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L'inizio di qualcosa di diverso.


di Alexia8
24.02.2016    |    3.702    |    6 9.6
"Mi disse "Perché non ti siedi di fianco a me, picchia forte il sole..."
All'epoca avevo forse 15 anni ancora un ragazzino per certi versi, considerando che la mia vita é sempre stata legata al paese e alla famiglia.
Ho sempre sentito di essere diverso dentro di me, una diversità a modo suo unica, letteralmente una doppia identità ke ti fa appassionare sia a cose ritenute da maschietto sia a quelle prettamente per femminucce.
Non é stato mai troppo problematico fin quando un ragazzo inizia a confrontarsi palesemente col mondo del sesso.
Ero solito passeggiare lungo il fiume che costeggiava la montagna, ho sempre amato la natura e la tranquillità.
In quei giorni facevo i conti con le incredibili voglie che si hanno a quell'età e con uno stato di eccitazione perenne.
Io sono sempre stata abbastanza femminile di mio, sempre molto posata e ho sempre portato tagli di capelli piuttosto ambigui per un uomo, potevo essere vista all'epoca sia come un bel ragazzetto che come una bella ragazzetta.
Fu un giorno di quelli in cui passeggiavo, con una magliettina a maniche corte e un jeans stretto, che cambiò per sempre il mio modo di vedere me stessa.
Camminavo sull'erba guardando dove mettevo i piedi per paura di animali visto che eravamo in estate, non badavo a niente di ciò che mi circondava. Era tutto silenzioso e si udiva solo il rumore degli uccelli tra i rami e un cane che abbaiava in lontananza.
Il belare di una pecora non troppo lontano da me mi distolse dai miei pensieri, mi guardai intorno e in un campo al mio fianco pascolava una gregge di pecore.
Mi fermai un momento a guardarle per paura di eventuali cani mi scrutavo intorno, quando vidi non troppo distante da me all'ombra di una folta pianta 2 cani sdraiati di fianco al pastore appisolato.
Nell'osservare meglio restai sconvolta dal notare ke l'uomo steso atterra all'ombra della pianta mentre sonnocchiava si toccava spudoratamente sompra la patta dei suoi pantaloni.
Conoscevo l'uomo di vista, era di mezza età ma appariva molto piú anziano a causa della trascuratezza e dal lavoro di campagna, capivo che in fondo potesse essere normale prendersi per lui certi momenti nella solitudine e intimità del suo noioso lavoro, mi sentii in quel momento come una ladra, ma la curiosità dei ragazzini mi impediva di voltarmi e andare via.
Mi avvicinai aggirandolo sperando che il cane non si accorgesse di me, avevo tremendamente paura.
Mi nascosi abbastanza vicina, dietro un albero e iniziai ad osservare in silenzio. L'uomo per mio stupore avevo sceso la zip e tirato fuori il suo membro eretto, e iniziava a scorrerci su e giu piano con le dita, piú un massaggio che una sega.
Mi sentivo turbata, il cuore batteva forte e avevo completamente dimenticato cosa fosse normale e cosa non lo fosse, volevo solo continuare a fantasticare su quel momento che mi aveva stregata.
Fu in quell'attimo di smarrimento ke il cane sollevò la testa attratto dal mio respiro piú pesante e si mise sull'attenti fissandomi minaccioso, ero stata scoperta.
Il vecchio pastore sollevò la testa spaventato e imbarazzato col timore di essere visto da qualcuno e fu li che mi vide in piedi pietrificata di fianco l'albero.
Appena realizzò chi ero si risollevó vedendo che in fondo ero un ragazzino/a, mise una mano sul dorso del cane per farlo calmare e mi disse di non spaventarmi.
Si scusò restando sempre seduto per avermi turbata con quel suo attimo di svago perché credeva non passasse nessuno.
Io imbarazzata da morire non so perché ancora risposi "Scusami tu, é colpa mia é da un po che ero li a guardare, dovevo andare via.."
Il vecchio rimase perplesso e stupito, il suo sguardo si fece diverso e un sorriso beffardo mi fece capire che ero andata troppo oltre con le parole.
Mi disse "Perché non ti siedi di fianco a me, picchia forte il sole."
In un attimo di ingenuità presi velocemente a sedermi di fianco a lui mentre mi fissava con un aria diversa
"Come mai guardavi..? ti piaceva quello che facevo..?"
conoscevo quella risposta ma la tenni per me.
"Sei proprio una bella ragazzina sai...?!"
Mi spiazzò dandomi della ragazza, ma scattò qualcosa in me che ancora mi porto dentro.
"Io riprendo il mio riposo, se sei cutiosa puoi continuare tu.."
Non mi erano chiare in quel momento quelle parole, intuii solo quando si ristese e notai il suo membro che si era un po afflosciato che pendeva di lato fuoriuscendo dalla sua zip.
Ero pietrificata, fissavo quel pezzo di carne che mi affascinava da morire, lui si era messo un grosso cappello sulla testa e fingeva di dormire con gli occhi chiusi.
Passò qualche secondo che sembrò un eternità, mi accostai di piú, e accarezzai quello che sarebbe diventata la mia passione.
Lo presi tra 2 dita, era molliccio e sulla punta bagnato dalla precedente lisciata. Tirai la pelle in dietro per scoprire quella grande testa rossa, iniziai a massaggiarlo delicatamente come faceva lui, lo sentivo che si induriva nella mia mano, era una senzazione meravigliosa e nuova.
Il suo respiro diventava piú rumoroso a mano a mano che quel massaggio diventava sempre piú una sega, fu a un tratto che una voglia mi balenò nella mente. Senza smettere di segarlo mi allungai a pancia in giú trovandomi davanti a quello che ora era diventato un cazzo enorme, sopratutto alla vista di una adolescente.
Tenendolo vicino riuscii a sentire quanto fosse forte quell'odore, sopratutto di un contadino che cammina tutto il giorno al sole con animali che gia di loro puzzano da schifo, mi sentii una puttana per la prima volta.
Presi coraggio e mi avvicinai con la lingua e la feci correre per tutta la lunghezza, al contatto caldo della mia lingua il vecchio sobbalzò.
Mi era piaciuta quella reazione, allora mi feci forza e divenni piú audace, lo piegai da un lato verso il mio viso mentre lo segavo e misi quella testa rossa e umida tra le labbra.
Il gesto provocò mugolii dell'uomo ed un indurirsi ancora maggiore di quel cazzo gia enorme.
Li persi ogni inibizione e inizia quello che fu il mio primo pompino, lo muovevo nella mia bocca e lo accarezzavo con la mia lingua, ad ogni contatto sentivo il suo forte sapore del liquido che bagnava la punta.
Accarezzavo le sue palle che si erano indurite, consapevole che da li sarebbe arrivato il premio per quel mio lavoro.
Dopo qualche minuto a muovere quel menbro nella mia bocca iniziai a notare mugolii piú frequenti e contrazioni nuove di quel palo ormai di pietra, e capii che era prossimo all'orgasmo.
Non avevo idea di come comportarmi, avrei voluto staccarmi e continuare con la mano ma avevo paura di deludere il vecchio, non ebbi il tempo di pensarci due volte che tra un grido soffocato dell'uomo iniziai a sentire schizzi bollenti inondarmi la bocca.
Continuai a muovere la mia testa su e giu ignorando quella quantità di liquido che ormai siggillavo tra le mie labbra.
Quando si distese il vecchio, non ce la feci a bere quel suo orgasmo perché mi faceva troppo schifo, risallai le mie labbra intorno a quel palo ed il suo sperma colò sulle palle e sulla peluria alla base.
Pensai solo un attimo a tutto l'accaduto, mi alzai di scatto con il suo liquido ancora colante dalla bocca e scappai via correndo.
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