Racconti Erotici > trans > Il collega di colore ( Finale)
trans

Il collega di colore ( Finale)


di Alexia8
06.01.2017    |    12.011    |    9 9.7
"Mi stesi un po sul piano del mobile allargando le mie gambe e lui si abbassò tra le mie cosce, scostò il mio perizoma e mentre con una mano gli tenevo ben..."
Era ancora presto quando mi svegliai, avevo dormito come non mi capitava da molto. Era stata una notte rilassante e piana di sogni sensuali. Mi alzai un po scombussolata, ancora con la biancheria di pizzo e le calze. Per la stanchezza e l'eccitazione non mi ero presa neppure la briga di spogliarmi e avevo macchiato con il trucco tutto il cuscino ma poco importava quella notte.
Corsi in bagno a darmi una sistemata, mi lavai la faccia per togliere quello che restava del trucco e li realizzai che il mio dolce ospite era ancora sul divano probabilmente.
Di fretta decisi di darmi una risistemata perché non volevo che mi vedesse scombussolata in quel modo, ho sempre considerato importante presentarsi bene anche solo per un saluto, non avrei mai voluto farmi vedere come un clown anche se ormai quello che desideravo lo avevo ottenuto.
Non ero lo spendore della sera prima ma almeno ero presentabile, stavo finendo di risistemare il rossetto sperando in un bacio di arrivederci, quando alle spalle sentii cigolare la porta che si aprí lentamente. Un po timidamente lo vidi entrare affacciandosi come a chiedermi il permesso, lo guardai dallo specchio e il rosso delle mie labbra gli fece un sorriso per fargli capire che tutto era stato magnifico quella notte ed ero felice che ancora fosse proprio lì davanti quella porta.
Non mi voltai, lui si avvicinò e dolcemente mi mise le mani sui fianchi poggiando il suo viso al mio orecchio e mi sussurrò un " Buongiorno tesoro". Era di una dolcezza incredibile quel momento, senza rispondere gli sorrisi e lo accarezzai fissandolo attraverso lo specchio.
Tirai in dietro il mio bacino poggiando il mio sedere sui suoi slip, senza tacchi ora lui era piú alto di me e mi sentivo completamente coccolata in quel suo abbraccio.
Sentivo la sua presenza ancora dura poggiarsi e strusciare contro di me e capii che non era finita ancora, il suo fiato si faceva piú corto e stava cercando da me un nuovo imput per replicare il sogno erotico della sera precedente.
La mia mano scivolò a cercare quel membro duro che ormai era incollato al mio sedere, continuando a dargli le spalle gli infilai la mano negli slip e presi a massaggiarlo delicatamente, era già duro come se non avessimo fatto nulla qualche ora prima, fremevo al tocco di quell'enorme verga nera che mi desiderava ancora.
Di colpo mi voltò con un po di forza, mi prese con le sue possenti mani per le cosce e mi sedette sul mobiletto del bagno mentre io lo tenevo abbracciato come a non volerlo allontanare da me. Mi stesi un po sul piano del mobile allargando le mie gambe e lui si abbassò tra le mie cosce, scostò il mio perizoma e mentre con una mano gli tenevo ben allargato il mio culo lui iniziò a baciarmi e leccarmi il buchino, lo coccolava con la sua lingua umida come a ringraziarlo delle emozioni che gli aveva regalato.
Mentre mi godevo quella sua lingua bagnata lui aveva tirato fuori l'oggetto del mio desiderio è lo stava massaggiando mentre lo vedevo diventare sempre piú grande e duro.
Si risollevò e si mise fra le mie cosce, il mobile sembrava fatto apposta per noi, ero seduta con le mie gambe aperte e lui che iniziava a cercare la strada per entrarmi dentro, mi accarezzava il viso e mi infilava le sue dita nella bocca come a volermi far sognare di avere anche altri da succhiare oltre il suo in quel momento.
Pian piano si fece strada dentro di me e lo sentii entrare con molta piú naturalezza della sera precedente, era grande e si lasciava sentire é gustare in ogni suo centimetro, mi prese per i fianchi e iniziò ad essere piú pesante con i suoi colpi, era finita la romanticheria ed ora si iniziava a fare sul serio. Continuava a sbattermi infilandolo tutto dentro mentre io ansimavo e gli graffiavo il suo petto scolpito. La sua pelle nera sapeva di selvaggio e piú mi prendeva e piú mi sentivo vittima del suo piacere, lui godeva senza un attimo di tregua mentre il lo stringevo attaccata al suo corpo mordendogli dolcemente il collo baciandolo con una passione vissuta poche volte prima.
Si fermò sfilandolo e mi fece scendere da mobiletto, senza che lui prendesse iniziative mi abbassai mettendomi a quattro zampe davanti a lui, sculettavo dolcemente per invitarlo a prendermi, sentii le sue mani sui miei fianchi e quell'enorme cazzo rientrarmi dentro ormai con tutta facilità.
Mi scopava con frenesia e senza sosta facendolo scorrere per tutta la lunghezza, stavo impazzendo quasi da restare senza fiato, sembrarono infiniti quei minuti, fino a che non sentii qualche gemito piú pesante e dei colpi entrare piú in profondità, sentivo il suo liquido bollente riempirmi e mi sentii sua. Quando si alzò restai qualche minuto in quella posizione a sentire quel suo seme caldo che usciva da me scivolandomi sulle cosce. Quando ripresi fiato mi alzai e dandogli un bacio lo spinsi delicatamente fuori dal bagno, era ora di sistemarsi, il lavoro ci aspettava.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il collega di colore ( Finale):

Altri Racconti Erotici in trans:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni