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La festa in villa con mia moglie


di jakibono
07.10.2022    |    39.318    |    8 9.6
"Aveva un gran fisico curato dalla palestra con alcuni tatuaggi..."
Era finito il lockdown. Eravamo alla fine di maggio alle porte dell’estate, ci riaffaciavamo finalmente ad un normale ritmo di vita. Eravamo stati chiusi per tanto tempo, troppo, avevamo bisogno di aria, di libertà, di uscire. In aggiunta c’erano state tante novità, il nostro rapporto era completamente cambiato dopo le prime esperienze che avevamo avuto. Nella quotidianità Alice e io eravamo gli stessi. In casa facevamo finta di nulla entrambi, come veramente non fosse successo alcunchè. Con i nostri figli e i nostri familiari non era cambiata alcuna dinamica. Con gli amici soprattutto quelli più stretti era invece stato un po’ diverso. Questo perché Alice aveva preso a indossare abiti inusuali nelle occasioni di incontro, era più sicura di se, ma non eccedeva assolutamente e rimaneva nei limiti proprio per evitare commenti da parte di chiunque. Si era però incrementata di molto la nostra complicità, quando stavamo soli. Ricordavamo episodi vissuti e soprattutto fantasticavamo su quelli che dovevano venire. Siamo andati in un paio di SPA in montagna, in una delle quali mi ero organizzato con un singolo che però non l’aveva entusiasmata. Avevamo ripreso le riunioni familiari post Covid, abbiamo una famiglia molto numerosa e una buona cerchia di amici. Quelli che frequentiamo di più sono due coppie storiche con rispettive famiglie al seguito. Mattia e sua moglie Chiara sono due cinquantenni, lui è 5 anni più piccolo di me. Con Lorenzo invece, che è mio coetaneo, ci conosciamo da sempre e abbiamo esteso l’amicizia alle nostre famiglie. Erika la moglie di Lorenzo è forse la migliore amica di Alice che nel gruppo era sempre stata la più piccola e anche la più figa.
Nel corso del mese di maggio eravamo già usciti un paio di serate andando in giro con loro. C’è grande sintonia tra noi. Abbiamo tutti figli già autonomi, la più piccola dei nostri tre è mia figlia Beatrice di 13 anni, e comunque tutti noi abbiamo sempre avuto il supporto dei nostri parenti pronti a tenere i figli sempre molto volentieri. A fine maggio faceva già caldo e Lorenzo fu invitato un sabato sera ad una festa in una villa nella Brianza. Ad invitarlo era stato Max il suo capo ingegnere, un uomo sulla sessantina affascinante, facoltoso e amico di famiglia del proprietario della villa. La festa era stata organizzata per una sorta di riapertura post lockdown. Max già lo conoscevamo, per diverse occasioni in cui siamo usciti con anche sua moglie, nel corso degli anni. Quando Lorenzo gli disse che era impegnato con noi non ci pensò un attimo ad estendere l’invito “Ci parlo io con Carlo, non ci sono problemi, ci sarà tanta gente ed è una cosa allargata e molto informale”. Era stata una settimana di lavoro impegnativa ed il venerdi sera eravamo rimasti tutti a casa. Il sabato quindi eravamo molto felici di fare una serata diversa rilassante e divertente. Ci eravamo dati appuntamento a casa di Lorenzo dove avremmo trovato anche Mattia. Saremmo andati con due macchine, c’erano da fare 50 km. Ci dividemmo. Io, Lorenzo e Mattia con la mia e davanti Erika, Alice e Chiara con la macchina di Lorenzo. Le donne per l’occasione avevano dato sfoggio dei loro abiti migliori. Alice era elegantissima con un tocco anche sensuale che poteva permettersi ancora con i suoi 46 anni. E le trasgressioni che avevamo fatto le davano una luce diversa, se ne erano accorti anche gli altri senza però spiegarsi il motivo del cambiamento.
Aveva deciso per un lupetto collo alto leggero smanicato color avorio molto fine. Sotto una bellissima gonna tubino nero che le modellava i fianchi e scendeva ben oltre il ginocchio. Ai piedi dei sandali aperti neri con tacco alto e chiusi alla caviglia da una bretella. Giubbino leggero in mano da consegnare all’entrata. I capelli biondi li aveva stirati ed ora erano ondulati fino alle spalle perfettamente in piega. Una piccola borsa nera alla spalla. Una gran bella signora. Facemmo una tappa intermedia a prendere insieme un primo aperitivo. Eravamo felici per la serata. Io osservavo divertito alcuni sguardi di nascosto lanciati dai miei amici su Alice. Arrivammo in villa alle 21. Era una villa storica immersa in un grandissimo giardino molto curato. Restammo veramente impressionati. La festa era nella parte posteriore dove era stato preparato un buffet. Credo ci fossero ben oltre un centinaio di persone. In giardino c’erano diversi tavoli e una bella piscina intorno alla quale era stato organizzato uno spazio musicale. Le luci soffuse rendevano l’atmosfera molto intima. Erano anche aperte le sale interne fronte giardino. Io passeggiavo mano nella mano con mia moglie. Ci raggiunse Max per salutarci. Colsi una scintilla negli occhi di Erika. Lei è una bella signora mora, soprattutto ha un viso che ho sempre pensato da porca, in gioventù mi ci ero fatto delle seghe. E secondo me Max se la doveva essere scopata in passato perché avevano alcuni sguardi complici che Lorenzo non riusciva ad intercettare. Chiara invece è la più dolce delle tre, anche lei mora ma su di lei difficile fare sogni erotici.
“Ma hai visto che figo che è quel ragazzo a bordo piscina?” disse improvvisamente Erika ad Alice parlandole all’orecchio “Quale?” rispose mia moglie con sguardo complice, non erano mai mancati gli apprezzamenti agli uomini tra le due, me lo aveva detto, Chiara invece era diversa. Lo sguardo volse verso quest’uomo vicino a noi sulla trentina, circondato da alcune ragazzine che gli ronzavano intorno. Era alto con un gran fisico, jeans griffati e una camicia bianca di lino candido stiratissima portata di fuori con le maniche arrotolate che lasciavano intravedere alcuni tatuaggi molto sobri. Moro, capelli lunghi raccolti e barba incolta con un orecchino sulla sinistra. Era oggettivamente bello.
Mente parlavamo, Max gli fece un cenno di complicità e improvvisamente Erika sbalordita vide che si stava avvicinando verso di noi “Guarda, sta venendo qui” “Ciao caro Max” “Ciao Paolo, ti posso presentare i miei amici?” “I tuoi amici sono amici della nostra famiglia” “Paolo è il figlio più piccolo di Carlo, quello con la testa ancora per aria” disse scherzosamente “suo fratello e sua sorella hanno già famiglia” “Non mi vuole nessuna” disse sorridendo. Alice rimase folgorata al primo sguardo. Mi disse che non aveva mai provato una scossa così in vita sua. Andammo avanti nelle presentazioni, ma lei continuava a guardarlo con insistenza quasi incantata finchè lui non se ne accorse e allora distolse lo sguardo. “Ma venite da questa parte Max, vi offro un flute di bollicine qui al bar” Lo seguimmo.
“Che figura di merda che ho fatto Erika, sono rimasta a fissarlo come una ragazzina e lui se ne è accorto” “Ma dai, figurati. Vero che è bello?” “Siiiiii” “Magari se ne è accorto anche mio marito, che figura, spero di no” disse per fare la parte con lei “Figurati, i nostri mariti non sanno neanche dove si trovano”. Paolo ci parlò della festa, dicendo che era stata organizzata come una riapertura alle relazioni della sua famiglia post lockdown. Nel parlare aveva un certo charme, era colto. Vedevo che ogni tanto lanciava sguardi interessati verso le nostre donne, mia moglie in particolare. Le chiamava in causa di proposito con domande banali trovandosi a suo agio nonostante la differenza di età. Alice cercava in tutti i modi di evitarne lo sguardo e sorrideva nervosamente. Restammo dieci minuti e alla fine diede a noi uomini delle mini card con i suoi contatti social e telefonici “Mi piace allargare le relazioni e gli amici di Max sono miei amici”
Riprendemmo la serata con gli altri. Dopo un po’ capitammo casualmente da soli. “Ti ho vista prima” “Tesoro ma che figo che è lui? I capelli raccolti, la barba il fisico, come è vestito. È un bonazzo. Ma è giovanissimo. Comunque ho fatto una figura di merda. Hai visto? Se ne è accorto, neanche una ragazzina, mi ha fatto agitare” Aveva assunto una naturalezza nel confessarmi le cose e aveva ai miei occhi uno sguardo da troia e una faccia da vera milf bionda, bellissima con quel suo viso ovale maturo e truccato, era impensabile riflettei “Ho visto tutto, anche lui ti lanciava sguardi interessati” “Davvero? M'immagino che ti è piaciuto” “Si”. Finì lì. Però io continuai a ripensarci per cui più tardi la ripresi mentre ballavamo con i nostri amici, le dissi eccitato all’orecchio “Vuoi che ci proviamo?” “Ma sei matto? Siamo con gli altri e poi con un tipo così è impossibile che sia interessato con lo stuolo di ragazzine che ha intorno”. Non era un no. “Non è una conoscenza diretta quindi potrebbe andar bene per noi. Fammici pensare” finsi di tranquillizzarla ma ero agitato anche io “Amore è troppo rischioso, anche se devo dire che sono veramente in subbuglio. Lo sai che mi eccita l’idea di trasgredire, mmm” concluse sospirando e abbracciandomi. A Erika non sfuggì la scena “Caspita ragazzi sembrate due innamorati che si scambiano i segreti, vi invidio” Passammo il tempo con loro, mangiucchiando qualcosa. C’era molta gente, ci si perdeva. Mia moglie continuava a confidarsi con me, sfidandomi con le parole, lo sapevo. Mi disse che quella situazione e l’emozione inaspettata che aveva provato le avevano risvegliato voglie sopite e che se ci fosse stato li Carlos, il brasiliano che se l’era inculata per la prima volta qualche mese prima se lo sarebbe scopato sul momento. Lo osservava a distanza senza farsi notare e ci ricamava su scherzosamente con Erika e Chiara.
E’ quasi impensabile. Quando arrivi ad avere una certa apertura mentale. Come possano accadere cose che diversamente sembrano impossibili. Questo perché sei tu che ti adoperi per fare in modo che accadano quando certamente non accadrebbero senza mai provarci. Poteva essere un banalissimo episodio destinato a contare nulla, invece non fu così. Verso le 22,30 la presi in disparte. “Gli mando un messaggio di ringraziamento, ci ha lasciato il cellulare vediamo come risponde” “Impossibile, figurati se ti risponde è dentro con altre ragazze mica pensa a te” continuando a sfidarmi “Vediamo. Stai tranquilla è un messaggio generico”
“Ciao Paolo, ci siamo conosciuti poco fa con Max. Ti scrivo solo per lasciare il mio numero per i tuoi contatti. Mia moglie Alice e io siamo rimasti molto impressionati dalla festa e dalla villa e anche dalla tua accoglienza. Complimenti. Grazie mille. Alberto”
Rispose dopo 5 minuti con grande galanteria.
“Ciao Alberto, tua moglie è la bionda delle tre vero? Complimenti anche a te è una splendida donna. Mi fa molto piacere che vi stiate trovando bene. Se volete ci possiamo vedere con i vostri amici vi faccio visitare velocemente anche l’interno della villa”
“Hai visto che ha risposto, guarda cosa scrive su di te. Te lo avevo detto che ti guardava interessato” “Fammi vedere” mi fece una faccia sbalordita, vogliosa “Andiamo a chiamare gli altri” fece lei “Aspetta” mi misi a scrivere, lei mi guardò immaginando la mia perversione “Fammi vedere cosa scrivi”
“Grazie Paolo per l’invito, lo accettiamo volentieri. Ma se sei d’accordo mia moglie, anche se non me lo dice apertamente, vorrebbe che venissimo soli. E’ molto…molto interessata alla visita…e non solo…e ha paura che le sue amiche possano distrarla. Troveremo una scusa con i nostri amici. Facci sapere” con la faccina con l'occhiolino.
Era esterefatta “Non mandarlo assolutamente, è troppo spudorato. Ci prende per matti. Non ti azzardare” “Fidati del mio istinto, questo è un tipo malizioso, da come ti guardava, spero sia anche sveglio. E poi è un messaggio ancora ambiguo, ci possiamo ancora tirare indietro” “Che vergogna, sei malato, nooo, non farlooo” “INVIATO” “Ma sei già ubriaco? Vaffanculo sei uno stronzo, non ti parlo più”. Tornammo dai nostri amici in pista. Alice aveva il cuore in gola e mi guardava costantemente. Era incazzatissima. Agitatissima. Erika se ne accorse e le chiese spiegazioni. Anche io per la verità ero contrastato nonostante facessi lo spavaldo. Era la prima volta che ci esponevamo in un ambiente di conoscenze seppur indirette. Il messaggio arrivò dopo altri cinque minuti. Lo lessi in disparte con gli occhi di Alice addosso, che parlava con Erika come un’automa.
“Ah! molto…molto…volentieri” con la faccina ambigua e quella sorridente “allora se volete ci vediamo all’ingresso principale anteriore tra un quarto d’ora”
Lasciai passare dieci minuti e trafficai con il telefono poi dissi ai miei amici “Ragazzi scusate, Alice spostiamoci un attimo dobbiamo chiamare casa Beatrice che fa le bizze e pare non si senta molto bene” la presi per mano e ci dileguammo.
“Andiamo, ci aspetta all’ingresso” “Ma tu sei matto, sono imbarazzatissima. Non so cosa dirgli” “Voglio vederti fare la troia con lui, proviamo, daii...se capita l'occasione fagli un pompino come a Omar..dimmi che non lo vuoi e ci fermiamo qui” “Che stronzo che sei. Certo che vorrei, lo sai benissimo, è tutto stasera che te lo dico che mi piace. Ma è rischioso, ci sono gli altri, non lo conosciamo” Aveva ragione “Fidati mi sembra un ragazzo che ci sa fare e credo abbia già intuito qualcosa” “Aspetta, fammi sistemare un po’ il trucco” disse la troia.
Ci accolse con un sorriso disarmante che nascondeva un po’ di imbarazzo per il rispetto dei più grandi “Eccovi, che piacere rivedervi Alberto” Alice manteneva uno sguardo basso, poi guardandolo con occhi dolcissimi gli disse “Grazie Paolo per dedicare un pò di tempo a soddisfare una mia curiosità nonostante tu sia impegnato con tanti amici” Lui si sciolse “Ci mancherebbe Alice, i desideri di una bella signora come te vanno immediatamente soddisfatti” con una galanteria e con un doppio senso elegantissimo che accogliemmo entrambi con un sorriso.
Ci accompagnò a visitare il piano terra fatto di ampi saloni, raccontandoci la storia della villa e come la sua famiglia ne era entrata in possesso da diverse generazioni. Alice si era un po’ tranquillizzata e ora sembrava più a suo agio. Lo guardava estasiata. Era alto e selvaggio. Aveva un fascino dannato. Lei faceva continuamente domande. Paolo di converso le lanciava sguardi di fuoco. Io quel fuoco lo alimentavo e talvolta, senza ritegno, facevo battute a doppio senso tali da mettere mia moglie in grande imbarazzo creando un’atmosfera di divertimento ed eccitazione. Poi andammo al piano superiore dove incrociammo sua sorella con alcune amiche “Faccio visitare la villa a questi due cari amici di Max, ci vediamo dopo”. Arrivammo nella zona delle camere e Alice chiese di approfittare della toilette per rinfrescarsi.
Io partii diretto rischiando il tutto per tutto “Paolo credo che tu abbia capito che noi siamo una coppia un pò particolare, con una certa apertura mentale. Da qualche tempo ci piace ogni tanto svagarci con situazioni un po’ trasgressive. Ovviamente nella massima riservatezza, i nostri amici più cari e i conoscenti lontani come Max non ne sanno nulla. Alice stasera si è veramente invaghita di te, è la prima volta che ci succede e ho fatto molta fatica a sbilanciarmi, vista la situazione. Lei è molto timida e ho dovuto spingerla io. Se lei ti piace e ti interessa l'intrigo, allora puoi osare, io sono tranquillo, resterò solo a guardare” Lui rimase inizialmente di stucco, senza parole, non aspettandosi un approccio così diretto, ci impiegò un bel po’ a ribattere. Ebbi quasi paura di essermi sbagliato e che ci potesse sputtanare “Alberto tua moglie è una gran donna, veramente oltre che bella è anche un piacere parlarci. Posso aver intuito qualcosa dai tuoi messaggi, ma non ci credevo, non era possibile veramente, mi hai spiazzato. Sono lusingato”. Mi disse in tutta la sua bellezza, quasi timido pure lui.
In quel momento ricomparve Alice. La riaccogliemmo entrambi con grandi sorrisi. Io la abbracciai in vita e le dissi “Amore ho parlato apertamente con Paolo. Gli ho confessato che a noi ogni tanto piace trasgredire e che tu sei rimasta subito colpita da lui, da quando l’hai visto stasera” Alice rimase sbalordita da tanta sfacciataggine. Non se lo spettava. Arrossì immediatamente, si slego' da me e istintivamente mi rimproverò “Alberto ma ti sembra il caso di raccontare le nostre cose private a Paolo che conosciamo appena. Non ci posso credere. Che vergogna” “Alice non c’è nulla da vergognarsi, stai tranquilla" intervenne Paolo. Poi lei capì il mio gioco "Magari, non gli interessano, non ci hai pensato? Non ho parole" "Tesoro, scusami, sono stato sfacciato ma credo che anche tu gli interessi, vero?" "Altro che se mi interessano Alice. Sei una gran donna e mi hai colpito pure tu. E’ tutto stasera che ti osservo” Rimase un attimo interdetta e per la prima volta le esplose in viso un grande sorriso “Davvero? Grazie che carino che sei" disse dolcissima "Ma devi scusare mio marito delle volte è così sfrontato, io invece sono molto riservata” Abbassò lo sguardo ma le si vedeva in faccia la porcaggine. Poi infatti la troia aggiunse “Siamo anche con i nostri amici e non possiamo fare tanto tardi, potrebbero insospettirsi non sanno nulla di questo nostro segreto” usando volutamente quella parola per coinvolgerlo in un'idea di trasgressione, la puttana, aveva voglia di cazzo, la conoscevo bene “D’accordo. Allora andiamo che vi faccio completare la visita”. Lei lo guardò con aria complice e uno sguardo da puttana, era una milf per lui “Paolo sono veramente imbarazzata, scusaci nuovamente” “Stai tranquilla Alice, non c'è nulla di sbagliato" poi lui aggiunse inteligentemente "Ma allora è vero che ti piaccio?” guardandola e sapendo la risposta "Siiii, altroché...l'ho detto davvero a mio marito, magariii" e gli sorrise abbassando poi gli occhi in segno di finta vergogna.
Paolo aveva preso sicurezza e ora la abbracciava delicatamente alla spalla per accompagnarla. Fece un paio di battute stupide sulla serata guardandola diretto e infine "Mi stai svoltando una splendida serata" lei ormai era partita "Con quello sguardo mi fai fare cattivi pensieri davanti a mio marito” io replicai spudorato “Eh, amore. Sapessi quanti cattivi pensieri ho già fatto io su di te per stasera” e ci mettemmo tutti a ridere. Paolo la strinse in vita ancora di più questa volta. Ormai se ne era praticamente impossessato. Si sciolsero dall’abbraccio ed entrammo in questa ampia camera con annesso il bagno e io ne approfittai per andarci di proposito, sperando che Paolo prendesse l’iniziativa. Mi misi in ascolto.
La riabbracciò come prima “Alice vieni qua, mi piaci” voleva baciarla “Siiii, pure tu. Ma c’è mio marito di la. Te lo ricordi che c'è mio marito di là, vero?” gli chiese beffarda e con uno sguardo da troia. Lui insistette “Dai, come parla non è un problema” lei standogli appoggiata fece un grande sorriso “Vedrai" poi ansimando gli si avvicinò alle labbra "C'è mio marito....” e si fece baciare. Prima a stampo e poi sempre più profondamente. Era in estasi. “Ma è gay?” le chiese staccandosi “Nooo, gli piace vedermi, è un voyer. Tu fai finta che non ci sia, non ci pensare..baciami ancoraaaa, siiiii” lo guardò verso l'alto nonostante il tacco, abbracciandolo al collo e dandogli la lingua. Lui poi cominciò ad accarezzarle il seno da sopra il lupetto e a posarle le mani sui fianchi.
In quel momento decisi di uscire d'improvviso dal bagno. Li guardai che si pomiciavano. “Alice, cosa fate?” finsi sdegnato. Si girò eccitata “Tesoro, vai, mettiti sulla porta e controlla che non venga nessuno. Non possiamo rimanere molto, voglio stare un pò con lui, lasciamelo fare, lo sai” sospirò “Si, certo, ho capito. Vado subito, voi andate pure avanti, dai, tanto stiamo tranquilli” le risposi con aria ubbidiente. Li superai. Paolo dopo un attimo di sbandamento capì subito tutto e divenne molto più audace con la lingua in bocca. Alice cominciava ad ansimare “Che figooo che seii, siiiii” aveva le mani addosso dappertutto, Paolo la slinguava con foga. Fu la troia a prendere l’iniziativa spinta accarezzandogli il pacco da sopra "Prendimelo in manoo" “Sii. Aspettaaa, fammelo vedere!!! Dammeloo. Siii” Lui si sbottonò i jeans attillati in un istante e lo tirò fuori, era senza slip. Aveva il cazzo durissimo. Era un cazzo di dimensioni normali, niente a che vedere con altri calibri che Alice aveva conosciuto, ma era completamente depilato e leggermente ricurvo e soprattutto era alla massima potenza. Lei guardandolo negli occhi lo prese in mano con la sinistra e gli cominciò una sega lenta, poi slinguandolo gliela accelerò “Oh siiiiii, bravaa” “Mmm, che cazzo duro che hai Paolooo, siii” continuò così per un po’ sempre con gli occhi nei suoi “Voglio prendertelo in bocca, mmm” “Siiii”
Nonostante il tubino aderente si accovacciò e continuando a segarlo prima lo bagnò di saliva e gli leccò la cappella con la lingua e poi cominciò a sbocchinarlo lentamente riuscendo ad andare fino in fondo “Mi piace se mi prendi per i capelli mentre, ma ora mi rovini la piega!!” Per tutta risposta lui con un gesto improvviso la fece inginocchiare spudoratamente sul pavimento in cotto. La prese da dietro con tutte e due le mani facendo attenzione, la spinse forte sul cazzo. Lei era in difficoltà col tubino sotto “Succhiaaa, succhiaaa!” “Uhm, uhm, uhm, uhm, che fogaaa, uhm, uhm, uhm” aveva tutto il cazzo insalivato. Mentre lo sbocchinava mi volse lo sguardo e mi rimpoverò “Tesoro non guardare fisso quiiii, stai attento che non venga nessuno” “Siii, amore stai tranquilla” “Ti voglio scopareee” disse lui. E lei continuando a segarlo “Siii, ma non qui, è troppo rischioso e i nostri amici ci aspettano” Mentre continuava a spompinarlo lui si girò verso di me “Oh siii, Alberto, ho il mio appartamentooo a Monza. Bravaa. Potete rimanere tutta la notte” “Dobbiamo riuscire a sganciarci dagli altri” gli risposi. Era fuori di testa per il pompino “Ahhh. Daiii, vi pregooo. Ci vediamo tra mezz’ora al primo distributore che trovi subito uscendo a destra dalla villa, è chiuso. Basta Aliceee, mmm, così mi fai venireee. Ti voglio per dopo”. Lei se lo cacciò dalla bocca e tenendo il cazzo in mano da inginocchiata che stava, si rialzò in piedi spolverandosi la gonna e sorridendogli. Abbracciandolo gli diede un bacio romantico “Che bella storia che sei, Paolo” Poi si risistemò “Andiamo amore ci staranno cercando”
Ritornammo dai nostri amici. Durante il tragitto mi umilio', felice “Che cornuto che sei tesoro, da non credere!!! Tu sei un grandissimo cornuto, lo sai, piace più a te che a me che me lo scopo vero?” “Mi conosci, lo sai che lo faccio per noi perché ti amo come mai” “Paolo è il più figo. Sono eccitatissima, non hai idea, devo passare dalla toilette per rinfrescarmi. Cornuto trova una scusa con loro perché ora ho voglia solo di godere con lui" Mi guardò fisso, era una bellissima signora bionda mia moglie per la voglia che le si leggeva in viso mi si induri' il cazzo, non ci credevo "Fai presto, hai capito? Ti voglio mettere le corna con Paolo, subito. Ti amo pure io” E sospirò. Mi scusai per il ritardo dicendo che avevamo mangiucchiato qualcosa perché dovevamo rientrare prima a casa per la questione di mia figlia, loro potevano tranquillamente restare erano con la macchina di Lorenzo. Siamo rimasti ancora un po’, Paolo ci cercava da lontano con lo sguardo, poi li abbiamo salutati. Salimmo in macchina per raggiungere il luogo di incontro “Tesoro quanto ti adoro. E’ bellissimo vedere mio marito così complice, dovrebbe fare lo stesso Lorenzo con Erika ne gioverebbe anche il loro rapporto. Mi piace tanto quando mi porti tu a farmi scopare da un altro, il fatto che lo vuoi pure tu, mmm” e mi accarezzò il cazzo.
Paolo arrivò con una decina di minuti di ritardo con la sua macchina sportiva e si affiancò al mio finestrino chiedendo scusa “Tesoro, sali in macchina con lui io vi seguo dietro” Lei mi baciò con la lingua, scese fece il giro e salì sulla sua macchina. Lo aveva appena conosciuto due ore prima ma ciononostante lo baciò abbracciandolo e partirono. Li seguivo con lo sguardo attento sui loro movimenti. Si scambiavano effusioni romantiche. Eravamo ormai poco lontani e Alice mi fece chiamare in vivavoce dalla macchina per coinvolgermi “Tutto bene?” “Si, vi sto seguendo, tu?” “Si tesoro, grazie per il regalo. Paolo è così carino e dolce, mi sta accarezzando le gambe come un adolescente” disse accarezzandogli a sua volta il viso col dorso della mano. Era incantata dalla sua bellezza “Tesoro, perché non gli fai un'altra pompa prima che arriviamo? In macchina non ti ho mai vista, ti faccio un video quando siamo la, ovviamente anonimo Paolo, tranquillo” Lei rimase di nuovo sbalordita “Che porco che sei amore. Io volevo fare la romantica” Lui intanto la stava già pomiciando “Mi conosci” “Ma se proprio vuoi, vero Paolo?” Lo guardò nel buio della macchina toccandogli il cazzo da sopra con la sinistra “Siii, tiramelo fuoriii Alice, daiii” “Alberto quando arriviamo nel parcheggio interno parcheggiati di fianco e sali dietro. A quest’ora non ci sarà nessuno” “Ok. Tenete aperto il vivavoce”
Alice si piegò e gli sbottonò i pantaloni mentre lui guidava. Mi parlava al vivavoce “Glielo ho preso in mano amore ed è durissimo come prima, mmm, che voglia che ho” Si distese e cominciò a spompinarlo nuovamente. Io la vedevo seguendoli stesa su di lui andare su e giù e sentivo i gemiti di piacere. Paolo questa volta la prese per i capelli da dietro tirandoglieli e la muoveva sul cazzo “Succhiaaa, troiaaaa” “Hai sentito amore come mi trattaa oraaa, mmm” “Siiii, continuateee” “Ti piace come te lo sto pompandooo? Mmm, stai attento alla guida Paolo” “Siiii, bravaaa con la linguaaa, siii” Arrivammo nella palazzina a due piani dove abitava, lui occupava l’appartamento al primo piano, il parcheggio privato era ampio, a spina di pesce e al buio, non c’era nessuno. Mi fiondai sul sedile posteriore della macchina di Paolo e attivai il video, lei si era messa a pecora stringendosi a fatica sul sedile di fianco ancora tutta vestita. Era piegata sul suo cazzo. Fissò la telecamera “Guarda cornutooo, come lo sto sbocchinandooo, Uhm, uhm, uhm, uhm. Ti piace vero?” Era la prima volta che mi chiamava così davanti a lui “Siii, che troiaa che seiii” lui rimase sbigottito quando la chiamai così e mi diede più confidenza “Succhiaaa Alice, siii, continuaaa. Alberto voglio scoparmelaa, non resisto piuù. Ora che entriamo prendi tu le bollicine e i bicchieri in cucina per dopo. Fai come fossi a casa tua”
Scendemmo in fretta ed entrammo. Vedevo che aveva cambiato completamente atteggiamento e la trattava quasi come fosse una puttana più che un'amante da quando io gliel'avevo detto. La sovrastava e la teneva completamente avvinghiata. Stretti sul pianerottolo con le chiavi in mano per aprire non resistette. Si cacciò di nuovo di fuori il cazzo nell'androne prima ancora di entrare. La strinse di più, le prese la mano e l’accompagnò nella sega “Continua a segarlooo puttanaaaa. Segaaaa. Segaaa” lei lo fece fare, lo prese in mano e andò veloce “Che fogaaa! Mmm” lei si inclino' e lui le accompagnava la sinistra per farla segare mentre la sditalinava da dietro da sopra la gonna, poi la prese da dietro la testa e la risbattè giu a succhiare "Piu veloceeee, che troiaaaa, daiii. Ti sbatterei qui" "Shhhhh, non parlare che ci possono sentire, siii, non vedo l'ora che mi sbattiii" gli bisbiglio' "Ci sentono, entriamo" dissi. La aiutai a rialzarsi. Il tempo di entrare e le tolse immediatamente il lupetto lasciandola in reggiseno “Alberto aiutami tu con la gonna che Paolo per come sta me la strappa” Da dietro le scesi la cerniera posteriore del lungo tubino e glielo sfilai mentre loro si slinguavano. Lei lo segava mentre la spogliavo e lui era già andato sulle tette scendendole il reggiseno. Comparve il perizoma bianco del completo che aveva addosso e che io non avevo neanche visto.
Paolo intanto si era spogliato pure lui del tutto. Aveva un gran fisico curato dalla palestra con alcuni tatuaggi. Lei accarezzava i pettorali con cupidigia, mentre io la preparavo pomiciandola in figa da dietro “Che fisico che hai tesorooo, siii, sono tutta bagnataaa” Era la prima volta che chiamava un altro uomo così, ebbi un attacco di gelosia. Lui la trascinò sul divano e le rimise il cazzo in bocca da sopra “Succhiaaa puttanaa”. Le allargò le gambe e le scostò il perizoma. Con entrambe le mani le allargò la figa tenendola aperta e comiciò a sditalinarla pesantemente. Lei se lo tolse dalla bocca. Io la guardavo in faccia faceva degli sguardi impensabili ignorandomi “Siiii, aprimela tuttaaa la figaaa, cosììì. Ti piace tutta apertaaa? Uhm, uhm, uhm” “Vienii, ti voglio scoparee”.
La fece girare a pecora con le ginocchia sul grande divano arancione attaccata con le mani alla spalla dello stesso, le scostò il perizoma sul culo e glielo aprì per vederla da dietro. Puntò il cazzo durissimo e le scivolo dentro facilmente. La prese per i fianchi e cominciò a scoparsela forte fin da subito con una velocità che non avevo mai visto. Andò avanti a lungo salendo anche con i piedi sul divano per prenderla meglio. Lei sentiva il calore dentro pervaderla “Siiiiii, Paolooo, sbattimiiii. Veloceee. Vengooo. Sono una troiaaaa” Poi se la mise su per farla cavalcare, ma le botte forti le dava sempre lui, io ormai avevo bisogno di sborrare “Paolo dove è il bagno?” “Di la, in fondoo” “Siii, bravaaa muoviti tuuuu” Mentre andavo lei mi disse “Tesoroo puoi tenere la porta apertaaa se vuoiiiii. Oh siiii continuaaa porcooo” Mi precipitai. Lei rallentò il ritmo della cavalcata e gli parlò all’orecchio “Mio marito è un grandissimo cornutooo" "L'avevo intuito da come gli parli e come lo tratti" "Gli avevo detto che ancora non ti conosciamo e che non poteva segarsi davanti a noi, ma ora posso fidarmi di te, sei un tipo riservato vero tesoro? Oh siiii, più in fondooo” “Che troiaa che seii, vai su e giuùù, su e giuùù” “Siii, sfondamiii, sono la tua troiaaaa”
Le sborrò sulla figa e sulla pancia fottendosela da sopra, alcuni schizzi per l’eccitazione le arrivarono sulle tette e sulla faccia “Ah, ah, ah, che sborrataaa che mi hai fatto fareeee”. Le si stese di fianco e la slinguò mentre lei con una mano si spalmava la sborra sul corpo e con l’altra lo continuava a segare. “E’ stato bellissimooo”. Mentre loro si rilassavano sul divano presi lo champagne e i flute. Brindammo alla serata ancora eccitati
“Ragazzi io devo rientrare per chiudere la serata. Non credo di fare tardi. Voi state tranquillamente qui, c’è anche una vasca idro in bagno. Se invece volete uscire qui vicino c’è un ottimo caffe che è sempre aperto con buona musica. Ci possiamo rivedere lì”
Optammo per risciacquarci velocemente e poi uscire tanto sapevamo che la vasca l’avremmo utilizzata anche più avanti. Le dissi ”In bagno forse mi sono fatta la più bella sega della vita. Ho sborrato tanto sentendoti godere con la porta aperta” “Sei un bravissimo cornuto. Credo di non averti mai amato come in quest’ultimo anno. E’ stata una grandissima scopata. Sono venuta due volte ma in profondità. Paolo non ha un cazzo grande ma è giovanissimo e lo usa magnificamente chissà quante se ne è fatte. E’ bravissimo oltre che essere un fusto” “Non te ne innamorerai, vero?” Mi fece un sorriso “Sei geloso tesoro mio?”
Quando Paolo ci raggiunse si erano ormai fatte le 2,30 ma nel locale c’era ancora gente e noi avevamo continuato a brindare “Sono stato con il cazzo duro tutto il viaggio e ho sbandato due volte” Ci mettemmo a ridere, le accarezzava decisamente le gambe “Allora tesoro ti meriti che salga in macchina di nuovo con te” disse Alice guardandolo negli occhi con una faccia da vera porca. Ci fiondammo e vidi immediatamente lei di nuovo piegata sul cazzo. Arrivammo nel parcheggio e Paolo aprì il suo sportello per farmela vedere “Alberto che puttanaa che è tua moglieeee, non le basta mai il cazzooo”. Lui era veramente bello. Lei continuava la pompa completamente vestita da sera. Era spettacolare, porca, quasi impensabile fosse la madre dei mie figli e mi rimisi a filmare “Guardaaa cornutooo, mi ha chiesto se può mettermelo nel culo, lo può fare? Gli ho detto che ti puoi pure segare” “Siiiii faglielo provare” “Hai sentitooo Paoloo?” “Pompamelooo ancora, continuaaa” e lei ripartì “Uhm, uhm, uhm, uhm, ahhhh”
Rientrammo in casa e questa volta se la portò sul letto spogliandola completamente e lasciandole solo i sandali alti ai piedi. Da lì iniziò una grande ed interminabile scopata, compreso lunghi preliminari dove lui le leccava la figa sditalinandola in profondità mentre lei lo sbocchinava senza mai stancarsi “Che figaaa che seiii Aliceee, e chi se lo aspettavaaa”. Prese a scoparsela sul letto come una furia. Sembrava non bastasse neanche a lui. Lei ripeteva quasi a cantilena i gemiti di godimento “Oh siiiiii, di piùùù, cosìììì, scopamiiiii come una puttanaaaa, porcooo”. Io avevo preso a segarmi davanti a loro ancora tutto vestito mentre filmavo. Ad un certo punto la fece mettere sdraiata portendosela fino al bordo del letto mettendosi una gamba sulla spalla per aprirla del tutto e cominciò a puntarle il buco del culo alternando con la scopata in figa “Faiiii pianooo, siiii continuaaaa” “Te lo metto nel culoooo puttanaaa” “Siiii sbattimelooo nel culoo” Le scivolò tutto dentro con gradualità e poi la cominciò a scopare forte nel culo. Lei lo guardava di fronte ansimando di piacere “Siiiii Paolo, scopamiiiii il culoooo cosììììì”
Nel vederla così io mi spogliai e salii sul letto vicino a lei dalla sua parte mentre mi segavo. Me lo prese in mano, non ci capiva niente “Ti piaceee cornutooo come mi sta scopandooo il culooo verooo?” "È largo vero Paolo? Glielo hanno già aperto bene" "Si è larghissimoo, guarda che zoccolaa..le piace nel culooo" “Daiii, sborrami addossooo con questo cazzettinoooo che hai! Ohhh siiii Paoloo sei un porcooo continuaaa” Me lo ripresi in mano e le sborrai sulle tette “Siii, sborrooo, prendiii zoccolaa”. Paolo se la sbattè ancora a lungo con la forza e la voglia che solo un trentenne può avere fino a quando non decise di arrivare. La mise a quattro zampe al centro del letto, la aprì completamente tenendola davanti poggiata giù sul cuscino e la montò salendole da dietro con colpi fortissimi "Filmala cornuto" Alice godeva come una troia “Siiiiii, tuttooo nel culooo, continuaaa, nel culooo, vengoooo, vengooo, spaccamii il culooo” Lui continuò fin quando non glielo cacciò, si mosse in avanti sul letto, la prese per i capelli e le sborrò in faccia “Ti sborrrrroooo, troiaaaaa” Glielo mise tutto in bocca tenendoglielo dentro. Era ansimante “Che scopataaa. Ti ho riempita...tutta...la...faccia...scusami.. Alice" Poi ridendo per la felicità mi diede il gomito come segno di saluto "Che spettacolooo" dissi “Alberto sei un grandissimo. Sei veramente un cornuto che ti piace. Sei un grande, complimenti amico mio, che donna che hai” aveva ancora il fiato grosso. Alice si era distesa e si ripuliva il viso dalla sborra sfiancata e felice ingoiandosela in parte in bocca, mi volse lo sguardo da troia per farsi vedere da me "Mmm, che maiale che sei Paolo mi hai sporcata tutta, che buona è la tua sborraaa da assaggiaree" “Dai Alice che facciamo una jacuzzi. Che sborrataaa”
Quella notte non andammo a letto. Alle 7,30 ci risistemammo per andare via. Lui volle venire con noi. Lasciammo la nostra macchina alle porte di Milano e salimmo sulla sua per andare a fare colazione insieme. Eravamo ancora vestiti come la sera precedente, mentre lui era riuscito a cambiarsi in versione da corsa sportiva. La gente ci guardava un po’ incuriosita nel vedere una coppia più grande vestita da sera confabulare confidenzialmente in compagnia di un giovane ragazzo, di domenica mattina presto. Poi tornammo per riprendere la nostra macchina.
Davanti aveva ripreso a pomiciarla pesantemente alzandole la gonna senza ritegno e lei ci stava. Prima di arrivarci prese una deviazione interna in una stradina “Ci fermiamo un attimo Alberto, mi faccio fare un ultimo pompino da Alice, d’accordo?” Da dietro tergiversai prima di rispondere "Si va bene, fattelo fare. Ma stiamo attenti siamo di giorno in aperta campagna" Lui intanto la stava già masturbando con la mano sulla figa da sopra la gonna e lei mi ingelosi', gli si avvicinò e gli prese il cazzo da sotto la tuta andando velocemente “Siiii. Tesoro. Ti faccio l'ultimo pompino, mmm, come vuoi tu, così ti ricordi di me. Solo per te”. Ci fermammo e scendemmo tutti e tre dalla macchina. Lui fece il giro, la raggiunse dalla sua parte e si tirò fuori il cazzo dalla tuta da jogging segandosi spudoratamente davanti a noi "Cioè, sono ancora in tirissimo" "Si vede, ti piace lei, vero?" "Siii, Alberto è una gran bella figa, complimenti veramente" "Che sfacciato che sei Paolo a masturbarti così da solo davanti a me, sono una donna sposata, lo sai vero?" disse scherzosamente. Lui le ribatté seguendola "Siii, ormai ti conosco, lo so che sei una signora Alice. Ma sei anche una grandissima bocchinaraa. Ti piace il cazzo. Succhiamelo di nuovo, Alice, prendilo tu, daiii" La abbracciò da dietro "Vieni qua, scendi giù” “Prendiglielo amore, daiii...lui ti piace” Lei si abbassò. Lo guardò negli occhi e ricominciò a segarglielo "Cosìiii, vero?" "Siii puttanaaa, vai fino in gola oraaa". Lo prese in bocca mantenendogli lo sguardo mentre pompava “Uhm, uhm, uhm E’ ancora duro, hai visto cornuto come me lo da?”. Ogni tanto si rialzava per riposare le gambe slinguandolo, accarezzando i pettorali e continuando a segarlo “Come sei vestito mi fai di nuovo bagnaree Paolo, mmm”.
"Si, però, continua" E lei tornava giù per riprendere la pompa. Andò avanti per dieci minuti con lui che la prendeva da dietro con entrambe le mani per aumentarle il ritmo della pompa “Guarda Alberto come te la sto scopando in bocca tua moglie. Sbocchinaaaa, così puttanaaa. Mi arrapiii, tutta vestita. Ti piace vero cornutooo” “Siiii è una grandissima troiaaa, mi sono sborrato anche ioooo. Tesoro vai più veloce dai, fallo sborrare, ci può vedere qualcuno” Continuò piu veloce mi guardò e disse "Mi piacee, mmm, spompinarloo a lungo, cornutoo" Lui la spinse ancora di più “Cosiiiii, in fondooo troiaaaa, ti sborroooo in boccaaaa Aliceeee” "Siiiiii, fammela beree, dammelaa in bocca" glielo cacciò la tenne ferma e le sborrò tutto sulla lingua sbattendoglielo. Era veramente poca la sborra per quanta ne aveva fatta tutta la notte. Si girò verso di me ansimando mentre continuava a sbatterglielo. Si abbassò per baciarla sulla fronte mentre lei con il dito si leccava la sborra “Cazzo Alberto, tua moglie mi ha completamente spompatooo, mi ci vorranno due giorni per riprendermi” mi disse col sorriso soddisfatto. Lei si rialzò "Mmmm buonaaa" Lo baciò "Grazie per la bellissima serata" e venne verso di me “Baciami amore con la sua sborra, lo so che ti piace” e mi diede la lingua.
Finalmente ci ricomponemmo e ripartimmo raggiungendo la nostra macchina dove ci salutammo con la promessa di rivederci. Sulla strada del ritorno lei si accoccolò su di me “Che pazzia che abbiamo fatto tesoro, sono distrutta ma ho goduto tantissimo, è stato bellissimo, perché completamente inaspettato, da quanto era che non facevamo un intero giorno senza dormire? Ci ringiovanisce”. Arrivammo a casa che erano ormai le 10, avevamo avvisato i nonni che saremmo rimasti fuori la notte. Avevamo solo il tempo giusto per cambiarci, dovevamo essere a casa di mia cognata per il pranzo domenicale a mezzogiorno. A pranzo facemmo come nulla fosse accaduto poco prima. In un momento in cui eravamo soli mi prese la mano sul tavolo e mi disse all’orecchio “Cornuto stasera ho voglia di venire di nuovo al ricordo, prendi il viagra” e mi baciò.
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