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Che lezione! (parte seconda)


di Membro VIP di Annunci69.it marcosala
11.04.2016    |    12.363    |    1 9.1
"“Posso schizzarle sulla faccia?” Mi disse e , senza aspettare una risposta, lo fece qualche secondo più tardi..."
. Ci fu ancora un momento in cui finalmente stavo per godere ma, come se percepissero le mie emozioni, le ragazze fermarono il gioco. Non riuscendo ad arrivare all’agognato piacere mi sentivo veramente frustrata. Ero così calda ed eccitata che avrei fatto qualsiasi cosa pur di godere. La signorina dalla voce sexy ancora una volta mi condusse verso un’altra parte della stanza. Mi fece sedere per terra a gambe divaricate e con le mani dietro la schiena. Sentivo delle mani da dietro accarezzarmi i seni, mentre degli uomini sborravano di nuovo su di me. La ragazza mi accarezzava i seni lasciando scivolare un filo di sperma tra le sue dita ed i miei capezzoli. Io non so quanti uomini sborrarono su di me, so solo che quando mi sdraia di nuovo sulla panca ero tutta bagnata. Il mio viso era bagnato, lo sperma mi colava dal collo sui seni fino al pelo della mia gattina. La solita voce sexy mi disse di alzarmi in piedi, di cavalcare la panca e di abbassarmi lentamente. Appena lo feci, sentii sotto di me delle mani aprire le mie natiche ed il mio buchino. Mi trovai seduta sopra un cazzo, questa volta vivo e caldo, che premeva contro la mia rosellina ormai aperta. Non era molto grosso ed entrò facilmente. Mi sentivo di nuovo terribilmente eccitata e veramente porca mentre cavalcavo quella nerchia calda e morbida. La mia eccitazione aumentò quando mi sentii sollevarmi da terra da delle mani che mi tenevano in sospensione sul cazzo. Cominciarono ad alzarmi ed abbassarmi sul cazzo sotto di me, tenendomi le gambe molto allargate. L’uomo stava comodamente sdraiato sotto di me, e le mani che mi avevano alzato che mi facevano andare e venire sul suo pene. Ero bollente. Quando l’uomo sotto di me sborro, riversò il suo seme dentro al mio culo. Dopo quello che avevo subito fino ad ora ero pronta a tutto. Anche un cane avrebbe potuto scoparmi. Ero pronta a combattere se mi avessero impedito ancora una volta di infilarmi le dita nella mia fichetta. Ma forse non avevo ancora finito di soffrire. Signorina “voce sexy” tornò di nuovo. Mi condusse al centro della stanza, mi fece sedere per terra con le gambe aperte e le mani dietro la schiena. Sentii allora una voce dire a qualcuno di inginocchiarsi per terra. Sentii una pelle umida e dei capelli che mi accarezzavano l’interno della coscia. Riconobbi il profumo di Anna, sapevo che lei mi avrebbe fatto godere anche se qualcuno non avesse voluto. “Levate le vostre mascherine,” Disse la solita voce sexy. ”Avete solo tre minuti insieme per fare quello che volete.” Il mio cuore sobbalzò, potevamo finalmente godere entrambe. La maschera mi fu tolta ed io istintivamente sbattei le palpebre. Le luci erano soffuse, Anna era davanti a me in ginocchio ed, anche lei come me ricoperta di umori vaginali e di sperma. I suoi capelli erano raccolti in parte, aveva ancora un filo di sperma che le scendeva dalla bocca. Ci baciammo avidamente leccandoci lo sperma che avevamo sul viso, e fu allora che Anna alzò in piedi e mi presentò le labbra della sua fica aperte con le dita dicendomi: “Succhiamela, cazzo! Fammi godere!” Allora iniziai a succhiarle il clitoride facendole scivolare tre dita nella sua vulva bagnata. La scopavo follemente con le dita e la lingua. Anna cominciò a gemere e tremare, tirando la mia testa contro di lei e sfregando a sua fica contro la mia faccia. Mi fermai e la guardai dal basso. “Leccami anche tu, fammi godere insieme a te!” Le dissi implorante. “Non fermarti, continua a scoparmi, troia!” Anna si stese quindi sulla schiena tenendo sempre il mio viso incollato al suo pube. “Fammi godere su tutto il tuo viso!” Mi disse di nuovo. Anna era frustrata come lo ero io. Riuscii a liberarmi di lei ed a stendermi sul pavimento. Anna si distese sopra di me in posizione di 69, allargandomi le gambe e leccandomi la fica come una pazza. La sua fichetta bagnata era alla portata della mia bocca, ed io comincia a leccarla a mia volta. Ci si leccava, ci si sditalinava, ci si succhiava il clitoride fino a quando, dopo esserci scopate a vicenda per lungo tempo, cominciai a sentire l’onda dell’orgasmo arrivare. Fu la stessa cosa per Anna, sentivo i suoi muscoli vaginali che pressavo più forte sulle mie dita. Ancora qualche secondo e…. qualcuno la alzò da sopra di me, e delle mani mi spinsero e bloccarono al suolo. “NOO.. NOO.. CAZZO!! VOGLIO GODEREEE!!” Urlai all’interno della stanza. Anna gridò la stessa mia frase. In quel frangente ci apparve mia madre, non credevo ai miei occhi. Lei stava in piedi di fronte a noi, vestita con dei lunghi stivali neri di pelle che le salivano fino alle cosce, una cintura di pelle nera che giravano intorno ai suoi seni, delle catene che partivano dalla cintura e sparivano tra le sue cosce, e dei guanti neri che le salivano fino ai gomiti. Ella rimase davanti a noi con le mani sui fianchi, emanando un calore animale. “Lasciate che queste due puttanelle continuino a succhiarsi.” Disse. Allora la signorina dalla voce sexy ci disse che potevamo continuare ad amoreggiare. La guardai così potei dare un volto alla voce che per tutta la serata mi aveva guidata e “torturata”. Era una bella donna sui 28 anni, con un seno bello pieno, dei capelli lunghi e neri ed una bocca sensuale. Lei rispose al mio sguardo, la guardai meglio, aveva il pube rasato come una delle mie amanti, ed era una tra le ragazze più giovani presenti. Anna ritornò su di me e riprendemmo il nostro sessantanove, sapevamo tutte e due che questa volta potevamo godere. Riprendemmo a sditalinarci e a leccarci, sentivo la mia fichetta che cominciava a contrarsi in attesa dell’esplosione finale sperando che nessuno ora ci fermasse. La gattina di Anna la sentivo fare la stessa cosa sotto le mie dita, ci avvicinavamo al momento fatidico. Anna arrivò all’orgasmo per prima, si contorse e si inarcò in modo selvaggio, poi fu il mio turno, emisi un grido gutturale, ebbi un orgasmo che mi svuotò la testa. Potevo sentire Anna sopra di me tremare ed io rispondere ai suoi fremiti in modo maggiore. Quando le contrazioni provocateci dai nostri due orgasmi animaleschi furono finite, Anna rimase sopra di me ed io le baciai teneramente la sua patatina bagnata. Lei si girò, sempre accarezzandomi dolcemente le cosce, e le nostre bocche si unirono in un bacio profondo che esprimeva amore e tenerezza. Ciò ci permise di gustare ognuna il sapore dei propri umori ancora miscelati alle dosi di sperma che avevamo ricevuto durante la serata. Dopo il nostro lungo bacio, Anna si distese al mio fianco e ci guardammo attorno. La stanza era come un ampio soggiorno, con delle sedie, un divano, la famosa panca, diversi poggiapiedi ed un tavolino. Nelle varie stanze c’erano tutte persone nude o vestite con abbigliamento molto sexy. Mi resi conto in quel momento che sia io che Anna eravamo nude, ci avevano tolto le calze ed i collant, ma non mi ricordavo in che occasione fosse successo. Intorno a noi vidi una bella ragazza bionda con la patatina depilata che stava cavalcando un cazzo enorme, poi un uomo con pisellino piccolo che stava inculando un’altra donna. La signorina dalla voce sexy con il pube depilato, si stava facendo leccare la patatina da una ragazza giovane, all’incirca della nostra età, seduta sul divano con le gambe appoggiate sulle spalla donna. Un uomo vicino a lei si stava masturbando, quindi le inondò il suo abbondante petto con un getto della sua sborra calda. La ragazza che la stava leccando si staccò dalla sua dolce gattina e si attaccò al cazzo dell’uomo al fine di ripulirglielo, alla fine ritornò sulla signorina “voce sexy” e cominciò a leccare lo sperma dai suoi seni. Anna a sua volta mi indicò in un angolo una donna appoggiata alla panca, presa da una nerchia enorme ed il suo viso schiacciato nella fica di un’altra donna. Era una vera e propria orgia! Ma io stavo cercando mia madre, e la trovai. Quando la vidi sbattei le palpebre per essere sicura di guardarla bene. Tre uomini stavano eiaculando sul suo seno e sul suo corpo mentre lei se la faceva leccare da un’altra donna. Mia madre iniziò a leccare avidamente i loro cazzi, poi arrivò una, rossa di capelli, che spalmò lo sperma su tutto il corpo e sul viso di mia madre. Anna ed io ci guardammo, lei raccolse dello sperma che ancora avevamo sulla pelle e me lo spalmò allo stesso modo sul viso. Io mi sentivo eccitata e molto porca. I miei seni erano tutti bagnati di sperma, li spinsi verso Anna e lei cominciò a leccarmeli. Un ragazzo si inginocchiò verso di me ancora sdraiata, avvicino il suo cazzo al mio clito e cominciò a masturbarsi. “Posso schizzarle sulla faccia?” Mi disse e , senza aspettare una risposta, lo fece qualche secondo più tardi. Alcune gocce schizzarono sui mie seni, Anna, senza dire niente, glielo prese in bocca e glielo pulì, quindi ci baciammo facendomi gustare direttamente dalla sua bocca il sapore del godimento dell’uomo. Un uomo ci stava guardando mentre ci baciavamo. Ad un tratto sentii qualcosa che spingeva sulle mie labbra intime. Mi girai e vidi una donna con un enorme strap-on che si posizionava dietro di me voleva prendermi alla “pecorina”. Sapeva come usare quel giocattolino, in un attimo fu dentro di me, ed iniziò a scoparmi in quella nuova posizione. Con le mani sui mie fianchi mi tirava a lei mentre affondava i suoi colpi, in breve tempo mi procurò un nuovo orgasmo. Mentre ero in ginocchio, vidi Anna mettersi a quattro zampe davanti ad un uomo sulla cinquantina. Aveva un fisico asciutto e snello ma soprattutto un cazzo duro che gli infilò senza molti preamboli nel culo. Io la guardavo eccitata, tanto che, ancora nelle mani della donna con lo strap-on, ebbi un nuovo orgasmo. La donna si chinò sulla mia schiena e leccandomi l’orecchio mi ringraziò e mi baciò, quindi andò in cerca di un’altra donna da scopare. Ormai in qualsiasi posizione mi mettessi trovavo qualcuno o qualcuna disposti a scoparmi. Anna si stava facendo inculare in modo meraviglioso, mi infilai sotto di lei per che volevo baciarla e giocare con i suoi capezzoli, e mentre ero in quella posizione sentii di nuovo il mio sesso essere penetrato. Un cazzo mi scopò finche non scaricò tutto il suo piacere nella mia vagina. Nel frattempo Anna godette a sua volta, si attaccò alla mia bocca facendomi sentire la sua lingua fino nel profondo della mia gola. Una bocca femminile aveva iniziato a prendersi cura della mia fichetta dopo che era stata riempita di succo. La sentivo che leccava avidamente e con piacere il cocktail di umori e sborra. La sua lingua mi fece godere per l’ennesima volta. Volli vedere chi fosse. Guardai verso il mio pube e vidi solo una nuvola di capelli rossi. La donna alzò la testa e mi disse: “Ho sempre saputo che avevi una fichetta deliziosa!” E ritornò a leccarmi. Accidenti la conoscevo! “Signorina Colombo!” Dissi con sorpresa nel vedere la mia prof di inglese che, nuda, mi succhiava avidamente la patatina. Lei si alzo e si sedette davanti a me. Aveva la pelle bianca tipica del fototipo, con due capezzoli rosa che si ergevano dal suo petto. Il viso era tutto bagnato dai miei umori. Sorrise e mi disse che, fin dai tempi della prima superiore, le sarebbe piaciuto leccarmi la fichetta, e che mi ha sempre trovato estremamente sexy, quindi infilò tre dita nella mia fessura ed usando il pollice per stimolarmi il clito, iniziò a masturbarmi ed a leccarmi le tette ed i capezzoli. L’uomo sborrò nel culo di Anna, mentre se la tirava forte a se tenendola per i fianchi. Entrambi osservavano la signorina Colombo che mi stava leccando e succhiando i seni fino a farmi fremere nuovamente di piacere. Dopo andò ad offrire il suo pube colorato dalla peluria rossa ad Anna, anche lei in passato sua studentessa, affinché la leccasse e sua volta facendola gemere di piacere. Io mi alzai e andai a succhiarle i piccoli, e ormai gonfi capezzoli rosei. “Voi siete delle ragazze molto sexy e porche.” Ci disse. “Delle vere puttanelle viziose, mi ecitate un sacco.” Godette gridando e gemendo allo stesso tempo, squirtanto tutti i suoi umori sul viso di Anna. La baciammo e ci avvicinammo permettendole di abbracciarci tutte e due fino a quando lei si alzò e ci abbandonò andando alla ricerca di altri piaceri. Intorno a noi c’erano molto più persone di quelle che avevamo visto fin’ora, nuovo visi e nuovi corpi. Avevamo perso di vista la signorina Colombo e la signorina “voce sexy”. Mia madre era sdraiata sulla schiena mentre si faceva baciare e leccare da una ragazza di circa 25 anni. Un aitante uomo sulla trentina ci chiese se volevamo qualcosa da bere, ci domandammo di che bevanda stesse parlando, ma subito ci fece uscire dal doppio senso della frase conducendoci in una stanza dove c’era un bar servendoci un succo d’arancia. L’uomo, a mo’ di complimento, ci disse che eravamo le ragazzine più impudiche che lui avesse mai visto. Lo ringraziammo e, ritornate nel salone, trovai mia madre seduta che si lasciava pascolare la sua fica bagnata. Andai verso di lei e le chiesi ancora quanto tempo saremmo rimaste li. “Se volete rientrare, le chiave dell’auto sono dentro il mio armadietto, il numero 358.” Ci disse. “Qui conosco delle persone che possono riaccompagnarmi a casa, voi siete libere di rimanere o di andarvene senza nessun problema.” Le dissi che volevamo rientrare. Eravamo esauste, non avevamo più l’energia per ritornare ai posti di combattimento. Allora ci disse che lei sarebbe rientrata più tardi e che noi ora potevamo fare quello che volevamo. Andammo negli spogliatoi a prendere le chiavi dell’auto. Riprendemmo i nostri abiti, e una volta vestite ci accorgemmo che indossavamo soltanto le scarpe e i vestiti stessi. Lo sperma e gli umori femminile erano un po’ troppo evidenti sul nostro corpo, cercammo di lavarci un po’ la pelle con dei fazzolettini umidificati senza accorgerci che dietro l’ultima fila degli armadietti c’erano le docce. Ci dirigemmo verso l’uscita fermandoci alla reception per chiedere ad un uomo come raggiungere la città. “Seguite le indicazioni, non è complicato.” Ci disse. L’aria tiepida della notte ci tonificò, non ci fu difficile trovare la macchina. Notammo che eravamo rimaste cinque ore in questo posto. Una volta uscite dal parcheggio con l’auto non avemmo problemi a riconoscere la strada. “Non sarei mai riuscita ad immaginare quello che ci è successo.” Disse Anna. “Ti rendi conto che ci siamo comportare come delle vere cagne in calore davanti a tutte quelle persone?” “E mia madre?” Le dissi. “ O si, tua madre non è affatto male.” Mi disse ridendo. Questo mi rattristava un po’, ma lei sapeva a cosa mi stavo riferendo. “Hai visto come a tua madre piaceva vedere quei tipi che le sborravano addosso?” “Anche a te è piaciuto, vero?” Le dissi. “Si, ma..” “Anche a me comunque, mi ricordo che tu eri tutta bagnata di sperma quando ci hanno tolto le maschere.” Le ricordai. “Io?” Gridò. “E tu, brutta puttanella, che avevi lo sperma che ti gocciolava da tutte le parti?” “Per quello ti è piaciuto leccarmi!” “E si, hai ragione..” Mi disse lei strizzandomi l’occhio. Tutta questa discussione mi ricordò la sensazione di appiccicoso che avevo sul seno, sullo stomaco ed in altri posti nonostante avessi passato la salviettina. Le mia chiappe erano ancora appiccicose e la mia fica ancora umida. Guidavo con attenzione mentre la discussione riprese. “E chi mi ha trattata come una puttanella in calore?” Le domandai. “Scusami, ma il desiderio era troppo forte e tu hai smesso di succhiarmi il clitoride proprio mentre stavo venendo, ero esasperata.” “Ascoltami, specie di succhia cazzi, se tu avessi fatto il sessantanove subito, fin dall’inizio ... stavo diventando pazza, tu non immagini lo stato di eccitazione in cui ero..” “Specie di succhia cazzi?! Aspetta di essere a casa e ti faccio vedere io chi è una specie di succhia cazzi.” Ci fermammo di discutere ridendo di gusto. Una volta a casa, ci levammo tutti i vestiti ed iniziammo a baciarci in tutte le parti del corpo, anche in quelle che mai avremmo pensato di farlo prima. La mano di Anna iniziò a scivolarmi tra le cosce. “Aspetta un attimo.” Le dissi. “Vorrei fare una doccia, mi sento sporca ed appiccicosa.” “Uuuhh… Anche io mi sento tutta appiccicosa di sperma, ma dopo la tua “specie di succhia cazzi”, ti leccherà fino a che tu non le chiederai il permesso di godere.” “Oohh.. siii, tu sei la mia piccola succhia cazzi preferita. Ok andiamo in doccia.” Andammo in bagno ed iniziammo a far scendere l’acqua. Anna non mi dava tregua, in ginocchio iniziò a leccarmi la mia gattina mentre l’acqua si riscaldava. Nonostante tutto quello che aveva sofferto durante la serata, la mia fichetta ricominciò a bagnarsi e le sue dita iniziarono ad accarezzarmi le mie labbra intime quando, mostrai la mia disponibilità appoggiandomi alla porta della doccia. “Mmmm… Che piccola buongustaia, me la puoi mangiare anche sotto la doccia.” Anna non disse niente, continuando a leccarmi il clitoride mi eccitava e mi faceva sentire porca. Decisi di fare la doccia dopo aver goduto. Ma quando era vicinissima a farmi godere quando si fermò. “Allora facciamo la doccia?” Mi disse. “Brutta cagna in calore, non fermarti proprio adesso!” Le dissi. “Aahh.. bene, sei già pronta per godere?” Mi disse scherzandomi. “Mangiami, puttana! Leccami il clitoride!” Le dissi spingendola ancora in ginocchio. Anna iniziò di nuovo a masturbarmi, la cosa mi rilassò molto. “Mi pare che anche a te piaccia succhiare i miei umori, o sbaglio?” Io gemevo cercando di farla scendere con la bocca tra le mie gambe. “O forse preferisci avere la bocca piena dello sperma vomitato da un bel cazzone?” Io gemevo dal piacere e le dissi: “Stai zitta e fammi godere, specie di succhia cazzi.” Anna rise e ricominciò a succhiarmi il clitoride. Stavo godendo, l’orgasmo mi faceva tremate tutto il corpo, la mia vulva era piena di spasmi. Tenevo la testa di Anna stretta contro il mio pube. Quando mi ripresi, la ringrazia baciandola sulla bocca. Andammo finalmente sotto la doccia lavandoci ed insaponandoci reciprocamente, poi le resi il favore leccandola e succhiando la sua patatina fino a che anche lei non godette. In seguito saltammo sul mio letto, li ci abbracciammo , ci baciammo, ci rotolammo l’una sulla’altra, ci masturbammo più volte tanto che Anna stessa godette sul mio petto bagnandomi ancora dei suoi umori. Eravamo entrambe nude ed abbracciate, forse appena addormentate quando arrivò mia madre. Ci risvegliò quando, entrando, accese la luce della camera. Faceva caldo, eravamo mezze coperte dal lenzuolo. Io dormivo con un braccio sopra Anna tenendole in mano un seno. Mia madre sorridendo ci domandò se avessimo passato dei buoni momenti tutte sole, mezze addormentate rispondemmo di “si”. “Guardate, vi ho comprato qualche cosa mentre tornavo.” Ci disse, dando ad ognuna un regalo confezionato in un scatola. Le aprimmo e scoprimmo all’interno dei vibratori. Erano di una bella misura e tanto da sembrare quasi veri. E c’erano anche le pile.. “Ottimo!” Disse Anna. Io mi unii a lei nel ringraziare. Mia madre ci augurò la buona notte ed andò a letto. Anna ed io restammo sveglie con i nostri giochi, giocando finché la stanchezza non ebbe la meglio. L’indomani mattina mia madre si svegliò prima di noi per prepararci una buona colazione. Quando venne a svegliarci, aveva un sorriso malizioso sulle labbra. Le lenzuola erano ai piedi del letto, Anna era dietro di me con una mano sul mio seno, ed il mio vibratore, anche se spento, era ancora dentro la mia vagina. Facemmo la doccia e ci vestimmo e, quando mia madre andò a lavorare, pensammo a tutti i modi in cui avremmo potuto usare i nostri vibratori. Questa sarebbe stata una lunga e calda estate…. E la notte seguente le pile non bastarono a soddisfare tutte le nostre voglie.
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