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La mia prima volta (Storia vera)


di Stellatroia
20.04.2023    |    20.089    |    31 9.9
"Era evidente che ero attratta dai maschi, anche se avevo sempre cercato di nasconderlo, sapevo di non essere riuscita a farlo completamente..."
Ero appena diciannovenne e avevo come tutti la mia comitiva formata però solo da maschietti più o meno coetanei.

Tra tutti spiccava Matteo.
Era il più grande del gruppo, 24 anni, bello, alto, massiccio, due spalle larghe e cosce grosse. Poteva benissimo giocare a rugby per il fisico che aveva e sembrava anche più grande della sua età.
Matteo faceva il meccanico ed era l'unico del gruppo ad avere successo con le ragazze, noialtri eravamo ragazzini inesperti e lui era diventato il nostro modello da seguire.
Era sempre arrapato ed era l'unico che scopava ma, non essendoci all'epoca molte occasioni di trovare ragazze disponibili, scopava con tutti, anche uomini, ma sempre e solo nel ruolo di attivo.

Io fantasticavo spesso su di lui, era al centro dei miei pensieri ogni volta che mi masturbavo il buchetto pensando di essere sfondata, ma non avevo il coraggio di manifestare il mio interesse verso di lui soprattutto per paura di essere sputtanata.

Non mi fidavo totalmente perché Matteo non brillava certo per la sua serietà e riservatezza, infatti spesso si vantava delle sue scopate e quindi rivelava anche con chi era stato.

Una domenica di giugno decidemmo di andare a farci un bagno e quella volta eravamo solo noi due.
Il resto degli amici erano tutti impegnati in lavori stagionali nei vari lidi balneari della zona.
Gli unici liberi ero io che andavo all'università e mi mantenevano i miei e Matteo che facendo il meccanico aveva la domenica libera.

La giornata era proprio bellissima per cui vi era molta affluenza al mare e quindi, per evitare la folla dei bagnanti, Matteo mi propose di andare su una scogliera molto isolata a ridosso di una montagna dove ci si poteva arrivare solo a piedi ed era praticamente sconosciuta ai più.
Infatti camminando sugli scogli per raggiungere un posto più adatto incontrammo solo una coppietta in atteggiamenti molto intimi.
Mi ricordo ancora oggi il maschio della coppia.
Un palestrato veramente esagerato, tatuato e macho. È stato anche lui oggetto delle mie fantasie sessuali per molto tempo.

Comunque camminammo ancora per qualche minuto e individuammo un grande scoglio piatto, stendemmo i teli e ci mettemmo a prendere il sole.
Io a pancia in giù e Matteo di fianco a me con la faccia rivolta verso il sole, vicinissimi quasi attaccati. Rimanemmo una mezz'ora così, in silenzio e rilassati a goderci il sole
Era stupendo averlo così vicino, quasi nudo e non potevo fare a meno di guardarlo. Però non volevo che se ne accorgesse quindi tenevo gli occhi semichiusi e scrutavo il suo corpo.
Un torace definito, villoso, addominali perfetti e un cazzo ben visibile nel costume aderente.

Una situazione bellissima ma allo stesso tempo anche una sofferenza stare così vicino a lui e non poterlo toccare, baciare, leccare. Quindi ogni tanto giravo il viso dall'altra parte cercando di non pensarci.

Una mezz'ora di sofferenza che fu interrotta dalla sua voce.
"Che belle spalle che hai. Chissà quanti toraci pelosi si sono appoggiati su queste spalle"
Ci stava provando con me? Pensai.
Ma fu solo un attimo perché io d'istinto risposi "Fin'ora ancora nessuno".

Bhe, non ricordo bene con quale tono lo dissi ma di sicuro fu in quel momento che mi dichiarai.
Capii di essere caduta nella trappola che mi aveva teso. Capii che Matteo sapeva che ero attratta dai cazzi e di questo ne ebbi conferma subito.
"Lo so che sei una puttanella e che ti piace il cazzo, ti ho visto come mi guardavi, lo sapevo da tempo che sei un frocio ma non avevo avuto ancora l'occasione giusta per farti assaggiare il mio di cazzo"
Io impaurita cercavo di depistarlo "No, no, ma che cazzo dici, stai scherzando spero"
Si fece una gran risata
"Che c'è? Fai la santarellina perché hai paura che lo dica anche agli altri?" e continuava a ridacchiare, "Stai tranquilla dai, io voglio solo sfondarti e se fai la brava e fai quello che voglio io, rimarrà un nostro segreto" e continuò "Quindi in culo sei vergine? Ma qualche pompino lo avrai fatto o no?"

Bhe, avevo sognato da tempo che ciò succedesse e poi era inutile negarlo. Era evidente che ero attratta dai maschi, anche se avevo sempre cercato di nasconderlo, sapevo di non essere riuscita a farlo completamente.
Ho sempre avuto una voce con inclinazioni femminili e anche i miei atteggiamenti a volte risultavano abbastanza chiari.

E allora decisi di essere onesta e di rivelarmi apertamente.
"Si, ho ancora il culo vergine, mi piacciono i maschi, tantissimo ma ho paura di prendere un cazzo in culo. Solo una volta, un paio di anni fa ho fatto un pompino a un uomo in un cinema porno"

Matteo per rassicurarmi diventò serio
"Con me devi stare tranquilla, farò piano, ne ho scopati di culi e dicono tutti che sono bravo, infatti ritornano sempre da me" e, prendendomi la mano mano, se la portò sul cazzo invitandomi ad accarezzarlo e a masturbarlo.
"Fammi vedere quanto sei vogliosa dai, fammi una sega, è semplice, è come quando ti masturbi tu, cambia solo il cazzo" e ricominciò a ridere.

Bhe mi lasciai andare completamente.
Finalmente toccavo un vero cazzo. Matteo aveva veramente un bel cazzo, un cazzo regolare, non esageratamente dotato ma nemmeno piccolo e comunque bello doppio.
Cominciai a segarlo.
Con una mano lo segavo lentamente e con l'altra gli accarezzavo le palle.
Volevo dare il meglio di me, volevo che mi dicesse "Brava" per cui mentre lo facevo lo guardavo in faccia. Capii che stavo facendo un bel servizietto perché aveva gli occhi socchiusi e non mi guardava.
Guardava in alto.
Era arrapato e apprezzava molto, lo sentivo dai suoi gemiti di piacere.
Allora istintivamente abbassai la testa e presi il suo cazzo in bocca.
Uscì un lamento dalla sua bocca "Siiiiii, brava"
In quel momento mi sentii una vera troietta affamata. Mi avvinghiai su quel cazzo e lo facevo scivolare fino in gola andando su e giù velocemente.

Non ero un'esperta ma lo avevo visto fare in un film porno.
Avevo la bocca piena di saliva, tantissima saliva che colava lungo il cazzo.
"Leccami le palle puttana" mi disse Matteo con voce da porco qual'era.
Iniziai con la lingua a leccare i suoi due coglioni enormi e pieni di sborra. Gli stavo facendo un bidè con la lingua con tutta la saliva che aveva prodotto la mia bocca.

Ad un certo punto mi prese per i capelli e mi rimise il cazzo in bocca infilandomelo fino in gola
"Zoccola dai succhia, succhiami ancora che manca poco. Non riesco più a trattenermi, voglio sborrare"
E con le mani in testa continuava a spingermi con forza contro il suo cazzo.
Stava quasi per sborrare, l'avevo capito, ma io non avevo mai assaggiato la sborra, avevo quasi paura e quindi pensai di rallentare il ritmo per evitare di essere schizzata in gola.

Non ebbi il tempo di farlo perché Matteo divenne quasi violento e con forza e velocità diede alcuni colpi di cazzo in gola e mi riversò tantissima sborra in bocca
"Ingoia stronza, ingoia, bevi tutto, ingoia"
Io non ce la feci e di scatto mi rialzai tossendo e sputando quel poco che mi era rimasto in bocca.
Il porco si fece una gran risata e io urlandogli "Sei uno stronzo" mi tuffai in mare per ripulirmi la bocca e lavarmi il sudore da dosso per la fatica che avevo fatto.

Lui mi seguì quasi subito e nuotando andò al largo.
Era bellissimo anche quando nuotava.
Tornò indietro e mi disse "Allora, ti è piaciuto, troietta?"
Io facendo un po' la parte di quella incazzata
"Si però non mi dovevi sborrare in gola, sei stato molto violento, stavo per affogare" e mi scagliai contro di lui come per picchiarlo.
Ovviamente era una partita persa, in realtà volevo sentire i suoi muscoli addosso, la sua virilità di maschio.

Mi ritrovai tra le sue braccia, io di spalle, bloccata con il suo braccio intorno al collo e con la sua mano che mi palpava il culo.
"Fai la brava zoccola, ormai sei roba mia e devo romperti il culo, lo sai?"
Io continuavo a fare finta di ribellarmi, lui alzando un po' la voce "Forse non l'hai ancora capito. Ti ho detto che se farai ciò che voglio io questa cosa non la saprà nessuno, altrimenti ti sputtano. Capito zoccola?"
Io mi calmai, mi lasciò e quindi ritornammo su a prendere il sole.
Trascorse un'altra ora.
Lui steso, sembrava stesse dormendo.
Nella stessa posizione di prima, con un braccio sulla testa. Bello virile.
Io a pancia sotto avevo il viso vicinissimo alla sua ascella. Non volevo svegliarlo, quindi cercavo di non toccarlo ma ero ancora vogliosa, succhiargli il cazzo non mi era bastato.

Delicatamente poggiai la mano sul suo torace per accarezzarlo.
Mi piaceva moltissimo il suo torace scolpito e peloso.
Andavo su e giù con la mano sfiorando i peli del suo torace.
Ad un certo punto si svegliò, mi prese il polso e portò di nuovo la mia mano sul suo cazzo.
"Zoccola, hai ancora voglia?"
Senza rispondergli mi avvicinai a lui e cominciai a leccargli i capezzoli.
Lo segavo e gli leccavo il torace.
Sentivo nella mia mano che il suo cazzo si stava risvegliando.

Quindi si girò verso di me mettendosi su un fianco e sentii la sua mano palparmi il culetto, mi abbassò il costumino e continuò ad accarezzarmi.
Delicatamente la sua mano era tra le mie natiche, mi massaggiava il buchetto e di tanto in tanto sputava sulle sue dita e me lo bagnava tentando di forzarlo con un dito.
Fu una piacevole sensazione quando il suo dito entro quasi completamente nel mio culo.
Sapeva come fare, saliva e carezze, me lo stava lavorando bene il buchetto.
Io lo lasciavo fare e volevo continuasse quindi ripresi a leccare il suo cazzo ormai di nuovo duro come il marmo.

Ormai mi sentivo completamente bagnata e, mentre continuavo a leccare il suo cazzo, le dita in culo erano diventate due.
"Zoccola, ti piace vero?"
"Si, si, tantissimo, continua ti prego"
Mi tolse il cazzo dalla bocca e mi disse "Lo sai che adesso devo incularti, vero?" e nel dirlo, con un movimento repentino, me lo ritrovai addosso.

Con una mano sul collo mi bloccò a faccia in giù e con l'altra teneva il suo cazzo duro tra le mie natiche e mi massaggiava il buchetto con la cappella.
Io mi agitai molto e lo supplicavo di fermarsi "Ti prego no, dai ti prego, nel culo no, mi farai male, ti prego, ti faccio un altro pompino, fermati"
"Zoccola smettila, non preoccuparti non ti faccio male, faccio piano, faccio entrare solo la capocchia"
Io quasi piangendo continuavo a supplicarlo ma fu inutile perché sentii un dolore lancinante quando mi allargò il buchetto.
"Ferma, rilassati, la capocchia è entrata, il più è fatto, rilassati adesso. Lo metto piano, rilassati"
Io ormai ero sopraffatta anche dal suo peso addosso quindi decisi di calmarmi e aprire il più possibile il buchetto per accogliere il suo cazzo.
Feci bene perché lui lentamente lo introdusse tutto, si fermò con il cazzo tutto nel mio culo e rimase fermo dentro di me per alcuni secondi.
Piano piano cominciò a muoversi, dolcemente.
Anch'io cercavo di muovermi un po' per accogliere il suo cazzo.
Il porco accelerò gradualmente il movimento e cominciò a pomparmi il culo, sempre più forte, a volte rallentava per poi accelerare, alternando colpi forti e decisi a lenti e profondi affondi.
Mi sfondò letteralmente.

Era un toro infuriato e io non sentivo più dolore ma solo una strana senzazione di qualcosa piantato nel culo. Completamente aperta e bagnata, una sensazione mai provata prima.
Matteo godeva come un animale, perché in quel momento era un animale, ed io ormai ero una troia con il culo sfondato.
Con voce affaticata ed eccitata mi sussurrava in un orecchio "Zoccola ti piace il cazzo in culo? Rispondi troia" io niente, non riuscivo a parlare, ero esausta.
"Mo ti riempio il culo di sborra calda, la vuoi?"
"No dai, in bocca, sborrami in bocca"
"No zoccola, nel culo, devo ingravidarti puttana, da oggi in poi sarai la mia puttana"
È mi riempi il culo di sborra.
Io rimasi stesa in quella posizione per un po'.
Il dolore che sentivo era molto forte e quando mi toccai cercando di alleviare il dolore mi sporcai le dita di sborra mista a sangue.
Mi aveva sverginato.




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