La donna si sedette accanto a lui, così vicina che sentiva il profumo dolce e maturo della sua pelle. Poi, quasi con naturalezza, gli sfiorò una mano.
Fu come un'esplosione silenziosa. Il giovane si girò verso di lei e, senza sapere bene come, si ritrovò a baciarla. Le loro bocche si cercarono con fame, con una passione che sembrava bruciare anni di differenza in un attimo. Le mani di Luca esplorarono il corpo ancora tonico della donna, sentendo sotto le dita il tessuto liscio della gonna, la seta delle calze.
Lei lo guidò con sicurezza, accarezzandolo, sussurrando parole che lo fecero fremere. Luca si lasciò guidare dall'istinto. La signora, con un gesto deciso, si sedette a cavalcioni su di lui, facendo scricchiolare il divano sotto il peso dei loro corpi intrecciati. Sentiva attraverso il tessuto leggero della camicetta la forma piena del suo seno, ancora sorprendentemente sodo, che si premeva contro il suo petto.
La gonna nera si era già sollevata sulle sue cosce avvolte nelle calze, e quando lei si mosse leggermente, lui sentì il calore del suo corpo, la stoffa delle mutandine sottili che lo sfiorava appena.
Le mani di Luca si mossero avidamente, afferrando quelle cosce fasciate di nylon, risalendo piano sotto la gonna. Trovò l'elastico delle calze autoreggenti, la pelle calda subito sopra, e non resistette: la tirò ancora più a sé, spingendola contro la sua erezione dura, che lei accolse con un gemito liberatorio.
«Vediamo se sei all'altezza...» sussurrò, abbassandosi per baciarlo con una fame vorace.
Con mani esperte, la donna slacciò i pantaloni di lui, liberandolo, mentre Luca le sollevava la gonna fino ai fianchi, rivelando una culotte nera di pizzo.
Non ci fu bisogno di parole. Lei si sfiorò lentamente sopra il tessuto, guardandolo negli occhi con una sfida silenziosa, poi si abbassò appena quel tanto che bastava per farlo scivolare dentro di sé, calda e accogliente.
Un gemito di goduria sfuggì a entrambi mentre lei iniziò a muoversi, lenta all’inizio, godendosi ogni centimetro, poi sempre più veloce, mentre Luca le stringeva i fianchi con forza, incapace di trattenersi.
La camicetta si aprì sotto le sue mani impazienti, rivelando il seno pieno, che lui subito prese tra le labbra, succhiando e mordicchiando con foga. Lei gli afferrò i capelli, guidandolo, ansimando contro il suo orecchio parole sconce e incoraggianti.
I tacchi battevano ritmicamente contro il pavimento mentre il ritmo si faceva più frenetico, le unghie della donna gli graffiavano la schiena, e il profumo delle sue calze mescolato al calore dei loro corpi saturava l'aria.
Quando il piacere esplose, fu rapido, travolgente, animalesco. Si aggrapparono l'uno all'altra, senza pensare, senza rimorsi.
Rimasero ansimanti, i corpi ancora stretti, la pelle sudata che si incollava e il frutto della loro passione che grondava sul pavimento. Lei si ricompose con calma, elegante anche in quel disordine, mentre lui la osservava, ancora incredulo di quanto fosse accaduto.
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