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Gay & Bisex

biografia 3° parte


di renatino18
06.11.2010    |    13.402    |    0 7.1
"In palestra invece un signore 40enne, fine ed educato, palestrato ma molle, morbido, femminile quasi mi circondava di attenzioni cercando di tenermi..."
La mia vita 3° parte.

La necessità di frequentare l’Università spinse mia madre ad accettare l’idea che mi trasferissi nella grande città, per questo mi inviò da una sua parente, molto strana per la verità, perché mi aiutasse nella ricerca del miglior alloggio possibile, sia come ambiente che come costo: il primo impatto fu piuttosto difficile, la signora anna, una 60enne asciutta e di poche parole mi trattò piuttosto bruscamente ma evidentemente un po’ dovetti piacergli, se mi precisò che forse sarebbe stato inutile cercare se io avessi avuto certi requisiti, in pratica potevo alloggiare da lei se mi fossi fatto i fatti miei e non avessi avuto niente da ridire sulle sue abitudini di vita, in cambio ad un prezzo accettabile avrei avuto la cameretta con il bagno, ingresso indipendente,sarei stato libero di farmi i cazzi miei e lei non avrebbe mai interferito nelle mie abitudini di vita. Mi precisò che lei viveva con due cani maschi, che le davano tutto ciò di cui lei aveva bisogno, calore, affetto, compagnia e …sesso, almeno secondo me! Il nostro accordo fu immediatamente concluso, e devo dire che non ci siamo mai pestati i piedi. continuai nella mia abitudine, cercai una palestra e mi ci fiondai, l’ambiente era molto misto ma di mio gradimento…fui subito giudicato bello ed interessane, al solito non colpivo molto le mie coetanee, venivo invece veramente assediato da signore e da maschi adulti. a scuola cercavo di essere attento e non cercavo certo avventurette, al solito invece due fatti resero subito ad intrigarmi, la mia vicina di casa con la quale avevamo un balcone confinante, una donna in cinta di qualche mese, decisamente bella, sposata ad un ometto timido e vessato che in casa faceva tutto, lo vedevo spesso infatti in grembiule alle prese con spazzoloni e scope, mentre lei prendeva il sole sdraiata verso di me facendomi sempre vedere il colore e le dimensioni molto ridotte dei suoi tanga. in palestra invece un signore 40enne, fine ed educato, palestrato ma molle, morbido, femminile quasi mi circondava di attenzioni cercando di tenermi lontano dagli altri……una mattina che ero al balcone a prendere il sole, aspettano la mia dolce vicina,con la quale avevo intessuto un certo rapporto di amicizia, avemmo il primo contatto.lei indossava una vestaglietta che esaltava le sue forme, gambe, culo e tette, erano veramente da sballo mentre il suo viso illuminato da due bellissimi occhi e da una bocca da pompinara mi stregava come sempre, io la guardavo a bocca perta, lei prese l’iniziativa e mi pregò di raggiungrla a casa sua perché le era saltato l’impianto elettrico, se avessi potuto aiutarla. in un secondo ero da lei, eliminai il guasto, un modesto corto, e intanto che mi preparava il caffè prendemmo confidenza. mi disse che mi trovava bellissimo, al contrario del povero marito che aveva sposato solo da un mese per asciugare un bucato non suo, era rimasta infatti in cinta del suo principale, che adesso si sentiva sola e trascurata perché il maritino aveva paura di toccarla, che arrivava persino ad invidiare la mia padrona di casa per i suoi fantastici cagnoni. io mi alzai e le andai dietro, le appoggiai la mia violenta erezione sulle sue dolcissime chiappette e presi ad accarezzarle i seni gonfi e sodi; si girò, mi abbracciò stretto ficcandomi la lingua in bocca, io non la lasciai ragionare, sempre baciandola le scoprii le tette e presi a impastargliele, poi la alzai di peso e la sdraiai sul divano, lei mi aprì la patta e mi tirò fuori il randello duro e violaceo, lo leccò, poi lo fece sparire tutto in gola, succhiava e pompava come una pazza. mi costrinse a sborrarle in gola, bevve tutto e mi ringraziò, poi resosi conto che il mio cazzone restava duro e impettito, allargò le gambe, si mise comoda e si fece trombare in figa, urlava la sua soddisfazione. mi preavvisò che da quel momento ero il suo nuovo uomo, che mi avrebbe dato anche il culo e che avrebbe costretto il cornuto ad assistere. pareva impazzita, non volle che le sborrassi dentro, preferì succhiarmelo nuovamente, mi aveva veramente svuotato. elda la sposina tendeva a monopolizzare il mio corpo e non esitò a dirlo al marito che provò un po’ a protestare; lei lo zittì immediatamente e da quella volta scopammo sia che lui ci fosse, sia che non ci fosse. in pace, anzi, ci portava il caffè a letto anche se ci spianava in continuazione, lei lo derideva. lo accusava di non avere neanche il coraggio di farsi sbattere da me. che era un finocchietto represso... ed in verità lei non ha mai saputo che una sera che lo incontrai in ascensore lo costrinsi a seguirmi in camera dove si prestò a succhiarmi con una qual certa abilità e fini lasciandosi sfondare un culetto che vergine non era più certamente. intanto alla palestra, Adolfo, il gentiluomo raffinato mi aveva convinto ad andare a teatro, poi a cena con lui…mi venne a prendere con una lussuosa Porsche nera, e pensate che emozione per un giovane 21enne squattrinato. lo spettacolo fu bellissimo, di genere gay, ma si sa, è la moda…lui era elegante e sempre più morbido..sembrava quasi cercare di sedurmi, di ammaliarmii, io ero confuso, a casa sua mi offrì un drink molto asciutto ed alcolico, poi mi disse che si andava a cambiare perché aveva cucinato lui, era un suo vezzo e a tavola voleva essere un po’ più in libertà. offrì anche a me una stupenda vestaglia di chashemir e sparì; quando rientrò mi sentii improvvisamente in crisi, era uscito un uomo elegante e rientrava una signora raffinata. sorpreso lo ero, ma nche intimidito. si mise a ridere e mi domandò cosa pensassi di lei, io ero interdetto, non sapevo cosa dire, non volevo offenderla, ero diventato rosso. mi servì una cena con i fiocchi, innaffiata da un vino generoso, ogni volta che si avvicinava il suo profumo mi stordiva, mi inebriava; poi mi chiese di ballare con lei, avevo quasi paura a stringerla. lei ruppe gli indugi, mi aderì addosso come uno straccio bagnato e mi chiese se gli piacessi, il mio cazzo aveva già fatto la sua scelta, lei lo avvertì, mi sorrise di nuovo e mi disse che mi amava, io risposi baciandola, con impeto, mentre le mie mani prendevano ad accarezzarla. la sua risata gutturale mi travolse, dovetti confessarle la mia dirompente improvvisa passione, lei mi confessò che mi circuiva da mesi. quella notte, nel suo letto fra lenzuole di seta scopri quanto potesse essere dolce e femminile un uomo, mi conquistò, godetti della sua bocca delle sue tettine, del suo meraviglioso fantastico culetto offertomi in tante poszioni, ci dichiarammo amore, io cominciai a trascurare tutto e tutti, in pubblico lei era un vero signore, un manager affermato che concedeva amicizia al giovane studente,e che lo portava avanti, verso una laurea (svizzera) ed un impiego sicuro, in privato era la mia donna, la mia amante, la mia strega, ogni occasione era buona per sottomertela ed incularla, ci concedavamo notti di passione in cui io ero generalmente il maschio dominante anche se a volte mi lasciavo fare dal suo piccolo cosino che certo non poteva molto gratificarmi, rientravamo sempre più presto a casa, lei adorava truccarsi e vestirsi da femmina, desiderava divenire Amanda, già ipotizzava di operarsi per potermi sposare… ma tutto stava ancora una volta per cambiare, il problema della differenza d’età cominciava a creare difficoltà ed incomprensioni, lei era gelosa, io qualche volta gliene davo motivo, anche se avevo lasciato la vecchia camera e non frequentavo più Luigino e la mogliettina ormai madre felice. quando e se potevo mettere il mio cazzo dentro gli accoglienti fori di qualche giovane signora, sposata o no, o di qualche morbido ragazzetto, io non mi tiravo certo indietro.. anzi; e poi ogni tanto mi lasciavo travolgere e qualche rude maschio che mi dissetava e mi manteneva elastico ed accogliente il mio sempre stupendo culetto.

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