Racconti Erotici > trans > Ritiro ingombranti
trans

Ritiro ingombranti


di DanielaMI
06.03.2019    |    1.153    |    7 9.9
"È un pezzo di ragazzo alto e forte, che sorride e ha anche un bell’aspetto..."
Un giorno decido che è ora di buttar via il vecchio divano, ma ho il problema di portarlo giù in strada per il ritiro. Il mio semplice ragionamento è quello di offrire un piccolo lavoro dietro un compenso ragionevole. Così decido di trovare qualcuno che lo faccia e chiedo al tipo che ciondola di fronte al tabacchino in cerca di spicci. Quindi conosco Issa. È un pezzo di ragazzo alto e forte, che sorride e ha anche un bell’aspetto. Gli spiego brevemente la cosa e gli suggerisco che è meglio che si trovi un compare per il trasporto.
La sera dopo scendo, ma lo trovo solo. Mi rassegno all’idea di doverlo aiutare. Evidentemente preferisce non dividere il guadagno. Vabbè mi faccio forza e inizio a fare la mia parte giù per le scale. Il trasporto non è privo di qualche risata, ma, insomma, arriviamo in fondo alle scale e successivamente in strada.
Lasciato il divano al suo destino, dico a Issa di salire per il pagamento. E, mentre saliamo, gli chiedo dove vive e da lì mi racconta la sua storia. Per fare un gesto carino, senza urtare troppo la sua sensibilità, gli propongo di farsi una doccia, mentre preparo un boccone al volo. Ovviamente mentre lui è in bagno ne approfitto per infilarmi un vestitino, due autoreggenti e qualche accessorio. Però siccome non so come potrebbe reagire, preferisco coprire tutto sotto un tutone da casa.
Poi Issa esce dal bagno e rimango senza parole: una massa di muscoli scolpiti, vagamente ricoperta da un asciugamanino legato in vita. Non oso pensare a cosa ci sia lì sotto, ma cerco di non affrettare troppo le cose. Gli faccio i complimenti per il fisico. Si sente apprezzato. Allora inizio distrattamente a toccargli i bicipiti, dicendo che se li avessi visti prima, gli avrei fatto portare giù il divano da solo.
Poi, di scatto, gli chiedo: “Voi che faccia la donna per te questa sera?”.
Credo che mi abbia guardato in maniera disorientata, senza capire esattamente cosa intendessi, così ho semplicemente abbassato i pantaloni della tuta, tolto la maglietta e messo in mostra la mercanzia.
Non nego che la sua sorpresa è stata enorme, ma in fondo, credo anche che una rapidissima valutazione l’abbia fatta, visto che mi sono praticamente ritrovata una sua mano sul culo in meno di due secondi.
Anche l’asciugamano – chissà perché – cade subito in terra e io mi ritrovo di fronte all’erezione più istantanea a cui abbia mai assistito. Il suo cazzo è dritto come il tronco di un albero. E duro altrettanto. Mi basta davvero poco per fargli raggiungere la piena erezione.
Gli chiedo: “Allora ti piace?”.
E lui: “Eu não fiz sexo há meses”.
“Ahora puede”, abbozzo io, senza capire nemmeno io in quali lingue stiamo parlando. Tanto poi è un’altra la lingua che metto in moto per andare a gustarmi il suo uccello dritto come il respingente di un vagone. Inizio a perdere il controllo di fronte a tanta meraviglia e mi premo quel bastone addosso e dappertutto. Vorrei averlo dentro, subito! Ma poi razionalizzo che è meglio procedere con le solite sagge precauzioni e corro in camera a prendere i preservativi.
Già che ci sono, mi metto anche un po’ più in tiro, accennando pure un tocco di trucco, rossetto e due gocce di profumo. Insomma non sono proprio al top della preparazione, ma, in casi come questi, inutile perdersi in dettagli.
Quando torno da lui lo ritrovo seduto in poltrona, con il cazzo in mano come che se fosse diventato, nel giro di pochi istanti, il re della casa con in pugno il suo scettro.
Il suo sguardo compiacente mi fa capire che il restyling ha avuto un ottimo impatto e che il mio look più completo va incontro ai suoi gusti. Continuo per ciò – con maggior determinazione – ciò che avevo iniziato, imponendomi a un certo punto di infilare (con molta fatica) il preservativo.
Un cazzo da imperatore, nero e molto determinato. Un cazzo che cerca buchi, di qualsiasi tipo essi siano. Io, per ora, mi accontento. Quindi stantuffo, lecco, titillo e meno fino allo sfinimento del braccio quella nerchia nerboruta, possente e instancabile fino a fargli riempire il profilattico in un orgasmo che produce una tensione su tutto il corpo in un irrigidimento nel quale ogni singolo muscolo è contratto dal piacere.
Gli dico: “Meses...”. E lui si mette a ridere, mimando il gesto di masturbarsi. Poi aggiungo lentamente: “Ora, se vuoi, ci penso io”. E su certe cose non serve sapere le lingue, perché ci si capisce bene lo stesso.
Così, da un po’ di tempo in qua, mi porto a casa Issa facendolo passare una volta per l’idraulico, un’altra volta per il muratore... Perché i vicini così sono più tranquilli.
E noi pure: lui si mette lì con il suo scettro da imperatore e io inizio a fare la regina. In fondo credo che come soluzione per un vecchio divano non sia stata affatto scontata. Né per lui, né per me.


Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.9
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Ritiro ingombranti:

Altri Racconti Erotici in trans:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni