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Il pudore è andato in vacanza, parte 1


di SarahtravSv
19.11.2021    |    333    |    0 7.6
"Il ruolo di Paolo in albergo, era, ormai da anni, apicale..."
Il ruolo di Paolo in albergo, era, ormai da anni, apicale.
Era abitudine, in caso di arrivi di gruppi, offrire un cocktail, e , durante questo aperitivo, illustrare i servizi che offriva la struttura e dare le informazioni necessarie al soggiorno degli ospiti.
Incombenza noiosa che, volentieri, lasciava ai colleghi più giovani.
Quel giorno no! Si trattava di un nutrito gruppo di lavoro, di un'azienda giovane e dinamica nel campo dello sport.
Il Direttore esigeva che se ne occupasse lui.
Al termine del benvenuto, si concesse una piccola pausa, tornò nel suo ufficietto a sorseggiare un caffè e diede una scorsa ai messaggi. Il 90% non erano diretti a lui ma a Sarah. Tra tutti, spiccò l'alert di una nota app di incontri.
Aveva incrociato Mattia. E Mattia le aveva scritto!!!!
Era, oggettivamente in panico. Si era ripromesso di non mischiare mai i due suoi sessi, men che meno, al lavoro.
La cosa terrorizzante era la voce che, immancabilmente lo avrebbe tradito. Il ragazzotto di 25 anni mai poteva sapere che dietro quell'uomo di mezza età che gli aveva raccontato le solite cose inutili, dietro quel vestito di ottima fattura, c'era la troiona, in calze a rete e perizoma alla quale, a suo dire, aveva dedicato pensierini pulsanti nella quasi certezza di non incontrare mai.
Veloce la mente, veloce il pensiero, il suo mantra professionale, ora lo doveva applicare anche all'aspetto più recondito della sua vita.
Avevano una camera in manutenzione , niente di che, mancavano dei dettagli di poco conto ma che, per legge, non poteva essere data, in attesa di questi interventi.
Decise di agire. Si spacciò per una cliente , flirtò un poco con lui, riprimettendosi di continuare una volta rientrata in albergo. Ora, era fuori per una visita al paesello.
Rientrata a casa, prese tutto quello che le poteva servire. Doveva chiudere nuovamente turno alle 22. Alla fine, si decise di attivare questa 108 e salire.
Tra un messaggio e l'altro, era passata ancora mezz'ora. Il ragazzo si liberò della numerosa compagnia e si risolse a salire.
Dopo 5 minuti bussarono alla porta.
Chi è? Chi è? Chi è? Chi è?
Non aveva fatto altro che tentare di rimodulare la voce davanti allo specchio. Era quasi sicura che fosse Mattia, ma...da quest'altra parte , poteva esserci o un'intrusa o il vicedirettore che, per qualche astrusa ragione ( aveva pensato anche a tale evenienza) aveva deciso di passare la notte in una camera dismessa .
Era Mattia! Aprì la porta, e si ritrovò davanti un marcantonio moro fisico da rugbista, bello, possente e con un'espressione perplessa dipinta in volto....
To be continued

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