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Quattro maialini tra il mais


di leccoleccami
20.07.2023    |    4.439    |    3 8.0
"Finalmente il messaggio che aspettavo..."
Finalmente il messaggio che aspettavo.
"Ciao nonno, per fortuna i miei non reggono questo caldo, e domani andranno in campagna. Anche noi domani andiamo in campagna, vero?"
"Certo, stessa ora, stesso posto?"
"Oh, yes. Vorrai mica deludere il vecchio contadino?"
Sarà la notte afosa, grondo dì sudore, ma il motivo vero è l'eccitazione per questa situazione non prevista.
Non sono più l'artefice delle macchinazioni, ma sono in balia delle voglie di Lei e forse di quel vecchio che la deve sapere più lunga di quello che è sembrato.
Vittime e carnefici. Attori protagonisti e comparse, tutto si rimescola.
Finalmente sono sotto casa sua. Si presenta questa volta in tenuta da jogging.
"Ciao"
"Ciao. Originale questa tenuta sportiva, con l'aggiunta di rossetto, smalto e trucco sugli occhi."
"A volte è quel qualcosa non a posto che spiazza chi hai dì fronte."
E dicendo questo scosta il leggero pantaloncino e mi mostra il suo pene.
"È questo che cerchi? Quello che non è al suo posto ti turba. E quello che ti turba ti eccita, non è vero nonno?"
Stiamo per imboccare il viottolo testimone delle nostre avventure di sette giorni fa e lei mi dice:
"Tirati giù i pantaloni, anzi toglieteli e percorriamo piano piano la stradina."
Obbedisco al suo desiderio. Scendo mi sfilo tutto e risalgo in auto già con il cazzo turgido.
Mi sfiora con le unghie laccate. La cappella è già bagnata e porta le dita alla bocca.
Sullo sterrato si alza un po' di polvere e scorgiamo una bicicletta che ci viene in contro.
Capisco che è una ragazza su una vecchia Graziella.
Istintivamente faccio per cercare qualcosa da coprirmi.
"Che fai? Dai mostriamoci!"
"E se vede?"
"Lascia che veda, e se puoi capisce ed è curiosa ha solo da girare la bici e seguirci, altrimenti proseguirà per la sua strada."
La ragazza pedala molto piano e anche noi andiamo pianissimo, e così l'incrocio sembra durare un'eternità.
La pedalata mostra sempre le cosce, ma ho la sensazione che la gonna l'avesse già tirata un po' su e anche la scollatura mi è subito parsa molto aperta......
I finestrini aperti non lasciano scampo.
La furbetta ha già gli occhi dentro la macchina.
Ha intravisto?
Ha visto?
Di sicuro ci sorride con uno sguardo fin troppo malizioso. La seguo dallo specchietto per vedere le sue mosse.
"Hai visto che cosa hai fatto a quella ragazzina? Brutto porco! E in più ho visto come gli sbirciavi le tette... Ma adesso il tuo cazzo è duro e eccitato per me, o per quella sgualdrina?"
Stiamo per raggiungere il piccolo slargo che aveva fatto da sosta domenica scorsa quando dal campo di mais, oramai molto alto, sbuca il vecchio contadino anche lui in sella ad una vecchia bici.
Ci saranno almeno 35 gradi ma sudo freddo. Sono in questo viottolo seduto in auto con il cazzo in mostra, al mio fianco una bionda in tenuta sportiva con il pantaloncino abbassato, il vecchio contadino che sta arrivando e una ragazzina che potrebbe ( potrebbe,.... magari...!) averci seguito.
"Ah, vedo che siete nuovamente con gli uccelli in volo.... come vi avevo lasciato domenica scorsa. E questa troietta oggi che fa? Va a correre.."
E mentre parla si porta a fianco della portiera di destra.
Lei non attende il suo arrivo e le apre la portiera. Non attende che si cali le braghe ma accarezza e stuzzica con le unghie smaltate. Slaccia la cintura, sbottona e infila le mani nelle mutande. Il vecchio tira un sospiro quando si sente tutto liberato e può infilare il suo pene nella bocca della mia amica.
Vorrei partecipare al gioco ma sono bloccato. Tengo lo sguardo fisso allo specchietto....se arrivasse la ragazzina....
"Dai scendi dalla macchina e segati davanti a noi."
Mi affianco a loro e comincio a masturbarmi. Voglio che Lei veda anche il mio cazzo. Lei spompina con gioiosa avidità, ma guardo il viottolo e vedo spuntare la bicicletta.
Anche loro la vedono e il vecchio tira fuori l'uccello dalla bocca di Lei.
È ancora sulla bici e il vestitino a fiori è già completamente alzato e scorgo il folto del pelo sulla sella.
" Nonno ma che fai?
E poi quella non è una ragazza!!!
E quello lì mi ha già mostrato l'uccello prima quando ci siamo incrociati.... Che schifo!!!"
Il vecchio mostra il suo uccello alla nipote e le dice:
"Pensi di essere solo te a farmelo venire duro? Guarda ora come ti inculo questa ragazza..."
Anche la mia amica non stacca gli occhi di dosso alla nipotina, in segno di sfida come a contendersi quel enorme cazzo.
Capito che il vecchio vuole per se la "gioia della domenica " mi avvicino alla nipotina (che era oramai chiaro essere la "gioia feriale "). Fissa con lo sguardo al cazzo del nonno lo vede insinuarsi tra le natiche spalancate e sollevate per accoglierlo nel migliore dei modi.
Mi accorgo che sotto il vestito a fiori non ha proprio niente. Gli struscio il cazzo sulle cosce bollenti e sudate. Con una mano gliele allargo e mi lascia fare e inarca il ventre per sporgermelo.
La mano si impregna di odori forti e penetranti. Mi dà fastidio, ma non penso ad altro che leccare leccare leccare.
Guardo il vecchio in una richiesta di assenso e lui capisce al volo e proprio nel momento che infila completamente il suo cazzo nel culo della mia amica, mi dice:
"Fai pure gli piace tutto, per i suoi 18 anni gli abbiamo sborrato in 3 nella figa. Lasciali il culo, quello no."
Non aspetto un solo istante, la lascio in piedi, gli allargo le gambe e incomincio a leccare quella figa che sapora del nonno e dei suoi amici.
La mia amica urla di piacere, e tra un gemito e un urlo mi accusa di lasciarla in balia di quel vecchio....
"Bastardo!!! Mi sta sfondando il culo e tu che fai? Lecchi la figa della sua puttanella.!!!"
Mi corico per terra e gli chiedo di sedersi su di me con la figa sulla mia bocca.
La sento venire, mi inonda con i suoi umori e il nonno gli urla che è una puttana...
Mi alzo e gli infilo l'uccello in bocca. Non duro molto, le strizzò le mammelle da vacca mentre lei accelera il pompino. Mi stacco un attimo prima per venirgli in faccia ma soprattutto per mostrare la mia sborra alla mia amica. La ragazzina cerca la cappella per non perderne neanche una goccia. Assapora come fosse la cosa più buona che conosce, ma appena gustata l'ultima goccia va dal nonno per baciarlo.
"Spompina anche questo" gli dice alla nipote portandogli la testa sul membro oramai in esplosione della mia amica. Questa a sua volta gli implora di venirgli nel culo. E quando sente i caldi fiotti di sperma riempirgli il culo a sua volta riempie la bocca della giovane nipote. Ma la puttanella non sazia raccoglie con la lingua quello del nonno che cola dal culo sfondato.
Sono inebetito, sporco....mi vergogno.
Ma so che questa vergogna sarà il preludio per altre porcherie.
Scorgo il vecchio che si sta sbaciucchiando la nipote e la mia amica.
Salgono in bicicletta e si dirigono in direzioni opposte e non mi degnano di un saluto.
La mia amica sale in auto e si accorge di non avere più i pantaloncini da jogging.
"Quella puttanella si è presa i miei pantaloncini"
E ora si ritrova seduta accanto a me con il pisello ai quattro venti....
"Beh, almeno le scarpe e la maglietta ti sono rimaste"
"Stronzo, e come torno a casa?"
"Anche se sono sporco, puzzo di figa e sudore, entro da Decathlon e ti compro i pantaloncini."
E per calmarla gli accarezzo il pisello e le palline.
"Grazie nonno, e scusa se sono stata sgarbata. Ohhh mi piace se me lo accarezzi.
Scusa, ma prima di ripartire devo fare pipì." Scendiamo e ci avviciniamo ai filari di mais. Gli libero la cappella, la stimolo con un psssss e poi glielo sgrullo un po' in attesa delle ultime goccioline.
"Ma a te non scappa?" E chiedendomelo si inginocchia e attende la fontanella.
"Ma la vuoi addosso?" Non riesco a trattenere il getto che le prende in pieno la maglietta e cola sui suoi piedi.
"Beh, ora devi comprarmi anche una maglietta..."
E così termina una domenica pomeriggio molto calda e molto maiala.....
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