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non è una leggenda, è vero


di Lousybitch
05.09.2020    |    1.068    |    15 9.7
"Io ero davvero su di giri e molta eccitata e rompo gli indugi, gli dico , ridendo, come se fosse per scherzo, che gli avrei dato più soldi se mi faceva..."
E' da una decina di anni che ho saltato il fosso e preso atto del mio essere intimamente femmina e troia sottomessa, intendo dire che da una decina di anni . grazie a una Padrona trav , mi sono convinta a travestirmi per rendere coerente il mio essere intimo e interiore con il mio mostrarmi esternamente. Mi sento completamente presa da questo mio ritrovarmi così femmina troia per come mi riesce farmi usare in una dimensione completamente diversa da quando mi facevo sfondare culo e bocca da "uomo" passivo. E questo accade anche da parte di chi mi prende per usarmi. Ho sempre avuto una grande curiosità e mi ha sempre stimolata tanta eccitazione l'idea di poter prendere dei cazzi di uomini di colore , al cinema nei video vedevo e mi eccitavo questi splendidi uomini così dotati. Nel mio essere schiava sessuale poi ho sempre il desiderio di essere usata maltrattata servire anche quelli che di solito non vengono tanto considerati per il loro ruolo nella società. Ho sempre avuto curiosità, ma non osavo mai sbilanciarmi , per quei ragazzi che girano per il viale a Trieste a vendere cianfrusaglie , alle volte accade che ti lasci andare quando non ce la fai più o quando ti viene l'ispirazione nel momento. E così che succede che riesci a soddisfare la curiosità.
Un pomeriggio sono andata in un giardino pubblico dove mi succede spesso di rimorchiare qualcuno , alle volte faccio la porca nel bagno altre volte andiamo fuori o a casa o in auto andiamo sul carso triestino. Quel pomeriggio passa uno di questi ragazzi di colore, simpatico sempre , oramai ci conosciamo, e viene a chiedermi di dargli qualcosa. Io ero davvero su di giri e molta eccitata e rompo gli indugi, gli dico , ridendo, come se fosse per scherzo, che gli avrei dato più soldi se mi faceva toccare il suo membro. Lui fu ancora più spregiudicato di quanto potessi immaginare e sfrontato. Io ero seduta su una panchina all'interno di aiuole e lui in piedi davanti a me, dà un occhiata a destra e a sinistra per vedere se ci stava qualcuno in giro , vedendo che non c'era nessuno a mia insaputa facendomi anche provare un attimo di imbarazzo, mi prende la testa e l'appoggia sulla sua patta dove ho potuto constatare che era proprio un bel pacco. Non ho saputo fingere , mi sono lasciata andare e lui allora mi ha fatto fermare e mi ha preso per mano per andare via. Io ero come completamente in sua balia, come se fossi in trance, non mi pareva vero, mi ricompongo alla meglio la gonna e mi alzo. Mi dice di seguirlo senza parlare come se non ci conoscevamo , io sento crescere l'eccitazione in queste modalità mi sento proprio sempre più una lurida troia schiava sessuale che non ha voce in capitolo ma deve solo obbedire e quindi lo seguo. Arriviamo verso un centro commerciale dove lui mi fa stare fermo davanti l'ingresso dicendo di aspettarlo. Non capisco, sapevo che in quel centro commerciale - ma non ci sono mai andata per fare la troia - nei bagni ci stava chi offriva troie come me anche più giovane di me ad avventori ma lui mi fece stare fuori , ero molto imbarazzata a disagio lo stare davanti quel centro commerciale così enfemme e però non ero capace di rifiutarmi di obbedirlo. Lo vedo andare in un negozio di frutta e verdura di fronte e uscire con un altro ragazzo di colore. Mi guardano e ridono e mi fanno cenno di andare da loro. Ed io vado. Mi fa morire l'altro, mi comincia a insultare ma questo a me fa aumentare l'eccitazione, mi dice che dovrei vergognarmi a travestirmi e però mi palpa incurante di chi ci vedeva passando di lì. Bene, si dicono , sono pronta e allora mi fanno cenno di seguirli e ritorniamo indietro fino a dove ci sta una scuola e un cantiere aperto abbandonato e qui mi dicono di superarli e quando li supero il tipo del giardino mi prende per i capelli e mi trascina dentro spingendomi fino alla parete del casotto del cantiere facendomi stare in piedi appoggiata come quando ti fermano per la perquisizione. Io lo ammetto ero già bagnata e però anche un pò impaurita, pensando a come avrebbero voluto scoparmi temevo per il dopo, lì era tutto cemento e laterizi e polvere quindi come sarei tornata a casa . Unica concessione di parlare che mi fu data, chiedere questa cosa . Ma mi risposero facendomi girare rimanendo sempre in piedi e si misero a sputarmi in faccia come a volersi sfogare . Credo che avevano fatto sesso altre volte lì in questo posto perchè mi fecero entrare dentro il casotto dove ci stava una coperta a terra e senza dirmi niente l'altro amico mi spinse sulla coperta facendomi mettere a pecora . Ero pronta da sempre per come ero bagnata, la mia fica anale era bagnata e non vedevo l'ora di provare di sfatare la leggenda. Quando si tirarono fuori i loro membri ero davvero estasiata. Non mi pareva vero e da loro mi sarei fatta fare di tutto, come in un delirio comincia a pregarli di non risparmiarmi prendendoli subito a succhiare con avidità , erano enormi e diventavano immensi in bocca fino in gola mi spingevano che mi veniva da vomitare ma con gli occhi rivolti a loro li imploravo a spingere sempre più dentro , leccavo le palle e li masturbavo mi strofinavo i cazzoni duri sul viso li lasciavo fare a prendermi in faccia a colpi di cazzo a sputarmi , ero talmente persa delirante che non feci alcuna opposizione quando mi strapparono le mutandine e . E tutto questo in assoluto silenzio , ero costretta a non dire niente a tenermi dentro i gemiti , impazzivo...credevo di morire quando uno dei due si mise dietro di me e senza preliminari senza lubrificanti mi impalò con un colpo secco che davvero mi fece stonare e non potevo gemere avendo la bocca tappata dall'altro cazzo che mi scopava la gola . Si cambiarono di posizione e fu ancora più dura l'altro era più possente e duro nel senso che mentre mi sfondava mi strapazzava i capezzoli facendomi piangere dal dolore e dal piacere. Li supplicai io lo confesso, sì sorprendendoli anche , loro stavano per sborrarmi sulla schiena e sul petto togliendosi il preservativo, io invece li presi in mano e me li misi in bocca fino a farli venire in faccia e in bocca. Furono loro alla fine che rimasero sorpresi , avevano come una sorta di reverenza non so come dire ma la sborra me la sono portata appresso quando ci siamo salutati , come se nulla fosse , come una troia in servizio presi il taxi e andai via . No non è leggenda, hanno cazzi divini. E anche il trucco quando è fatto bene non è leggenda , non ti riconoscono , trucco raffinato ma deciso e parrucca , risolino del taxista ma non mi sono sentita osservata a disagio intendo dire. Un bel pomeriggio.
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